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| La prima immagine della nuova tuta spaziale della SpaceX, dal profilo Instagram di Elon Musk |
Direttamente dal suo profilo Instagram Elon Musk, fondatore, amministratore delegato e direttore tecnico della SpaceX (oltre che fondatore e Presidente del consiglio di amministrazione della Tesla Motors) presenta al mondo la prima immagine della nuova tuta spaziale progettata dalla sua impresa.
| La "Sokol", tuta spaziale attualmente in dotazione agli astronauti da/verso la ISS |
Scrive Musk, a commento della foto: "Prima immagine della tuta spaziale SpaceX. Ne arriveranno altre nei prossimi giorni. Vale la pena notare che questa è una tuta già funzionante (non è un modello in scala). Questo modello è già stato testato in una camera a vuoto. Incredibilmente difficile è stato dover bilanciare estetica e funzionalità: sarebbe stato più semplice perseguire l'una o l'altra separatamente".
Si tratta dunque di un modello già testato, che in futuro sarà indossato dagli astronauti nelle fasi di decollo e di rientro, ma che sono inadatte alle attività extra-veicolari (EVA): in pratica questa tuta è analoga alle attuali "Sokol" russe che utilizzano attualmente gli astronauti in viaggio verso la ISS/in ritorno a Terra, ma ha come obiettivo una maggiore libertà di movimento degli astronauti che la indossano, che attualmente sono costretti a compiere movimenti più rigidi a causa della struttura delle tute attualmente in dotazione.
Perché gli astronauti devono indossare queste tute?
In fase di decollo o rientro può avvenire una depressurizzazione improvvisa della navetta che può provocare la morte degli astronauti per esposizione al vuoto, come successe il 29 giugno 1971 all'equipaggio della Soyuz-11, che rientrava dopo una missione che portò per la prima volta degli uomini a bordo di una stazione orbitante (la Saljut 1, che dopo questa missione non ricevette più "ospiti" fino al suo rientro distruttivo in atmosfera nell'ottobre dello stesso anno): la perdita di aria dalla cabina della Soyuz provocò il rapido svenimento e la morte per soffocamento degli astronauti, senza contare i danni ai tessuti e l'ebollizione del sangue dovuti ai 700 secondi di esposizione al vuoto. Le tute pressurizzate servono proprio a questo: mantengono costante la pressione degli astronauti anche in caso di decompressione improvvisa, impedendone la morte quasi istantanea e permettendo loro di sopravvivere il tempo necessario per effettuare un rientro sicuro, anche considerando che, se l'ossigeno all'interno della tuta a tenuta stagna non dovesse bastare, queste tute possono essere collegate ai serbatoi dell'ossigeno!


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