venerdì 17 luglio 2020

Una quercia per due comete: dalla Hale-Bopp alla NEOWISE!

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Correva l’anno 1997, notte del Sabato Santo; quell’anno la Pasqua veniva “presto”, come si dice quando la più importante festività cristiana cade nel mese di marzo…
La cometa C/1995 O1 doveva ancora transitare nel punto più vicino al Sole, il perielio, (lo farà due giorni più tardi, il primo aprile, e mai pesce d’aprile fu più gradito!) ma stava già facendo impazzire gli appassionati del cielo. La crescita della sua luminosità sembrava inarrestabile e da settimane la sua magnitudine era diventata negativa. Ormai era chiaro a tutti che la cometa C/1995 O1, meglio nota come Hale-Bopp dai nomi dei due scopritori, non solo era la “Grande Cometa del 1997” ma aveva tutte le caratteristiche per diventare la “Cometa del XX Secolo”.
Dicevo: correva l’anno 1997, notte del 30 marzo. Enrico Montanari, direttore dell’Osservatorio di Monteromano, scattava quella che il compianto Thomas Bopp etichettò come una delle foto più belle della sua cometa: “La cometa e l’albero”.
Anno 2020, anno bisesto… Il cielo ci fa dono di una nuova bellissima cometa: si chiama C/2020 F3 o più semplicemente NEOWISE, dal nome del telescopio spaziale che l’ha scoperta. L’albero, la giovane quercia che vide la Hale-Bopp, è sempre là e la nuova cometa è sempre in cielo. Perché non riprovarci? Infatti Enrico non si è lasciato sfuggire l’occasione per immortalare nuovamente il legame empatico tra Cielo e Terra.
Sono passati oltre vent’anni. La giovane quercia è cresciuta. E mi piace pensare che per oltre venti volte si sia vestita e spogliata della sua chioma, in attesa che un nuovo astro chiomato tornasse a farle visita.
Soprattutto sono cambiate le macchine fotografiche. Si è passati dalla cara e vecchia pellicola agli efficienti sensori elettronici. Eppure il fascino e la bellezza dello scatto sono inalterati.

Dalla comparazione tra le due foto (per cortesia di Roberto Baldini) si evidenzia come la cometa Hale-Bopp rimanga inarrivabile, un gradino sopra alla pur bella NEOWISE e alle altre comete più luminose che hanno solcato i nostri cieli negli ultimi decenni. Tutto merito del suo enorme nucleo, almeno dieci volte più grande di quello della NEOWISE.
Il 23 luglio la cometa NEOWISE sarà alla minima distanza dalla Terra, anche se la sua luminosità sta già diminuendo. Poi si allontanerà verso le zone più esterne del Sistema Solare. Tornerà a visitare la Terra tra quasi 7000 anni. A nessuno di noi è concesso rivederla; chissà se la giovane quercia sarà ancora lì ad aspettarla…

Angelo Venturelli