venerdì 25 febbraio 2011

SHUTTLE DISCOVERY IN ORBITA ! (per l'ultima volta)

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"ROCK 'N ROLL DISCOVERY !!!"

Lo Shuttle Discovery ha lasciato una brillante scia di fuoco e fumo nel pomeriggio di ieri, Giovedì, quando è salito in orbita per una missione molto importante per la Stazione Spaziale Internazionale.

Il lancio avviene(finalmente) dopo un problema tecnico dell'ultimo minuto (letteralmente!) che ha lasciato solo quattro secondi nella finestra di lancio e in pratica solo due secondi effettivi, a causa dei controlli sul serbatoio esterno del carburante.

"Mike Leinbach (direttore di lancio Shuttle)ha avuto un secondo in più del necessario per svolgere il lavoro, quindi c'era un sacco di margine," ha dichiarato Mike Moses, presidente del Mission Management Team. Ciò nonostante, ha scherzato, "ho avuto meno palpitazioni cardiache nei secondi finali del conto alla rovescia".

Leinbach ha detto che le simulazioni di lancio hanno condizionato la squadra dei controllori nel gestire la tensione dell'ultimo secondo prima della decisione del "go" finale che deve essere assunta senza mettere minimamente a repentaglio una missione.

"Questo è stato un evento per il libro dei record", ha detto Leinbach. "Può sembrare un po' assurdo a persone al di fuori dei nostri team ma è solo grazie ai meriti di squadra che siamo riusciti in questo."

Il lancio della navetta non è l'unica cosa che è avvenuta ieri nel contesto delle attività spaziali internazionali.

Proprio mentre il serbatoio del Discovery ha finito di essere alimentato con il carburante, l'Automated Transfer Vehicle dell'Agenzia spaziale europea ha attraccato alla stazione spaziale. Il Trasporto, senza persone a bordo, era stato lanciato dal Sud America la scorsa settimana su un vettore Ariane V.

"Questa è stata una giornata di volo spaziale abbastanza "tremenda" per noi", ha detto BLL Gerstenmaier, amministratore della NASA per le operazioni spaziali. "Per noi stare seduti qui oggi, con questi due eventi che si verificano contemporaneamente, è un fatto piuttosto sorprendente."



Con un nuovo modulo della Stazione Spaziale Internazionale nel suo vano di carico, il Discovery ha iniziato la sua ultima missione partendo verso il cielo blu della Florida.

Il volo trasporta importanti pezzi di ricambio per la Stazione Spaziale Internazionale e il modulo Express Logistics Carrier-4.

L'astronauta Steve Bowen ha sostituito il collega Tim Kopra come Specialista di Missione a seguito di un infortunio in bicicletta avvenuto il 15 gennaio che ha impossibilitato Kopra a sostenere l'impegno del lancio.

Bowen ha volato sullo shuttle Atlantis nel maggio 2010 come parte dell'equipaggio STS-132 e partecipare a questa missione STS-133 lo rende il primo astronauta che abbia volato in due missioni consecutive.

venerdì 18 febbraio 2011

Esplosione Solare : Effetti in arrivo sulla Terra

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Questa è una composizione di dati provenienti da due veicoli spaziali: SOHO e Solar Dynamics Observatory la (SDO).
SDO ha ripreso l'immagine "dorata" al centro: è un immagine dell'estremo ultravioletto del sole. Un lampo di radiazione UV è centrato sulla macchia solare 1158 e viene catalogato come la più grande eruzione solare dal dicembre del 2006. SOHO ha scattato la foto rossa sulla parte esterna, è quindi un'immagine del coronografo. Il flusso che ha colpito la Terra oggi è visibile come una nuvola slanciata che vola via dal disco solare.


Il giorno di San Valentino, gioia dei venditori di fiori e cioccolatini, la nostra stella ha letteralmente sparato l'ultimo di 3 brillamenti, avvenuti il 13, 14 e 15 febbraio rispettivamente e tutti provocati dall'allargarsi di una normalissima macchia solare.

Queste regioni di forma irregolare e piuttosto limitate nella superficie solare sono chiamate "macchie" fin dai tempi di Galileo Galilei in quanto sono semplicemente più scure perché più fredde del resto della superficie.

Generano rilasci improvvisi di energia dovuti al campo magnetico solare. A questo improvviso e poderoso rilascio di energia fa seguito una vera e propria serie di esplosioni di materiale della superficie del Sole ovvero gas a 5-6.000 gradi.
Viene eiettato verso l'esterno fino a distanze anche di milioni di chilometri ad altissima velocità, assieme a sciami di particelle elementari, anche queste in quantità straordinaria.

Nelle ultime settimane si era risvegliata una certa attività sulla superficie solare presentando brillamenti anche maggiori di questo, ma si erano verificati nella parte del Sole opposta alla posizione Terra. Questa volta invece è accaduto il contrario. La classe X infatti è rara (ne scrivemmo già in passato su Antares Notizie)ed è una misura di intensità dei brillamenti più potenti e l'ultimo di questa intensità si era registrato nel 2006.

Le radiazioni e le particelle che stanno arrivando "sparate" verso di noi verranno in parte deviate dallo scudo naturale del nostro campo magnetico terrestre e le altre non dovrebbero creare grossi problemi, se non qualche disturbo alle telecomunicazioni, specie fra satelliti e nel campo delle onde corte, praticamente non usate da noi comuni cittadini.

Effetti sulle reti di distribuzione dell'energia elettrica sono stati registrati solo nel 2003 e in regioni molto limitate del Nord America.

ULTIME NOTIZIE : il CME ha raggiunto il campo magnetico della Terra circa alle 01.00 UT di oggi 18 febbraio (8:00 pm EST 17 febbraio). L'impatto non è stato così forte come previsto considerando l'origine di classe X della nube. Tuttavia sono possibili nelle prossime ore tempeste geomagnetiche e sono stati allertati gli osservatori delle alte latitudini in quanto si potranno verificare con facilità spettacolari aurore.

SITO CONSIGLIATO DEL GIORNO :

mercoledì 16 febbraio 2011

STARDUST NEXT ! Prime immagini !

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Questa coppia di immagini mostra il "prima e dopo" del confronto della parte della cometa Tempel 1 che è stata colpita dalla sonda Deep Impact della NASA. immagine: NASA / JPL-Caltech / University of Maryland / Cornell

JPL Press Release
PASADENA, California - La sonda Stardust della NASA ha inviato nuove immagini della cometa che mostrano la "cicatrice" derivante dalla missione Deep Impact del 2005. Le immagini dimostrano che la cometa ha un nucleo fragile e debole.

La navicella ha eseguito il suo massimo avvicinamento alla cometa Tempel 1 Lunedi, 14 febbraio alle 8:40 pm PST (23:40 EST) ad una distanza di circa 178 chilometri (111 miglia).

Ha inoltre registrato 468 kilobyte di dati sulle polveri nella chioma ovvero la nuvola che è l'atmosfera di una cometa. La sonda è alla sua seconda missione di esplorazione denominata Stardust-NEXT, dopo aver completato la sua prima missione principale ovvero la raccolta di particelle cometarie già reinviate alla Terra nel 2006.

La missione Stardust-NEXT ha raggiunto i suoi obiettivi che comprendevano l'osservazione delle caratteristiche di superficie che sono cambiate in aree già viste durante la missione Deep Impact 2005 e osservare il cratere generato quando nel 2005 venne lanciato un proiettile esplosivo verso la cometa.

"Questa missione è un successo al 100%", ha detto Joe Veverka, ricercatore della Stardust-NEXT della Cornell University. "Abbiamo visto un sacco di cose nuove che non ci aspettavamo e saremo al lavoro per capire quello che la Tempel 1 sta cercando di dirci. "

Molte delle immagini forniscono interessanti elementi sul risultato della collisione della missione Deep Impact con Tempel 1.
"Vediamo un cratere con un piccolo tumulo al centro e sembra che parte del materiale eiettato si sia spostato a destra", ha detto Pete Schultz della Brown University. "Questo ci dice che questo nucleo cometario è fragile e debole in base a come ha subito l'impatto e in funzione del cratere che vediamo oggi."

La telemetria, dopo il massimo avvicinamento della sonda, indica che ha volato attraverso le onde di particelle cometarie, registrando una dozzina di impatti che hanno penetrato più di uno strato protettivo della sua schermatura.

"I dati indicano che Stardust ha attraversato la cometa in modo simile a quanto accadeva a un bombardiere B-17 volando sotto il tiro di una contraerea nella seconda guerra mondiale", ha detto Don Brownlee, co-ricercatore dello Stardust-NEXT team presso l'Università di Washington a Seattle.

Adesso la sonda continuerà a guardare la sua ultima cometa da lontano.

"Questo satellite ha accumulato oltre 3,5 miliardi di miglia dal lancio e mentre il suo ultimo incontro ravvicinato è completato, la sua missione di esplorazione non è ancora finita." ha dichiarato Tim Larson, direttore del progetto Stardust-NEXT al JPL.

"Continueremo a riprendere immagini della cometa fino a quando il team scientifico riterrà possibile ottenere informazioni utili e solo dopo Stardust avrà il suo meritato riposo."

Stardust-Next è una missione a basso costo che sta ampliando in modo estremamente proficuo l'indagine della cometa Tempel 1 avviata dalla sonda Deep Impact.

Qui troverete el immagini più aggiornate: http://www.nasa.gov/mission_pages/stardust/multimedia/gallery-index.html .

giovedì 10 febbraio 2011

SERANTARES al Liceo Scientifico

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Venerdì sera, 11 febbraio, è di scena... "LA NOTTE DI ORIONE"!
Come ogni secondo venerdì del mese, ci ritroviamo al Liceo Scientifico "Gregorio Ricci Curbastro" di Lugo per passare insieme un paio d'ore in serenità, parlando di astronomia. Tema della serata, appunto, una delle più belle costellazioni del cielo boreale e sicuramente la costellazione principale del cielo invernale: Orione.
Il Direttore dell'Osservatorio di Monte Romano, il dott. Enrico Montanari, ci condurrà a spasso in questa zona di cielo affollata da stelle di prima grandezza e da splendidi oggetti del profondo cielo, tra cui brilla impareggiabile la Grande Nebulosa, anche nota come M42 (a sinistra una ripresa del socio ANTARES Matteo Reggidori).
Condizioni meteo permettendo, le storie, le leggende, le curiosità e naturalmente i dati prettamente scientifici verranno impreziositi da osservazioni al telescopio.
Come pensare di perdersi un simile spettacolo!
L'ingresso è libero e aperto a tutti... al resto ci pensa il Cielo con i suoi tesori!

STARDUST-NEXT : Per la prima volta una cometa vista "prima" e "dopo" il Sole

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La NASA sta per scoprire come il calore solare "divora" una cometa.

"Per la prima volta, vedremo la stessa cometa prima e dopo il suo massimo avvicinamento al Sole", ha spiegato ieri in una conferenza stampa Joe Veverka, primo ricercatore della missione Stardust-NEXT della NASA.

Nel 2005 la sonda Deep Impact della NASA ha fotografato la cometa Tempel-1 prima del suo passaggio al perielio.

Il prossimo 14 febbraio (San Valentino), con un altro veicolo spaziale della NASA, lo Stardust-Next, si chiuderà la seconda parte dell'indagine osservando come la cometa è rimasta modificata DOPO il perielio.

"Gli incontri ravvicinati con il Sole non sono mai salutari per una cometa", dice Veverka. La forza del calore solare fa evaporare il ghiaccio nel nucleo della cometa, provocando getti di polveri e gas. La perdita ciclica di materiale, alla fine, porta alla sua scomparsa. In pratica si consuma ad ogni passaggio."

I ricercatori ritengono che le modifiche della cometa non avvengano in modo uniforme su tutta la superficie di una cometa ma fino ad ora mancava un modo per documentare dove, esattamente, si verifichino.

Stardust NEXT riprenderà immagini di alcune delle stesse aree di superficie già fotografate da Deep Impact 6 anni fa e rivelerà come queste aree sono cambiate e il modo in cui il materiale è andato perduto.

"Deep Impact ci ha dato interessanti immagini della Tempel-1 e abbiamo visto cose strane e insolite che ci piacerebbe indagare più da vicino." dichiarano i ricercatori.

Le caratteristiche che sono più interessati da vedere sono, per cominciare, le parti della superficie della cometa che sono stratificate "come frittelle".

"La Terra ha gli strati per effetto degli agenti atmosferici ma la stratificazione su una cometa è stata una sorpresa - e un mistero", dice Veverka.


"Un'ipotesi è che due corpi proto cometari possano collidere a bassa velocità e fondersi insieme formando qualcosa di simile a una pila di frittelle", dice Pete Shultz, del team Stardust-NEXT.

E' possibile? I dati ottenuti dalla Stardust-NEXT forniranno indizi e possibilmente riveleranno ciò che ha creato le "frittelle di cometa" ("comet pancakes").

Un'altra area "intriga" il team di ricerca ancora maggiormente. "C'è un grande altopiano che presenta una specie di colata", dice Shultz.

Stardust-NEXT rivelerà come l'altopiano è cambiato, aiutando il team a determinarne l'origine. Qualunque sia la loro origine, l'altopiano e la stratificazione dimostrano che le comete hanno una storia geologica molto più complicata di quanto si pensasse.

"Tempel-1 non è solo un ammasso confuso di polveri e rocce spaziali. E' storia", dice Shultz.

E' una storia che la NASA ha costruito nel corso degli anni dall'incontro del 2005 di Deep Impact con la quale sganciò un proiettile verso la cometa per verificarne le "reazioni", gli effetti.



Sorprendendo gli scienziati della missione, l'impatto scavò così tanto materiale che non fu possibile osservare il cratere. Le telecamere non furono in grado di vedere attraverso l'enorme nube di polveri che l'esplosione aveva generato.
Stardust NEXT potrebbe fornire finalmente le immagini che mostrano il tanto atteso esito dell'impatto.

"La polvere si sarà depositata, quindi se la parte destra della cometa ci sta di fronte, potremo vedere il cratere e conoscerne le dimensioni", dice Veverka. "Questo potrebbe finalmente rispondere ad alcune domande basilari. Ad esempio, la superficie di una cometa è dura o morbida?"

In una futura missione, un veicolo spaziale dovrà atterrare su una cometa e raccogliere campioni da analizzare. Per progettare un modulo di atterraggio adatto, i ricercatori hanno bisogno di sapere su quale tipo di superficie dovrebbe atterrare. Devono anche sapere quali strumenti inviare per riuscire a raccogliere campioni della superficie e trivellarla anche per verificare quest'ultima possibilità.

Come Deep Impact, la sonda Stardust-next ha già avuto una entusiasmante carriera.

Lanciata nel 1999, si è avvicinata alla cometa Wild-2 a sufficienza nel 2004 per riprendere immagini della sua superficie ricca di attività e anche per raccogliere le particelle di polvere dall'atmosfera della cometa e uno dei principali risultati dell'analisi del campione è stata la scoperta di aminoacidi ovvero un elemento basilare per la strutturazione della vita.

"Avremmo potuto lasciare a riposo questo vecchio veicolo spaziale adagiato su questi allori, lasciandolo in orbita per sempre intorno al Sole ma invece lo stiamo nuovamente utilizzando per fare scienza di primordine sulle comete"", dice Veverka.

Per quanto riguarda la Tempel-1, dopo l'incontro con Stardust-NEXT... un Sole "affamato" l'attende per rosicchiarne un'altra razione.

Attendiamo il 14 febbraio e speriamo di avere nuovamente entusiasmanti risultati da commentare.

martedì 8 febbraio 2011

Vecchia rubrica da rispolverare? "Sito della Settimana"

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Carissimi, vorrei riprendere una vecchia rubrica di Antares Notizie che era presente nella "storica" versione del nostro notiziario in formato "newsletter" ovvero quello che inizialmente veniva spedito settimanalmente (!) via email a tutti coloro che ne avevano fatto richiesta o che si erano iscritti per riceverlo.

La rubrica concludeva ogni numero del nostro "bollettino" e conteneva in pratica un "link consigliato" della settimana.

Visto che ormai questo notiziario è molto seguito, ho pensato di riprendere "l'usanza" e quindi oggi vi propongo il primo link da "ficcanasare" e dal quale trarre spunti, riflessioni, e per il quale non mi dispiacerebbe leggere i vostri commenti a margine di questa news.

Nel piede della news avete a disposizione lo spazio per scrivere (non in modo anonimo) i vostri commenti.

Allora, oggi vi propongo :


http://eol.jsc.nasa.gov/

il nome può restare un pò ostico o poco comprensibile ma vi posso garantire che il sito può intrappolarvi per ore e ore per la ricchezza e la curiosità che vi produce ad ogni click.

Si tratta del database di tutte le fotografie scattate dagli astronauti durante le missioni spaziali... e vi ho già detto tutto! Ficcanasate un pò e magari mandateci i vostri commenti o segnalateci le foto che più vi hanno colpito o quelle più curiose e interessanti!

Partecipate !

domenica 6 febbraio 2011

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HOUSTON - L'astronauta Mark Kelly riprenderà il proprio posto nell'equipaggio in veste di comandante della missione STS-134 space shuttle Lunedi prossimo, 7 febbraio.

Ha "saltato" qualche addestramento poichè Kelly è stato in congedo per motivi personali a partire dal 8 gennaio per assistere la moglie, Giffords Gabrielle, che era stata gravemente ferita in un attentato avvenuto a Tucson, in Arizona (vedi link sul nome).

"Non vedo l'ora di ricongiungermi allo staff della mia missione STS-134 e di terminare la nostra formazione per la missione", ha detto Kelly. "Ci siamo preparati per più di 18 mesi, e saremo pronti a fornire l'Alpha Magnetic Spectrometer (AMS) per la Stazione Spaziale Internazionale e completare gli altri obiettivi prefissati.

Ringrazio per la fiducia che la NASA e il mio equiopaggio mi hanno accordato.

"Siamo molto felici di riavere Mark con noi!", ha detto Peggy Whitson, direttore dell'Ufficio Astronauti della NASA Johnson Space Center di Houston.

"Lui è un comandante veterano dello Shuttle e conosce bene le esigenze del lavoro. Siamo fiduciosi nella sua capacità di condurre con successo questa missione, e so di parlare a nome di noi tutti della NASA nel dire 'bentornato!'.

Una notizia che non può fare altro che rallegrare noi tutti, sia perchè è evidente che devono essere migliorate le condizioni della moglie sia perchè dover sostituire il comandante della missione non è cosa da auspicare.

Auguri Mark!!!

mercoledì 2 febbraio 2011

Shuttle Discovery di nuovo al Pad39A per il lancio

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Ieri, 1 Febbraio 2011, lo Space Shuttle Discovery ha raggiunto nuovamente il Pad 39A del NASA Kennedy Space Center.

E' la seconda volta che il Discovery raggiunge la rampa di lancio per attivare l'inizio della missione STS-133 che è diretta alla ISS (Stazione Spaziale Internazionale), rimandata più volte negli ultimi mesi.

Discovery era stato fatto rientrare al VAB lo scorso 22 Dicembre per effettuare nuovi test che hanno poi portato i Manager NASA alla decisione di operare nuove riparazioni a causa di crepe individuate sulla sezione centrale del serbatoio.

Sono state riparate, così come ne è stata rinforzata tutta la struttura centrale il 28 Gennaio ed ora il passo successivo prevede l'esecuzione dei "Leak checks" ovvero i test per verificare che non si verifichino perdite durante il carico dei propellenti (test programmato per il prossimo Venerdì 4 Febbraio).

La missione STS-133 è prevista (scheduled) per Giovedì 24 Febbraio 2011 con lancio alle 22:50 (ora italiana).

Magari Incrociamo le dita questa volta?

Links interessanti :
STS-133 Press Kit (3.3. Mb PDF)
STS-133 Mission Summary (778 Kb PDF)
STS-133 Crew
Discovery facts (351 Kb PDF)
Discovery's Career in Photos
Discovery Retrospective

NASA Special Section: The Space Shuttle Era
The Space Shuttle Era
Space Shuttle Tribute Images

martedì 1 febbraio 2011

Eventi astronomici del mese - Febbraio 2011

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Questi i principali eventi astronomici del mese di febbraio 2011.

Luna

3 febbraio: Luna nuova (ore 03e32 tempo locale)

Distanza Terra-Luna: 404˙303 km

11 febbraio: primo quarto di Luna (ore 08e20 tempo locale)

Distanza Terra-Luna: 397˙552 km

18 febbraio: Luna piena (ore 09e37 tempo locale)

Distanza Terra-Luna: 361˙982 km

25 febbraio: ultimo quarto di Luna (ore 00e28 tempo locale)

Distanza Terra-Luna: 381˙011 km

Pianeti

Mercurio è visibile a fatica all’alba i primi giorni del mese, prima di scomparire nelle luci del crepuscolo. Il 25 febbraio è in congiunzione superiore e diventa stella della sera. Sarà però visibile solo dopo la seconda decade di marzo.

Venere è l’astro più luminoso del cielo mattutino, facilmente rintracciabile tra sud e sud-est anche quando il cielo è schiarito. Tuttavia sia la luminosità che la distanza angolare dal Sole diminuiscono progressivamente giorno dopo giorno. A fine mese sorgerà poco meno di due ore prima della nostra stella.

Marte è inosservabile per tutto il mese a causa della notevole vicinanza angolare con il Sole. Il 4 febbraio è in congiunzione con la nostra stella

Giove è sempre visibile nella costellazione dei Pesci, nella prima parte della notte con magnitudine -2. La sua visibilità, tuttavia, si riduce progressivamente e a fine mese tramonta appena due ore e mezza dopo il Sole.

Saturno si sta preparando all’opposizione (4 aprile) ed è il nuovo protagonista della notte. A inizio mese sorge prima delle 23, ma già a fine febbraio sorge poco prima delle 21. E’ quindi l’oggetto più interessante della seconda parte della notte, facilmente rintracciabile nella costellazione della Vergine, dove supera in luminosità la stella più brillante della costellazione, Spica.

Urano, come Giove sotto la testa occidentale dei Pesci, è visibile al tramonto. Anche per questo pianeta la visibilità si riduce progressivamente e a fine mese scompare nelle luci del crepuscolo.

Nettuno è inosservabile perché sempre più vicino al Sole. Il 17 febbraio è in congiunzione con la nostra stella.

Altri fenomeni

1 febbraio: congiunzione Luna-Mercurio. Una sottilissima falce lunare crescente al 3% precede il sorgere di Mercurio, verso sudest all’alba. Oggetti molto bassi e osservazione difficile.

6-7 febbraio: congiunzione Luna-Giove. Una sottile falce lunare crescente si viene a trovare 7°-8° dal gigante gassoso e i due oggetti si fanno compagnia, nella costellazione dei Pesci, fino al loro tramonto.

11 febbraio: congiunzione Luna-Pleiadi. Una Luna al primo quarto si avvicina ad appena 2 gradi al bellissimo ammasso aperto che precede la costellazione del Toro.

21-22 febbraio: Luna (fase calante all’89%) e Saturno si fanno compagnia in cielo per tutta la notte.

25 febbraio: congiunzione Luna-Antares osservabile verso sud, poco prima dell’alba.

27 febbraio: la Luna calante, con fase al 27%, orna la punta del coperchio della teiera del Sagittario. Visibile, anche se non senza difficoltà, tra sudest e sud poco prima dell’alba.

1 marzo: congiunzione Luna-Venere: Una sottile falce lunare decrescente (fase al 12%) si viene a trovare meno di 2° ad est di Venere che brilla con magnitudine -4,1.

Attività Antares

Venerdì 11 febbraio SerAntares

Liceo Scientifico di Lugo “G. R. Curbastro"

"La costellazione di Orione: immagini ed osservazioni al telescopio”

(Seguirà locandina)

By Daniela e Angelo

ROBONAUT 2 = robot+astronauta

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Siamo vicini ad un momento storico per l'astronautica. Con il prossimo shuttle (uno degli ultimi) partirà ROBONAUT-2 ovvero la parte più evoluta del nuovissimo assistente robotico che affiancherà l'equipaggio della ISS (Stazione Spaziale).

E' tale l'attesa di vederlo in azione sulla ISS che verrà fatto partire in assenza dell'apparato motorio (leggi gambe) ancora in fase di test e ottimizzazione e che quindi lo raggiungerà in un volo successivo.

Robonaut-2 è decisamente accattivante come look.
Vi trasferisco il link (cliccare sulla parola link) dal quale potrete navigare nella galleria immagini (bellissima) che lo immortalano in una smodata quantità di situazioni in fase di assemblaggio, test, imballaggio, trasporto, riassemblaggio, press conference, ecc ecc...

Per ora lasciamo posto all'aspetto. Poi approfondiremo il discorso sulle sue caratteristiche e sulla rivoluzione tecnologica e operativa che un tale "strumento" può innescare qualora si dimostri efficiente secondo le attese!

Buona visione!