domenica 19 luglio 2009

Una magnifica desolazione – Il primato dell’uomo sulla tecnologia!


Due Uomini Camminano sulla Luna!
Da quel 20 luglio di 40 anni fa non siamo rimasti con le mani in mano; l’umanità si è data da fare! Guerre, scandali e terrorismo, ma anche l’invenzione di Internet e la decodificazione del genoma umano (più le prime tre delle ultime due, a dire il vero…) hanno riempito le prime pagine dei giornali.
Eppure niente è paragonabile al programma Apollo, credetemi! Passeggiare su un oggetto celeste diverso dal nostro bellissimo e ospitale pianeta ai più può sembrare un’inutile sperpero di denaro se non una “bravata”, ma di certo è stata la più grande bravata di tutti i tempi!
Eppure dovevamo farlo!
L’esplorazione fa parte del nostro DNA, o come scrisse il sommo poeta… “Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza.
La MISSIONE APOLLO non è stata l’inizio della conquista dello spazio da parte dell’Uomo; questa è una conquista che stiamo ancora maturando e che realizzeremo pienamente solo quando avremo piena coscienza della limitatezza del nostro pianeta. La MISSIONE APOLLO è nata grazie alla Guerra Fredda, per realizzare la promessa fatta dal presidente J.F. Kennedy “…di mandare un uomo sulla Luna e di farlo ritornare sano e salvo sulla Terra prima della fine di questo decennio.
Le missioni lunari furono prodezza tanto stupefacente che oggi molti rifiutano di credere che siano realmente accadute. Quando recentemente chiesero a Eugene Cernan se ebbe difficoltà nel riprendere la normale vita terrestre dopo l’avventura spaziale vissuta con l’Apollo17, lui, l’ultimo uomo a calcare il suolo lunare, rispose di non aver avuto difficoltà di sorta, aggiungendo però che gli sembra ancora oggi incredibile che l’uomo sia riuscito in una impresa tanto grande.
Perché è così difficile accettare che le missioni lunari sono realmente avvenute? La risposta è quasi sempre la stessa: perché non c’era la tecnologia di cui disponiamo oggi, ergo non era disponibile una tecnologia necessaria per compiere tale impresa!
Sbagliato! Le missioni Apollo sono state rese possibili da un’incredibile mix di creatività, tecnologia, coraggio, genio organizzativo, volontà nazionale e tempismo politico. In tutto questo la tecnologia rappresentava solo una delle condizioni necessarie, e neanche la più importante. Si era costruito il razzo più potente mai pensato dall’uomo, il Saturno V, ma il computer di bordo del modulo lunare aveva la potenza di un moderno cellulare. Si era in grado di gestire la telemetria, ma gli ultimi secondi prima dell’allunaggio Neil Armstrong, validissimo pilota aeronautico, dovette guidare “a vista” il lander Eagle per evitare un cratere disseminato di massi, rischiando di esaurire il carburante necessario per poter poi lasciare la Luna.
E’ questo il punto, come sottolinea Amedeo Balbi (Università La Sapienza di Roma) nel suo post: quarant’anni fa, sulla Luna, andarono degli uomini, con il loro bagaglio di ingenuità e coraggio, creatività e preparazione, fantasia e raziocinio. Come dico sempre ai miei studenti, non è necessario avere per le mani una calcolatrice per saper fare calcoli, o disporre di un navigatore per conoscere la geografia, o utilizzare un computer per eseguire operazioni logiche. Si, forse calcolatrice, navigatore e computer aiutano, solo però quando si è dato fondo a tutte le incredibili qualità che un essere umano è in grado di esprimere.
La conquista della Luna è divenuta nel tempo pietra di paragone universale. Di fronte a progetti giudicati impossibili o ad ostacoli ritenuti insormontabili, si sente dire: se siamo stati in grado di mandare l’uomo sulla Luna…!
A patto di credere nella supremazia dell’uomo sulla tecnologia e sulle macchine: siamo esseri imperfetti ma dotati di cuore e cervello.
Post Scriptum
Per chi non lo sapesse, il titolo dato al post sono le parole, per altro bellissime, con cui Edwin “Buzz” Aldrin, il secondo uomo a mettere piede sulla Luna, etichettò l’incredibile panorama lunare.

2 commenti:

Unknown ha detto...

Ben detto! Ti ricordo anche che le macchine, e quindi tutta la tecnologia, sono solo potenziamenti, "prolungamenti" della macchina perfetta (perfetta poichè riesce a soddisfare ogni esigenza fisica) che ci ha donato la natura. E' proprio per questo che la possibilità dell'intervento umano (quella piccola leva che si sposta da "automatico" a "manuale") rimarrà sempre l'unica sicurezza nel mondo della tecnologia.

Roberto Baldini ha detto...

L'interessante post di Angelo coglie molti aspetti dell'avventura lunare che spesso vengono tralasciati o avventatamente "non considerati". Io sono profondamente convinto che si sia trattato della scintilla che ha proiettato l'umanità a compiere balzi da gigante nel proprio progresso scientifico e tecnologico offrendoci in tal modo di poter usufruire di ciò di cui disponiamo oggi, troppo spesso inconsapevolmente. Aumentare il livello di "coscienza" è molto difficile ma è essenziale che nessuno possa reputare impossibile farlo. Le nuove generazioni rischiano di assuefarsi a quanto disponibile e la soglia del punto di non ritorno viene ad avvicinarsi ogni giorno di più a causa della mancanza di stimoli positivi e di crescita. Mi riferisco alla perdita di valori sociali che sta avvolgendo i giovani e anche alla dilagante apatia nei confronti della politica. Il discorso è complesso e delicato ma rientra nei doveri civici di ognuno di noi recuperare la situazione attuale, dimostrando, ognuno nel proprio piccolo, che le persone sono importanti e che la collettività ha un ruolo ben diverso da quello che finora le viene assegnato. La collettività non è un frutto da spremere ma è una risorsa da valorizzare. ...caspita... e dire che siamo partiti parlando di Luna :-)