mercoledì 8 ottobre 2008

Astro-news : METEOROIDE, MERCURIO e GIOVE

METEOROIDE IN COLLISIONE CON LA TERRA: Nulla di chè. Alla fine la notizia è passata in secondo piano anche se avrebbe notevole importanza perchè è la prima volta che si individua un oggetto di questo genere (così piccolo) PRIMA che impatti la nostra atmosfera. La cosa è interessante per lo sviluppo di sistemi di "difesa" del pianeta da oggetti "imprevisti". Nell'immagine allegata trovate il contributo italiano pre-impatto, ovvero l'animazione di varie immagini scattate all'oggetto prima che impattasse l'atmosfera sopra il SUDAN. L'oggetto si è disintegrato e non è ancora pervenuta alcuna notizia di ritrovamenti o di testimonianze fotografiche.

MERCURIO : La sonda MESSENGER ha inviato le foto aggiornate del pianeta più vicino al nostro Sole. Messenger è partito nel 2004. Mercurio, poco più grande della Luna, è tra i pianeti meno esplorati sia a causa delle sua vicinanza col Sole e l'estrema forza d'attrazione (è quindi di difficile avvicinamento per le sonde) sia per il basso interesse ricoperto rispetto agli altri pianeti del sistema solare che hanno avuto la "precedenza di esplorazione".

Nel suo primo passaggio, il 14 gennaio, la sonda statunitense aveva inviato numerose foto di circa il 20 per cento della parte mai osservata del pianeta.

In questa occasione è stato zoomata l'altra «faccia» di Mercurio.

Prima di «Messenger», l'altra sonda a raggiungere Mercurio era stata «Mariner 10», avvicinando il pianeta tre volte tra il 1974 e il 1975.

GIOVE FOTOGRAFATO DALLA TERRA COME MAI PRIMA D'ORA : Nei giorni scorsi un'altra immagine dallo spazio ha fatto audience per la sua eccezionalità in quanto è stata ottenuta la foto più nitida possibile, mai realizzata fino ad oggi dalla Terra, di Giove.

Utilizzando il VLT «Very Large Telescope» dell'Osservatorio europeo australe, gli astronomi hanno impiegato più di due ore per puntare lo strumento (che sappiamo trovarsi nel deserto di Atacama in Cile) sul gigante gassoso e scattare ben 265 foto.

Per raggiungere questi risultati gli scienziati americani hanno utilizzato la tecnologia, già a noi astrofili ben nota, di ottica adattiva, per ridurre le distorsioni dell'immagine causate dagli effetti della turbolenza dell'atmosfera terrestre.

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