Rilanciamo la notizia ANSA relativa allo storico evento relativo alla navetta automatica EUROPEA.
ROMA - La prima navetta automatica europea, Jules Verne, adesso fa parte della Stazione Spaziale Internazionale (Iss): è stato un successo l'aggancio della navetta dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) alla stazione orbitale ed è il punto di arrivo di un'avventura durata dieci anni, che ha coinvolto 1.500 tecnici di dieci Paesi, con un costo complessivo di sviluppo di 1,3 miliardi di euro.
La manovra delicatissima di oggi è stata una prima assoluta nello spazio, perché tutto è avvenuto automaticamente e i tre membri dell'equipaggio della stazione spaziale, al comando di Peggy Whitson, si sono limitati ad osservare il progressivo avvicinamento della navetta, pronti a intervenire esclusivamente in caso di emergenza. "Non c'é mai stata tanta Europea a bordo della stazione spaziale", ha detto entusiasta il direttore generale dell'Esa, Jean Jacques Dordain. "Dopo il Nodo 2 e il laboratorio Columbus, adesso della stazione orbitale fa parte anche la navetta europea Jules Verne".
La manovra di avvicinamento oggi è cominciata quando il Veicolo di trasferimento automatico (Atv) si trovava a 39 chilometri dalla Iss. Poco dopo le 14,00 la navetta era già a 3,5 chilometri dalla stazione orbitale e da allora l'avvicinamento è stato progressivo, interrotto solo da brevi soste di alcuni minuti. A poco a poco Jules Verne ha acceso luci, radar, videometri e telegoniometro. Arrivata a 249 metri ha ridotto la velocità ed è cominciata la fase finale, seguita dal centro di controllo dell'Esa in Francia, a Tolosa, in continuo contatto con i centri di controllo della Nasa a Houston e dell'agenzia spaziale russa Roscosmos a Mosca.
Le immagini, trasmesse dal centro dell'Esa a Frascati (Roma) in collegamento con Tolosa, hanno mostrato il "naso" dell'Atv visto dall'interno del modulo russo della Iss, Zvezda avvicinarsi sempre di più fino al contatto. Una manciata di minuti più tardi è scattato il sistema di aggancio e la navetta è diventata parte della Iss. L'equipaggio della stazione orbitale aprirà il portello domani mattina, ma soltanto per un'operazione di pulizia dell'aria interna alla navetta, allo scopo di eliminare l'eventuale presenza di gas nocivi. Soltanto dopodomani sarà possibile entrare nella parte pressurizzata del modulo e cominciare la lunga operazione di "scarico" dei rifornimenti, tra cibom acqua, abiti, aria e propellente. Jules Verne porta sulla Iss un carico di circa sette tonnellate, ma non è un semplice cargo.
Parte del suo propellente verrà infatti utilizzato più volte nella missione per aiutare la stazione orbitale a rientrare nella sua orbita, contrastando il lento decadimento causato dalla gravità terrestre. La navetta resterà agganciata alla stazione spaziale fino al prossimo agosto, quando si distaccherà per tornare verso Terra, distruggendosi al rientro nell'atmosfera con il suo carico di 6,4 tonnellate di spazzatura.
SUCCESSO EUROPEO E ITALIANO FRASCATI - Un grande successo europeo e italiano: sono entusiastici i commenti dopo l'aggancio della navetta europea 'Jules Verne' alla Stazione Spaziale Internazionale (Iss). L'evento, che ha segnato il punto di arrivo di un progetto che per dieci anni ha impegnato 1.500 tecnici di dieci Paesi, con un costo complessivo di sviluppo di 1,3 miliardi di euro, e' stato trasmesso in diretta nella centro dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) a Frascati (Roma), l'Esrin, commentato dall'astronauta dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) Roberto Vittori. ''E' stato un momento storico'', ha detto Vittori. ''E' legittimo dire - ha aggiunto - che a volte in corso d'opera si prova un senso di disagio perche' sembra che i passi in avanti non siano cosi' rapidi come ci si aspettativa e poi, come magicamente, tutto accade in modo molto rapido''. Quello ottenuto oggi, ha detto ancora l'astronauta, e' ''un risultato ambito, sognato e desiderato a lungo, a volte considerato non piu' possibile ma che oggi e' divenuto realta'. Anche questo e' un segnale che lo spazio, tra alti e bassi, continua in modo inesorabile il cammino verso il consolidamento della presenza dell'Europa e dell'Italia fuori dall'atmosfera''.
Grande soddisfazione anche del presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Giovanni Bignami: ''e' un momento importante per l'Europa, che con l'Atv - ha rilevato - ha un accesso diretto alla stazione spaziale. Ed e' un momento significativo anche per l'Italia che in questo importante progetto ha svolto e svolge un ruolo fondamentale dal punto di vista scientifico e tecnologico''. Quello attuale, per Bignami, e' ''un periodo particolarmente proficuo per il nostro Paese nel settore spaziale. Nei prossimi mesi ci attendono importanti decisioni e considero molto importante il fatto che la prossima conferenza ministreriale dell'Esa, prevista in novembre, sara' presieduta da un ministro italiano: non accedeva dal 1972''.
Entusiamo anche da parte dell'industria: molto soddisfatto Luigi Quaglino, responsabile dell'Unita' di infrastrutture spaziali della Thales Alenia Space, primo subcontraente del progetto, guidato dalla Eads Astrium. ''E' stato un grande successo, lo attendevamo e adesso concretizza i successi che gia' abbiamo avuto con l'aggancio del Nodo 2 e poi del laboratorio europeo Columbus alla stazione spaziale. Adesso - ha concluso - guardiamo avanti alla prossima conferenza ministeriale dell'Esa, nell'ottica di non disperdere le capacita' che abbiamo dimostrato di avere''.
NASA LODA SUCCESSO EUROPEO
WASHINGTON - Arrivano applausi anche dalla Nasa per la riuscita dell'aggancio della navetta europea Jules Verne alla Stazione Spaziale Internazionale (Iss). ''Sono enormemente orgoglioso e felice per i nostri partner europei per questo traguardo'', ha detto l'amministrazione dell'agenzia spaziale americana, Michael Griffin, in una dichiarazione. ''Solo la Russia - afferma Griffin - aveva eseguito in precedenza un attracco automatizzato nello spazio. Questo risultato illustra ancora una volta i progressi che sono stati fatti dalla partnership internazionale, per far fruttare questo incredibile programma''. Per il numero uno della Nasa, ''insieme con l'arrivo nei mesi scorsi del modulo Columbus sulla Iss, questo successo segno l'arrivo dell'Europa come una completa potenza spaziale''.