sabato 24 settembre 2011

UARS : satellite disintegrato nei cieli del Canada


Rilanciamo i comunicati delle agenzie di stampa :

(LA STAMPA.IT)
Il satellite Nasa cambia traettoria
"Precipitato a terra, forse in Canada"

Un'immagine del satellite Uars in orbita interno alla terra
Bruciato al rientro nell'atmosfera Messaggi su Twitter annunciano
la presenza di alcuni frammenti
in una località a Sud di Calgary

ROMA
È precipitato a terra il satellite Uars della Nasa, bruciando al rientro nell’atmosfera, probabilmente sul Canada: lo rende noto la stessa agenzia spaziale Usa. Tre messaggi su Twitter indicano la caduta di frammenti - presumibilmente del satellite - sulla cittadina di Okotoks, a sud di Calgary, nell’ovest del Canada. La caduta era prevista dalla Nasa fra la 05:45 e le 06:45 italiane. Ma gli scienziati dell’agenzia spaziale statunitense non sono ancora in grado di confermare con esattezza il punto e l’ora esatta della caduta.

La scorsa notte il satellite defunto ha cambiato rotta, scongiurando il rischio di precipitare sui cieli d’Europa e d’Italia, e nelle ultime ore era previsto il transito su Africa, Canada e sugli oceani Pacifico, Atlantico e Indiano. Lungo 10,6 metri, largo 4,5 e pesante 5,9 tonnellate, Uars (Upper Atmosphere Research Satellite) è stato in orbita per 20 anni, studiando l’ozono e le altre componenti chimiche degli alti strati dell’atmosfera fino al 2005, quando ha terminato la sua missione ed ha costantemente perso quota.

La Nasa aveva ipotizzato la caduta dei detriti in una fascia che comprendeva Canada, Africa, Australia e vaste zone degli oceani Atlantico e Indiano sottolineando però che «il rischio per l’incolumità pubblica è molto remoto».

Dal canto suo, la Protezione civile aveva definitivamente escluso la possibilità che uno o più frammenti di Uars potessero cadere sul territorio italiano. Grande quanto un autobus, L’Upper atmosphere research satellite è stato in orbita intorno alla Terra 20 anni, per raccogliere dati sulla fascia di ozono che protegge il Pianeta dai raggi ultravioletti. Fino alle prime ore di oggi rimanevano un 1,1% di possibilità che frammenti del satellite potessero colpire nella notte anche il Nordest italiano, poi però Uars ha cambiato traiettoria, facendo mutare sia orario che posizione di rientro.

DOCUMENTO NASA : LINK

2 commenti:

Isabella Berardi ha detto...

Abbiamo passato in molti momenti di panico... questo fa riflettere anche sul ruolo della comunicazione del rischio... e se non lo avessero detto e fosse successo qualcosa... come sarebbe finita?

E, soprattutto, ci fa riflettere anche sul difficile compito di comunicazione della scienza, che sembra essere una delle professioni del futuro.

A tal proposito, segnalo il master in Comunicazione della Scienza e dell'Innovazione sostenibile, dell'Università di Milano- Bicocca.

E' adatto anche per chi già lavora, perché è di venerdì e sabato mattina (e un giovedì al mese). Ci sono grandi professionisti (Federico Pedrocchi di Moebius/Radio 24 + Bruno Arpaia, solo per citarne due a caso!) che insegnano e c'è un bel focus sui new media e sulla produzione multimediale! E ci sono 17 borse di studio a copertura totale dei costi.

Il sito è www.macsis.unimib.it.

Roberto Baldini ha detto...

In realtà... uars ha fatto parte di un programma di "simulazione reale" di una situazione di emergenza internazionale. Non era esattamente fuori controllo così come non era esattamente sotto controllo. In ogni caso in un documento NASA accessibile al pubblico, c'è scritto che la NASA ha proposto UARS per consentire migliorie al progetto di studio per i rischi da "rientro satelliti o incidenti di lancio" e che i risultati del rientro di UARS non sarebbero stati resi noti "in ogni caso". E' un sunto un pò crudo e molto approssimativo ma il succo è quello che si evince facilmente.

D'altra parte... avete ascoltato nefandezze e notizie di ogni genere sull'argomento UARS e pochi di voi possono aver pensato che alcuni dei consigli diffusi tramite i mass media fossero realmente stati diramati da enti scientifici o di protezione civile. Purtroppo... in alcuni casi era effettivamente vero: ma il fatto di sentirsi dire di non uscire di casa o stare sotto le architravi di sostegno come se si dovesse sopravvivere a un cataclisma... le hanno dette.

Scusate eh?! Ma nessuno ricorda che lo Skylab e la Soyuz, enormemente più cospicui come dimensioni di UARS sono stati fatti rientrare e distruggere in atmosfera senza alcun allarmismo? Prudenza sì... allarmismo no.

Come si spiega? In parte esistono cose che ancora non sono modellizzate e l'atmosfera è un qualcosa di estremamente complesso da analizzare quindi ogni occasione è buona per fare studi e verifiche che aiutino a prevenire situazioni ed esigenze. UARS ha contribuito in questo cammino e sapremo in futuro fino a che punto.

Io comunque, sono personalmente convinto che, per quanto non sia stato dichiarato, non fosse effettivamente vero che la situazione fosse così... "fuori controllo"... ma come direbbe Giacobbo a conclusione delle sue inchieste straordinarie che devono rivelare i più inquietanti misteri dell'universo..."ma sarà vero?" :-D