Era dal 2008 che aspettavo questo momento, da quando l'Osservatorio di Monte Romano aveva installato il telescopio Diemme, con lo specchio del diametro di 50 cm. Sapevo che la notevole apertura era più che sufficiente per vedere e fotografare la stella nana bianca più vicina al sistema solare! Avevo provato altre volte, certo non in modo assiduo, ma un tentativo ogni anno l'avevo dedicato all'impresa, ma senza successo, anche per colpa del seeing che era stato sempre di infima qualità...
Ma ieri sera invece l'aria era fermissima a tutte le quote, cosa che mi ha consentito di vedere senza ombra di dubbio la celebre compagna di Sirio, la nana bianca che orbita intorno alla stella più luminosa del cielo, a circa 8,6 anni luce dalla Terra. Stavo lavorando ad una focale di 10 m (10.000 mm). La posa è stata di 3 sec a 1600 ISO. Qui a fianco il risultato!
La compagna di Sirio venne scoperta nel 1862 da Alvan Clark (foto) mentre era impegnato in un test di un telescopio rifrattore dal diametro di 45 cm. Non fu una scoperta meramente casuale: 18 anni prima Bessel aveva notato il movimento irregolare di Sirio, ipotizzando l'esistenza di una compagna, e quindi molti astronomi dell'epoca non disdegnavano di compiere osservazioni di questo affascinante astro brillante.
La compagna di Sirio brilla ad una magnitudine di 8,8 facile da osservare al telescopio se non fosse per il disturbo dato da Sirio A che letteralmente abbaglia gli occhi dell'osservatore. Inoltre la forte luminosità della stella crea dei riflessi spurii, dei falsi positivi, che rendono difficile l'identificazione . Infatti risulta più efficace tenere sul bordo la stella principale per ridurre gli effetti di questi "flare" così intensi nella zona centrale del campo d'osservazione.
Come potete vedere dal grafico, questo è il periodo migliore per compiere l'osservazione, dato che Sirio B si sta avvicinando al suo apoastro, mentre il periastro era occorso tra il 1994 e il 1995: SIrio B ha infatti un periodo di rivoluzione intorno a Sirio (in realtà attorno ad un comune centro di massa) di circa 50 anni.
La cosa straordinaria di Sirio B, che venne compresa solamente qualche anno dopo la sua scoperta, è la sua massa, concentrata in un volume ridottissimo: dai calcoli ottenuti applicando le regole dei moti Kepleriani e la formula della gravitazione universale di Newton, Sirio B risulta avere una massa paragonabile a quella del nostro Sole, ma in una sfera più o meno grande come la nostra Terra!
Quindi una stella superdensa in cui un cm3 di materia deve pesare all'incirca un paio di tonnellate!