martedì 30 settembre 2008

Alè ! e avanti anche il Corriere.it a scrivere emerite sciocchezze!

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Titolo :
IL SUO LAVORO RESO DIFFICILE DA UN'INTENSA NEVICATA
La navicella Phoenix resta su Marte
La Nasa ha deciso di prolungare la missione per raccogliere altre prove sulla presenza d'acqua


link all'articolo ARTICOLO DEL CORRIERE

Non ho parole. Anzi, le ho ma le devo censurare. Ci risiamo, siamo alle solite... sia nell'articolo che nel video (!!!) si scrivono e si pronunciano emerite sciocchezze.

La Phoenix "resta su Marte"? ... ma chi ha detto che doveva ripartire?! Poi che è "disturbata" (RESO DIFFICILE) dalla nevicata (!), poi risulta in audio che la neve è stata individuata dalla strumentazione (appositamente studiata per rilevare fenomeni meteorologici e non per esserne disturbata!!!!) della sonda a più di 1 km di altitudine e che si è dissolta molto prima di raggiungere il suolo.

Nei titoli del video però c'è scritto che si è sciolta al suolo... incoerenza?

...nell'audio si afferma che si aspetta nel prossimo mese di poter vedere cosa accade quando arriva al suolo... ohi?!

Poi nel video ce ne sono altre... eh?! Ma evito di prendere tutto per la punta.

ecco il link per il video:


Conclude la farneticazione una frase sibillina: "La missione rientrerà quando il Sole invernale perderà la sua potenza." (cosa abbia a che fare la potenza del Sole... si potrebbe supporre che non possa alimentare più i pannelli solari... ma mica vengono citati qui!).

Questa è bellina... "rientrerà"?! A me risultava che le missioni terminano e non "rientrano" altrimenti significa che si aspettano che decolli dal suolo marziano per tornare sulla Terra? uhmmm.....

Ma possibile che non sappiano tradurre usando anche un pò di senso logico e magari documentandosi il minimo indispensabile su ciò di cui hanno intenzione di parlare (a vanvera) ????!!!

Bah... che desolazione!

Problemi per la missione shuttle-telescopio spaziale

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Purtroppo giungono pessime notizie dal centro di controllo di HUBBLE che mettono in seria difficoltà la missione di riparazione e aggiornamento che si apprestava per il lancio nei prossimi giorni.

I problemi sembrano essere sufficientemente gravi da ipotizzare un annullamento o il rinvio della presente missione e questo determina un pesante ritardo sulle tabelle di marcia di molte missioni successive e/o complementari.

La notizia di oggi è il rinvio a metà Ottobre della missione di Atlantis, in attesa delle verifiche in corso da parte degli ingegneri si comincia comunque a temere il rinvio a FEBBRAIO 2009 della missione di assistenza all'HUBBLE. Tale tempo sarebbe necessario a modificare il piano della missione integrando i ricambi e addestrando gli astronauti a sostituire anche le parti (importanti) che hanno subito disfunzioni o malfunzionamenti in questi ultimi giorni, fuori da ogni previsione. Poichè già la missione attuale prevede ben 5 spacewalk un ulteriore intervento da pianificare comporta un aggravio di lavoro non indifferente per i "meccanici dello spazio".

I responsabili della missione a questo punto intendono intervenire sull'Hubble ottimizzando allo spasimo la missione in modo da lasciare il telescopio spaziale (post-riparazione) in condizioni di continuare a lavorare. potenzialmente, almeno per i prossimi 5 o anche 10 anni data la spesa e i rischi che si vanno a sostenere in questo frangente. Tra l'altro hanno dichiarato di sentirsi fortunati... in quanto il nuovo ed imprevisto guasto si è verificato alla vigilia del lancio e non DOPO che la missione si fosse conclusa! Pensate un pò alla situazione che si sarebbe creata!

Entro la fine della prossima settimana verrà deciso come procedere. Rinviando la STS-125 la NASA proseguirà infatti con il lancio della navetta Endeavor (attualmente già approntata sulla rampa di lancio in caso di emergenza in assistenza all'Atlantis) destinata alla stazione spaziale il 14 novembre, due giorni prima di quanto attualmente previsto.

Le cose sono particolarmente complesse perchè i "giochi" di scambio missione tra i vari shuttle possono anche essere fattibili ma la collaborazione internazionale in atto per gestire la ISS comportano un complesso coordinamento anche con le altre missioni già stabilite dall'agenzia spaziale russa e questo potrebbe ulteriormente posticipare la Service Mission verso HUBBLE.

Vedremo a questo punto come procederanno alla NASA...

Convegno Nazionale a Ravenna per l'Astronomia Digitale

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Così come ricevuto, riproponiamo a tutti i nostri soci e lettori affinchè possano valutare il proprio interesse in merito all'appuntamento segnalatoci qui di seguito:

Gentilissimi:

La presente per informarVi ed invitarVi al 16° Convegno Nazionale del Gruppo Astronomia Digitale (GAD) e 1° Meeting nazionale sui pianeti Extrasolari organizzato al Planetario di Ravenna in collaborazione con l' A.R.A.R. il 17(sera), 18 e 19 Ottobre 2008

Il programma dettagliato della manifestazione è consultabile all'indirizzo: http://www.astronomiadigitale.org/gad16/conv16.htm

Per partecipare non è necessaria alcuna iscrizione preventiva, è tuttavia gradita una mail di conferma.


Grazie


per l'ARAR
Mauro Graziani
magraziani@racine.ra.it
2008-09-24

Bye bye ATV ! Navetta Esa "smaltita".

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Si è conclusa la missione della prima navetta ATV-ESA con la sua disgregrazione in atmosfera, come da programma stabilito.

Le immagine non necessitano di commenti ulteriori... no?







Gustiamo insieme anche un'ultima immagine che ci offre la visione della ATV agganciata alla Stazione Spaziale ISS:

giovedì 25 settembre 2008

La più antica esplosione gamma

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Il 13 settembre scorso il BAT (Burst Alert Telescope), il dispositivo a bordo del satellite Swift dedicato alla ricerca e allo studio delle esplosioni gamma (gamma ray burst) è stato investito da un bagliore di fotoni altamente energetici provenienti dalla costellazione dell'Eridano.

Nell'immagine che segue, il campo stellare nella costellazione dove è avvenuto l'evento. Il riquadro piccolo indica la zona ripresa dalla camera UVOT (vedi immagine sotto).

Poco meno di due minuti dall’allarme, il telescopio a raggi X a bordo di Swift (X Ray Telescope) era puntato nella direzione individuata, trovando una sorgente X fino ad allora sconosciuta che andava via diminuendo di intensità.
L'evento è poi stato seguito in tempo reale da Terra, in particolare con il GROND, un dispositivo applicato al telescopio da 2,2 metri di La Silla in grado di ottenere un'immagine in sette colori differenti. Mediante questa tecnica è possibile ricavare velocemente una stima del redshift della radiazione e quindi la distanza dell'oggetto. E' così risultato che GRB 080913 deriva dall’esplosione di una stella distante da noi 12,8 miliardi di anni luce. In altre parole, la morte della stella che ha dato origine al burst è avvenuta quando l’Universo era ancora molto giovane ed illuminato dalla luce emmessa dalle prime generazioni di stelle.

mercoledì 24 settembre 2008

Stonehenge: nuovi studi svelano un origine sorprendente?

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Stonehenge, luogo di grande fascino e mistero è'stato variamente descritto come un gigantesco calendario, un luogo di culto e come una terra di sepoltura regale. Ma ora, più di 4000 anni dopo che le sue prime pietre sono state trascinate dalle montagne del Galles fino alla pianura di Salisbury, Stonehenge potrebbe aver dischiuso, finalmente, i suoi segreti.
Una recente ricerca, che ha condotto uno scavo nell’area, suggerisce che il misterioso monumento è stato una specie di Lourdes del neolitico, in cui i malati e i feriti arrivavano da lontano per essere guariti dai suoi poteri magici. Il primo scavo di Stonehenge dopo quasi 50 anni ha infatti rivelato che il suolo è disseminato di frammenti di pietra, che si pensa siano frammenti, forse utilizzati come portafortuna, delle stesse rocce “Bluestones”, che formano il cerchio interno dei monoliti allineati di Stonehenge, e cioè le pietre più scure e più piccole degli enormi Sarsen, e dalle tonalità bluastre. Inoltre, un numero sproporzionato di persone sepolte in tombe vicino mostravano segni di malattia grave e molti non erano nati nella zona. Nel loro insieme, gli indizi puntano su Stonehenge come un santuario su cui convergevano i malati del sud dell’Inghilterra. Probabilmente i “pellegrini” si portavano appresso dei pezzi di bluestones come amuleti fortunati.
Non è ancora chiaro il motivo per cui le pietre, che sono di colore blu-verde con macchie bianche, sono state così venerate. Tuttavia, l'idea che fossero considerate pietre con poteri di guarigione si collega al fatto che oggigiorno l’acqua della sorgente della zona si dice abbia proprietà curative per l'artrite. Gli autori dello studio, il Professore Tim Darvill della Bournemouth University ed il professor Geoffrey Wainwright della Society of Antiquaries of London hanno dichiarato che "l’Assunzione di qui pezzi di roccia come talismani e Portafortuna, destinati ad essere usati nel processo di guarigione, è un fatto molto importante. Il loro significato e importanza per la gente preistorica era sufficientemente potente per giustificare l'investimento di tempo, sforzi e risorse per spostare le rocce “Bluestones” dalle Preseli Hills del Galles al fino ai Wessex Downs, dove si trova Stonehenge."
I professori hanno anche aggiunto che "un numero abnorme" di organismi sepolti nei dintorni, mostra segni di gravi malattie o di infortuni, e l'analisi dei denti recuperati dalle tombe rivela che circa la metà apparteneva a persone non native della zona. Il Prof Darvill ha poi soggiunto che Stonehenge avrebbe attratto non solo le persone che avevano uno stato di malessere, ma anche le persone in grado di provocare la loro guarigione. I professori ritengono che il resto del monumento, comprese le grandi pietre Sarsen, che provenivano da Marlborough a 40 chilometri di distanza, crebbe attorno al centro delle Bluestones che avevano una funzione curativa. Il Prof Darvill, ha soggiunto: "Stonehenge avrebbe potuto avere una funzione di tempio nello stesso momento in cui fungeva anche da centro di guarigione, così come la stessa Lourdes dei giorni nostri". Gli scienziati hanno aggiunto che tuttavia il monumento potrebbe avere avuto più di uno scopo.

Fonte: http://www.ilturista.info/blog/350-Stonehenge_forse_svelato_il_mistero._O_forse_no/

lunedì 22 settembre 2008

Equinozio d'Autunno - Il giorno in cui il buio sconfigge la luce!

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La ruota dell'anno gira...


Oggi, 22 settembre alle ore 17e43 tempo locale (ovvero 15e43 Tempo Universale), si celebra l’Equinozio d'Autunno, uno dei quattro momenti astronomici che scandiscono il susseguirsi delle stagioni. Nell'aequus nox (da cui deriva il termine equinozio), il dì e la notte hanno la stessa durata e da questa giornata in avanti, ahimé..., le ore di oscurità di una giornata superano le ore di luce, continuando a crescere fino al Solstizio d'Inverno. Il 22 settembre segna quindi l'inizio della "metà scura dell'anno" e rappresenta l'inizio della stagione che porta all'inverno.


Astronomicamente parlando, oggi il Sole, visto dalla Terra, scende sotto il piano dell'Equatore Celeste attraversandolo in un punto detto Punto Omega o Punto della Bilancia. In realtà, per effetto del moto di precessione dell'asse terrestre e come è visibile nell'immagine a fianco realizzata con Starry Night, il punto omega non si trova più nella costellazione della Bilancia ma è "preceduto" verso la costellazione della Vergine esattamente come il Punto Gamma, che una volta si trovava nell'Ariete, oggi si è spostato nei Pesci.

Il terminatore, la linea di demarcazione fra luce e buio, passa esattamente per i due poli geografici terrestri e, di conseguenza, il Sole sorge al polo sud, tramonta al polo nord e la giornata dura esattamente 12 ore in tutto la Terra. Nel suo passaggio al meridiano, il Sole si trova allo zenit all'Equatore, mentre in ogni altro luogo della superficie terrestre raggiunge un'altezza sopra l'orizzonte pari a (90°-latitudine luogo); nel nostro caso (90° - 44°08') = 45°52'.

Vedere in proposito: http://it.wikipedia.org/wiki/Equinozio

Nei prossimi giorni le ore di luce diminuiranno con la massima velocità: quasi 3 minuti ogni giorno!

mercoledì 17 settembre 2008

La inco-scienza di Repubblica.it : ovvero come ti altero (impunemente) la realtà scientifica di un arcobaleno (arco zenitale)

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Siamo atterriti. Anzi no, siamo arrabbiati. I giornanalisti italiani si vergognino. Anzi che si vergogni MARCO STEFANINI di Repubblica.it.

Leggete questo articolo (scopiazzato da internet ovviamente) :

http://www.repubblica.it/2008/09/sezioni/scienza_e_tecnologia/arcobaleno-contrario/arcobaleno-contrario/arcobaleno-contrario.html?ref=hpspr1


Poi se avete pazienza... leggetevi gli originali (perchè in rete se ne trovano a bizzeffe...) in lingua inglese io ve ne segnalo tre ma ce be sono almeno una ventina (!!!) :

http://www.mirror.co.uk/news/top-stories/2008/09/17/the-amazing-upside-down-rainbow-115875-20739852/


http://www.mailonsunday.co.uk/news/article-1056500/Pictured-Rare-upside-rainbow-spotted-UK.html

http://www.metro.co.uk/news/article.html?A_smile_in_the_sky_from_inverted_rainbow&in_article_id=311310&in_page_id=34&in_a_source=

Poi potrete scriverci se avete trovato la traduzione del nostro "bravo" giornalista "adeguata" e corretta.

Io credo che la fantasia bacata debba restare fuori dalle notizie... voi?

Dov'è stato dichiarato dai due astronomi che l'arcobaleno capovolto è causato dai cambiamenti climatici??? Questo giornalista ha scritto FANDONIE avvallandole con il nome di due scienziati che NULLA DI SIMILE HANNO DICHIARATO. Hanno parlato esplicitamente di "rare event"... null'altro! Hanno spiegato perfettamente e con dovizia di particolari le motivazioni (senza mai parlare di clima). Addirittura in rete è saltato fuori un articolo (sempre in inglese) dove si scrive: "According to Jim Bacon, managing director of Weatherquest, upside- down rainbows are more common than you might think. 'But they are usually obscured by clouds lower down or the cirrus cloud may be too thick to observe it,' he added."

Per chi non vuole sforzarsi in traduzione vi ho evidenziato io la frase importante in grassetto e ora ve la traduco (non sono un "genio linguista" ma credo di aver letto bene!): "Secondo Jim Bacon, managing director di Weatherquest, gli arcobaleni rovesciati sono più comuni di quanto si possa pensare."

Un giornalista che inizia l'articolo con un cappello tutto personale e fuori luogo come "Il clima cambia, l'arcobaleno pure: ora è capovolto e ha l'aspetto di un sorriso." e lo termina con questa frase ai limiti della (nostra) sopportazione: "La colpa è nelle mutate condizioni climatiche, soprattutto a livello di temperature, ed è tutt'altro che improbabile che si possa verificare di nuovo." è da considerare bravo, bravo bravo... complimenti.

Poi lamentiamoci della cultura in Italia eh?!

AGGIUNGO (perchè la cosa mi ha alterato parecchio): Sarebbe sufficiente prendersi 3 secondi per trovare in rete i siti che spiegano la casistica SCIENTIFICAMENTE dimostrata e catalogata.
Siccome non voglio farvi faticare (metti che poi mi diventate come i giornalisti di Repubblica.it?!?!?!) eccovi il sito principe per documentarvi (però è in inglese!):

http://www.atoptics.co.uk/halosim.htm



Effetti frequenti da osservare (basta guardare!)


Effetti più rari da poter osservare

Ops... scordavo: ieri sera (17/09/2008) mentre rientravo a casa ho "inciampato" in un "cambiamento climatico" !!! Eccovi la foto, non è un capolavoro, ma serve solo a dimostrare che sono cose rare ma non impossibili da osservare.



Aggiornamento : si moltiplicano le voci di "protesta" verso la mala-informazione e quindi desidero segnalarvi il Blog del Magg. Guido Guidi (Meteorologo RAI dell'aeronautica militare italiana) www.climatemonitor.it ... tutto da leggere, ovviamente !

Sganciato dalla ISS il primo modulo ATV

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Il 5 settembre scorso, il modulo ATV "Jules Verne" dopo sei mesi di permanenza in orbita e nessun problema incontrato, ha lasciato la stazione spaziale internazionale (ISS). La navetta europea è rimasta agganciata alla ISS come parte integrante e pressurizzata del complesso fino ad ora quando, durante il suo rientro controllato nell’atmosfera terrestre, brucerà completamente, smaltendo i materiali di scarto e i rifiuti della Stazione Spaziale. Il resoconto della prima missione del Veicolo Automatico di Trasferimento per la Stazione Spaziale Internazionale, prima navicella del genere completamente costruita dall’ESA, è quindi decisamente positivo e benaugurante per il suo futuro e per le aspettative maturate in funzione del suo ruolo di prossimo sostituto delle missioni shuttle di servizio alla ISS.

L'ESA è decisamente orgogliosa: Fin dal lancio e dalle fasi di avvicinamento alla ISS, si è sempre comportata nel migliore dei modi. Basti pensare che l’attracco iniziale è stato così perfetto da consentire il risparmio di circa 830 kg di propellente che così si sono potuti utilizzare successivamente per manovrare la ISS.

Tutti gli obiettivi previsti nell’ambito della missione sono stati raggiunti brillantemente, dal rifornimento alla ISS all’ampliamento temporaneo dello spazio abitabile in orbita, persino oltre le previsioni. Altro esempio: dato che i ventilatori dell’ATV per la circolazione dell’aria sono meno rumorosi di quelli di altri moduli, gli astronauti hanno approfittato del modulo utilizzando Jules Verne anche per dormire!

E' certamente il veicolo spaziale più complesso mai sviluppato in Europa.

Dal suo primo volo operativo del 2008, giocherà un ruolo vitale nel rifornimento della Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Il suo scopo fondamentale è quello di essere un trasportatore cargo e un deposito, mentre, di tanto in tanto, dovrà agire anche da ‘rimorchiatore’ in grado di correggere l’orbita della Stazione Spaziale come ha già fatto durante questa prima missione.

Questa versatile navicella è un contributo essenziale offerto dall’Europa alle attività operative regolari della Stazione Spaziale, la cui linfa vitale è costituita dalle regolari consegne di attrezzature sperimentali e parti di ricambio oltre che alimenti, aria e acqua per gli equipaggi di lunga permanenza.

Ognuno dei nuovi ATV è in grado di trasportare sino a nove tonnellate di carico e sono progettati per gestire missioni della durata tipicamente di sei mesi. Verranno lanciati da un vettore Ariane-5 dallo spazioporto europeo di Kourou, nella Guiana francese.

E' equipaggiata di propri sistemi di propulsione e navigazione, ed è quindi una navicella spaziale multifunzionale, che combina capacità pienamente automatizzate di un veicolo privo di equipaggio con i requisiti di sicurezza delle navicelle spaziali per volo umano. Dotata di un sistema di navigazione ad alta precisione, viene guidata su una traiettoria di rendezvous con la Stazione Spaziale, dove attracca automaticamente al Modulo di Servizio russo, dopo circa quattro settimane dal momento del lancio.

Il volume di 45 m3 pressurizzato del Cargo Carrier integrato dell’ATV si basa sul laboratorio Columbus dell’ESA, che a sua volta si basa sul Modulo logistico pressurizzato multifunzionale (MPLM) di costruzione italiana. Al suo interno ogni Cargo può contenere sino a otto rack completi di elementi di carico modulari. La sua struttura comprende anche diversi serbatoi di acqua potabile, di propellente per la Stazione Spaziale e di aria (ossigeno e azoto) per l’equipaggio. Nella ‘punta’ della sezione di carico è contenuta l’attrezzatura di attracco (costruita in Russia) e i sensori di avvicinamento

Altri motivi di orgoglio dell'agenzia spaziale europea è dato dal fatto che sono ormai decenni che le agenzie spaziali progettano rimorchiatori o veicoli adibiti al trasferimento di astronauti e attrezzature su differenti orbite terrestri, ma il veicolo di trasferimento automatizzato europeo (ATV), è sicuramente la navicella spaziale più potente mai realizzata finora di questo tipo. Volendo fare un confronto, dispone di circa il triplo della capacità di carico della sua controparte russa ovvero il veicolo da carico Progress-M.

Durante la prima missione, per quattro volte l’ATV ha innalzato la quota dell’orbita della ISS (com’era previsto) fornendo la spinta in modo regolare e senza sprechi di carburante. Alla quota di 400 km, all’incirca la quota media dell’orbita su cui la stazione spaziale si muove, l’atmosfera residua è tale da produrre, nel tempo, una leggera perdita di quota. Circa una volta al mese devono quindi essere azionati i motori di un vettore spaziale (che in genere è la navicella russa Progress) per ripristinare la quota della Stazione stessa. Non si tratta di niente di pericoloso, ma è chiaro che è un’operazione che deve essere eseguita con regolarità. Per questo motivo l’ATV è stato progettato in modo da non essere solo una navetta cargo, ma anche che sappia comportarsi come un razzo propulsore quando è necessario.

Il 27 agosto scorso è stata utilizzata anche per una manovra speciale atta ad evitare la collisione di un "rottame spaziale" con la ISS. Manovra che ovviamente è stata eseguita con successo nonostante una certa complessità. In pratica è stato identificato un residuo di un vecchio satellite che si muoveva su un’orbita che poteva essere di collisione con la ISS. In questi casi, la manovra più semplice da eseguire e meno dispendiosa in termini di propellente è di rallentare la ISS, facendogli perdere quota in maniera controllata.

L’unico inconveniente è stato che l’ATV, che in quel momento era l’unico razzo propulsore in grado di eseguire la manovra, era piazzato sul retro della ISS rispetto alla direzione di volo. Accendere i motori dell’ATV avrebbe significato innalzare l’orbita e non abbassarla. Dunque la ISS, in primo luogo, ha dovuto volteggiare nello spazio, ribaltandosi lentamente. Dato che in orbita il “sopra” e il “sotto” non esistono, essendo il peso equilibrato dalla forza centrifuga, non vi è stato nessun problema particolare per gli astronauti. Ribaltata la ISS, l’ATV si è trovato sul davanti della Stazione, rispetto alla direzione quindi i motori sono stati accesi e la ISS ha rallentato.

CLICCA QUI PER VISUALIZZARE L'ANIMAZIONE DEL RIENTRO IN ATMOSFERAL’ATV si è distaccato dalla ISS il 5 settembre, ma il suo rientro e la sua distruzione in atmosfera sono previsti solo per il 29 settembre. L'ESA ha dichiarato che tutte le fasi di rientro dell’ATV sono controllate in grande dettaglio, non solo per la previsione del punto di ingresso, ma anche per le modalità stesse di ingresso. Un tuffo troppo verticale ridurrebbe lo strato di atmosfera attraversato e quindi aumenterebbero le probabilità che vi siano elementi incombusti mentre, al contrario, un tuffo troppo radente farebbe rimbalzare la navicella spaziale, esattamente come accade al sasso che viene fatto rimbalzare sulla superficie del mare.

Da qui al 29 settembre, i giorni che rimangono prevedono alcune manovre orbitali che intervallano lunghi periodi trascorsi in orbita libera. Inizialmente l’ATV scenderà di circa 30-40 km al di sotto della ISS, rallenterà e, di conseguenza, perderà strada rispetto alla Stazione.

La procedura di rientro vera e propria, cioè il tuffo in atmosfera, avrà luogo solo quando l’ATV si sarà portata in una posizione a circa 20-25 km al di sotto e circa 1725 km dietro la ISS.

E' previsto che la fase di rientro avverrà di notte e sarà seguita da una campagna di osservazioni aeree, per capire e verificare secondo quali modalità l’ATV si distruggerà. Per tale monitoraggio verranno utilizzati due aerei della NASA, un DC-8 e un Gulfstream V, che partiranno da Tahiti circa 3-4 ore prima del rientro e che rimarranno in volo per circa 7-8 ore. È inoltre interessante sapere che i tempi e il luogo del rientro dell’ATV sono stati scelti anche in modo tale da far sì che la navicella possa essere osservata in questa fase anche dalla ISS.

Complimenti all'ESA, no?



lunedì 15 settembre 2008

Fotografato il primo pianeta esosolare in orbita ad una stella simile al Sole?

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Un nuovo pianeta è stato fotografato al di fuori del nostro Sistema Solare, e questa volta sembra essere un pianeta in orbita as una stella come il nostro Sole, la prima volta che accade nella storia dell’astronomia. La maggior parte dei potenziali esopianeti registrati fino ad oggi sono stati osservati in orbita di nane brune, stelle che sono deboli, cosa che rende più facile l’individuazione degli oggetti compagni. Il nuovo pianeta è comunque enorme, si stima con una massa di circa otto volte quella di Giove. Il team canadese che ha ottenuto l'immagine (vedi in alto a destra) dice la stella madre è simile al Sole, ma un po 'più giovane. I tre astronomi presso l'Università di Toronto hanno utilizzato il telescopio Gemini Nord sul Mauna Kea, nelle Hawaii per prendere le immagini della giovane stella 1RXS J160929.1-210524 e del pianeta candidato.
La stella e il suo compagno si trovano circa 500 anni-luce dalla Terra. "Questa è la prima volta abbiamo visto direttamente un oggetto di massa planetaria in una probabile orbita attorno a una stella come il nostro Sole", ha dichiarato il capo del team David Lafreniere. "Se ci confermano che questo oggetto è davvero gravitazionalmente legato alla stella, sarà un importante passo avanti". Ci sono comunque alcune peculiarità: il pianeta si trova ad una grande distanza dalla sua stella madre: circa 330 volte la distanza tra la Terra e il Sole. In confronto, il più lontano pianeta nel nostro sistema solare, Nettuno, orbita a circa 30 volte la distanza tra la Terra e il Sole. Dott Matt Burleigh, presso l'Università di Leicester, Regno Unito, ha commentato: "Questo è un ottimo candidato per una prima immagine di un pianeta in orbita ad una normale stella. "Ora la squadra ha bisogno di compiere più osservazioni e speriamo di confermare che i due oggetti si stanno muovendo insieme attraverso lo spazio".
Trovare un compagno di massa planetaria così lontano dalla stella madre è stata una sorpresa per gli astronomi, e costituisce una sfida per le teorie di formazione dei pianeti e delle stelle. Gli astronomi hanno utilizzato la tecnologia dell’ottica adattiva per ridurre le distorsioni di immagine causate dalle turbolenze dell'atmosfera terrestre. Le immagini nell’infrarosso vicino e lo spettro del presunto pianeta indicano che è troppo freddo per essere una stella o una nana bruna. Purtroppo ci potrebbero volere due anni circa per avere la conferma che la stella e il sua probabile pianeta si muovono nello spazio insieme. L'oggetto è di circa 1500 gradi centigradi (1800 Kelvin) molto più caldo di Giove, ch’egli assomiglia come ordine di grandezza di dimensioni. I lavori che hanno condotto a questa scoperta fa parte di un sondaggio di più di 85 stelle nella associazione dello Scorpione Superiore, un gruppo di giovani stelle formatosi circa cinque milioni di anni fa.
Fonte http://news.bbc.co.uk/2/hi/science/nature/7617031.stm

Osservare il cielo "paga" !

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Ebbene sì! Guardare il cielo... paga! Così titola SpaceWeather.com nei giorni scorsi! La motivazione? La mattina del 9 settembre, in modo inaspettato, una raffica di bolidi luminosi è apparsa sugli Stati Uniti orientali ed è stata rilevata dalla sky survey di Bill Cooke, astronomo della NASA, del Marshall Space Flight Center di Huntsville (Alabama).

Il sistema SENTINEL ha rilevato ben 25 meteore luminose in una pioggia iniziata alle 0620 UT e durata circa 4 ore. Questo fotogramma "riepilogativo" (sommatoria dei fotogrammi più significativi) della registrazione video notturna mostra la vera e propria "esplosione" in un colpo d'occhio. Attraverso questo link trovate il video originale : cooke2.avi

Altre rilevazioni si trovano nella gallery di spaceweather.com : gallery_09sep08.htm

(From transientsky.wordpress.com : Bright -5 magnitude SPE meteor observed over Tucson, AZ on Sept 9th at 12:37 MST)

"La maggior parte sembra avere il radiante vicino a Perseo (3.3h, 43 o), e quindi ci porta a ipotizzare un outburst dello sciame delle Perseidi", spiega Cooke. Questo sciame secondario di Perseidi proviene probabilmente da una cometa sconosciuta ed è la prima volta che viene rilevata una pioggia di questa importanza (per dimensioni delle meteore) in questo periodo.

Le "September Perseids" (SPE) sono uno sciame "minore" e poco conosciuto. Questo evento ne aumenta ora l'interesse in quanto, finora, si sapeva produttivo di un piccolo numero di meteore ogni anno tra il 5 e il 17 Settembre ma di rilevanza scarsa o pressochè nulla. In questa occasione invece, la maggior parte delle meteore registrate dalla telecamera della NASA è risultata di magnitudine -2 o anche più luminose, vale a dire, brillanti come Giove o Venere.

Quindi l'invito che ne scaturisce è quello di monitorare questo sciame nelle prossime occasioni, oltre a quello di non perdere mai occasione di tenere un occhio al cielo in quanto riserva sempre sorprese, come in questo caso.

Nota "divulgativa" : Le Perseidi "ufficiali" sono le meteore che in genere osserviamo durante la notte di San Lorenzo (ma soprattutto un paio di giorni dopo) e prendono questo nome in quanto sembrano provenire proprio dalla direzione della costellazione di Perseo, nella regione circumpolare.

A volte osserviamo oggetti molto più luminosi del "normale" e in alcuni casi possono essere accompagnati da un suono simile ad un sibilo e/o una scia di fumo. In queste circostanze la meteora viene più comunemente definita bolide.

E’ importante non confondere, come spesso accade, il termine meteora con il termine meteorite. Mentre come abbiamo visto le meteore sono quelle che chiamiamo comunemente stelle cadenti e che vediamo come scie luminose di breve durata, i meteoriti sono ciò che delle meteore può in alcuni casi raggiungere il suolo (parte solida).

Beh, che altro dire? ... un sistemino di rilevazione e monitoraggio meteore automatico ci starebbe bene anche a Monteromano ? Chissà... :-)

mercoledì 10 settembre 2008

Il satellite di Google è in orbita!

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Come recitano le agenzie di tutto il mondo, sotto gli occhi attenti ed entusasti di Sergey Brin e Larry PageIl, co-fondatori di Google, il satellite di "casa" GeoEye-1 è partito (sabato scorso) dalla Vandenberg Air Force Base in California e si trova in orbita. Il lancio è avvenuto in coincidenza con il decennale di Google che questo mese festeggia dieci anni dalla sua costituzione come società (dieci anni decisamente incredibili considerando il colosso che è divenuta!). Nelle immagini allegate potrete verificare che sul vettore spicca chiaramente il logo di Google.

Il satellite si sta comportando bene ed è pronto ad iniziare la prossima fase, per perseguire gli obiettivi della sua missione. Subito dopo l'inizializzazione, partirà, infatti, un processo di calibrazione e un check-out, prima che l'arsenale di immagini raccolte possa essere disponibile per gli utenti.

Matthew O Connell, direttore esecutivo di GeoEye (società proprietaria www.geoeye.com ), ha spiegato che la fornitura di immagini ad alta risoluzione (e che risoluzione!!!), come già anticipato, inizierà in autunno inoltrato.

L'elevata qualità delle riprese effettuate dal satellite Ikonos sarà ampiamente superata dal nuovo GeoEye-1, la sfida è quella di fronteggiare la domanda mondiale di "turismo da scrivania" : «Questo lancio e i nostri eccellenti rapporti con la National Geospatial-Intelligence Agency (NGA) , dimostrano come le relazioni tra pubblico e privato possano essere efficaci e produttive per la scansione di vaste are
e del pianeta.

Il satellite appena lanciato è parte del programma NextView di NGA, concepito per assicurare che quest'ultima disponga di librerie di immagini per fornire tempestiva, sostanziale ed accurata attività di intelligence geospaziale a supporto della sicurezza nazionale statunitense (c'erano dubbi in merito?).

Il contratto, un'operazione da 500 milioni di dollari, è stato si
glato a settembre 2004 e si è mantenuto perfettamente in linea con le previsioni di spesa, sino al momento del lancio. L’importanza di questo lancio anche per il grande pubblico è legata al fatto che le immagini di GeoEye-1 saranno utilizzate in esclusiva da Google per Google Maps, e sono le immagini a più alta risoluzione mai usate per un programma aperto al pubblico. GeoEye-1 è in grado infatti di rilevare, dai 681 chilometri della sua orbita, oggetti di 165 centimetri quando riprende immagini a colori e di 41 centimetri se riprende in bianco/nero.

L’esclusiva di Google è ovviamente tale solo per le applicazioni civili dato che le immagini, come già detto, saranno usate dall’Agenzia Geospaziale degli Stati Uniti, che ha contribuito alla costruzione del satellite.




Acceso il Large Hadron Collider - Alcune considerazioni

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Finalmente questa mattina, poco dopo le ore 9e30 e dopo tanto parlarne... è stato acceso il Large Hadron Collider (abbreviato in LHC), il più grande e potente acceleratore del mondo.
A questo evento erano state dedicati ben tre post in successione nel mese di aprile di un anno fa:
Post1: Caccia alla "particella di Dio"
Post2: La scoperta è più vicina
Post3: Microcosmo e macrocosmo si guardano!
il secondo dei quali contiene un esauriente e puntuale commento di un fisico svizzero.
Vorrei invece dedicare questo post ad alcune considerazioni.


Come funziona
Il compito di LHC è quello di accelerare protoni, lungo un tunnel di 27 km alla profondità di 100 m sotto le Alpi franco-svizzere, per poi farli "scontrare" ad una velocità pari al 99,9999991% della velocità della luce.
Quasi 150 milioni di sensori osserveranno queste collisioni e le particelle che verranno prodotte da questi urti; l'incredibile mole di dati raccolti dagli eventi (700 megabyte ogni secondo, sic!) sarà poi elaborata da supercalcolatori.
Il consumo annuale di energia, in particolare per alimentare i potenti magneti che lavorano vicino allo zero assoluto, è stimato in 800 gigawatt.
Il costo di realizzazione dell'opera ammonta a 6 miliardi di euro!


A cosa serve
Questo enorme laboratorio dovrebbe fornire le risposte alle domande fondamentali della fisica moderna.
Cosa si può conoscere con maggiori dettagli di particelle già note (come il pesante quark top)?
Qual è l'origine della massa delle particelle elementari?
Perché le particelle elementari presentano masse così diverse?
Esiste il bosone di Higgs, particella prevista dal Modello Standard, la teoria fisica più accreditata per spiegare il mondo microscopico?
Perché oltre l'80% dell'Universo sembra formato da materia non ordinaria, la cosiddetta materia oscura?
Quali sono le caratteristiche della violazione di CP che possono spiegare l'asimmetria tra materia e antimateria, cioè la quasi assenza di antimateria nell'Universo?

"Cui prodest...", a chi giova, pronunciava Medea nell'omonima tragedia di Seneca...
All'uomo della strada queste strane domande che i fisici moderni si pongono possono sembrare per lo meno bizzare, per non dire inutili! Tanto più se, come puntualmente è successo, per informarlo dell'esistenza di questo esperimento si ricorre a notizie sensazionalistiche come quelle diffuse in proposito nei giorni scorsi (http://video.google.it/videosearch?hl=it&q=lhc%20buco%20nero%20you%20tube&um=1&ie=UTF-8&sa=N&tab=iv#). All'uomo della strada LHC sembra piuttosto un enorme e costosissimo giocattolone per scienziati un po' svitati. Ma non è così!
"Considerate la vostra semenza:/fatti non foste a viver come bruti,/ma per seguir virtute e canoscenza", scriveva il sommo poeta...
La Scienza, quella con la maiuscola, è la ricerca delle risposte più profonde ed elementari alle domande fondamentali dell'Uomo, è la ricerca di base non assoldata alla tecnologia e al vil denaro. Certo... poi verranno anche le ricadute tecnologiche che sempre arricchiscono le scoperte e l'umanità, se ben condotte... Anche l'apparentemente inutile conquista della Luna ha avuto qualche ricaduta tecnologica... circa 190mila brevetti! Per non parlare poi proprio dei laboratori del CERN di Ginevra, dove oggi è stato inaugurato LHC, che fu il luogo dove, verso la fine degli anni '80, nacque il world wide web, la rete globale.

Cosa aspettarci, allora?
Tante risposte. Che però verranno col tempo. Non aspettiamoci che già da domani venga sbandierata una grande scoperta. Occorrono migliaia e migliaia di eventi, in questo campo, per fare una scoperta. E speriamo soprattutto che venga scoperto il bosone di Higgs; se questo non avverrà, ci sarà da tornare indietro di quasi 100 anni nella fisica delle particelle elementari. Come dire: bene, gli atomi sono composti di protoni, neutroni ed elettroni; poi?

E soprattutto ricordiamo le parole di Bernard Shaw:
"La scienza è sempre sbagliata. Non risolve mai un problema senza crearne dieci nuovi"

sabato 6 settembre 2008

Stelle d'Autunno - Serata pubblica all'Osservatorio di Monteromano

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Questa sera penultima serata pubblica all'Osservatorio astronomico di Monteromano (Ravenna), gestito dal Gruppo Astrofili "Antares".





Una Luna quasi al primo quarto, che quindi dà il meglio di sé all'oculare di un telescopio, e Giove, ancora signore della notte nel Sagittario, assicurano un notevole spettacolo in Cielo! Quando verso le 22 la Luna andrà a tramontare, sarà possibile osservare ancora la Via Lattea solcare il cielo da nord verso sud e le costellazioni autunnali sorgere verso est.

Vi ricordo che potete consultare il calendario delle serate, con tutte le informazioni per raggiungere l'osservatorio, all'indirizzo http://www.gruppoantares.com/antares/calendario_osservatorio_2008.doc


Venite a trovarci a Monteromano, dove il Cielo è più vicino...

La sonda Rosetta incontra l'asteroide

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Ieri, 5 settembre, alle ore 18e58 Tempo Universale, la sonda europea Rosetta ha sfiorato l'asteroide 2867Steins. L'incontro è avvenuto nel bel mezzo della Fascia Principale, tra l'orbita di Marte e quella di Giove. La sonda è passata ad appena 800 km dall'asteroide, lanciata ad una velocità relativa di quasi 31.000 km/h. In quel momento si trovava a 360 milioni di km dalla Terra, per cui il segnale radio impiegava 20 minuti per partire dal centro di controllo di Darmstadt, in Germania, ed arrivare alla sonda!

Steins è apparso come un piccolo asteroide a forma di diamante, del diametro di 4,6 km e che ruota in circa 6 ore. Secondo la catalogazione degli asteroidi proposta a metà degli anni '80 da David Tholen, dovrebbe essere di tpo E. Tuttavia occorreranno parecchi giorni per analizzare tutti i dati inviati dalla sonda durante il suo passaggio ravvicinato (in realtà l'osservazione e lo studio dell'asteroide continueranno fino al 10 settembre), dati che ci aiuteranno a capire meglio questi piccoli oggetti e come si è formato il Sistema Solare.

Ricordiamo che la sonda Rosetta è partita il 2 marzo 2004 ed ha già percorso 3,7 miliardi di chilometri a spasso per il Sistema Solare. Ha ricevuto la spinta da tre assist gravitazionali, due dalla Terra (marzo 2005, novembre 2007) ed uno da Marte (febbraio 2007). Il 17 dicembre di quest'anno si troverà alla massima distanza dal Sole che l'orbita attuale le permette; poi tornerà ad incontrare la Terra (l'appuntamento è fissato per il 13 novembre 2009) da cui riceverà l'ultima spinta gravitazionale. Nel maggio 2014, finalmente, la sonda incontrerà il suo obiettivo primario: il nucleo della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. A quel punto, questa sorta di vagabondo dello spazio avrà percorso ben 6,5 miliardi di chilometri!
Ah, dimenticavo... nel frattempo (10 luglio 2010) Rosetta incrocerà un altro asteroide: 21Lutetia.

Lo shuttle interverrà su Hubble

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Atlantis decollerà dalla rampa 39A l' 8 ottobre alle 7:34 ora italiana

In evidenza
i punti salienti della missione:
  • Si andrà ad intervenire sull'Hubble;

  • Negli 11 giorni di volo, l'equipaggio dello Shuttle effettuerà ben 5 passeggiate spaziali per aggiornare e potenziare la strumentazione del "mitico" telescopio orbitante;
  • In considerazione del fatto che la ISS(Stazione Spaziale Internazionale) non sarà raggiungibile dall'Atlantis, a copertura di "emergenza", in caso di problemi, Endeavour sarà posizionato sulla rampa 39B pronto a decollare in caso di emergenza estrema.
La data del decollo di STS-125 si stà avvicinando nonostante numerosi imprevisti, tuttavia, si reputa ancora fattibile la possibilità di lanciare in orbita Atlantis nel giorno stabilito.
La finestra di lancio, comunque, permette di eseguire l'operazione anche nei giorni immediatamente successivi.
Lo staff del Kennedy Space Center ha dovuto affrontare diversi problemi tra i quali il primo e abbastanza "grosso" è stato l'uragano Fay.

Nel suo percorso è passato anche da Cape Canaveral, provocando non pochi disagi (come si può evidenziare in queste Foto1, Foto2, Foto3), e la NASA ha opportunamente preferito tenere lo Shuttle in "garage" qualche giorno in più rispetto a quanto in programma.

Successivamente, Atlantis è stato trasferito nel VAB (Vehicle Assembly Building) ovvero l'enorme edificio nel quale l'orbiter viene agganciato al gruppo propulsivo costituito dall'ExteralTank e dai Boosters.

Durante l'aggancio è insorto un problema. Una delle guide usata per unire lo Shuttle alla cisterna, probabilmente deformatasi nel sollevamento, ha danneggiato leggermente un connettore della pancia dell'Atlantis.

Questi connettori sono due e sono fondamentali in quanto proprio da qui passano il carburante (idrogeno e ossigeno) e la telemetria. Ad aggiungere un pò di suspence va detto che sono anche sede di bulloni esplosivi che vengono fatti detonare per sganciare la External Tank alla fine della parte ascensionel del decollo.

Il danno, in prima analisi, sembra essere di lieve entità e riparabile in situ.Tuttavia fino a quando non verrà dichiarato che tutto è in ordine, lo Shuttle non potrà essere trasportato sulla rampa e questo sarebbe previsto, se tutto va bene, mercoledì o giovedì della prossima settimana.

Se si scoprisse che il problema è più grave, Atlantis verrebbe riportato nel suo garage. Le riparazioni avverrebbero nelle migliori condizioni di lavoro, ma questi passaggi farebbero sicuramente slittare in avanti la data del lancio.

Ad aggiungere problemi alla missione ci si mette pure la preparazione dell'Endeavour. Avvenendo parallelamente, non è priva di imprevisti. Pare che all'interno della sua External Tank si fosse riscontrato un pezzo vagante di natura sconosciuta, scoperto quando la cisterna è stata sollevata e si è sentito un rumore sordo provenire dal suo interno.

Ulteriori analisi ai Raggi-X non hanno evidenziato nulla di pericoloso e quindi, per il momento, è stato dato il benestare per continuare le operazioni di assemblaggio coi boosters.

Endevour dovrebbe arrivare nel VAB per l'assemblaggio finale tra 3 settimane.

In attesa di conoscere gli sviluppi della missione, questo è il punto ad oggi.

Notizia dell'ultima ora

Prevista per l'8 ottobre, a causa dell'uragano Hanna, il lancio è stato rimandato al 10 ottobre alle 12:33 a.m. (ora locale) in Italia saranno le 18:33.

lunedì 1 settembre 2008

Eventi del mese - Settembre 2008

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Questi i principali eventi astronomici del mese di Settembre 2008.

Luna

7 settembre
: primo quarto di Luna (ore 16e04 tempo locale)
Distanza Terra-Luna: 403.367 km
Dimensione apparente della Luna: 29'42"
15 settembre: Luna piena (ore 11e13 tempo locale)
Distanza Terra-Luna: 382.299 km
Dimensione apparente della Luna: 32'12"
22 settembre: ultimo quarto di Luna (ore 07e04 tempo locale)
Distanza Terra-Luna: 364.108 km
Dimensione apparente della Luna: 32'49"
29 settembre: Luna nuova (ore 10e11 tempo locale)
Distanza Terra-Luna: 385.961 km



Pioggie meteoriche

Nessuna


Pianeti

In questo mese Mercurio e Venere si trovano alla sinistra del Sole e se ne allontanano sempre di più. Diventano quindi, giorno dopo giorno, più facilmente visibili la sera, verso ovest, appena dopo il tramonto del Sole.

11 settembre: Mercurio alla massima elongazione est (ore 06e21 tempo locale)
Raggiunge la distanza angolare di 26° e brilla con magnitudine +0,20 nella costellazione della Vergine. Non è facile osservarlo: occorre avere un orizzonte completamente libero ad ovest

Marte, pur spostandosi verso est rispetto alle stelle fisse, sarà visibile sempre meno a lungo, ad ovest dopo il tramonto del Sole.

A sud, brilla con magnitudine -2,50 il gigante Giove, che rimane visibile per tutta la prima parte della notte

4 settembre: Saturno in congiunzione. Il pianeta con gli anelli si viene a trovare "dietro" al Sole e praticamente non è possibile osservarlo

Urano e Nettuno invece sono osservabili per tutta la notte (almeno con un binocolo, ovviamente...). Urano si trova nella parte orientale della costellazione dell'Acquario ai confini con i Pesci ed ha magnitudine +5,7, mentre Nettuno brilla con magnitudine +7,8 nella parte orientale del Capricorno


Altri fenomeni

2 settembre: verso ovest, durante il tramonto del Sole, bella congiunzione con Venere, Mercurio, Marte e una sottilissima falce lunare appena sotto la Vergine, con Spica poco più in alto verso sud. Tutti gli oggetti sono molto bassi per cui è necessario avere l'orizzonte completamente libero (vedi immagine)


9 settembre: Giove a 3,5° dalla Luna, con l'ammasso globulare M22 a formare quasi un triangolo equilatero (vedi immagine)


11 settembre: ad ovest, al tramonto del Sole, Marte e Venere a 0,3° di distanza. Entrambi gli oggetti sono molto bassi per cui è necessario avere l'orizzonte completamente libero (vedi immagine)


22 settembre: equinozio d'Autunno (ore 17e43 tempo locale)
Il Sole si trova in uno dei due punti in cui l'eclittica (il suo percorso in cielo) incrocia l'equatore celeste, scendendovi sotto. L'equinozio d'autunno segna quindi l'inizio dell'autunno astronomico nell'emisfero settentrionale e da questo giorno il (tempo in cui il Sole rimane sopra l'orizzonte) è più breve della notte


Attività Antares

6 settembre: serata pubblica all'Osservatorio
di Monteromano
"Stelle d'Autunno"

Vedere il calendario all'indirizzo: http://www.gruppoantares.com/antares/

By Daniela, Angelo, Roberto