venerdì 30 ottobre 2009

ANTARES alla FIERA DI SAN ROCCO A FAENZA

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Fiera di San RoccoAbbiamo allestito, su esplicito invito degli organizzatori, uno stand in collaborazione (ormai consolidata) con SMS-METEOCENTER / METEOROMAGNA (METEOCENTER-CENTRO DI CALCOLO E DI RICERCA METEO-CLIMATOLOGICO E AMBIENTALE) PRESSO IL PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI DI FAENZA per segnalare la nostra "presenza" sul territorio non solo locale.

Come Associazione operiamo oramai da oltre 15 anni fuori da ogni connotazione campanilistica, al punto da aver aggiornato anche la frase di supporto al nostro LOGO con "(omissis) ...e la divulgazione delle Scienze Astronomiche ed Affini in ROMAGNA".

La partecipazione a Faenza ci mette un pò in difficoltà dato il livello raggiunto dagli impegni incessanti da inizio anno, tuttavia "ogni lasciata è persa" e quindi ci proviamo anche in questa occasione!



APERTURA PALAZZO ESPOSIZIONI
Dalle 9.00 di mattina alle 19.00


ORARI DI SVOLGIMENTO DELLA FIERA
Dalle 9.00 di mattina alle 22.00

L'antichissima Fiera di Faenza che affonda le sue radici nel XIII° secolo, si svolge nello stesso periodo dell'anno e negli stessi luoghi in cui è nata oltre sette secoli fa.
Organizzata da Accademia Medioevale di Faenza, con il patrocinio della Regione Emilia Romagna, Provincia di Ravenna, Comune di Faenza, Circoscrizione Centro Sud, con la collaborazione dei Circoli Rione Verde, Dopolavoro Ferroviario, S.P. Damiani, Torricelli, Villa Franchi e Pro Loco, è tornata all'antico splendore, diventando uno degli appuntamenti di prestigio della Romagna.

La superficie su cui si sviluppa la Fiera è quasi un terzo del centro storico della città, strade, piazze, vicoli, parcheggi, parchi, circoli…Ogni prima domenica di novembre la zona più antica di Faenza si anima accogliendo decine di migliaia di visitatori.
Le rievocazioni storiche con i mestieri, dedicati all'antica Fiera Medioevale, sono concentrati soprattutto nella piazzetta di S.M. Foris Portam, con l'accampamento medioevale, i combattimenti, e altre situazioni storiche, calano i visitatori nell'atmosfera magica di altri tempi.

Nella via Cavour si snoda il grande mercato ambulante. E poi…strade dedicate agli hobbisti, agriturismi, prodotti di stagione, vino, all'arte nelle varie espressioni, la collettiva di pittura, l'associazionismo, lo sport, i concessionari di auto e moto, il parco Tassinari con la Fiera degli animali e il tiro con l'arco storico, la piazzetta della Penna con i giochi per i più piccoli, le mostre di vario genere nei Circoli aderenti alla Fiera, la Dixie Band, gli sbandieratori con tamburi e chiarine…raduno di camperisti e motociclisti, e ancora una miriade di iniziative che si aggiungono ad ogni nuova edizione.
Leggendo quanto sopra si comprende il perché:
La Fiera di San Rocco... non è sufficiente un giorno intero per visitarla.

info@accademiamedievale.it

giovedì 29 ottobre 2009

E alla fine si vide la bandiera!

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Lanciata il 18 giugno di quest’anno e dopo essersi inserita in orbita attorno alla Luna appena cinque giorni dopo, la sonda NASA Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO) si è poi posizionata a soli 50 km di altezza. Da questa orbita è in grado di riprendere immagini del suolo lunare di incredibile definizione!
Già nello scorso mese di luglio LRO aveva iniziato a mostrarci i luoghi della superficie lunare dove si erano posati i moduli di discesa delle varie missioni Apollo (vedi post), ma grazie all’abbassamento della quota e a condizioni di irraggiamento solare ottimali, la sonda ha ottenuto recentemente immagini di impressionante dettaglio.
Il sito osservato è quello dell’allunaggio del modulo lunare Challenger, missione Apollo 17, con gli astronauti Eugene Cernan e Jack Schmitt a passeggiare sul suolo del nostro satellite mentre Ron Evans orbitava nel modulo di comando. Siamo nel dicembre del 1972, 37 anni fa!


Nella prima immagine sono chiaramente visibili le tracce lasciate dagli astronauti, l'esperimento SEP (Surface Electrical Properties) che ha consentito agli scienziati di caratterizzare le proprietà elettriche della regolite verso est, mentre più in basso si vede il rover lunare, l'LRV (Lunar Roving Vehicle), parcheggiato per l’eternità. Ad ovest si distingue invece il set di esperimenti ALSEP (Apollo Lunar Surface Experiments).

La seconda immagine, che è stata “leggermente stirata”, raggiunge il dettaglio di 50 centimetri per pixel. Lo stadio di discesa del modulo lunare copre ben otto pixel e si possono intuire le gambe su cui è appoggiato al suolo. E meraviglia delle meraviglie: più in alto è visibile la bandiera!

Ci scusino i negazionisti e i sostenitori della bufala se non si contano le stelle, ma ci stanno lavorando… ;-))

La natura dello spaziotempo

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Illustrazione del possibile effetto sui fotoni della struttura granulare dello spaziotempo.
Credits: NASA/Sonoma State University/Aurore Simonnet


La meccanica quantistica e la teoria della relatività sono i pilastri della fisica moderna. La prima tratta delle questioni su scale piccolissime, mentre la seconda studia che succede a velocità prossime a quelle della luce. Il problema è che però non si riescono a fondere in un'unica teoria. I tentativi fatti sino a oggi sono sempre falliti. Si pensa che quando si arriva alle cosiddette dimensioni di Planck, cioè lunghezze inferiori a 1.6 x 10^-35 m, tempi inferiori a 5.4 x 10^-44 s, e energie superiori a 1.2 x 10^19 GeV, queste due teorie debbano fondersi in un'unica teoria. Varie soluzioni sono state proposte, che si condensano intorno a 2 gruppi, che pure hanno diverse formulazioni: stringhe e quantum gravity. Nella prima si assume che le unità elementari dell'Universo siano delle stringhe, per mezzo delle quali è possibile descrivere qualunque cosa. A seconda di come vibrano, si hanno particelle elementari differenti, come le corde di un violino o di una chitarra possono dare differenti note. Nella seconda, come dice il nome stesso, si cerca di quantizzare la gravità, come si è fatto nel passato per le altre interazioni (elettromagnetica, nucleare forte e debole). Chi ha ragione?

In questi casi, la scienza ricorre alle osservazioni e agli esperimenti, ma il problema è che non si può costruire un laboratorio sulla terra capace di arrivare alle energie di Planck (e non ci riesce neanche il moderno LHC). Ci si è quindi buttati sulle osservazioni astronomiche. Infatti, si pensa che i fotoni di alta energia (raggi gamma) provenienti da sorgenti cosmiche come i blazars e i Gamma-Ray Bursts (GRB), avendo una lunghezza d'onda molto piccola o un'energia molto grande, possano in qualche modo risentire di una eventuale struttura granulare (quantizzata) dello spaziotempo. Anche se l'effetto singolo è minuscolo, se sommato con tutti gli effetti che si possono ottenere durante un tragitto di miliardi di anni luce, potrebbe risultare in una quantità misurabile. Alcune teorie suggeriscono un ritardo, altre un anticipo sui tempi previsti dai meccanismi di emissione per queste sorgenti. In altre parole, la granularità dello spaziotempo comporterebbe una violazione della costanza della velocità della luce, conosciuta in termini tecnici come dispersione della velocità dei fotoni, una violazione dell'invarianza di Lorentz (Lorentz Invariance Violation). In particolare, le eccezionali prestazioni del satellite Fermi, possono essere all'altezza desiderata (il Large Area Telescope LAT opera nella banda di energia 0.1-300 GeV).

Così infatti è stato: lo scorso 10 maggio è scoppiato un GRB (indicato con 090510, redshift 0.903), che è stato osservato con Fermi. In particolare, la cosa che ha colpito subito è che c'era un fotone di alta energia, 31 GeV, emesso quasi 1 secondo dopo (0.829 s) lo scoppio del GRB. In ritardo, ma non sufficiente secondo le teorie attuali che predicono questa violazione della Lorentz Invariance. In altre parole, se volessimo attribuire questo ritardo a tutti i costi alla granulazione dello spaziotempo, occorrerebbe una energia di Planck maggiore di quella prevista. Quindi, qualcosa non torna nelle teorie precedenti e questa è la prima misura di questo genere che consente di porre un serio dubbio su certe teorie. Dico su certe, perché in altre varianti della gravità quantistica (per esempio la loop quantum gravity) questo effetto di dispersione della velocità dei fotoni non è previsto. Ma intanto possiamo comunciare a buttare nel cestino un po' di carta... I risultati di questa osservazione sono stati pubblicati oggi sulla prestigiosa rivista Nature, nella sezione Advanced Online Publication (si veda anche la press release di Nature e della NASA).

C'è anche da dire che parte di questi 0.829 s di ritardo potrebbe essere dovuto al fatto che la componente di alta energia si genera dopo lo scoppio del GRB, per l'interazione della componente principale (prompt) con l'ambiente circostante (tesi proposta dai colleghi e amici Ghirlanda, Ghisellini e Nava). Rimane tuttavia un ritardo rispetto ai modelli astrofisici, ma ancora non sufficiente se dovuto a una dispersione di velocità dei fotoni. Anzi, la discrepanza è anche maggiore rispetto al caso precedente.

Quindi, comunque la si metta, sta di fatto, che lo spaziotempo resta ancora un continuum e la velocità della luce nel vuoto una costante. La relatività è salva, ma continua a sbattere contro la meccanica quantistica. Chi riuscirà a trovare la soluzione a questo enigma? Quando sapremo cosa sono veramente lo spazio e il tempo?

martedì 27 ottobre 2009

Mostre di astronomia

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Segnalo che in questi giorni prende il via a Roma (Palazzo delle Esposizioni sino al 14 febbraio 2010) la mostra "Astri e particelle", dedicata all'astronomia. Sul sito dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), sono disponibili alcune interessanti brevi (1 minuto ciascuna) interviste a scienziati e scienziate più o meno noti (vai qui). In particolare, un'intervista molto carina è quella a Carlo Rubbia, che racconta di come - per caso - entrò alla Normale di Pisa, e anche l'ultima intervista nella lista, quella doppia a Antonino Zichichi e Margherita Hack, sullo stile delle interviste televisive del programma Le Iene.

Sempre a Roma, è aperta anche un'altra mostra dedicata all'astronomia: "Astrum", che si può visitare presso i Musei Vaticani. Questa mostra rimarrà aperta sino al 16 gennaio 2010.

Due ottimi motivi per visitare Roma!

lunedì 12 ottobre 2009

Sempre uguale, sempre diverso, sempre meraviglioso!

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Chissà perché questa mattina mi sono svegliato prima del solito... chissà perché...

Fatto sta che alle sei e mezza ero già pronto per andare al lavoro. Ma dove vado a quest'ora, mi sono detto! Se parto adesso, arrivo a scuola e trovo ancora tutto chiuso.

Apro comunque il portone di casa e trovo ancora la notte; tutto buio, tranne in cielo...

Alzo lo sguardo, direzione sud-sudovest, e riconosco Orione "che declinando imperversa", Procione poco più indietro, mentre più in alto uno spicchio di Luna calante illumina con discrezione una bella infilata Marte-Polluce-Castore. Più a ovest Aldebaran accompagna le Pleiadi "scintillare come uno sciame di lucciole incastonato in un'argentea ghirlanda".

Non ricordavo quanto è bello in cielo invernale! Ogni stagione il Cielo si ripropone come l'anno precedente; sempre uguale eppure sempre diverso e in grado di suscitare nuovi stupori.

Decido allora di godermi anche l'orizzonte ad est. Se non ricordo male, penso tra me e me, dovrebbero essere visibili alcuni pianeti. Carico le mie cose e parto, destinazione scuola, con una sosta sull'argine del fiume. L'orizzonte è liberissimo e ancora immerso nelle vicine luci del paese non è difficile scorgere Venere, Saturno e Mercurio.
Per tutto il viaggio che mi conduce verso est, osservo Venere spegnersi lentamente, sopraffatto dalla luce del giorno che avanza.

Chissà perché questa mattina mi sono svegliato prima del solito...

venerdì 9 ottobre 2009

Fine del mondo rimandata...

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Mentre leggevo la notizia di Obama premio Nobel per la pace (vedi post di Roberto qui sotto), sono incappato in questa news di Giovanni Caprara, pubblicata sempre sul Corriere della Sera online. Si riporta che l'asteroide Apophis, candidato a una collisione con la Terra nientepopodimeno che il 13 aprile 2036, abbia deciso di rimandare l'appuntamento col nostro pianeta. Infatti, dopo le ultime osservazioni, le probabilità di impatto sono scese da 1:45,000 a 4:1,000,000.

Queste sono cose del tutto normali nell'osservazione e calcolo dell'orbita di asteroidi: si sà che ci sono molti tipi di perturbazioni che influenzano il moto di questi piccoli corpi celesti e basta una deviazione di una frazione di grado oggi perché un domani l'orbita non si incroci più con quella di un pianeta. Per cui, non è possibile fare previsioni affidabili su tempi scala di parecchi anni.

Certo, gli impatti sono una realtà, come abbiamo visto con i casi di Giove e le comete (1994, 2009) o Tunguska: non vanno sottovalutati e occorre studiarli. La mia preoccupazione è più che altro rivolta al sensazionalismo catastrofico che immancabilmente avvolge queste informazioni quando finiscono sui media. Allora, la probabilità di impatto si trasforma in una catastrofe sicura. Studi serissimi di dinamica interplanetaria si trasformano nelle più oscure profezie. Ma a chi giova questo continuo gridare "al lupo, al lupo"?

OBAMA : un Presidente fuori dalla norma?

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All you need is love", cantavano i 4 bardi di Liverpool circa quarantanni fa.
"All you need is passion for Science" aggiunge Barack Obama rivolto ai circa 150 studenti rappresentanti delle scuole medie di Washington invitati per l'Astronomy Night (la Notte dell'Astronomia) sul prato Sud della Casa Bianca. Il presidente ha ribadito che solo coltivando la passione e l'applicazione per la Scienza un paese ha la possibilità avere un futuro sano e solido.



Questo Presidente con la passione per la Scienza ha ricordato Galileo che 400 anni prima puntò il suo cannocchiale scoprendo nuove realtà dello spazio e cambiando la visione del mondo in cui viviamo e ha invitato i giovani a fare lo stesso, a esplorare nuovi orizzonti, senza porsi dei limiti, perché la passione per la scienza va coltivata: il nostro futuro dipende da tutto questo.

Gli studenti hanno osservato Giove, la luna e le stelle con i 20 telescopi messi a disposizione dalla Nasa e da altre organizzazioni. Altre attività didattiche sono state l'osservazione di meteoriti e rocce lunari. La Nasa's Museum Alliance, un consorzio di musei, centri scientifici e Planetari hanno svolto analoghe attività in tutto il paese in occasione dell'appuntamento organizzato dalla Casa Bianca. La notte dell'astronomia cade in occasione dell'Anno Internazionale dell'Astronomia.

Il Presidente ha voluto anche ricordare la presenza di due donne che hanno contribuito all'esplorazione spaziale: Sally Ride, astrofisica e prima astronauta statunitense a raggiungere il 18 giugno 1983 lo spazio a bordo dello Shuttle Challenger e Mae Jemison, fisico, prima donna africana a raggiungere lo Space Shuttle Endeavour il 12 settembre 1992.
Prima di Sally Ride solo due donne sovietiche, Valentina Tereshkova and Svetlana Savitskaya avevano compiuto la medesima impresa.

Ricordando poi il grande contributo portato da tanti appassionati astrofili, ha presentato la più giovane "scopritrice" di supernove della storia (a sinistra nella foto): la newyorkese Caroline Moore, che a soli 14 anni, nel novembre 2008, ha scoperto una la supernova SN 2008ha con un normale telescopio amatoriale.

Un incoraggiamento a tutti i giovani a lasciarsi guidare dalla passione per la scienza.

Pubblicato da
Claudio Pasqua

giovedì 1 ottobre 2009

Eventi astronomici del mese - Ottobre 2009

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Questi i principali eventi astronomici del mese di ottobre 2009.

Luna
4 ottobre: Luna piena (ore 08e10 tempo locale)
Distanza Terra-Luna: 389.595 km
Dimensione apparente della Luna: 31'03"
11 ottobre: ultimo quarto di Luna (ore 10e55 tempo locale)
Distanza Terra-Luna: 366.382 km
Dimensione apparente della Luna: 32'46"
18 ottobre: Luna nuova (ore 07e32 tempo locale)
Distanza Terra-Luna: 378.583 km
26 ottobre: primo quarto di Luna (ore 01e41 tempo locale)
Distanza Terra-Luna: 407.232 km
Dimensione apparente della Luna: 29'50"

Piogge meteoriche
21 ottobre: Orionidi
Corpo progenitore: cometa di Halley; date attive: dal 16 al 27 ottobre.
ZHR massimo: 25 meteore/ora.
Illuminazione lunare: 9% e comunque non fastidiosa dal momento che la Luna sorge solo verso mezzogiorno mentre il radiante sorge poco prima di mezzanotte e passa al meridiano alle ore 05e38. Le Orionidi sono meteore piuttosto veloci ma poco luminose.

Pianeti
Mercurio offre in questo mese una notevole visibilità mattutina. Il 6 ottobre è alla massima elongazione ovest, a poco meno di 18° dal Sole. Grazie alla notevole verticalità dell’eclittica ad est di questo periodo, il pianeta più piccolo del Sistema Solare riesce ad elevarsi sopra l’orizzonte per essere facilmente osservato prima del sorgere del Sole. Tuttavia, essendo il suo moto di rivoluzione molto veloce, già nella seconda metà del mese diviene inosservabile, immergendosi sempre più nel chiarore del Sole in attesa della congiunzione superiore di inizio novembre,
Venere si avvia a concludere il periodo di visibilità mattutina. A fine mese anticipa di un’ora circa le luci del giorno. Per tutto il mese gioca a rincorrersi ad oriente con Mercurio e Saturno; assolutamente da non perdere.
Marte è visibile nella seconda parte della notte, ospite della costellazione dei Gemelli dove supera in luminosità il gemello più brillante, Polluce. Il disco raggiunge gli 8 secondi d’arco per cui è possibile distinguere alcuni dettagli se si dispone di grossi strumenti. Il pianeta rosso è ormai lanciato verso l’opposizione di gennaio. Il primo giorno di novembre si troverà proiettato all’interno dell’ammasso aperto del Presepe.
Giove continua ad essere l’oggetto più luminoso del cielo... Luna esclusa ovviamente. La sua magnitudine scende da -2,7 a -2,5. Comunque un bel vedere, anche se apparirà sempre più prossimo al meridiano quando il cielo si fa scuro.
Saturno, divenuto stella del mattino a metà del mese scorso, migliora la sua visibilità nel corso di questo mese. A fine ottobre anticipa il sorgere del Sole di quasi due ore. Nel frattempo ricompaiono gli anelli…
Urano è visibile tutta la notte. Nella costellazione dei Pesci la prima metà del mese, per poi entrare nella costellazione dell’Acquario.
Nettuno per tutto il mese continua ad essere nelle vicinanze di Giove (a circa 6 gradi di distanza angolare), condividendone le condizioni di visibilità pochi gradi a nord della coda del Capricorno.

Altri fenomeni
7 ottobre: Luna (in fase calante all’86%)e Pleiadi sorgono insieme poco prima delle 20e30.
8 ottobre: congiunzione stretta Mercurio-Saturno che sorgono ad est a meno di mezzo grado l’uno dall’altro, sotto le zampe posteriori del Leone, preceduti entrambi da Venere che si viene a trovare quasi 6 gradi più alto (vedere immagine).
12 ottobre: congiunzione Luna-Marte sul confine tra le costellazioni dei Gemelli e del Cancro (vedere immagine).
13 ottobre: questa volta Saturno si viene a trovare in congiunzione stretta con Venere, appena mezzo grado più ad occidente; la configurazione è sempre osservabile poco prima dell’alba (ore 05e30) ad est, sotto le zampe posteriori del Leone.
16 ottobre: ad est, poco prima del sorgere del Sole, appare una bella congiunzione multipla con Saturno, Venere e Luna; per chi dispone di orizzonti perfettamente liberi, è possibile osservare anche Mercurio, poco prima che le luci del giorno prendano il sopravvento.

Attività Antares
Venerdì 9 ottobre: Serantares
Liceo Scientifico di Lugo
Dalla Cina… con eclisse!



Sabato 24 ottobre
Serata pubblica Osservatorio Monteromano
Stelle & castagne per tutti"


by Daniela e Angelo