martedì 13 dicembre 2016

Cronache di una notte in osservatorio

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Dicono che le cose più belle avvengono per caso.

Sinceramente non so se questa generalizzazione sia valida, ma se dovessi giudicare sulla base di quello che è successo lo scorso giovedì, probabilmente direi che è verissima!

Erano quasi due mesi che per un motivo o per un altro non riuscivo più a guardare il cielo al telescopio, e questo naturalmente mi dispiaceva molto: d'altronde, avendo molto da studiare e un cielo autunnale poco collaborativo, tanto valeva mettersi il cuore in pace.
Così mi apprestavo a trascorrere un'altra serata come tante altre, quando sento vibrare il telefono: era una notifica di un tag su Facebook da parte di un'amica, sotto uno status del fotografo Luca Concas che chiedeva lumi sulle condizioni meteo di Monteromano. Un po' pessimista (in pianura la temperatura era prossima allo 0 con una nebbia fittissima), ma spinto dal desiderio di rispondergli, mi sono collegato con la webcam e la stazione meteo dell'osservatorio e, con mia immensa sorpresa, ho scoperto che lassù c'erano quasi 10 gradi, con solo 35% di tasso di umidità in progressiva diminuzione e niente vento. La cosa che mi ha fatto definitivamente scattare sulla sedia è stato però che proprio in quel momento attraverso la webcam si è visto passare luminosissimo un satellite artificiale, a nord-ovest: insomma, il cielo appariva davvero limpidissimo. 

Il "cannone" comodamente steso a riposare nella mia auto: non poteva
immaginare a cosa stava per andare incontro!
Così in un lampo un'idea ha fatto capolino nella mia testa: -tempo di mangiare una pizza al volo, e volo dritto in osservatorio!-

Per cui alle 21:30, caricata l'auto e vestitomi di tutto punto, sono partito alla volta di Monteromano, inghiottito dalla nebbia di Lugo, che mi ha accompagnato fino alle porte di Brisighella (e che pochi metri dopo Errano ha causato un grosso incidente stradale che mi ha costretto a fare un giro alternativo a dir poco "avventuroso"). Ad ogni modo, come per magia alle porte di Brisighella la nebbia scompariva nel nulla lasciando spazio a un cielo limpidissimo illuminato da una luna quasi al 70% di pienezza, e quando alle 23:10 finalmente riesco ad arrivare in cima all'osservatorio, mi rendo conto che raggiungerlo è stata una scelta fantastica: le luci della pianura sono quasi tutte oscurate dalla nebbia, e all'orizzonte si riescono a intravedere stelle molto più in basso rispetto al solito, grazie al minore inquinamento luminoso artificiale.

In 10 minuti scarico il telescopio dall'auto e mi appresto a dare il via alla serata osservativa: in origine avrei voluto iniziare da Urano, ma la Luna così luminosa nella vicina costellazione della Balena mi ha convinto a desistere dall'osservazione. Senza nessun pianeta a disposizione e con tutta quella luce lunare, ho deciso di passare un po' di tempo proprio sul nostro satellite naturale: molto ben evidenti il Mare Vaporum, il Mare Serenitatis e quel Mare Tranquillitatis dove per la prima volta degli uomini misero piede con la missione Apollo 11, e in penombra una piccola porzione di Mare Imbrium, dal quale sbucava la bella catena montuosa detta Montes Apenninus (e mi pare giusto, visto che prorio dall'Appennino conducevo le mie osservazioni!) saltando da un grande cratere ad un altro: Eratosthenes, Aristhoteles, Copernicus, Archimedes e, più verso est, il grande Ptolemaeus.
Purtroppo non avendo un filtro lunare, dopo una quindicina di minuti di osservazioni mi sono reso conto che gli occhi iniziavano a dolermi, e mi sono costretto a fare una pausa per preservare la vista. Così, mi sono ritrovato a studiare un attimo il cielo od occhio nudo: allo zenith, svettavano la bellissima costellazione di Perseo e la grande costellazione dell'Auriga, con la brillante "Capella" a fare da regina; verso ovest, dirette al tramonto, la grande costellazione di Pegaso e quella di Andromeda, mentre verso sud est già iniziavano ad essere parecchio alte le Pleiadi, la costellazione del Toro, e la  mia preferita, la costellazione di Orione. Tutto il "Triangolo invernale" era ben evidente nel cielo: "Betelgeuse" di Orione, "Procione" del Cane Minore e "Sirio" del Cane Maggiore formavano un triangolo quasi equilatero, come sempre nei cieli invernali. Dal canto suo l'Orsa Maggiore puntava dritta verso l'alto, mentre la Stella Polare era sempre fissa al suo posto. Accortomi della posizione della Luna, l'ho immortalata con lo smartphone prima che si abbassasse troppo sull'orizzonte. 

La Luna, tentativo numero 2
La Luna, tentativo numero 1


























Così, aspettando il tramonto della Luna, previsto per l'01:40, mi sono dato da fare mettendomi alla ricerca di stelle doppie, e così ho potuto apprezzare la bella "Delta Cephei", una doppia la cui stella principale appartiene a quella categoria di stelle variabili chiamate "Cefeidi".
Le Pleiadi, come riprese in istantanea
dal mio smartphone!

La tentazione di testare le capacità del mio smartphone era tanta, per cui ho deciso di tentare di fotografare l'ammasso aperto delle Pleiadi inquadrato a bassi ingrandimenti e con campo largo: naturalmente il risultato è stato abbastanza misero, ma era la prima volta che riuscivo a fotografare oggetti diversi dai pianeti o dalla Luna ed ero comunque molto contento.

Così, mentre stavo per girare il telescopio su Sirio per vedere se con 400X sarei riuscito a vedere la nana bianca, ecco un fascio di luce inondare il piazzale: era Luca Concas, accompagnato da Chiara, la sua ragazza, che nel frattempo mi avevano raggiunto armati di macchine fotografiche, pronti a cercare di tirare fuori le sue solite "superfoto". Purtroppo per lui (e per tutti noi), proprio in quel momento iniziava ad alzarsi un vento costante che soffiava tra i 20 e i 35 km/h, non molto salutare per la stabilità della macchina fotografica! Per cui, trovata una posizione il più riparata possibile, entrambi si sono messi di buona lena a fotografare. L'obiettivo dichiarato di Luca era la nebulosa Rosetta, una grande e luminosa nebulosa ad emissione nella costellazione dell'Unicorno, facilmente rinvenibile in cielo in quanto collocata tra le brillanti stelle "Betelgeuse" e "Procione".





La galassia di Andromeda, assieme alle piccole M32 e M110,
 immortalate un anno fa da Luca Concas
Intanto che loro sistemavano tutta l'attrezzatura fotografica, la Luna era oramai scesa sotto l'orizzonte, e finalmente il cielo iniziava via via a scurirsi, lasciando spazio ad una piccola porzione di Via Lattea estiva che dalla costellazione di Cassiopea scendeva a picco sull'orizzonte ad ovest. Così io guardavo subito alla galassia di Andromeda, con le due galassie nane che le orbitano intorno (M32 ed M110), poi mi dirigevo con lo sguardo nella costellazione del Triangolo dove riuscivo a vedere una debole macchiolina: puntata al telescopio si è rivelata la bella galassia Triangolo (M33). 

M42 ed M43, le due più famose nebulose della costellazioni di Orione, in uno scatto di Luca Concas
Finalmente mi decido ad estrarre il filtro nebulare UHC e passo alle nebulose in Orione, vere protagoniste del cielo invernale: M42, la grande nebulosa di Orione, sia col filtro che senza è un vero spettacolo: evidentissimo il cosiddetto trapezio composto da stelle giovanissime formatesi all'interno della nebulosa; con il filtro la nebulosa mostrava un'estensione di molto maggiore, con dei filamenti ben evidenti tutto intorno; subito sopra, anche M43 (Nebulosa de Mairan) era ben distinguibile, mentre non mi è stato possibile scorgere la nebulosa Testa di Cavallo. Incuriosito da Luca, ho portato il telescopio in direzione della Nebulosa Rosetta, e ho fatto bene! Una bella zona di nebulosità diffusa si stagliava davanti ai miei occhi, con al centro un brillante ammasso aperto a tema natalizio (viene infatti chiamato ammasso Albero di Natale) e già pensavo a quanto sarebbe apparsa bella in fotografia, con la sua tipica colorazione rossastra! In effetti non avevo torto, come dimostra l'immagine stessa scattata da Luca.

La Nebulosa Rosetta (NGC2237), immortalata da Luca Concas
Intanto io, avendo ancora il filtro nebulare inserito, non rinunciavo certamente a proseguire il mio mini tour delle nebulose, passando dalla carinissima Nebulosa Palla di neve (NGC7662), proseguendo per la debolissima nebulosa Eskimo Clown (NGC2392) nei Gemelli e sostando a lungo su M97, la nebulosa Gufo, di cui si vedevano bene gli "occhioni" rapaci. Per ultima ho lasciato M1, ciò che resta di una supernova esplosa nell'anno 1054 d.C., che non riusciva a contrastare molto nemmeno nel cielo tutto sommato molto scuro di Monteromano.

Una volta sfilato il filtro nebulare, era inevitabile passare al tour degli ammassi stellari, a cominciare dal bellissimo Doppio ammasso di Perseo, passando per un'infilata di ben 4 ammassi aperti: salendo infatti da M35 nei Gemelli si possono raggiungere facilmente M37, NGC1960 ed M36 nell'Auriga. Dopodiché ho scelto di tornare sullo stagionale tema natalizio cercando l'ammasso Presepe, nel Cancro, immaginando di dover perderci qualche secondo in più a causa della debolezza delle stelle che costituiscono tale costellazione; quando però ho alzato gli occhi un po' ad est rispetto ai Gemelli, quasi mi è caduta la mascella quando ho visto apparire in cielo una macchiolona evidentissima già ad occhio nudo, rendendo da un lato la vista del cielo decisamente più spettacolare, dall'altro il lavoro di ricerca al telescopio sin troppo facile!
L'ammasso Presepe, noto anche come M44 ed NGC 2632

















La galassia a spirale M63, che ho "scoperto" per sbaglio e che da oggi per
questo chiamerò galassia C2 (C1 è M27, la mia prima "scoperta" casuale)




A questo punto ho deciso di tentare un oggetto che non guardavo da un po' di tempo: M51, la galassia Vortice presente nella costellazione dei Cani da Caccia, ed è stato allora che, finito di parecchio fuori rotta durante la ricerca, sono incappato in una "scoperta" del tutto inaspettata: sono infatti finito sopra M63, la galassia Girasole, la quale nonostante una magnitudine apparente di +9,3 (e una distanza di 37 milioni di anni luce), brillava come un piccolo faro dentro all'oculare del telescopio, lasciandomi di stucco a consultare la mappa stellare per capire cosa mi era capitato; per questo, ho approfittato anche della relativamente vicina presenza di M94, un'altra galassia a spirale che ricorda molto per forma un ammasso globulare.
Finalmente sono riuscito a giungere su M51, e grazie al cielo limpidissimo di Monteromano sono stato in grado di vederne perfettamente la struttura a spirale, dato che le due galassie si mostrano frontalmente nell'oculare, e si vedeva benissimo il braccio più esterno della galassia più grande avvinghiarsi in uno spettacolare abbraccio cosmico con la più piccola, con la quale è in rotta di collisione. 
Dopo M51 mi sono spostato dalla parte opposta della stella Alkaid per ritrovarmi su M101, la galassia Girandola, anch'essa luminosa come mai prima di allora ero riuscito a vederla.

Intanto in "zona fotografie" Luca Concas aveva finito con la nebulosa Rosetta, e stava pensando a che cosa fotografare successivamente: purtroppo per lui la galassia di Andromeda e quella Triangolo erano troppo basse per essere fotografate, mentre per fotografare Orione o le Pleiadi si sarebbe dovuto esporre al vento sferzante. A quel punto mi è venuta un'idea: "Che ne dici di tentare di fotografare M51? Si tratta di un oggetto debole e piccolino, non so se come foto riuscirà come si deve, ma d'altronde tentare non costa nulla, no?". Luca ha preso la palla al balzo e mi ha chiesto quale zona di cielo doveva puntare, dopodiché si è messo subito all'opera: e l'azzardo alla fine è stato certamente premiato, come dimostra il sensazionale risultato finale! 

M51, o galassia Vortice, una coppia di galassie a spirale in rotta di collisione, fotografata da Luca Concas
A quel punto, stavamo per rientrare in sala panoramica per scaldarci un caffè prima di caricare nuovamente le auto e ripartire verso casa, quando notiamo con stupore una stellona luminosa ad est: non si trattava tuttavia di una stella, bensì del pianeta Giove, che trovandosi a tale altezza attestava che si erano già fatte le 4 di mattina! Al telescopio è apparso bellissimo, con i 4 satelliti allineati tre a sinistra e Ganimede a destra, con Io talmente vicino a Giove da proiettare sulla superficie del gigante gassoso la sua stessa ombra, segno di un transito imminente, e nel contempo la Grande Macchia Rossa che svettava nel centro del pianeta più grande del Sistema Solare. Non incontravo Giove da parecchi mesi, e non c'era davvero modo migliore per rivederlo nuovamente!

A questo punto, sfiniti ma contenti, siamo rientrati in osservatorio per berci l'agognato caffè caldo prima della ripartenza verso la "Valle delle nebbie", senza negarci un ultimo sguardo al meraviglioso cielo di Monteromano che, in un'infinità di stelle, dava già spazio alla levata delle principali costellazioni primaverili, il Leone e la Vergine, con le costellazioni invernali in discesa verso il tramonto: salendo in auto, ero conscio che un simile spettacolo sarebbe rimasto impresso indelebile nella mia mente per tutta la vita. Queste sono cose che non si possono dimenticare.

Sono epifanie del genere che mi suggeriscono la risposta ad una domanda che Luca, nello spirito  da vero fotografo insito in lui, mi ha posto durante la serata: 

-Come fai ad appagare il tuo spirito solamente guardando il cielo, senza potertelo "portare a casa" tramite la fotografia?-.

La risposta, caro Luca, si trova proprio in quei paesaggi, in quelle immense distese di stelle che solo a guardarle ti fanno sentire piccolo piccolo e del tutto in balìa della natura, e allo stesso tempo del tutto sperduto e alla deriva in un Universo decisamente non a misura d'uomo, fin troppo grande e misterioso per noi; ma non è una risposta che mi riesce di dare con le parole: la risposta è più una sensazione che mi coglie nel profondo, è lo Stimmung che mi assale quando mi trovo di fronte a tutto questo, mentre sono da solo, al buio, con il mio telescopio, e che mi fa sentire per qualche momento veramente in armonia con me stesso e con il mondo intero. 
Se tu trovi qualcosa di paragonabile a questo nella fotografia, capisco perché ci metti tanta passione, e si evince dalla bellezza dei tuoi scatti. Come si suole dire, unicuique suum: quello che davvero conta è che questa sensazione che ci spinge come benzina a portare avanti le nostre passioni, qualunque esse siano, non ci abbandoni mai e poi mai!

L'osservatorio astronomico di Monteromano in uno scatto di Luca Concas



"Bottino" della serata:
  • Un sacco di nebbia;
  • Luna
  • Delta Cephei;
  • M45 (Pleiadi);
  • M31-M32-M110 (Galassia di Andromeda+galassie nane che le orbitano intorno);
  • M110 (Galassia Triangolo);
  • M42 (Grande Nebulosa di Orione);
  • M43 (Nebulosa de Mairan);
  • NGC2237+NGC2244 (Nebulosa Rosetta+ammasso aperto al suo centro);
  • NGC7762 (Nebulosa Palla di Neve);
  • NGC2392 (Nebulosa Eskimo/Clown);
  • M97 (Nebulosa Gufo);
  • M1 (Nebulosa Granchio);
  • Una tisana bollente ai frutti di bosco
  • NGC869+NGC884 (Doppio ammasso di Perseo);
  • M35;
  • M37;
  • NGC1960 (Ammasso Girandola);
  • M36;
  • M44 (Ammasso Presepe);
  • M63 (Galassia Girasole);
  • M94;
  • M51 (Galassia Vortice);
  • M101 (Galassia Girandola);
  • Giove e le sue lune galileiane
  • Un caffè bollente
  • Una girella salata + un bombolone alla Nutella da C.& P. a Faenza: la meritata colazione!


Possa ripetersi ancora mille volte una serata così, speriamo ci assistano dei...

Cieli sereni (a tutti quanti)!



giovedì 1 dicembre 2016

Il cielo del mese di dicembre 2016

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Diamo uno sguardo ai principali eventi astronomici del mese di dicembre 2016!



Il Sole

il Sole, fotografato da Alfredo Lolli
                                                              01 dicembre: sorge alle 07:29
                                                                  transita alle 12:03
tramonta alle 16:36
durata del giorno 9 ore e 07 minuti
distanza dalla Terra alle 12:00: 0.986006144 U.A.


15 dicembre: sorge alle 07:42
transita alle 12:09
tramonta alle 16:36
durata del giorno 8 ore e 54 minuti
distanza dalla Terra alle 12:00: 0.984169468 U.A.

31 dicembre: sorge alle 07:49
transita alle 12:17
tramonta alle 16:45
durata del giorno 8 ore e 56 minuti
distanza dalla Terra alle 12:00: 0.983347356 U.A



La Luna

La Luna, fotografata da Alfredo Lolli e Matteo Reggidori

06 dicembre, h 22:11 - Luna al primo quarto

13 dicembre, h 00:21 - Luna al perigeo (358.465,3 km)

13 dicembre, h 14:47 - Luna piena

20 dicembre, h 14:03 - Luna all'ultimo quarto

25 dicembre, 06:42 - Luna in apogeo (405.868,1 km)

28 dicembre, h 18:51 - Luna nuova

I pianeti


Mercurio - Il pianeta Mercurio sarà troppo vicino al Sole per essere individuato durante questo mese. L'11 dicembre sarà in elongazione superiore est, mentre il 28 in congiunzione inferiore.
Rimane per tutto il mese nel Sagittario.
Il 15 del mese, a mezzogiorno, disterà dalla Terra circa 0,905 U.A. (135.386.072,984 km);

Venere - Venere sarà facilmente osservabile ad Ovest, dopo il tramonto, durante tutto il mese. poiché tarda progressivamente il suo tramonto.
Lo troviamo in Sagittario, il 07 dicembre entrerà in Capricorno ed il 31 in Acquario.
Il 15 del mese, a mezzogiorno, disterà dalla Terra circa 0,890 U.A. (132.992.507,052 km);

Terra - Questo mese citiamo anche il nostro pianeta, poiché  il 21 dicembre alle 10:44 sarà il momento del solstizio d'inverno!

Marte - Il Pianeta Rosso, sarà ben visibile nel cielo serale per tutto il mese
Troveremo Marte nella costellazione del Capricorno fino al 15, quando entrerà nell'Acquario dove resterà per tutto il mese.
Il 15 del mese, a mezzogiorno, disterà dalla Terra circa 1,531 U.A. (229.034.340,042 km);

Giove - Il Gigante potrà essere scorto facilmente ad Est, prima del sorgere del sole, progressivamente per più tempo in quanto giorno dopo giorno anticipa la sua levata.
Troveremo Giove per tutto il mese nella costellazione della Vergine.
Il 15 del mese, a mezzogiorno, disterà dalla Terra circa 5,801 U.A. (867.817.247,931 km);

Saturno - Il Signore degli Anelli sarà del tutto invisibile per la sua vicinanza al Sole: il 10 dicembre alle 12:30 sarà in congiunzione.
Saturno stazionerà anche questo mese nella grande costellazione di Ofiuco.
Il 15 del mese, a mezzogiorno, disterà dalla Terra circa 11,027 U.A. (1.649.615.720,209 km);

Urano - Urano rimane fermo nella costellazione dei Pesci, osservabile al telescopio ad est nel cielo, al meglio nella prima parte della notte.
Il 15 del mese, a mezzogiorno, disterà dalla Terra circa 19,480 U.A. (2.914.166.521,236 km);

Nettuno - Il pianeta Nettuno, ospite fisso nella costellazione dell'Acquario, appare in cielo ad Est /Sud-Est, anticipando la sua levata giorno dopo giorno: per vederlo però è necessario un buon telescopio, sarà osservabile nella prima parte della notte.
Il 15 del mese, a mezzogiorno, disterà dalla Terra circa 30,183 U.A. (4.515.312.531,338  km).




Congiunzioni

Congiunzione tra Giove (a sinistra) e Venere (a destra) del Giugno 2015. Foto di Alfredo Lolli e Matteo Reggidori.


-03 dicembre, h 16:31 - Congiunzione Luna-Venere-;


-05 dicembre, h 16:31 - Congiunzione Luna-Marte;


-23 dicembre, h 04:20 - Congiunzione Luna-Giove;



-31 dicembre, h 18:10 - Congiunzione Marte-Nettuno (solo per chi ha un buon binocolo o un telescopio).



Sciami meteorici con picco d'intensità nel mese di dicembre


























1)Epsilon Ursae Majoridi: attivo dal 13 novembre al 17 dicembre, questo sciame è originato dalla cometa di Encke e da detriti asteroidali. Può produrre meteore luminose e talvolta bolidi. Il radiante sarà osservabile per tutta la notte e culminerà verso l'una ad un altezza di circa 60°. Il picco quest'anno è atteso per la notte tra il 04 e il 05 dicembre, quando la Luna non darà alcun disturbo per le osservazioni! Il ZHR atteso è pari a 6;

2)Sigma Idridi: attivo dal 26 novembre al 30 dicembre, Il radiante sarà osservabile dalle 23 e culminerà verso le 03:30 ad un altezza di circa 50°. Il picco di questo sciame non è ancora ben determinato, e probabilmente vi è un picco secondario: ad ogni modo, la data indicativa è quella del 05 dicembre, in una notte favorevole per le osservazioni a causa dell'assenza del disturbo lunare. Il ZHR è variabile, ma comunque dovrebbe essere inferiore a 10;

3)Monocerontidi; attivo dal 27 novembre al 21 dicembre, questo sciame è originato dalla cometa 1917 I Mellish, e produce poche meteore poco luminose. Il radiante è osservabile per tutta la notte, e raggiunge la massima altezza a 70° intorno alle ore 02. Il picco di quest'anno, previsto per il 07 dicembre, non sarà troppo disturbato dalla presenza della Luna, che tramonterà prima del massimo. Lo ZHR atteso è intorno alle decina;

4)Delta Arietidi: attivo dal 03 al 31 dicembre, questo sciame è originato probabilmente dalla cometa 1894_I (Denning 2). Il radiante sarà visibile per tutta la notte e culminerà intorno alle 22 a quasi 70° di altezza sull'orizzonte. Il picco è previsto il 10 dicembre, in una notte disturbata fino alla mezzanotte dalla presenza della Luna. Il ZHR atteso è di circa 3-4;

5)Chi Orionidi: attivo dal 16 novembre al 18 dicembre, questo sciame presenta delle meteore poco luminose ma con degli occasionali e persistenti bolidi. Il radiante è osservabile per tutta la notte e culmina intorno alla 00:30 ad oltre 65° sull'orizzonte. Il picco è atteso per le notti tra il 9 e l'11 dicembre, in condizioni di difficile osservabilità a causa del disturbo lunare;

6)Geminidi: attivo dal 3 al 19 dicembre, questo sciame è di origine dibattuta, probabilmente asteroidale, e presenta delle meteore luminose e alcuni bolidi. Questo sciame presenta un ZHR elevatissimo al momento del picco, il 13 dicembre, pari ad oltre 130! Il radiante è visibile per quasi tutta la notte, culminando a quasi 80° di altezza intorno alle ore 02. Purtroppo quest'anno l'osservazione delle Geminidi sarà disturbata dalla costante presenza della Luna piena;

7)Comae Berenicidi: attivo dal 9 al 23 dicembre, questo sciame trae forse origine dalla cometa 1750 C1 e presenta meteore deboli. Il radiante, visibile a partire dall'01:00, raggiunge la massima altezza intorno ai 65° all'alba. Il picco, previsto per il 15 dicembre con uno ZHR di 8, sarà disturbato dalla costante presenza della Luna;

8)Leo Minoridi di dicembre: attivo dal 5 dicembre al 4 febbraio, questo sciame legato alla cometa 1913 Lowe presenta meteore piuttosto deboli. Il radiante, visibile dalle 23 in poi, raggiungerà il culmine a quasi 80° di altezza intorno alle ore 05. Il picco, previsto per il 19 dicembre con uno ZHR di 12, sarà caratterizzato dal disturbo lunare.

9)Lyncidi: attivo dal 10 dicembre al 28 gennaio, presenta talvolta meteore piuttosto brillanti, presenta attività irregolari. Il radiante è visibile per tutta la notte e culmina intorno alle 23:30 a quasi 85° sull'orizzonte. Il picco, previsto per la notte tra il 19 ed il 20 dicembre con uno ZHR di 4, sarà disturbato dalla presenza della Luna;

10)Ursidi: attivo dal 16 al 28 dicembre, questo sciame è probabilmente originato dalla cometa 1790 II Tuttle. Produce meteore genericamente poco luminose con qualche breve outburst. Il radiante sarà visibile per tutta la notte, e raggiunge la massima altezza ad oltre 50° verso l'alba. La notte del picco, previsto per la notte tra il 20 e il 21 dicembre, le osservazioni saranno possibili nelle migliori condizioni solo fino alle 2, quando sorgerà la Luna. Lo ZHR atteso è di 6;

11)Theta Geminidi: attivo dal 20 al 29 dicembre, questo sciame produce qualche meteora brillante. Il radiante è osservabile per tutta la notte e culminerà a quasi 80° verso mezzanotte. La notte del 24/25 dicembre, momento di picco, sarà favorevole per l'assenza della Luna. Lo ZHR atteso è di 6;

12)Draconidi di dicembre: attivo tra il 28 ed il 31 dicembre, questo sciame è stato scoperto nel 1992. Il radiante, visibile per tutta la notte, raggiungerà la massima altezza a quasi 40° poco prima dell'alba. La notte tra il 29 ed il 30 sarà favorevole alle osservazioni, grazie all'assenza della Luna. Lo ZHR atteso è di 2

13)Zeta Aurigidi-Sud: attivo dall'11 dicembre al 21 gennaio, questo sciame ha il radiante visibile per tutta la notte che culmina, intorno alle 22, a quasi 80° sull'orizzonte. La sera del picco, tra il 30 ed il 31 dicembre, sarà favorevole per le osservazioni in quanto non vi sarà il disturbo lunare. Lo ZHR atteso è di 5;

14)Zeta Aurigidi-Nord: attivo dal 14 dicembre al 15 gennaio, presenta meteore molto lente (16 km/s). Il radiante, visibile lungo tutta la notte, culminerà a 75° intorno alle 23. La sera del picco, tra il 30 ed il 31 dicembre, sarà favorevole per le osservazioni in quanto non vi sarà il disturbo lunare. Lo ZHR atteso è di 2.


Altri sciami meteorici che hanno già raggiunto/devono ancora raggiungere la massima intensità sono costituiti da:

1)Tauridi Nord: (attive dal 16 ottobre al 05 dicembre, con picco il 12 novembre);

2)Andromedidi (Bielidi): (attive dal 05 novembre al 06 dicembre, con picco il 13 novembre);

3)Alfa Monocerontidi: (attive dal 13 novembre al 02 dicembre, con picco il 21novembre);

4)Quadrantidi: (attive dal 26 dicembre al 13 gennaio, con picco il 03 gennaio);

5)Rho Geminidi (attive dal 28 dicembre al 28 gennaio, con picco l'08 gennaio );

6)Delta Cancridi (attive dal 21 dicembre al 25 gennaio, con picco il 17 gennaio).



Appuntamenti con il Gruppo Astrofili Antares:


9 dicembre, dalle 20:45 alle 22:15 - SerAntares di dicembre al Liceo di Lugo (https://www.facebook.com/events/223417298089939/)



Carte del cielo del mese di dicembre


Il cielo del 01 dicembre, alle ore 23


Il cielo del 15 dicembre, alle ore 23




martedì 8 novembre 2016

Perché l'astronomia?

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Spesso mi è stato chiesto da parenti, amici e conoscenti come mai io tra tante possibilità abbia "scelto" l'hobby dell'astronomia.

Quello sono io insieme al mio telescopio nel
gennaio 2015, felice come una pasqua per
essere riuscito a montarlo senza fare danni!

Al di là del “Piuttosto dimmi com'è possibile che TU NON LO ABBIA SCELTO?”, che di solito trattengo sulla punta della lingua, solitamente rispondo un po' sbrigativamente che è perché mi piace guardare coi miei occhi il mondo che mi circonda, e magari mostro loro qualche foto del telescopio spaziale Hubble, sentendo i vari "Wow" ed i "Ma perché spendono tutti questi soldi per queste cose?" di rito.

Questa mia risposta tuttavia non è affatto completa, anzi si può dire che effettivamente è molto ingiusta verso questa passione: e ripensandoci tra me e me ho cercato di capire perché, tra tutte le cose che la natura e la società ci mettono a disposizione, abbia “scelto” proprio l'astronomia. 



Sicuramente esiste un lato estetico molto appagante: l'universo è pieno di forme e strutture meravigliose, e abbiamo delle bellissime foto a documentarcelo. Ricordate la “Blue Marble” dell'Apollo 17, che ci mostrava per la prima volta la Terra illuminata nella sua interezza? Avete presente le eccezionali fotografie del telescopio spaziale Hubble, ritraenti galassie lontane o nebulose piene di colori?

"Blue marble", "La biglia blu", alias la
Terra come fotografata dagli astronauti
a bordo dell'Apollo 17 nel Dicembre del 1972:
si trattavo dell'ultima missione Apollo,
nonché ultima missione umana diretta
verso la Luna. Questa foto è ovviamente passata
alla storia in quanto mostra tutta la porzione
illuminata della Terra, che sembra
 effettivamente una "biglia blu".
Bella, non è vero?
La nebulosa Elica (NGC7293), nota anche con il nome
 "Occhio di Dio", fotografata dal telescopio spaziale Hubble.

Negare il fascino di questo aspetto meramente estetico sarebbe come mentire, ma ovviamente non si riduce tutto solo a questo: bisogna tenere conto di come dentro ai telescopi la visione dell'occhio umano è lontana dall'essere così pittoresca, e le galassie e le nebulose si vedono solo in una sorta di pallido bianco e nero (pur con qualche eccezione). Il solo fatto di riuscire a trovare e vedere oggetti così tanto lontani da noi è di per sé incredibilmente emozionante! 

La galassia di Andromeda (M31) e le due galassie nane  che le orbitano intorno (M32 ed M110). Questa foto è... "preistorica"!
Pensate per un attimo a cosa significhi guardare la galassia di Andromeda, distante da noi circa 2,5 milioni di anni luce: stiamo guardando un oggetto gigantesco, ricolmo di centinaia di miliardi di stelle e pianeti, che noi vediamo non “in diretta”, bensì come apparivano 2,5 milioni di anni fa: noi vediamo la galassia di Andromeda com'era quando qui sulla Terra, per fare un paragone, iniziava la preistoria e l'homo habilis faceva la sua comparsa nelle grandi pianure dell'Africa orientale. In pratica quando guardiamo la galassia di Andromeda, stiamo guardando un “fantasma” di ciò che è essa stata moltissimo tempo fa. Non è grandioso? Chissà quali e quante storie ci sarebbero da raccontare, in un lasso di tempo così esteso! 

I "pilastri della creazione" fotografati dal telescopio
spaziale Hubble, o meglio... quello che erano 6000 anni fa!
Un altro esempio di “fantasma” del cielo è rappresentato dai famosissimi “Pilastri della creazione”, una porzione della nebulosa Aquila (M16) composta da tre lunghe colonne di gas e polveri distanti da noi circa 7000 anni luce: probabilmente questa struttura non esiste più, spazzata via dall'immensa forza di una supernova 6000 anni fa: pertanto noi vediamo (e vedremo per circa altri 1000 anni) un vero e proprio fantasma!


La posizione della stella Betelgeuse all'interno della
costellazione di Orione: ricordatevela bene,
perché con un po' di fortuna potremmo vederla in
 un mododel tutto nuovo e maestoso!

Questo medesimo concetto può essere applicato anche alla stella Betelgeuse, che splende di un brillante arancione nella costellazione di Orione, ad una distanza di 640 anni luce da noi, poiché si tratta di una stella supergigante rossa che si trova alla fine del suo ciclo vitale e il suo destino è di dare vita ad un'immensa esplosione che la renderà per alcuni mesi l'oggetto più luminoso del cielo (dopo il Sole e la Luna), e in quel lasso di tempo brillerà in cielo con una luminosità tale da essere visibile facilmente anche durante il giorno: il bello è che Betelgeuse potrebbe in realtà essere già esplosa, ma non lo sapremo finché non saranno passati 640 anni, quando la luce della supernova riuscirà a raggiungere la Terra! Fino a quel momento però per noi sarebbe come se nulla fosse successo!

Credo che l'umanità sia stata primordialmente attratta dalla volta stellata per la sua capacità di illuminare il buio (lo sapevate che nei luoghi completamente privi di inquinamento luminoso la luce emanata dal centro galattico produce le ombre?), e di costituire un punto di riferimento sicuro per tutti. Mi piace molto questa descrizione dell'astronomia perché mantiene la sua validità anche se interpretata da un punto di vista simbolico: è innegabile infatti che la conoscenza dell'astronomia, che è poi la conoscenza del contesto in cui tutta l'umanità è inserita, è in grado di “illuminare” il buio, che è costituito dalla ignoranza  e dalla vanità dell'umanità stessa. 


La Via Lattea splendente sopra il VLT (Very Large Telescope) dell'ESO
(European Southern Observatory) sul Cerro Paranal, in Cile. In quel luogo
è talmente buio che la regione centrale della Via Lattea fa produrre ombre
agli oggetti e alle persone presenti sul posto. Insomma, si può dire
che qui la Via Lattea è davvero... illuminante!

L'astronomia ha il pregio di insegnarci infatti che l'uomo non si trova assolutamente al centro di nulla, che la vita umana è solo un lieve, fragile sospiro se paragonata ai tempi universali, e che tutte le questioni terrene hanno l'importanza che noi stessi attribuiamo loro. 



Pertanto, questa visione che ad alcuni può sembrare pessimista o negativa, mi pare piuttosto la chiave di volta per l'umanità intera: se tutti conoscessero, comprendessero ed accettassero l'astronomia, si potrebbe iniziare a sperare nella possibilità che le cose su questa terra iniziassero a funzionare meglio. Una conseguenza della conoscenza astronomica infatti è lo smascheramento di molte meccaniche sociali tipiche della società umana: odio razziale, pregiudizio, maldicenza, guerre, ambizione, prevaricazione dell'altro, il profitto a tutti i costi, etc..., sarebbero tutte subitamente private di qualsivoglia fondamento. 

Amo l'astronomia perché  per le ragioni sopracitate sono assolutamente convinto della sua grandissima funzione paideutica: essere posti di fronte a grandezze immense, al punto di rendere inutile il chilometro e dover adottare come unità di misura l'anno-luce (1 anno-luce, arrotondato per difetto, equivale a novemilamiliardi di km, 9.000.000.000.000 km), e nonostante questo arrivare a dover parlare di MILIARDI di anni luce; essere posti di fronte a un'universo la cui esistenza è misurata in miliardi di anni (13,8 stando ai dati più recenti), a fronte degli 80 anni di vita media degli uomini o degli appena 200.000 anni di esistenza dell'homo sapiens; essere posti di fronte a centinaia di miliardi di galassie contenenti centinaia di miliardi di stelle ciascuna, un vero e proprio “mare magnum” in cui la Terra, che pure a noi pare immensa, è solamente un piccolo puntino sperduto e assolutamente indistinguibile; essere posti di fronte a tutto questo ci deve portare a rivalutare celermente le nostre priorità per questa nostra (breve) vita che ci è concessa.
Amo l'astronomia perché è una sua comprensione è la migliore possibilità che l'umanità ha di instaurare una società in cui tutti possano veramente esprimere le loro potenzialità e vivere una vita piacevole, e che valga davvero la pena di essere vissuta, in armonia e pace con gli altri e con la natura che ci circonda.
Al centro del tondino bianco in questa foto vedete la Terra come appare a circa sei miliardi di km di distanza (astronomicamente parlando, si potrebbe dire che l'immagine è stata scattata dalla distanza di meno della metà di un passo dalla porta di casa), fotografata dalla sonda Voyager 1 (spedita verso i confini del Sistema Solare nel 1977) nel 1990, su pressione dell'astronomo e divulgatore Carl Sagan. Quest'ultimo darà come titolo a quest'immagine "Pale blue dot", "Pallido punto blu", e ne farà un saggio, che a mio avviso TUTTI dovremmo leggere. Eccone un breve estratto che porto sempre nel mio cuore:
"Noi riuscimmo a fare questa fotografia, e, se tu la guardi, tu vedi un puntino. Quello è qui. Quella è la nostra casa. Quello è noi. Su di esso, tutti quelli di cui sei venuto a sapere, ogni essere umano che ci sia mai stato, tutti hanno vissuto là. L’insieme di tutte le nostre gioie e sofferenze, migliaia di religioni, ideologie e dottrine economiche, ogni cacciatore e allevatore, ogni eroe e codardo, ogni creatore e distruttore di civiltà, ogni re e contadino, ogni giovane coppia innamorata, ogni bambino pieno di speranza, ogni madre e padre, ogni inventore ed esploratore, ogni moralista, ogni politico corrotto, ogni divo, ogni duce supremo, ogni santo e peccatore nella storia della nostra specie vissero là, su un granello di polvere sospeso in un raggio di Sole. La Terra è un palcoscenico molto piccolo in un’enorme arena cosmica. Pensa ai fiumi di sangue versati da tutti i generali ed imperatori affinchè in gloria e trionfo loro potessero divenire i padroni momentanei di una frazione di un puntino. Pensa alle crudeltà senza fine degli abitanti di un angolo del puntino sugli abitanti di un altro angolo appena distinguibile del puntino. Così frequenti i loro malintesi, così ansiosi sono di uccidersi l'un l'altro, così fervente il loro odio. La nostra presunzione, la nostra immaginata auto-importanza, la nostra illusione di avere una posizione privilegiata nell'Universo, sono sfidate da questo puntino di luce pallida. Il nostro pianeta è una macchiolina solitaria avvolta nel grande buio cosmico. Nella nostra oscurità, in tutta questa vastità, non c'è suggerimento d’aiuto che verrà da altrove a salvare noi da noi stessi. Si dice che l'astronomia insegna la modestia e io aggiungo che è un’esperienza che costruisce il carattere. Io penso che non c’è forse nessuna migliore dimostrazione della follia della presunzione umana che questa immagine da lontano del nostro piccolo mondo. Secondo me, essa sottolinea la nostra responsabilità di avere più gentilezza e compassione l'un con l'altro e di preservare e curare teneramente quel pallido puntino blu, l'unica casa che noi abbiamo mai conosciuto".







Il panorama dalla casa dei miei nonni nelle colline
intorno alla città di Noto (SR) dove da bambino
  ho iniziato ad ammirare il cielo notturno (per fortuna!).
Mentre penso a queste cose mi sovviene in mente un'immagine del passato, proveniente da due decadi fa: rivedo me stesso quando ero un bambino molto piccolo, a 4-5 anni. I miei nonni avevano una casa in alta collina, e spesso durante le sere d'estate mi piaceva stare steso a guardare le stelle e la Luna: quel mondo mi affascinava incredibilmente, c'erano tante cose che mi chiedevo: “Perché le stelle dormono tutto il giorno?”, “Quanto sono lontane da noi?”, “Esistono altre Terre?”, “Come può lo spazio essere infinito?”, "Come si è formato tutto quanto?", e mi perdevo in questi pensieri, fantasticando di altri mondi da esplorare, altre persone da conoscere, altre cose da scoprire. Idee che da un lato mi ispiravano una sorta di timore reverenziale (come succede spesso approcciandosi all'immensamente grande), dall'altro un grandissimo entusiasmo, che  per fortuna porto con me ancor'oggi. 

Il panorama presente intorno all'osservatorio astronomico
 di Monteromano, il luogo dove adesso ho la fortuna ed il
privilegio di ammirare il cielo notturno!
Così come a me, credo che a molte altre persone sia capitato di avere una simile esperienza nell'infanzia: ma penso anche a tutti quelli che, essendo nati o vivendo in grandi città, non conoscono la magnificenza del cielo stellato, e non hanno l'opportunità di immergersi in esso: una vera e propria opportunità formativa mancata, cui bisogna rimediare! Portate i bambini e in generale i giovani a vedere le stelle! Fate sì che possano interrogarsi sui massimi sistemi, fantasticare sulle meraviglie del cosmo, sentirsi piccoli piccoli ma allo stesso tempo parte di qualcosa di immenso. Sarebbe fantastico se tutte le scuole valorizzassero maggiormente questo tipo di esperienza, e consentissero a tutti di sperimentare cosa si prova guardando le stelle di un cielo buio!

Per queste ragioni ora ho capito che la miglior risposta a chi mi chiede “perché hai scelto l'hobby dell'astronomia?” è che io non l'ho affatto scelta, semplicemente ho avuto la fortuna di incontrarla!



Cieli sereni a tutti quanti!


L'osservatorio astronomico di Monteromano fotografato da Luca Concas. La foto non necessita di descrizioni: parla da sé!


lunedì 7 novembre 2016

Serata al liceo di Lugo 11 Novembre 2016

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VENERDI' 11 NOVEMBRE
ore 20.45
Presso LICEO di LUGO
Viale degli Orsini, 6

nuovo appuntamento con ASTRONOMIA ALLA SCOPERTA DEL CIELO

Ingresso libero 

Serata dedicata al pubblico in cui si discute di attualità astronomica, previsioni meteo, approfondimenti di interesse scientifico, navigazione web sui siti astronomici, proiezione di spettacolari immagini e video su grande schermo insieme ai soci del Gruppo Astrofili Antares.

Vivamente consigliate a tutti, grandi e piccini !

martedì 1 novembre 2016

Il cielo del mese: novembre 2016

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Diamo uno sguardo ai principali eventi astronomici del mese di novembre 2016!



Il Sole

il Sole, fotografato da Alfredo Lolli
                                                              01 novembre: sorge alle 06:51
                                                                  transita alle 11:57
tramonta alle 17:03
durata del giorno 10 ore e 12 minuti
distanza dalla Terra alle 12:00: 0.992395557 U.A.


15 novembre: sorge alle 07:09
transita alle 11:58
tramonta alle 16:47
durata del giorno 9 ore e 38 minuti
distanza dalla Terra alle 12:00: 0.98898475 U.A.

30 novembre: sorge alle 07:28
transita alle 12:02
tramonta alle 16:37
durata del giorno 9 ore e 9 minuti
distanza dalla Terra alle 12:00: 0.986168352 U.A



La Luna

La Luna, fotografata da Alfredo Lolli e Matteo Reggidori

07 novembre, h 08:29 - Luna al primo quarto

14 novembre, h 12:46 - Luna al perigeo (356.511 km)

14 novembre, h 14:56 - Luna piena

21 novembre, h 09:35 - Luna all'ultimo quarto

27 novembre, 21:16 - Luna in apogeo (406.536 km)

29 novembre, h 13:22 - Luna nuova

I pianeti


Mercurio - Il pianeta Mercurio sarà troppo vicino al Sole per essere individuato subito dopo il tramonto, per buona parte di Novembre, rendendosi meno complicato verso la fine del mese, a patto di avere a disposizione un orizzonte veramente sgombro.
Dalla Bilancia in cui si trova, il 12 novembre si sposterà nello Scorpione, dove resterà fino al 18, quando entrerà in Ofiuco, dove rimarrà fino al 30 novembre, momento nel quale farà il suo ingresso in Sagittario.
Il 15 del mese, a mezzogiorno, disterà dalla Terra circa 1,396 U.A. (208.838.627,497 km);

Venere - Venere sarà facilmente osservabile ad Ovest, dopo il tramonto, durante tutto il mese. poiché tarda progressivamente il suo tramonto.
Lo troviamo nell'Ofiuco dove resterà fino al 09 quando entrerà nella costellazione del Sagittario, dove resterà per tutti giorni rimanenti del mese.
Il 15 del mese, a mezzogiorno, disterà dalla Terra circa 1,097 U.A. (164.108.864,158 km);

Marte - Il Pianeta Rosso, anticipa il suo tramonto fino al 10 novembre; poi, dopo qualche giorno di stabilità, dal 14 novembre inizia a tardare il suo tramonto, nonostante l'orario di levata continui ad anticipare: sarà osservabile comodamente nella prima parte della notte, in quanto a fine fine mese lo vedremo tramontare poco dopo le 21:40.
Troveremo Marte nella costellazione del Sagittario fino all'08 novembre, quando entrerà nel Capricorno dove resterà per tutto il mese.
Il 15 del mese, a mezzogiorno, disterà dalla Terra circa 1,34 U.A. (200.461.146,738 km);

Giove - Il Gigante potrà essere scorto facilmente ad Est, prima del sorgere del sole, progressivamente per più tempo in quanto giorno dopo giorno anticipa la sua levata.
Troveremo Giove per tutto il mese nella costellazione della Vergine.
Il 15 del mese, a mezzogiorno, disterà dalla Terra circa 6,181 U.A. (924.664.438,797 km);

Saturno - Il Signore degli Anelli sarà presente nei nostri cieli, durante la primissima parte della notte, anticipando giorno dopo giorno il suo tramonto in maniera vertiginosa, al punto che verso la seconda metà del mese sarà troppo vicino al Sole per poter essere avvistato: dovremo pertanto "salutarlo", in attesa che faccia capolino ad est, prima dell'alba, nel periodo natalizio.
Saturno stazionerà anche questo mese nella grande costellazione di Ofiuco.
Il 15 del mese, a mezzogiorno, disterà dalla Terra circa 10,951 U.A. (1.638.246.282,036 km);

Urano - Urano rimane fermo nella costellazione dei Pesci, osservabile al telescopio ad est nel cielo, al meglio nella prima parte della notte.
Il 15 del mese, a mezzogiorno, disterà dalla Terra circa 19,101 U.A. (2.857.468.928,241 km);

Nettuno - Il pianeta Nettuno, ospite fisso nella costellazione dell'Acquario, appare in cielo ad Est /Sud-Est, anticipando la sua levata giorno dopo giorno: per vederlo però è necessario un buon telescopio, sarà osservabile nella prima parte della notte.
Il 15 del mese, a mezzogiorno, disterà dalla Terra circa 29,669 U.A. (4.438.419.225,798  km).




Congiunzioni

Congiunzione tra Giove (a sinistra) e Venere (a destra) del Giugno 2015. Foto di Alfredo Lolli e Matteo Reggidori.


-02 novembre, h 17 - Congiunzione Luna-Venere-Saturno;


-06 novembre, h 17 - Congiunzione Luna-Marte;


-15 novembre, h 19 - Congiunzione Luna-Aldebaran (Alfa Tauri);


-23 novembre, h 16:36 - Congiunzione Mercurio-Saturno;


-25 novembre, h 04:23 - Congiunzione Luna-Giove

-30 novembre, h 16:32 - Congiunzione Luna-Saturno-Mercurio


Sciami meteorici con picco d'intensità nel mese di novembre


























1)Tauridi Sud: attivo dal 07 settembre ottobre al 30 novembre, questo sciame è originato dalla cometa di Encke e da detriti asteroidali. Può produrre meteore luminose e talvolta bolidi. Il radiante sarà osservabile per tutta la notte e culminerà verso l'una ad un altezza di circa 60°. Il picco quest'anno è atteso per la notte tra il 02 e il 03 novembre, quando la Luna non darà alcun disturbo per le osservazioni! Il ZHR è variabile, anche se probabilmente sarà superiore o uguale a 10;

2)Tauridi Nord: attivo dal 16 ottobre al 05 dicembre, questo sciame è originato dalla cometa di Encke e da detriti asteroidali. Può produrre meteore luminose e talvolta bolidi. Il radiante sarà osservabile per tutta la notte e culminerà verso mezzanotte ad un altezza di circa 70°. Quest'anno il picco è previsto per il 12 novembre, in una notte sfavorevole per le osservazioni a causa di una Luna quasi piena che darà tregua solo poco prima dell'alba. Il ZHR è variabile, anche in questo caso non dovrebbe essere inferiore alla decina;

3)Andromedidi (Bielidi); attivo dal 05 novembre al 06 dicembre, questo sciame è originato dalla ormai probabilmente estinta cometa di Biela, e produce poche meteore estremamente lente (17 km/s!) e poco luminose. Il radiante è osservabile per tutta la notte, e raggiunge la massima altezza a 80° intorno alle 23. Il picco di quest'anno, previsto per il 13 novembre, sarà del tutto sfavorevole per le osservazioni a causa della presenza della Luna piena;

4)Leonidi: attivo dal 05 al 30 novembre, questo sciame è originato dalla cometa Tempel-Tuttle. Il radiante sarà visibile soltanto da mezzanotte fino all'alba, momento nel quale sarà a oltre 65° sull'orizzonte. Questo sciame mostra exploit di meteore con cicli di 33 anni corrispondenti al "ritorno" della cometa Tempel-Tuttle che "rinfocola" il suddetto sciame. Il picco è previsto il 17 novembre, in una notte per noi sfortunatissima in quanto caratterizzata dalla presenza scomoda della Luna e dal fatto che nel momento esatto del picco il radiante sarà ancora sotto l'orizzonte. Il ZHR atteso è di circa 30;

5)Alfa Monocerontidi: attivo dal 13 novembre al 02 dicembre, questo sciame presenta degli exploit decennali con qualche attività nei 2 anni precedenti e successivi. Il radiante è osservabile dalle 23 in poi, e culmina intorno alle 4 a circa 45° sull'orizzonte. Il picco è atteso per le notti tra il 20 e il 22 novembre, in condizioni di difficile osservabilità a causa del disturbo lunare.



Altri sciami meteorici che hanno già raggiunto/devono ancora raggiungere la massima intensità sono costituiti da:

1)Orionidi: (attive dal 02 ottobre al 07, con picco il 21 ottobre);

2)Epsilon Ursae Majoridi: (attive dal 13 novembre al 17 dicembre, con picco il 04 dicembre);

3)Sigma Hydridi: (attive dal 26 novembre al 30 dicembre, con picco il 05 dicembre);

4)Chi Orionidi: (attive dal 16 novembre al 18 dicembre, con picco il 10 dicembre).



Appuntamenti con il Gruppo Astrofili Antares:


11 novembre, dalle 20:45 alle 22:15 - SerAntares di novembre 2016



Carte del cielo del mese di novembre


Il cielo del 01 novembre, alle 23


Il cielo del 15 Novembre, alle 23