In
questa sera così speciale s'intrecciano varie ricorrenze: ognuna con
lo stesso denominatore, quello del cielo, un sogno di infinito che
attraverso gli occhi penetra ciascuno di noi.
50
anni fa si realizzava la impresa della missione Apollo 11 che
estendeva in modo irreversibile gli orizzonti di tutta l'umanità, ma
150 anni prima Giacomo Leopardi aveva rivolto, in una dolce
notte a Recanati il suo canto ammirato alla Luna splendente in cielo,
il nostro satellite che, fra poche ore, potremo vedere sorgere ad
est, a conclusione di questa magnifica serata.
Due
anniversari, dunque, che ci riportano anche alla storia ventennale
dell'Osservatorio di Monteromano: stessa passione per un
qualcosa di grande, la stessa determinazione nel cercare di raggiungere
un obiettivo, stesso stupore nel trovarsi spettatori ed attori di uno
spettacolo ancestrale che trascende e coinvolge ancor le nostre
anime ed i nostri sogni.
Ma
anche stessa commozione nell'assaporare il ricordo di chi ci ha
accompagnato nel viaggio di questi anni,
permettendoci di raggiungere questo incredibile risultato: un
Osservatorio astronomico, costruito mattone su mattone (pietra su pietra) in un luogo
difficile, divenuto oggi riferimento per un'intera comunità, che
viene visitato ogni anno da migliaia di persone, da varie
regioni italiane e, talvolta anche dall'estero.
E
il tutto è nato da una semplice idea, il sogno del nostro Luigi
Pozzi che ha avuto il coraggio di condividere con noi la sua
passione per il cielo, contagiarci con il suo ardore, di spronarci
nella realizzazione di un qualcosa che a prima vista sembrava
impossibile da realizzare. Per capire meglio vi invito a leggere la
targa posta all'ingresso della specola, ed a fare una visita alla
mostra della storia dell'Osservatorio che trovate dentro la
sala panoramica.
Grazie
a Luigi e la sua “folle idea”, supportata dalla famiglia,
le storie di tutti noi si sono arricchite, ingrandite, permettendoci
di incontrare nuovi amici e tante persone che avevano, magari senza
saperlo, lo stesso, nostro sogno, dentro di loro. Abbiamo così
avuto l'occasione di conoscere la famiglia Bartolotti di Lugo,
grazie alla quale abbiamo avuto in donazione il nostro primo
telescopio, quello dal diametro di 36 cm, che si trovava dentro alla
cupola che vedevo ogni giorno da bambino, mentre andavo a scuola e che sognavo un giorno di poter utilizzare…Grazie Claudia per il grande aiuto, determinante per far partire quest'avventura!
Abbiamo
così avuto la fortuna di incontrare Daniele Mecati, anima creativa
di tutta la struttura che in un mix di senso di sfida e sano realismo
ci ha fatto superare le innumerevoli complicazioni di un cantiere.
Cantiere
nato qui per caso, poteva essere un qualsiasi altro luogo delle
colline della provincia di Ravenna, ma il caso forse non esiste
perché qui a Monteromano abbiamo incontrato Leo, ed è anche
grazie a lui che abbiamo una data così importante da ricordare! Ci
manchi Leonardo, ma abbiamo la certezza della tua presenza tra queste
montagne.
Nel
cantiere, che visitammo anche insieme al Cav. Giulio Tampieri,
pilastro dell'astrofilia storica del lughese, abbiamo intrecciato il
nostro percorso con Metodio, capomastro in pensione con storie
incredibili da raccontare, ma soprattutto una certezza operativa
risultata determinante per indirizzare anche la mano d'opera di bassa
qualità (come sono io) e renderla utile alla costruzione… A
proposito Roberto Baldini, che fatica noi, “semplici manovali”
utilizzati per spostare sacchi di cemento (erano ancora da 50 kg!),
scavare buche dalla dubbia utilità, portare avanti il cantiere ma
nello stesso tempo anche la divulgazione nelle scuole, e la
segreteria... eh quante ore?
E
poi l'incontro con Franco Ballardini, il nostro “uomo di ferro”,
l'uomo giusto al momento giusto, risorsa fondamentale per riuscire a
portare a compimento il sogno di Luigi.
Ma
infondo questo è lo spirito associativo, mettere in comune il
poco che abbiamo, e trasformarlo in una squadra vincente, dove le
singole qualità personali si compenetrano e completano tra loro,
rendendo possibile cose a prima vista irrealizzabili.
Questa
dell'Osservatorio è una storia fatta di storie, che si sono
intrecciate tra di loro, con ciascuno di noi in grado di dare un
contributo, forse poco vistoso, ma necessario e determinante come
quello di tutti gli altri soci.
Allora
il mio ringraziamento va a ciascuno di essi, a Luciano Ceccoli e alla
sua capacità di vivere tutto in positivo, ci manchi tanto Luciano…,
va a Loris Pagani e la sua energia inesauribile, un grazie speciale ad Angelo Venturelli,
il nostro presidente che ogni sera ci affascina con la sua
conoscenza ed umiltà, un grazie spaventosamente grande a Mirco Villa che ha permesso a tempo debito di mettere ordine alla documentazione associativa e a tutto il
resto… Grazie a Claudia Cavalcanti, grazie, Daniela Ricci Picciloni, grazie Nadia Tabanelli
e la vostra pazienza… Un grazie di cuore al professor Francesco della
Valle, sempre presente ad ogni Assemblea, pronto ad illuminarci
con la sua sapienza, e poi grazie ancora a Luigi Foschini,
che ha dato il via all'avventura Antares e che ora ci segue dall'Osservatorio di Brera (!), ad Enrico Bezzi, Riccardo Ravaglia, Claudio Tabanelli, Flavio Gallanti,
Enzo Cortesi, Valeriano Ballardini, Marco Gualdrini e Maria Vittoria Lacchini.
Grazie
a tutti voi nuovi soci che state promettendo un futuro a questa
struttura, e permettetemi di salutarli tutti singolarmente: Dario Castello,
Diletta Mercatali, Simone Zampilli, Adriano Sansoni, Dennis Carolingi e poi
ancora Dario Zivanic, Gianluca Lundi, Michele Brusa, Mirko Bernabei e
grazie anche a quei soci che hanno condiviso solo qualche giro
intorno al Sole in nostra compagnia. Tutti
hanno contribuito nel creare quello che è l'Osservatorio di
Monteromano oggi, ciascuno è stato in qualche modo artefice di
questa questa avventura e questo successo.
E
permettetemi, il segno evidente che questa è una storia grande
che ha messo in relazione grandi uomini e grandi donne, lo
possiamo vedere, in modo tangibile, dentro alla bianca cupola
dell'Osservatorio.
Da
10 anni il moderno telescopio "Diemme" regala grandi emozioni a
tutti i visitatori, e le donazioni di Rino Melandri ed
Alessandra Tabanelli sono diventate il suggello perfetto di
questa nostra avventura, di questa nostra corsa tra le stelle.
Cosa
ci riserva il futuro? E' Difficile a dirsi, il nostro mondo è in
rapida evoluzione, ma grazie alla donazione Lacchini oggi
l'osservatorio fa anche parte della rete Prisma (gestita dall'INAF Istituto Nazionale di Astrofisica) che sorveglia il
cielo fotografando le meteore più luminose: grazie a questi studi
potremo meglio conoscere le orbite dei meteoroidi e forse un giorno
prevenire un rischio potenziale per il nostro pianeta. E
l'osservatorio lavora anche per questo.
Sta
nella ricerca il futuro del nostro paese, e sta nei giovani il
destino del nostro territorio. Confido quindi che chi gestirà in
futuro questa struttura abbia sempre a mente che divulgazione e
formazione degli studenti “in erba” sono forse la missione
più importane che abbiamo, quella di creare nuove menti scientifiche
e curiosità sul funzionamento del mondo e delle cose, l'obiettivo
cardine di un osservatorio che oltre salvaguardare con la sua
presenza la qualità del cielo deve anche infondere passione e
occasione di crescita per tutta la comunità che l'accoglie.
Già
la comunità è importante, e sono consapevole che la
creazione di una struttura nuova abbia un po' alterato l'equilibrio
di questo territorio, magari creando ogni tanto problemi di traffico in
una montagna abituata a vivere a ritmi più rilassati.
Ma
sono convinto che aver fatto scoprire il vostro angolo di paradiso
al resto del mondo sia stato motivo di orgoglio per la vostra terra:
ricevere commenti entusiastici per la bellezza di queste valli, del
vostro paesaggio unico, deve essere uno stimolo a continuare a
preservare questa montagna ed insieme, sono convinto che potremo riuscire in
questa importante missione.
Monteromano, 20 luglio 2019
Dr. Enrico Montanari
direttore dell'Osservatorio di Monteromano