Rappresentazione artistica di Proxima b, in orbita intorno alla stella Proxima Centauri; sullo sfondo, si intravede il sistemo doppio di Alfa Centauri |
"Proxima b": questo è il nome che è stato dato all'esopianeta più vicino alla Terra mai scoperto.
L'ESO, il telescopio che ha scoperto Proxima b. In basso, due immagini che ritraggono Alfa Centauri (foto a sinistra) e Proxima Centauri (foto a destra |
Un esopianeta è un pianeta extrasolare, cioè un pianeta che non orbita intorno al nostro Sole, ma intorno ad un'altra stella.
Ad oggi ne sono stati scoperti quasi 3500 intorno a 2600 stelle, ma mai era capitato di scovarne uno così tanto vicino a noi!
Proxima b infatti orbita intorno alla nostra "vicina di casa" stellare, la piccola Proxima Centauri, distante solamente 4,23 anni luce (circa 40.000.000.000.000 -quarantamila miliardi- km,. Si tratta di una nana rossa facente probabilmente (ma non è ancora certo) parte di un sistema stellare triplo noto come Alfa Centauri, stella visibile nel cielo australe.
La scoperta è stata fatta da un team guidato dallo spagnolo Guillem Anglada-Escudé (che lavora alla Queen Mary University di Londra) utilizzando lo spettrografo HARPS, collegato ad un telescopio di 3,6 m dell'ESO (l'European Southern Observatory, dove lavorano anche molti italiani) in Cile: in questo momento è stata lanciata la "candidatura" di Proxima b, che deve però essere confermato: diffidate delle riproduzioni artistiche, in realtà i ricercatori non hanno mai visto direttamente o indirettamente questo pianeta!
Come hanno fatto a scoprirlo, se non l'hanno mai visto?
Il sistema utilizzato dai ricercatori per teorizzare la presenza di Proxima b |
I ricercatori hanno usato il metodo delle velocità radiali, che fa riferimento allo spettro di luce che appartiene alla stella. Essi hanno notato che lo spettro di Proxima Centauri subiva delle piccole variazioni verso il rosso o verso il blu, che se sulle prime battute potevano essere scambiate per variazioni dovute ad un comportamento della stella, si sono rivelate sempre uguali e soprattutto regolari, ripetendosi allo stesso modo ogni 11.2 giorni. Questo ha portato, grazie anche al sostegno delle curve fotometriche (che si riferiscono alle variazioni di luminosità della stella), ad avvalorare l'ipotesi che questi cicli siano dovuti alla presenza di un esopianeta!
Guillem Anglada-Escudé, nonostante il pianeta sia ancora un canditato, si dice molto sicuro della scoperta del suo team, al punto da stimare una probabilità su dieci milioni che si tratti di un falso positivo. Questa ostentata sicurezza deriva dal fatto che lo spettrografo HARPS ha misurato in 1,4 m/s la variazione della velocità di Proxima Centauri per effetto dell'interazione gravitazionale con Proxima b, un valore molto elevato che, assicura Anglada-Escudé, rende molto difficile una smentita sulla sua reale esistenza.
La tabella con le misurazioni delle variazioni di velocità radiali di Proxima Centuari |
Ciò che non è ancora certo è la sua natura di "pianeta terrestre", cioè pianeta con caratteristiche simili alla Terra: conosciamo la sua massa minima, almeno 1,27 volte quella della Terra; conosciamo il suo periodo di rivoluzione, 11 giorni e 4 ore terrestri; e per questo possiamo stimare con una buona precisione la sua distanza dalla stella, circa 7.500.000 km, appena il 5% della distanza Terra-Sole!
Quest'ultimo dato non depone a favore della possibilità che su Proxima b possa essere fiorita una civiltà: tanto per cominciare, una così grande vicinanza dalla stella potrebbe portare Proxima b ad una rotazione sincrona (come la Luna con la Terra), mostrando quindi sempre la stessa faccia a Proxima Centauri e mantenendo una parte costantemente illuminata e una sempre al buio; inoltre, a questa breve distanza si avvertono molto di più gli effetti delle tempeste stellari e dell'attività magnetica della stella; per non parlare poi della radiazione stellare, particolarmente più forte rispetto a quella che riceviamo noi qui sulla Terra dal nostro Sole: pare che la pericolosa radiazione ultravioletta sia molto potente, per non parlare di quella X, stimata essere addirittura 400 volte superiore a quella presente sul nostro pianeta.
Questo però non deve far disperare, perché se il pianeta fosse dotato di una corposa atmosfera, questa potrebbe anche far fronte a queste gravi avversità, e considerando che le stelle come Proxima Centauri possono vivere anche centinaia o persino migliaia di miliardi di anni (per fare un paragone, il nostro Sole esiste da circa 5 miliardi di anni e vivrà per altri 5 miliardi di anni), nel caso in cui dovesse esserci una tale atmosfera ci sarebbe tutto il tempo necessario perché la vita possa fiorire.
Poiché però non è ancora nota la presenza o meno di atmosfera sul pianeta, attendiamo futuri studi che possano confermarne o meno la sua esistenza, ma ci sono anche altre possibilità!
I più attenti di voi si saranno ricordati che su questo blog avevamo parlato di Proxima Centauri in passato, esattamente qualche mese fa (http://antaresnotizie.blogspot.it/2016/04/stephen-hawking-yuri-milner-e-mark.html): ne abbiamo parlato con riferimento ad un progetto a cui stanno lavorando, tra gli altri, Stephen Hawking, Yuri Milner e Mark Zuckerberg, volto all'esplorazione extrasolare. La loro idea? Riuscire a sviluppare una sonda capace di raggiungere Proxima Centauri in "appena" 20 anni di viaggio interstellare. Beh, se la presenza di Proxima b dovesse essere confermata, siamo sicuri che gli stimoli a sviluppare questa tecnologia saranno ancora maggiori, e chissà che tra qualche decennio non riusciremo ad avere le prime immagini di un "fly-by" extrasolare!
Link utili: http://www.nature.com/nature/journal/v536/n7617/full/nature19106.html (contiene l'abstract della ricerca e l'intero testo, in inglese, per chi è abbonato)
http://www.nature.com/news/earth-sized-planet-around-nearby-star-is-astronomy-dream-come-true-1.20445?WT.mc_id=FBK_NatureNews (in inglese, annuncia la pubblicazione dello studio in questione).
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