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domenica 1 febbraio 2009

Centaurus A svelata in tutta la sua magnificenza

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L'ESO ci regala un'altra grande emozione, svelando gli effetti di un buco nero all'interno della galassia NGC 5128, conosciuta anche come Centaurus A per via della sua radiosorgente di raggi X.
Getti e lobi provenienti da un buco nero centrale sono stati fantasticamente fotografati per la prima volta, riprendendo la galassia a livello di lunghezze d'onda sub-millimetriche.
I nuovi dati, forniti dal telescopio dell' Atacama Pathfinder Experiment (APEX) in Cile, che è gestito dalla European Southern Observatory (ESO), sono stati combinati con immagini nel visibile e nelle lunghezze d'onda dei raggi X per produrre questa sorprendente nuova immagine.

Centaurus A la è più vicina galassia gigante della Terra, trovandosi ad una distanza di circa 13 milioni di anni-luce,in prospettiva nella costellazione del Centauro, ad una declinazione celeste che la rende visibile, in teoria, anche dal nostro osservatorio di Monteromano. Si tratta di una galassia ellittica, che attualmente si sta fondendo con una galassia compagna, di tipo a spirale, con il risultato di mostrare intense aree di formazione stellare che la rendono uno dei più spettacolari oggetti nel cielo. Centaurus A ospita una attiva e luminosa regione centrale, che emette forti radiazioni a livello delle onde a radio e delle lunghezza d'onda dei raggi X, tutti sintomi della presenza di un buco nero super massiccio al suo centro.

In questa immagine, vediamo l'anello di polvere che circonda la galassia gigante e i radio-getti espulsi a grandi velocità dal centro della galassia, le firme della presenza del "mostro" centrale di Centaurus A. Nelle lunghezze d'onda sub-millimetriche, vediamo non solo il bagliore dal disco centrale di polveri , ma anche l'emissione della radio-sorgente centrale e, per la prima volta per queste lunghezze, i radio-lobi più interni a nord ed a sud del disco. Misurazioni di queste emissioni, che si verificano quando elettroni in rapido movimento spiraleggiano intorno alle linee di un campo magnetico, rivelano che il materiale del getto sta viaggiando a circa la metà della velocità della luce. Grazie alla emissione di raggi X, vediamo i getti emergere dal centro di Centaurus A e, in basso a destra dalla galassia, il bagliore creato dal lobo in espansione che si scontra con il gas circostante, creando un'onda d'urto.
Da rimanere senza fiato!

lunedì 14 aprile 2008

Omega del Centauro, vista dal Telescopio Spaziale Spitzer

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Un ammasso globulare ricco di milioni di stelle brilla come un opale iridescente in questa immagine arrivata dal telescopio Spaziale della Nasa, lo Sptzer che lavora nelle lunghezze d'onda dell'infrarosso.
Obiettivo dell'immagine un ammasso chiamato Omega Centauri, un gruppo di stelle vasto come una galassia in miniatura , il più brillante ed uno dei più grandi tra gli oltre 150 oggetti simili, chiamati ammassi globulari, che orbitano al di fuori della nostra galassia, nell'alone esterno della Via Lattea.

Il nome omega del Centaura ci ricorda che in passato l'ammasso era stato considerato una stella della costellazione del Centauro, e quindi visibile ad occhio nudo, anche se senza ausilio ottico appare compare un immagine abbastanza confusa, prorpio per la sua sfericità e i bordi un po' sfumati.
Gli ammassi globulari sono alcuni dei più antichi oggetti del nostro universo. Le loro stelle sono vecchie più di 12 miliardi di anni, e, nella maggior parte dei casi, si sono tutti formati in una delle prime fasi di formazione dell'universo.

Omega Centauri è comunque un ammsso inusuale visto che le sue stelle sono di diverse età e fanno supporre ad una diversa origine per Omega Centauri rispetto agli altri ammassi globulari: si pensa che potrebbe essere il nucleo di una galassia nana, strappate e assorbita dalla nostra Via Lattea qualche tempo fa.

In questa nuova prospettiva di Omega Centauri, le osservazioni infrarossi dello Spitzer sono state combinate con dati ripresi nella luce visibile dal telescopio di 4 m a Cerro Tololo, nell'Inter-American Observatory, in Cile.
Il blu è dato dalla luce visibile avente una lunghezza d'onda di 55 micron , il verde è fornito dalla luce infrarossa a 3.6 micron catturata da Spitzer, mentre la parte rossa è fornita dalla luce infrarossa con lughezza d'onda a 24 micron catturata dal fotometro multibanda sempre dello Spitzer.
Sommando le 3 immagini è stata ottenuta questa magnifica immagine, tutta da gustare!