Carissimo Luciano,
è difficile scriverti questa lettera,
mentre la testa s'affolla di ricordi un po' disordinati, quindi non
in sequenza temporale, dei veri propri flash che emergono
all'improvviso, ma che un po' alla volta tracciano il percorso che
abbiamo vissuto insieme, in questi pochi, troppo pochi giri intorno
alla nostra stella...
Mi manca il fatto di non essere
riuscito a salutarti, che poi sarebbe bastato uno sguardo per
riconfermarti il ringraziamento per il “lavoro” fatto insieme,
invero tanta passione che ha unito il nostro tempo libero in un
progetto così grande e bello.
Prima di tutto volevo ringraziarti, io
credo che oggi l'Osservatorio sia un luogo decisamente più
accogliente che un tempo, e non parlo certo dell'aspetto esteriore e
degli arredamenti, ma dello spirito con cui l'amore per il cielo
viene condiviso tra i soci e con il pubblico delle serate. E gran
parte di questo spirito lo dobbiamo a te. Il semplice gesto di aprire
una bottiglia di un buon bianco, e offrire questa tua passione agli
altri, è oggi divenuto come un rito propiziatorio alle nostre serate
osservative, un gesto semplice ma che unisce, che accoglie e che fa
condividere una passione, la fa gustare in un modo più conviviale.
Non c'era bisogno d'aspettare la fine
del crepuscolo per gustare i tesori del cielo, grazie ai piacevoli
aperitivi al tramonto, da te assiduamente promulgati, la specola, un
po' alla volta, è diventata un luogo da far “trebbo” in cui si
va a condividere i vari aspetti della nostra vita, e non solo quelli
un po' tecnici delle sedute osservative, dei parametri delle foto,
delle forse sterili sigle degli oggetti astronomici.
Non che tu avessi problemi nell'uso
della tecnologia, anzi l'informatica era per te una sorta di pane
quotidiano, ma ho sempre apprezzato il tuo distacco dalle cose
tecnologiche, bellissimi strumenti, in grado di far produrre cose
grandiosi, ma che è bene usare come tali, come mezzi e non fini
dello stare insieme.
E allora la webcam, capace di creare
scatti notevoli di Luna e pianeti, grazie a te è divenuta un mezzo
di condivisione, in grado di coinvolgere e catturare la fantasia di
grandi e bambini. Ci ho messo un po' a capirlo, forse il mio
insistere sul primato dell'osservazione visuale è stato eccessivo, e
credo che avrei dovuto darti più soddisfazione riguardo
all'applicazione della tecnologia durante le serate pubbliche...
Prometto però che il collegamento “live” tra telescopio e
schermo sarà uno dei prossimi obiettivi che cercheremo di portare
avanti, anche se sarà doloroso ogni volta collegarci con questi
ricordi...
Eh Luciano, ti volevo anche chiedere
scusa, per le mie “battute” a commento della tua guida sulla
mitica multipla, quando prendevo in giro il tuo “passo lento” tra
le curve che salgono all'osservatorio... In realtà, credo,
l'osservazione per te iniziava prima degli altri, ed ogni tornante,
senza fretta, concedeva un panorama in più, regalava un momento di
contemplazione che salendo veloci sarebbe stato negato dalla fretta.
Si, vivere con i tempi giusti, per gustare la vita nelle sue
sfumature e nei suoi attimi più belli. è una vera eredità che hai
lasciato a me, e tutta l'associazione Antares, quella capacità di cogliere
la bellezza dei piccoli gesti, di saperli condividere, di portare
avanti gli obiettivi con pazienza, serenamente e renderli partecipi
di tutti.
Ed allora Luciano ti aspetterò ancora
alle prossime serate, con la consapevolezza che prima o poi ritornerò
a vedere la tua multipla grigia comparire in cima alla strada, e sarà
ancora festa sotto le stelle, saranno ancora brindisi in sala
panoramica, sarà ancora il nostro viaggio che continua, con
prospettive diverse e su rotte sempre nuove e misteriose...
Ciao Luciano...
1 commento:
Ciao Luciano, é un dolore grandissimo doverti salutare ora, anche se so che ti ritroveremo sempre a Monteromano, perché quello é il posto più vicino al cielo che conosciamo... ci vediamo li.
Claudia
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