Come è noto, spesso ci sono collaborazioni tra astrofili e astronomi professionisti. La tecnologia ha reso disponibili, anche per tasche del singolo individuo, strumenti con sensibilità apprezzabile. Inoltre, certi eventi astronomici, più che richiedere strumenti allo stato dell'arte, richiedono più che altro un lungo e dettagliato monitoraggio, per cercare di comprendere meglio la natura delle sorgenti cosmiche.
Leggo oggi, sul sito arXiv che ospita i preprint delle principali pubblicazioni scientifiche, un paio di note a questo proposito. Una è scritta da T. Eversberg (Spectroscopic madness - A golden age for amateurs), mentre l'altra è di J. H. Knapen (Scientific collaborations in astronomy between amateurs and professionals). Entrambi sono focalizzati sull'astronomia stellare, ma è opportuno dire che ci sono anche possibilità in altri campi. Per esempio, il Whole Earth Blazar Telescope (WEBT) organizzato da due bravi colleghi torinesi, Claudia Raiteri e Massimo Villata, raccoglie anche contributi da osservatori di astrofili. Per non parlare poi della planetologia, come ho riscontrato personalmente quando mi occupavo di meteore e asteroidi. C'è solo l'imbarazzo della scelta!
Buon 2011!
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