E' stato rimandato di un mese il rientro sulla Terra di AstroSamantha. L’astronauta italiana Samantha Cristoforetti e i colleghi attualmente sulla stazione spaziale internazionale, torneranno a casa l’11 giugno anziché il 14 maggio diversamente da quanto stabilito dai programmi iniziali della missione.
La causa è il fallimentare lancio del cargo Progress M-27M che si è disintegrato nell’atmosfera nella notte tra il 7 e l’8 maggio ed è precipitato sul Pacifico.
Ad annunciare che il rientro a Terra è stato posticipato è stata una fonte del settore spaziale russo che ha spiegato all'agenzia Interfax commentando che “È stato deciso che il russo Anton Shkaplerov, l’italiana Samantha Cristoforetti e l’americano Terry Virts restaranno ancora bordo della stazione spaziale internazionale per circa un mese in più.
Si prevede che la Soyuz Tma-15M che li dovrà ospitare atterri in Kazakhstan l’11 giugno.
La decisione è stata presa dopo la perdita del cargo Progress M-27m che era destinato alla Iss“. Il cargo russo era da giorni in orbita fuori controllo ed è
entrato nell’atmosfera terrestre intorno alle quattro, ora italiana, di questa mattina disintegrandosi sull’Oceano Pacifico. I motivi esatti del posticipo consistono soprattutto nel dubbio che alcuni frammenti del velivolo siano sopravvissuti all’impatto con
l’atmosfera e possano quindi costituire un pericolo durante l'eventuale rientro della soyuz.
Gli esperti comunque, non hanno dubbi nel definire il rientro del cargo Progress M-27M come uno dei più anomali mai registrati poichè è rimasto imprevedibile fino all’ultimo istante perché, contrariamente a tutte le attese e alle previsioni, è stato molto difficile determinarne correttamente l’orbita.
Il cargo Progress era una sorta di gigante impazzito ovvero un
cilindro lungo 7 metri e pesante 7 tonnellate che eseguiva una rotazione intorno al suo
asse minore una volta ogni 1,8 secondi. Nelle ore che hanno preceduto
il rientro è riuscito anche a rallentare la propria velocità smentendo ogni previsione, e
fino all’ultimo momento ha reso impossibile restringere la finestra di
incertezza.
Il cargo era stato lanciato il 28 aprile scorso dalla base russa di
Baikonur, nel Kazakhastan, per consegnare all’equipaggio della Stazione
Spaziale tre tonnellate fra viveri, rifornimenti e materiali per gli esperimenti scientifici. Subito dopo il lancio, avvenuto sempre con un lanciatore Soyuz, un incidente sul
terzo stadio del razzo ha scagliato il cargo Progress su un’orbita più
alta di quella prevista e il veicolo ha cominciato a ruotare velocemente
su se stesso. Da allora è stato impossibile riprenderne il controllo e quindi si è attesa la sua distruzione in atmosfera.
Immaginiamo il "dispiacere" di Samantha nell'apprendere che resterà ancora un mese in orbita e che supererà anche il record di permanenza nello spazio degli astronauti italiani che finora hanno partecipato alle missioni spaziali...
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