Il Sole sembra aver avuto origine in una regione affollata di stelle, almeno stando all’osservazione che uno degli astri più vicini è diventato una supernova.
Dall’analisi degli isotopi radioattivi identificati in alcuni meteoriti, nel 2003 si concluse che tale supernova esplose in prossimità del Sistema Solare nascente, quando era ancora una palla di gas.
Un gruppo di astronomi ha trovato recentemente un semplice modo per stimare l’intervallo delle possibili distanze tra il Sistema Solare e l’esplosione. È risultato così che la supernova era con tutta probabilità a poca distanza dalla stella a noi più vicina, Proxima Centauri. L’elemento chiave è il livello della radioattività depositata nel Sistema Solare. Quando una supernova esplode, rilascia un materiale radioattivo la cui concentrazione diminuisce con la distanza, così come fa l’intensità di luce di una lampadina.
Le dimensioni del proto-Sistema Solare e la sua distanza dall’esplosione determinano in che modo i getti di materiale radioattivo si mescolano. Sulla base dei campioni di meteorite di una tipica supernova, è stato calcolato il rapporto tra la distanza di esplosione e il diametro del Sistema Solare, che è risultato pari a 66:1. Da questo valore è stato possibile ricavare la distanza: 5 anni-luce, veramente pochi se si pensa che Proxima Centauri si trova a quattro anni luce.
Con tutta probabilità, anche il Sole si trovava nella stessa ‘nursery stellare’. Sono stati osservati molti di questi ammassi, contenenti ciascuno centinaia o migliaia di stelle. Ma poiché le stelle sono legate solo debolmente, possono facilmente separarsi. Sfortunatamente, una volta che ciò è avvenuto è impossibile sapere quali stelle si sono trovate nella stessa zona di origine stellare del Sole.
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