lunedì 18 febbraio 2008

Corrette le distanze delle stelle a noi vicine!

Il satellite europeo Hipparcos, acronimo di High Precision Parallax Collecting Satellite, ha misurato tra il 1989 e il 1993 la distanza di 118.218 stelle con una precisione mai raggiunta prima. Il Catalogo Hipparcos, pubblicato nel 1997, ha segnato la nascita dell'astrometria spaziale.

Oggi, dopo 10 anni, i dati registrati dalla missione sono stati rivisti e corretti. In pratica sono state considerate e rimosse alcune cause d'errore, come: 1)disturbi nell'assetto del satellite dovuti all'impatto di micrometeoriti (circa 80 nell'arco dei tre anni e mezzo di missione),
2)deformazioni del sistema ottico causate dalle variazioni di temperatura della sonda nel passare dall'esposizione alla luce solare all'ombra della Terra.
Il lavoro è stato curato da Floor van Leeuwen e i dati sono stati pubblicati in un volume pubblicato da Springer.

Non ho letto la pubblicazione, ma ho cercato in rete alcune misure che ho raccolto nella seguente tabella.

Molto importante è la riduzione dell'intervallo di incertezza per la Stella Polare, che è la variabile cefeide più vicina che si conosca. Le variabili cefeidi sono delle vere e proprie "candele standard" che possono essere utilizzate per valutare distanze molto maggiori di quelle ottenibili mediante il metodo della parallasse, utilizzato proprio da Hipparcos. Tarare correttamente le cefeidi significa valutare con buona precisione la distanza di galassie fino a 100 milioni di anni-luce.

E poi va sottolineato il ridimensionamento di quel mostro stellare che risponde la nome di Deneb; la stella alfa della costellazione del Cigno è da sempre indicata ai partecipanti alle serate pubbliche in osservatorio come la più distante fra le stelle più luminose ad occhio nudo! Non perde questo primato, ma la sua distanza viene più che dimezzata!

Infine è interessante sottolineare il caso delle Pleiadi, l'ammasso aperto nella costellazione del Toro. Hipparcos pone l'ammasso a 400 anni-luce, ma alcuni astronomi ritengono più affidabile la stima ottenuta con le osservazioni del telescopio spaziale Hubble che pongono l'ammasso a 440 anni-luce. Non va però dimenticato che le misure di Hubble si riferiscono ad appena 4 oggetti: la stella Atlas e tre stelle nane. Invece le misure di Hipparcos sono ricavate dalla parallasse di ben 54 stelle disperse a diverse distanze nello spazio tridimensionale.

Nel 2011 l'agenzia spaziale europea dovrebbe rendere operativa la missione GAIA che migliorerà decisamente le misure di Hipparcos, estendendole ad oltre 1 miliardo di stelle della nostra galassia.

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