La conoscenza delle distanze degli oggetti celesti con piccoli errori percentuali è da sempre il grande problema dell'Astronomia. Gli astronomi, fin dall'antichità, hanno pensato e sviluppato tecniche per ricavare le grandi distanze dei pianeti e le ancor più enormi distanze di stelle e galassie.
Il metodo della parallasse trigonometrica è concettualmente preciso, dal momento che utilizza una semplice proprietà della geometria dei triangoli, tuttavia ha un grosso limite: è utilizzabile solo alle stelle più vicine al nostro Sole in quanto comporta la misura di angoli decisamente molto piccoli con la conseguenza che l'errore aumenta all'aumentare della distanza stellare. Si veda in proposito il post: http://antaresnotizie.blogspot.com/2008/02/corrette-le-distanze-delle-stelle-noi.html
Per distanze maggiori e per oggetti tipo ammassi stellari o galassie, si deve necessariamente abbandonare la tecnica trigonometrica per sfruttare la relazione luminosità-periodo di alcune stelle, denominate cefeidi dal momento che la prima di queste ad essere scoperta fu proprio la stella δ della costellazione di Cefeo. Anche la relazione luminosità-periodo è piuttosto precisa... se calibrata bene! Purtroppo per calibrarla occorre conoscere con precisione le distanze delle cefeidi, che invece sono stelle quasi sempre troppo lontane!
Per questo motivo gli astronomi sono alla continua ricerca di nuove tecniche di misura. Un gruppo di astronomi ha sfruttato l'eco di luce prodotto dalla cefeide RS nella costellazione della Poppa per ricavare la sua distanza con una precisione che migliora di un fattore 10 l'errore sulla distanza della cefeide a noi più vicina: la stella Polare.
Gli astronomi hanno scoperto che la variazione di luminosità della stella anticipa un'analoga variazione di luminosità di alcune regioni della nebulosa che circonda la stella stessa; si osserva cioé una sorta di eco luminosa. Dal confronto delle variazioni di luminosità di alcuni punti della nebulosa con quelle della stella stessa è stato facile risalire alle distanze in gioco. Costruito un triangolo di cui è noto il lato più corto e l'angolo da esso sotteso, si è ricavata la distanza della stella: 6.500 anni-luce con una imprecisione di 90 anni-luce.
Un risultato davvero notevole!
Vedere: http://www.eso.org/public/outreach/press-rel/pr-2008/pr-05-08.html
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