Mentre leggevo la notizia di Obama premio Nobel per la pace (vedi post di Roberto qui sotto), sono incappato in questa news di Giovanni Caprara, pubblicata sempre sul Corriere della Sera online. Si riporta che l'asteroide Apophis, candidato a una collisione con la Terra nientepopodimeno che il 13 aprile 2036, abbia deciso di rimandare l'appuntamento col nostro pianeta. Infatti, dopo le ultime osservazioni, le probabilità di impatto sono scese da 1:45,000 a 4:1,000,000.
Queste sono cose del tutto normali nell'osservazione e calcolo dell'orbita di asteroidi: si sà che ci sono molti tipi di perturbazioni che influenzano il moto di questi piccoli corpi celesti e basta una deviazione di una frazione di grado oggi perché un domani l'orbita non si incroci più con quella di un pianeta. Per cui, non è possibile fare previsioni affidabili su tempi scala di parecchi anni.
Certo, gli impatti sono una realtà, come abbiamo visto con i casi di Giove e le comete (1994, 2009) o Tunguska: non vanno sottovalutati e occorre studiarli. La mia preoccupazione è più che altro rivolta al sensazionalismo catastrofico che immancabilmente avvolge queste informazioni quando finiscono sui media. Allora, la probabilità di impatto si trasforma in una catastrofe sicura. Studi serissimi di dinamica interplanetaria si trasformano nelle più oscure profezie. Ma a chi giova questo continuo gridare "al lupo, al lupo"?
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