sabato 16 gennaio 2010
Betelgeuse ripreso con un dettaglio senza precedenti
Utilizzando una tecnica di interferometria, un team internazionale guidato da un astronomo dell' l'Observatoire de Paris ha ottenuto una immagine senza precedenti della superficie di Betelgeuse, la supergigante rossa nella costellazione di Orione. L'immagine rivela la presenza di due giganteschi punti luminosi la cui dimensione è equivalente alla distanza Terra-Sole (circa 150 milioni di km) e che ricoprono larga parte della superficie della stella. Si tratta di una prima, chiara indicazione della presenza del fenomeno della convezione, in una stella diversa dal Sole. Questo risultato ci permetterà di comprendere meglio la struttura e l'evoluzione delle stelle supergiganti.
Betelgeuse è una stella molto diversa dal nostro Sole, dato che risulta 600 volte più grande come dimensione, e irradia circa 100.000 volte più energia della nostra stella. Però un'anologia c'è, e cioè una superficie con macchie chiare e scure, e quindi zone più calde ed aree più fredde. Queste strutture sarebbero dovute principalmente al fenomeno della convezione, e cioè il trasporto di calore verso l'esterno con correnti di materia.
Betelgeuse è sicuramente un buon obiettivo per le tecniche interferometriche, perché le sue dimensioni e luminosità elevate la rendono piuttosto facile da osservare. Utilizzando contemporaneamente i tre telescopi del Infrared Optical Telescope Array (IOTA) con interferometro, situati sul Monte Hopkins in Arizona, il team ha ottenuto un gran numero di misurazioni di precisione. Queste hanno permesso di ricostruire l'immagine della superficie della stella grazie a sofisticate tecniche. L'immagine finale rivela la superficie delle stelle con dettagli senza precedentim con le due zone luminose che si mostrano chiaramente vicino al centro della stella.
L'analisi della luminosità delle zone chiare mostra una variazione di 500° rispetto alla temperatura media della stella che è pari a 3.227 ° C. La più grande delle due strutture ha una dimensione pari al quarto del diametro stella: questo segna una netta differenza con il Sole, dove le celle convettive sono molto più fini e raggiungono a malapena 1/20 del raggio solare (circa 2-3 raggi della Terra). Queste caratteristiche sono però compatibili con l'idea di macchie luminose prodotte dalla convezione. Questo processo potrebbe svolgere un ruolo importante nella spiegazione del fenomeno di perdita di massa che avviene nel gigantesco pennacchio di gas che viene espulso da Betelgeuse.
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data :
16.1.10
Etichette:
Betelgeuse,
interferometria,
Orione
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