Nuove informazioni sull'evento di Čeljabinsk del 15 febbraio scorso di cui abbiamo già parlato nel post del 20 e 27 febbraio.
Il 23 febbraio 2013, il gruppo dell'Osservatorio Astronomico di Ondrejov (Repubblica Ceca) ha diramato un telegramma elettronico (CBET #3423 dell'International Astronomical Union) dove riportano un calcolo dell'orbita sulla base delle osservazioni video. Secondo la loro ricostruzione, la velocità del piccolo asteroide era di 17.5 km/s e la frammentazione esplosiva principale è avvenuta a una quota di circa 32 km. Non forniscono una stima dell'energia rilasciata, né delle dimensioni del corpo cosmico. Le coordinate dell'esplosione sono: latitudine 54°.836 N, longitudine 61°.455 E.
Il primo marzo, Don Yeomans & Paul Chodas (NASA JPL) hanno rilasciato un comunicato che si basa sui dati di Peter Brown, William Cooke, Paul Chodas, Steve Chesley, Ron Baalke, Richard Binzel. Secondo i loro calcoli, l'esplosione sarebbe avvenuta a latitudine 54°.8 N e longitudine 61°.1 E (che dista 23 km dal punto proposto dai ricercatori cechi) e a un'altitudine di 23 km (9 km più in basso rispetto ai calcoli del gruppo di Ondrejov). La velocità era di 18.6 km/s e ha rilasciato un'energia complessiva di 440 kton, di cui 90 kton sotto forma di radiazione luminosa. L'energia radiante è stata misurata da non meglio specificati "US Government sensors", che sono molto probabilmente i satelliti militari per il controllo delle armi nucleari, e già più volte in passato hanno fornito informazioni fondamentali su questi eventi (es. il superbolide delle Isole Marshall del 1 febbraio 1994). Con la opportuna conversione da energia radiante a energia totale, il valore di 440 kton è in accordo con quanto misurato dai sensori infrasonici.
NASA JPL annuncia anche di avere realizzato un nuovo sito web dedicato a eventi di questo genere: Fireball and Bolide Reports e il superbolide di Čeljabinsk è il primo e, per ora, unico evento della lista.
Tra queste ipotesi di calcolo e quelle nei post precedenti (20 e 27 febbraio) ci sono alcune differenze, che sono meno significative di quanto possano sembrare, visti i dati a disposizione. Alla fine, i risultati sembrano comunque convergere verso un piccolo asteroide di 15-20 m di diametro e massa intorno alle 10 mila tonnellate.
Nota aggiunta il 4 marzo, ore 9:02: Aggiungo una precisazione. Qualche giorno dopo l'evento, un tale Alex Wellerstein - entusiasta della storia delle armi nucleari - ha scritto nel suo blog Restricted Data: The Nuclear Secrecy Blog un certo disappunto per il fatto che si usi il ton e i suoi multipli (kiloton, megaton) per esprimere l'ammontare di energia liberata in atmosfera dalle frammentazioni esplosive e che si faccia poi una comparazione con quella delle bombe atomiche. Lo stesso vale anche quando si usa il ton per l'energia degli tsunami, terremoti, e altre catastrofi naturali. Il motivo del disappunto sarebbe che un ton nucleare sarebbe più energetico di un ton convenzionale... La nota è stata poi ripresa anche dal giornale The Atlantic.
E pensare che ci sono voluti secoli prima di arrivare nel 1847 al principio di conservazione dell'energia con von Helmoltz e ora ce lo ritroviamo buttato nel cestino... Ecco... no, proprio no, decisamente no. Ci sono relazioni ben precise che regolano la conversione di energia in una unità fisica in un'altra basate proprio su tale principio. L'energia liberata dall'esplosione di una tonnellata di esplosivo convenzionale (1 ton TNT) equivale a 4.184 miliardi di Joule. 1 Joule equivale a 10 milioni di erg o 0.24 calorie o a diverse altre unità di misura. Questo indipendentemente dalla natura dell'energia. Non è che un Joule di origine termica o chimica vale di meno di un Joule di origine nucleare. 1 Joule è sempre 1 Joule. Peraltro, è buffo notare che Wellerstein difende il ton per uso nucleare, quando questa unità di misura esprime l'energia in termini di esplosivo convenzionale (tonnellate di TNT, trinitrotoluene o tritolo), per cui, seguendo il ragionamento di Wellerstein, sarebbe proprio il ton che non dovrebbe essere usato per le esplosioni nucleari. Ma, fortunatamente, per la fisica, il principio di conservazione dell'energia vale ancora per cui è possibile avere relazioni numeriche che permettono di convertire una certa unità fisica per la misura dell'energia in un'altra. E 1 ton di origine nucleare è lo stesso di un ton rilasciato nell'esplosione in atmosfera di un asteroide.
Nota aggiunta il 4 marzo, ore 9:02: Aggiungo una precisazione. Qualche giorno dopo l'evento, un tale Alex Wellerstein - entusiasta della storia delle armi nucleari - ha scritto nel suo blog Restricted Data: The Nuclear Secrecy Blog un certo disappunto per il fatto che si usi il ton e i suoi multipli (kiloton, megaton) per esprimere l'ammontare di energia liberata in atmosfera dalle frammentazioni esplosive e che si faccia poi una comparazione con quella delle bombe atomiche. Lo stesso vale anche quando si usa il ton per l'energia degli tsunami, terremoti, e altre catastrofi naturali. Il motivo del disappunto sarebbe che un ton nucleare sarebbe più energetico di un ton convenzionale... La nota è stata poi ripresa anche dal giornale The Atlantic.
E pensare che ci sono voluti secoli prima di arrivare nel 1847 al principio di conservazione dell'energia con von Helmoltz e ora ce lo ritroviamo buttato nel cestino... Ecco... no, proprio no, decisamente no. Ci sono relazioni ben precise che regolano la conversione di energia in una unità fisica in un'altra basate proprio su tale principio. L'energia liberata dall'esplosione di una tonnellata di esplosivo convenzionale (1 ton TNT) equivale a 4.184 miliardi di Joule. 1 Joule equivale a 10 milioni di erg o 0.24 calorie o a diverse altre unità di misura. Questo indipendentemente dalla natura dell'energia. Non è che un Joule di origine termica o chimica vale di meno di un Joule di origine nucleare. 1 Joule è sempre 1 Joule. Peraltro, è buffo notare che Wellerstein difende il ton per uso nucleare, quando questa unità di misura esprime l'energia in termini di esplosivo convenzionale (tonnellate di TNT, trinitrotoluene o tritolo), per cui, seguendo il ragionamento di Wellerstein, sarebbe proprio il ton che non dovrebbe essere usato per le esplosioni nucleari. Ma, fortunatamente, per la fisica, il principio di conservazione dell'energia vale ancora per cui è possibile avere relazioni numeriche che permettono di convertire una certa unità fisica per la misura dell'energia in un'altra. E 1 ton di origine nucleare è lo stesso di un ton rilasciato nell'esplosione in atmosfera di un asteroide.
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