Si è sempre ritenuto che Mercurio fosse formato da un nucleo ferroso circondato da un mantello di silicati. Per le piccole dimensioni del pianeta, il nucleo dovrebbe essersi solidificato già da molto tempo.
Uno studio durato cinque anni sembra invece dimostrare che Mercurio possiede un nucleo ancora fluido. La tecnica è stata presa in prestito dalla cucina: per sapere se un uovo messo a bollire è già sodo o meno, i cuochi osservano la regolarità del suo movimento dopo avergli impresso una piccola rotazione.
Uno studio durato cinque anni sembra invece dimostrare che Mercurio possiede un nucleo ancora fluido. La tecnica è stata presa in prestito dalla cucina: per sapere se un uovo messo a bollire è già sodo o meno, i cuochi osservano la regolarità del suo movimento dopo avergli impresso una piccola rotazione.
Gli astronomi hanno bombardato il pianeta con segnali radar per rilevarne successivamente l'eco da tre postazioni radiotelescopiche differenti, distanti quasi quattromila chilometri l'una dall'altra: l'antenna da 70 metri dell'Osservatorio di Goldstone in California, l'Osservatorio di Arecibo, a Portorico, e un terzo situato in West Virginia.
E' risultato che le librazioni orizzontali, le oscillazioni dello spin rotatorio del pianeta indotte dalla gravità solare su un oggetto non perfettamente sferico come Mercurio, risultano doppie rispetto a quelle che si aspetterebbe da un corpo completamente solido mentre sono in accordo con il modello di un nucleo fluido e non costretto a ruotare come il suo guscio. Il fatto che il nucleo di Mercurio sia ancora fluido depone per la presenza in esso di un elemento più leggero, come lo zolfo, che concorra ad abbassare la temperatura di fusione del nucleo stesso.
Per chiarire questo e tanti altri misteri che ancora circondano Mercurio, bisognerà aspettare che la sonda Messenger della NASA partita nel 2004, inizi a orbitare attorno al pianeta a partire dal 2011.
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