Sono ancora aperte le iscrizioni al CORSO DI ASTRONOMIA curato dal Gruppo Astrofili ANTARES presso l'UNIVERSITA' PER ADULTI DI LUGO!
ISCRIZIONI ENTRO SETTEMBRE !
L'iscrizione ai corsi dell'Università per Adulti è aperta esclusivamente ai soci dell'Associazione. Non sono richiesti titoli di studio per iscriversi ai corsi: basta essere maggiorenni. L'iscritto è tenuto ad osservare il regolamento dell'Università per adulti. (Art. 13 dello statuto)
Le iscrizioni iniziano il giorno 10 Settembre 2007 e terminano (*) il 28 Settembre 2007 anche per i corsi del secondo periodo. Vedere alla pagina "Uffici" gli orari di segreteria per le iscrizioni.
(*) NOTA BENE:
Le iscrizioni effettuate OLTRE il termine stabilito verranno accolte compatibilmente con il numero dei posti disponibili.
Ai soci, oltre alla quota annuale di associazione (€ 10,00) comprensiva della polizza assicurativa, necessaria per poter fruire dei corsi e da versarsi una tantum indipendentemente dal numero dei corsi a cui ci si iscrive, viene richiesto un contributo di partecipazione per ciascun corso.
VIAGGIO NELLO SPAZIO E NEL TEMPO
corso a cura di ANGELO VENTURELLI (Gruppo Astrofili Antares - Romagna)
Un'occasione di approfondimento e d'incontro che si ripete già da diversi anni con notevole successo e grande soddisfazione dei partecipanti.
Il corso vuole ripercorrere il lungo cammino che ha portato l’Uomo, materia stellare pensante, ad osservare e misurare l’Universo con strumenti sempre più sofisticati.
Programma
Il Cielo ad occhio nudo: la danza del Sole e dei pianeti, le stelle e le costellazioni, miti e leggende.
L’Universo svelato: il telescopio apre nuovi orizzonti, nuovi pianeti, nuove stelle e strani oggetti in Cielo.
Gli occhi dell’Astronomia moderna: radioastronomia ed astronomia delle alte energie, nasce la Cosmologia.
Giorno : Mercoledì
Orario : 20,30–22,30
Inizio Lezioni: 17/10/2007
Numero Lezioni : 10
Contributo richiesto dall'Università : € 50,00
Ulteriori informazioni sono reperibili presso:
UNIVERSITA' PER ADULTI 2007-2008
mercoledì 26 settembre 2007
mercoledì 19 settembre 2007
Jet...economici!
La storia che desidero raccontare oggi potrei narrarla con il linguaggio asettico e distaccato, tipico dei lavori scientifici. Però, dato che vi ho preso parte, divertendomi come non mi succedeva da molto tempo, non mi passa neanche per l'anticamera del cervello di distaccarmi da certe emozioni di gioia intensa, per cui ho pensato di raccontarla in prima persona, approfittando del fatto che un blog consente (o dovrebbe consentire) un po' più di confidenza.
Siamo a metà luglio, gli istituti si svuotano, mentre pochi irriducibili si ostinano a sfidare il caldo afoso rimanendo in città, a lavorare negli uffici. Per quegli astrofisici che si interessano di blazar (sono quei nuclei galattici attivi con un getto relativistico puntato verso la Terra), questa "tigna" viene premiata dal fatto che 3C 454.3, un blazar tra i più brillanti a redshift 0.859, inizia a fare le "bizze". I telescopi ottici a terra (per esempio, KVA a La Palma, Isole Canarie), che regolarmente osservano diverse sorgenti di questo genere, segnalano un incremento del flusso ottico (ovvero una diminuzione di magnitudine). La voce inizia a spargersi nella comunità scientifica e il Whole Earth Blazar Telescope lancia un allerta ai vari osservatori (WEBT News #44). Vengono attivate anche delle TOO (ovvero "Target Of Opportunity", sono osservazioni rapide su eventi imprevisti, ma importanti) con alcuni satelliti, tra cui Swift, che fornisce dati ottici, ultravioletti, X (0.3-10 keV) e X duri (20-200 keV), e l'italianissimo AGILE, che - lanciato lo scorso Aprile - sta ancora effettuando la Performance Verification Phase (fase di verifica delle prestazioni).
Essendo appassionato di blazar, seguo la cosa assieme a alcuni amici con cui condivido questa passione: Gabriele Ghisellini e Fabrizio Tavecchio, dell'Osservatorio Astronomico di Brera (Milano) e Elena Pian, dell'Osservatorio Astronomico di Trieste. I dati delle osservazioni con Swift sono pubblici immediatamente, per cui man mano che vengono resi disponibili li scarichiamo sui nostri computers e li analizziamo: il flusso X è salito, ma non più di tanto, si mantiene - seppure stabile - ancora parecchio al di sotto (circa un fattore 2-3) dei valori registrati durante l'outburst del 2005 (che anche allora avevamo seguito; essendo 3C 454.3 una sorgente molto brillante, la teniamo sotto osservazione piuttosto di frequente). Le osservazioni ottiche, dopo il picco di metà luglio, indicano invece un leggero calo del flusso. Va bene, pensiamo, ormai l'outburst è passato...
Poi arriva la sopresa: il team di AGILE pubblica, a breve distanza di tempo, due Astronomer's Telegrams (il # 1160 il 27 luglio e il # 1167 il 2 Agosto) in cui segnalano che il satellite, che opera nella banda dei raggi gamma di alta energia (E > 100 MeV), ha osservato il blazar emettere un flusso estremamente elevato, quasi 3 volte il valore massimo mai osservato sino a ora in quella banda! Di solito, ci si aspetta che un aumento del flusso gamma comporti un aumento del flusso ottico e X, perché il getto relativistico emesso dal blazar ha cresciuto la sua potenza. Ma in questo caso non è successo: a fronte di un flusso gamma elevato, i flussi ottici e X sono sì cresciuti rispetto allo stato di quiescenza, ma non si sono sforzati più di tanto.
Ora, era successo che circa un anno fa, Gabriele e un collega polacco, K. Katarzynski, avevano elaborato un modello per l'emissione di radiazione dai blazar, secondo cui certi cambiamenti di flusso si potevano spiegare con variazioni degli effetti relativistici, assumendo che la potenza emessa rimanesse grosso modo costante (per questo, il modello è stato chiamato "economico"). In altre parole, se l'emissione di radiazione cresce su tutto lo spettro elettromagnetico, vuol dire che il getto ha incrementato la potenza emessa, ma se cresce in alcune bande, mentre rimante grosso modo costante o cala in altre, allora vuol dire che la potenza è rimasta costante, mentre sono variati gli effetti relativistici. Le osservazioni di 3C 454.3, cioè un flusso gamma molto elevato a fronte di flussi ottici/X moderatamente elevati, si adattavano molto bene al modello di Katarzynski e Ghisellini.
E' stato sufficiente un rapido scambio di telefonate, di email pieni zeppi di grafici e tabelle, e ci siamo resi subito conto di quello che stava accadendo. L'eccitazione ci ha letteralmente travolti e siamo partiti in quarta, redigendo e inviando a una rivista scientifica internazionale un articolo in meno di 72 ore (!). La mattina del 4 agosto, Monthly Notices of the Royal Astronomical Society (MNRAS) si è vista arrivare un manoscritto dal titolo piuttosto innocuo, "On the July 2007 flare of the blazar 3C 454.3", ma dal contenuto esplosivo. Inviato al referee per essere valutato, il manoscritto è stato accettato lunedì scorso (17 settembre) e sarà quindi pubblicato presto, ma un preprint è già disponibile online.
sabato 15 settembre 2007
I 4 minuti della Radioastronomia
Facendo riferimento all'interessantissimo post di Luigi Foschini del 7 settembre (Storie di una notte di mezza estate), mi piace rimarcare la storia dei 4 minuti...
Si sa che il giorno solare medio, cioé il tempo che intercorre tra due passaggi successivi del Sole al meridiano, vale circa 24 ore. Il cosiddetto giorno sidereo, cioè il tempo che intercorre tra due passaggi successivi di una stella al meridiano, dura leggermente meno: 23 ore e 56 minuti e 4 secondi, cioé circa 4 minuti in meno. Questa seppur piccola differenza è quella che determina il cambiamento del cielo notturno nelle varie stagioni.
La scoperta del sergente Charles Schisler, citata nel post di Luigi, che la sorgente anticipava di 4 minuti ogni giorno era il marchio che dimostrava il carattere cosmico della sorgente.
In realtà, la stessa Radioastronomia, è nata un po' casualmente proprio grazie a quei 4 minuti... Quando Karl Jansky, nel 1930, costrì l'antenna presso i laboratori Bell di Holmdel, capì che le interferenze che disturbavano il segnale erano di tre tipi: una dovuta a temporali locali, una dovuta a temporali lontani ed una debole ma "molto costante la cui origine è ancora ignota".
In breve tempo gli fu chiaro che quel crepitìo continuo raggiungeva un picco ogni 23 ore e 56 minuti. Ne parlò con un collega astronomo che gli spiegò l'origine cosmica di quel segnale. Quando Jansky cercò di stabilire la direzione del radiosegnale, scoprì che proveniva dal centro della Via Lattea.
Ad appena 26 anni, Karl Jansky aveva scoperto l'emissione radio proveniente dal Cielo dando vita alla Radioastronomia.
data :
15.9.07
Ancora 3 scatti sull'Aurora (other 3 aurora shots)
Controllando nei files ho trovato altri tre scatti interessanti della magica notte del 3 settembre (altri scatti sono sotto di due post)
I've checked my files founding other 3 interesting shots of the 'magic' night of the 3rd of September (scroll back for other shots)
I've checked my files founding other 3 interesting shots of the 'magic' night of the 3rd of September (scroll back for other shots)
Una potrebbe essere una meteora con aurora, poi una bella immagine del monte che sovrasta A, splendido villaggio delle Lofoten, e poi la foto "caotica" della scoperta, quando ho visto l'aurora è ho girato il treppiede durante la posa! Che emozione...
One shot could be a meteor with aurora! Then there is a fine image of the mountain near A, pitoresque village of Lofoten Islands, and finally the "discover image" a caotic picture but funny, when i saw the aurora forming I have turned the tripod while taking a picture!
Enrico
One shot could be a meteor with aurora! Then there is a fine image of the mountain near A, pitoresque village of Lofoten Islands, and finally the "discover image" a caotic picture but funny, when i saw the aurora forming I have turned the tripod while taking a picture!
Enrico
data :
15.9.07
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Aurora Boreale
venerdì 14 settembre 2007
La materia oscura sarà la priorità della NASA
La scorsa settimana, lo Space Studies Board e il Board on Physics and Astronomy della Division on Engineering and Physical Sciences del National Research Council (NRC), ha dato il suo parere sul programma Beyond Einstein della NASA. Si tratta di un programma composto di missioni spaziali piccole e grandi, che dovrebbero studiare l'Universo sulla base delle teorie di Einstein e quelle che si sono sviluppate di conseguenza.
Beyond Einstein è composto da due grandi missioni e tre sonde piccole. Le due grandi missioni sono Constellation-X, dedicato all'astronomia nella banda X, e LISA, che dovrebbe osservare per la prima volta le onde gravitazionali. I panels del NRC hanno detto chiaramente che LISA sarà la bandiera del programma per le grandi missioni. Constellation-X è stato decisamente bocciato, principalmente per un grossolano errore nel budget stimato (2.1 miliardi di dollari richiesti contro i 3 miliardi valutati necessari dai comitati NRC per portare a termine la missione).
Per quanto riguarda le piccole missioni, erano in ballo 3 possibilità: Black Hole Finder (Cacciatore di buchi neri), Inflation Probe (sonda per studiare l'inflazione cosmologica), e la Joint Dark Energy Mission (JDEM), per lo studio dell'energia/materia oscura. Ha vinto quest'ultima, che secondo i panels del NRC, dovrà avere la priorità in modo da lanciarla per il 2015.
JDEM deve ancora selezionare la missione che effettivamente sarà lanciata e per ora ci sono tre candidati: Advanced Dark Energy Physics Telescope (ADEPT), SuperNova/Acceleration Probe-Lensing (SNAP-L) e Dark Energy Space Telescope (Destiny). Comunque, potrebbe essere anche una quarta missione ancora da ideare. In ogni caso, i comitati NRC hanno chiaramente raccomandato alla NASA e al Dipartimento dell'Energia (DOE) di avviare le procedure per selezionare una piccola missione dedicata allo studio dell'energia oscura.
In conclusione, il futuro della NASA sembra indirizzato sulle onde gravitazionali e l'energia/materia oscura.
data :
14.9.07
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domenica 9 settembre 2007
Ancora sull'aurora
Aggiungo un altro scatto.
Mentre gli altri due erano stati eseguiti con 15 secondi posa, ISO 800 e obiettivo da 50 mm f: 1,8 su Nikon D 50, questa in Cassiopea è stata eseguita con 20 secondi di posa f:3,5 obiettivo 18-55 mm (a 28 mm equivalenti) sempre Nikon D 50.
Una precisazione, l'orario dei due scatti precedenti era delle 21:59 UT in questo caso lo scatto è delle 21:40 UT
Spero vi siano piaciute!
Ciao Enrico
data :
9.9.07
La mia prima Aurora Boreale!
A dire il vero ero scettico sulla possibilità di poter assistere a questo meraviglioso fenomeno naturale, certo la destinazione della vacanza, Norvegia, era perfetta ma la scarsa attività solare di questi mesi faceva presagire un nulla di fatto, complice le previsioni meteo piuttosto avverse durante il periodo del mio soggiorno.
Ed invece, inaspettata e meravigliosa l'Aurora si è manifestata con i l suo splendore smeraldo apparendo tra nubi e stelle con la sua magica danza. A tratti si è formato l'anello tutto intorno al polo nord magnetico!
Stavo cercando di fotografare la Polare, per avere una traccia della latitudine +68 dove mi trovavo, e la comparsa dell'aurora non mi ha colto impreparato! Ecco alcuni scatti di quei magici momenti, dove il cielo riesce a dare emozioni intensissime, forse superiori a quelle di un eclisse totale!
Mi mancherà tantissimo il vorticare di quelle luci colorate nel cielo...
Ed invece, inaspettata e meravigliosa l'Aurora si è manifestata con i l suo splendore smeraldo apparendo tra nubi e stelle con la sua magica danza. A tratti si è formato l'anello tutto intorno al polo nord magnetico!
Stavo cercando di fotografare la Polare, per avere una traccia della latitudine +68 dove mi trovavo, e la comparsa dell'aurora non mi ha colto impreparato! Ecco alcuni scatti di quei magici momenti, dove il cielo riesce a dare emozioni intensissime, forse superiori a quelle di un eclisse totale!
Mi mancherà tantissimo il vorticare di quelle luci colorate nel cielo...
data :
9.9.07
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sabato 8 settembre 2007
Giovani galassie ai confini dell'Universo
I telescopi spaziali Hubble e Spitzer hanno unito le forze per investigare nelle profondità dello spazio e del tempo, identificando 5 tra le galassie più piccole, deboli e compatte mai osservate.
Queste galassie sono da cento a mille volte più piccole della nostra gloriosa Via Lattea. Sono anche estremamente lontane; la più vicina ha un redshift pari a 4,00 mentre la più lontana ha un redshift di 5,76 il che significa che noi le vediamo quando l'Universo aveva meno di 1 miliardo di anni.
Tre di loro appaiono stirate, quasi spezzate, con una forma "a girino", sintomo del fatto che stanno interagendo con galassie vicine per formare strutture più grandi.
La predominante luce azzurra ripresa dalla camera ACS e dallo spettrometro NICMOS, montate sul telescopio Hubble, e la contemporanea assenza di luce infrarossa, come rilevato dallo Spitzer, dimostrano che si tratta di galassie decisamente giovani, formate da grandi stelle appartenenti alla prima generazione stellare.
Per noi, che siamo figli delle stelle, è come osservare i nostri antenati...
data :
8.9.07
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Cosmologia
venerdì 7 settembre 2007
Lampo in Andromeda
Improvviso outburst della stella HS 2331+3905 nella notte tra il 3 e 4 settembre.
Da tempo si sospettava che la stella fosse una nova nana quiescente; l'aumento di luminosità della stella è stato segnalato da Hiroyuki Mehara e successivamente confermato da Makoto Uemura. La magnitudine visuale è così passata da +14,6 a +9,2 in circa 24 ore, ma ha continuato a salire complessivamente per ben 8 magnitudini!!
Si tratta di una variabile cataclismatica del tipo WZ Sagittae, dal nome della stella capostipite rintracciabile nella costellazione della Freccia. Si ritiene che HS 2331+3905 sia un sistema binario decisamente stretto, costituito da una nana bianca dall'insolita temperatura di 10.500 gradi attorno cui orbita una nana bruna con un periodo orbitale di appena 81 minuti. Inoltre la nana bianca sembra essere pulsante. Questa configurazione suggerisce un basso tasso di accrescimento di materia sulla nana bianca; col passare del tempo, sempre più materiale si accumula finché la pressione e la temperatura raggiunte sono sufficienti ad innescare una reazione di fusione nucleare, che converte rapidamente una grossa parte dell'idrogeno in elementi più pesanti e libera un lampo di luce destinato però ad esaurirsi in pochi giorni.
data :
7.9.07
Attenti al sasso!
A partire dagli anni ottanta, dopo che Luis Alvarez suggerì che l'estinzione dei dinosauri, accaduta circa 65 milioni di anni fa, potesse essere stata causata dalle conseguenze catastrofiche dell'impatto di un asteroide con la Terra, si sono succeduti rapidamente e moltiplicati a dismisura i lavori per cercare di comprendere meglio la dinamica della catastrofe. E' stato trovato anche il cratere dell'impatto, a Chicxulub, nella penisola dello Yucatan, ma rimaneva sconosciuta l'origine dell'asteroide causa del disastro. Si sapeva genericamente che doveva provenire dalla fascia degli asteroidi, tra Marte e Giove, ma nulla di più.
A colmare questa lacuna, arriva oggi un lavoro di William Bottke, David Vokrouhlicky e David Nervorny, pubblicato sulla nota rivista Nature questa settimana. I ricercatori hanno notato che, per quanto si pensi che il tasso di craterizzazione della Luna e della Terra sia rimasto pressoché costante negli ultimi 3 miliardi di anni, ci sono diverse indicazioni di un incremento medio negli ultimi 100 milioni di anni di un fattore 2 nel flusso di corpi chilometrici verso la Terra.
Secondo Bottke e i suoi colleghi, la causa di ciò è da ricercare nella distruzione accaduta circa 160 milioni di anni fa dell'asteroide Baptistina, il quale doveva essere originariamente di dimensioni intorno ai 170 km. I frammenti furono poi convogliati lentamente, da vari processi dinamici, lungo orbite che hanno portato alcuni di questi a collidere con la Terra e con la Luna. In particolare, ci sono elevate probabilità (oltre il 90%) che uno di questi frammenti sia l'asteroide che ha poi causato l'estinzione di massa dei dinosauri nel periodo Cretaceo/Terziario.
(W. F. Bottke, D. Vokrouhlicky, D. Nervorny: "An asteroid breakup 160 Myr ago as the most probable source of the K/T impactor", Nature, vol. 449, p. 48)
A colmare questa lacuna, arriva oggi un lavoro di William Bottke, David Vokrouhlicky e David Nervorny, pubblicato sulla nota rivista Nature questa settimana. I ricercatori hanno notato che, per quanto si pensi che il tasso di craterizzazione della Luna e della Terra sia rimasto pressoché costante negli ultimi 3 miliardi di anni, ci sono diverse indicazioni di un incremento medio negli ultimi 100 milioni di anni di un fattore 2 nel flusso di corpi chilometrici verso la Terra.
Secondo Bottke e i suoi colleghi, la causa di ciò è da ricercare nella distruzione accaduta circa 160 milioni di anni fa dell'asteroide Baptistina, il quale doveva essere originariamente di dimensioni intorno ai 170 km. I frammenti furono poi convogliati lentamente, da vari processi dinamici, lungo orbite che hanno portato alcuni di questi a collidere con la Terra e con la Luna. In particolare, ci sono elevate probabilità (oltre il 90%) che uno di questi frammenti sia l'asteroide che ha poi causato l'estinzione di massa dei dinosauri nel periodo Cretaceo/Terziario.
(W. F. Bottke, D. Vokrouhlicky, D. Nervorny: "An asteroid breakup 160 Myr ago as the most probable source of the K/T impactor", Nature, vol. 449, p. 48)
data :
7.9.07
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Storie di una notte di mezza estate...
Immagine realizzata da LF sulla base di dati pubblici)
Nel mese di agosto, mentre la maggior parte della gente si stendeva al caldo Sole sulle rive di qualche affollata spiagga, un vecchio sergente della US Air Force (USAF) ha raccontato una storia molto interessante, ovvero di come 40 anni fa scoprì le pulsar prima degli scienziati.
Nel 1967, l'oggi ottantunenne Charles Schisler era sergente presso la stazione radar USAF di Clear in Alaska. Era addetto al radar per la rilevazione tempestiva del lancio di missili balistici intercontinentali dall'ex URSS, quando si accorse di un segnale regolare e periodico, che però appariva ogni giorno con 4 minuti di anticipo. Prima di essere assegnato alla stazione radar in Alaska, il sergente Schilser aveva fatto parte dell'equipaggio di un B47 in qualità di navigatore e quindi sapeva che l'anticipo di 4 minuti era il risultato del moto terrestre. Qualunque cosa fosse quel misterioso "blip" doveva appartenere a una sorgente cosmica.
Quindi, il sergente si recò all'Università dell'Alaska a Fairbanks, per incontrare qualche astronomo e chiedere spiegazioni. Ne trovò uno che gli mostrò che il segnale proveniva da una sorgente conosciuta come Crab Nebula (M1), risultato dell'esplosione di una supernova avvenuta nel 1054. Da allora, il sergente si prese l'incarico di annotare e catalogare tutti i segnali di questo genere che il suo radar rilevava, senza però poterli comunicare ufficialmente alla comunità scientifica per via del segreto militare.
Diversi mesi dopo questi episodi, quando Schilser venne a sapere della pubblicazione del primo articolo di Hewish et al. (1968, Nature, vol. 217, p. 709) in cui si riportava la scoperta della Crab pulsar, ebbe la certezza dell'importanza del suo lavoro (Hewish vinse anche il Premio Nobel per la fisica per questa scoperta), ma ancora non poteva dire nulla. Solo oggi, essendo caduto il vincolo del segreto militare, Charles Schilser ha potuto finalmente raccontare la sua incredibile e affascinante storia.
(fonte: G. Brumfiel, "Air force had early warning of pulsars", 2007, Nature, vol. 448, p. 974)
Nel 1967, l'oggi ottantunenne Charles Schisler era sergente presso la stazione radar USAF di Clear in Alaska. Era addetto al radar per la rilevazione tempestiva del lancio di missili balistici intercontinentali dall'ex URSS, quando si accorse di un segnale regolare e periodico, che però appariva ogni giorno con 4 minuti di anticipo. Prima di essere assegnato alla stazione radar in Alaska, il sergente Schilser aveva fatto parte dell'equipaggio di un B47 in qualità di navigatore e quindi sapeva che l'anticipo di 4 minuti era il risultato del moto terrestre. Qualunque cosa fosse quel misterioso "blip" doveva appartenere a una sorgente cosmica.
Quindi, il sergente si recò all'Università dell'Alaska a Fairbanks, per incontrare qualche astronomo e chiedere spiegazioni. Ne trovò uno che gli mostrò che il segnale proveniva da una sorgente conosciuta come Crab Nebula (M1), risultato dell'esplosione di una supernova avvenuta nel 1054. Da allora, il sergente si prese l'incarico di annotare e catalogare tutti i segnali di questo genere che il suo radar rilevava, senza però poterli comunicare ufficialmente alla comunità scientifica per via del segreto militare.
Diversi mesi dopo questi episodi, quando Schilser venne a sapere della pubblicazione del primo articolo di Hewish et al. (1968, Nature, vol. 217, p. 709) in cui si riportava la scoperta della Crab pulsar, ebbe la certezza dell'importanza del suo lavoro (Hewish vinse anche il Premio Nobel per la fisica per questa scoperta), ma ancora non poteva dire nulla. Solo oggi, essendo caduto il vincolo del segreto militare, Charles Schilser ha potuto finalmente raccontare la sua incredibile e affascinante storia.
(fonte: G. Brumfiel, "Air force had early warning of pulsars", 2007, Nature, vol. 448, p. 974)
lunedì 3 settembre 2007
Eventi del mese - Settembre 2007
4 settembre: ultimo quarto di Luna (ore 04e32 tempo locale)
Distanza Terra-Luna: 367.229 km
Dimensione apparente della Luna: 32'35"
10 settembre: una falce sottilissima della Luna sorge vicina a Saturno e a Regolo, preceduta da Venere (cliccare su immagine realizzata con Starry Night)
11 settembre: eclisse parziale di Sole visibile nella zona meridionale dell'America del Sud e nell'Antartico (vedi http://sunearth.gsfc.nasa.gov/eclipse/SEplot/SEplot2001/SE2007Sep11P.GIF)
11 settembre: Luna nuova (ore 14e43 tempo locale)
Distanza Terra-Luna: 393.679 km
11 settembre: Luna nuova (ore 14e43 tempo locale)
Distanza Terra-Luna: 393.679 km
Sabato 15 settembre: serata pubblica all'Osservatorio di Monteromano dal titolo: Preludio d'Autunno (ore 20e30 - 23e30)
18 settembre: la Luna (quasi al primo quarto) tramonta insieme a Giove e ad Antares (cliccare su immagine realizzata con Starry Night)
19 settembre: Luna al primo quarto (ore 18e47 tempo locale)
Distanza Terra-Luna: 395.469 km
Dimensione apparente della Luna: 30'13"
19 settembre: Luna al primo quarto (ore 18e47 tempo locale)
Distanza Terra-Luna: 395.469 km
Dimensione apparente della Luna: 30'13"
23 settembre: Equinozio d'Autunno (ore 11e50 tempo locale)
Distanza Terra-Sole: 150.122.611 km
Dimensione apparente del Sole: 31'53"
26 settembre: Luna piena (ore 21e45 tempo locale)
26 settembre: Luna piena (ore 21e45 tempo locale)
Distanza Terra-Luna: 357.611 km
Dimensione apparente della Luna: 33'35"
Dimensione apparente della Luna: 33'35"
29 settembre: Mercurio alla massima elongazione est (ore 17e59 tempo locale)
Il pianeta, che si trova nella costellazione della Vergine, raggiunge una distanza dal Sole di 26° ed è visibile verso ovest, dopo il tramonto del Sole, con magnitudine +0,08
data :
3.9.07
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