Eccomi qui a raccontarvi dell'ultima visita all'osservatorio. Qui il cielo sta regalandoci l'ennesima nevicata della stagione, chissà adesso quanta neve starà cadendo a Monteromano, ed un bianco silenzio starà avvolgendo l'osservatorio in un gelido abbraccio...
Costretto dalla necessità di scaricare la memoria della mia stazione meteo, ieri sera sono salito fino all'osservatorio con la compagnia di Claudio Tabanelli, il nostro mitico socio di Zello. E' stato un piacere passare qualche ora in compagnia di Claudio, e ritrovarsi a fare 4 chiacchere rilassate come non facevamo da tempo.
All'arrivo abbiamo capito che avremo dovuto lasciare l'automobile in strada: la stradina di Leo era spalata su misura, e circa 30 cm di neve fungevano da barriera ad un eventuale tentativo di imboccare la stradina della sbarra. Parcheggiato sulla cumonale ci siamo arrampicati verso l'osservatorio: in modo inaspettato la neve era così dura da permetterci di camminare come su un pavimento, senza sprofondare di un millimetro! La temperatura era fredda, circa -2 °C e la stellata sembrava buona!
Trovando installato il Newton, Abbiamo iniziato puntando M42, è sempre un piacere osservare la nebulosa di Orione al Newton, una vera delizia per gli occhi!
Poi abbiamo divagato nei dintorno e più precisamente su M78 e M41.
Obiettivo delle osservazioni era però tentare di osservare Sirio B, la nana bianca più vicina alla terra, una stella che ha cambiato il corso dell'astronomia, quando ci si accorse della sua spaventosa densità! Non è un oggetto facile: la sua vicinanza a Sirio con il suo splendore la rende elusiva. Quest'anno però la sua distanza da Sirio A è arrivata a circa 8", forse si può cercare di osservarla, dopo tutto abbiamo per sempre il telescopio Diemme da 50 cm di diametro! Allo scopo abbiamo cambiato ottica e montato la configurazione cassegrain.
8 secondi no nsono pochi, circa il doppio della separazione che divide Castore A con Castore B che abbiamo fotografato nel corso della sera.
Nonostante ciò, dopo un'iniziale illusione ottica, dovuta ad un rilesso di Sirio A, abbiamo capito che la ricerca era veramente difficile se non impossibile. Ci riproveremo sicuramente, magari collimando meglio le ottiche e vedendo di applicare un diframmao una sagoma per vedere di ridurre al minimo gli affetti di diturbo della luce di Sirio A.
Per consolarci abbiamo rivolto il cassegrain verso il pianeta Marte, e lo spettacolo è stato veramente esaltante: la serata non era certo andata persa! Il pianeta Rosso dava spettacolo con la sua calotta polare meridionale e la Sirtis Maior, quella specie di penisola scura che fu osservata anche da Christiaan Huygens, era in grande evidenza. Una visione davvero suggestiva, uno dei ricordi più belli di questa serata in amicizia passatto sotto la volta celeste!
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