lunedì 31 gennaio 2011

M1 la nebulosa del Granchio ripresa con la camera CCD Diemme

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 Che M1, nella costellazione del Toro, fosse un oggetto particolare, lo aveva intuito Lord Rosse William Parsons, Terzo Conte di Rosse che la osservò con il suo incredibile telescopio gigante, il Leviatano di Parsonstown", che era stato installato tra le poderose mura del castello di Birr in Irlanda.

Nel disegno eseguito dall'astronomo nel 1844 appariva una struttura particolare, tanto da fargli assumere la forma di un esoscheletro di granchio, crab in inglese, da cui il nome di Crab Nebula, per l'appunto la nebulosa del Granchio. In realtà questo oggetto era già stato catalogato da Charles Messier, che nel 1758 la osservò durante una sua sessione di ricerca di comete, e l'oggetto fu messo al primo posta della sua lista di oggetti dall'aspetto cometario. Da qui la denominazione M1, che tutt'ora utilizziamo per indicare questo batuffolo di luce che si trova presso il corno meno luminoso della costellazione del Toro.

In realtà il merito della prima osservazione di M1 andrebbe all'inglese John Bevis che osservò, primo uomo sul pianeta, questa fioca luce, che impiega circa 6500 anni per raggiungere la Terra alla velocità di 300.000 km al secondo


Una nebulosa tra tante del cielo, così sembrava M1, classificata semplicemente come nebulosa planetaria, ma nel 1967 quest'oggetto si rivelò essere uno dei più interessanti del cielo boreale.  Già studi precedenti avevano rivelato il forte tasso di espansione della nebulosa, ed anche anomalie nello spettro della sua stella centrale. Ma fu la radioastronomia a rivelarci che nel cuore di M1 si trovava un vero "mostro" del cielo. La giovane studente di astronomia, Jocelyn Bell individuò un segnale radio pulsante, scoprendo di fatto la prima Pulsar (pulsating star) e cioè una stella a neutroni, della storia. Si perché M1 altro non è che il resto del nucleo di una stella supergigante rossa, rimasto dopo l'implosione/esplosione di una supernova: una piccola stella relitta, di qualche decina di km (28-30 km) di diametro che ruota alla velocità pazzesca di un giro ogni 33 millisecondi (circa 30 giri su se stessa in un secondo!).

                                   

Ricostruendo il tasso di espansione della nebulosa, e il tasso di rallentamento della pulsar, è stato calcolato che la stella fu visibile nel 1054 dopo Cristo nei cieli della Terra, come alcune cronache e graffiti indiani (stella alla sinistra della luna, nella foto) hanno riportato, e all'epoca divenne una stella visibile ad occhio nudo di giorno, di magnitudine intorno ai -4,5 / -7 e cioè più luminosa di Venere, all'incirca come la Luna al primo quarto! La nebulosa allora altro non è che il "fumo" residuo di questa colossale esplosione, che si espande alla notevole velocità di 1500 km al secondo!


Questo oggetto è stato obiettivo di una sessione fotografica condotta da me assieme a Giovanni Cortecchia, in una serata con un cielo straordinariamente limpido, abbiamo effettuato una serie di scatti, utilizzando i filtri Rosso, Verde, Blu, OIII e Halfa ed anche se alla fine la messa a fuoco non è risultata perfetta, il risultato, grazie alla efficace elaborazione di Giovanni, non è niente male!

Nell'ingrandimento una freccia vi indica la pulsar, fa impressione pensare che quel puntino di luce, distante ben 6500 anni luce da noi sia una stella grande poco più di una montagna, e che ogni secondo compia 30 rotazioni inviandoci i suoi lampi intermittenti di luce!

La Magia di Monteromano con la neve....

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Dopo il bellissimo post con le foto della spedizione degli "ardimentosi" in un paesaggio invernale appena ammantato di neve, ecco altre foto scattate il giorno dopo da Daniela, quando assieme a Nadia si è recata nuovamente all'osservatorio, ma questa volta con una giornata splendida di sole.... certo che il paesaggio assumeva una connotazione da vera favola....


Quercia nell'abitato di Monteromano


Vista sulla vallata del Lamone


 Osservatorio visto dal bivio

Osservatorio dalla stradina


Osservatorio "foderato" di neve



Panorama dal piazzale osservatorio


Un osservatorio di ghiaccio...



La quercia dell'osservatorio


Complimenti a Daniela per le foto!!!!! :-)

lunedì 24 gennaio 2011

Avventurieri avventurosi s'avventurarono....

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Riceviamo e pubblichiamo documentazione fotografica dell'avventurosa spedizione di temerari "compagni di merende" (oltre che soci antares) che, per nulla intimoriti (e manco infreddoliti?) dalla recentissima nevicata appenninica, non sono riusciti a trattenersi dal cimentarsi nella "scalata" di Monteromano per "riconquistare" l'innevato Osservatorio e godere della già famosa "atmosfera panoramica" della quale difficilmente ci si sazia.


Non abbiamo ricevuto diario dell'impresa ma, in attesa di integrare eventualmente la news con tale cronistoria, condividiamo il reportage fotografico.

Complimenti ai ns. indomiti scalatori! :-)

giovedì 13 gennaio 2011

SERANTARES al Liceo Scientifico

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Sicuramente il Telescopio Spaziale Hubble (HST) ha avuto un impatto sull'astronomia paragonabile a quello prodotto dal piccolo "occhiale" puntato verso il cielo da Galileo Galilei nel 1609!
HST è certamente uno dei più grandi strumenti scientifici di cui dispongono gli scienziati di oggi per indagare l'Universo, al pari dei grandi acceleratori di particelle come il Large Hadron Collider.
Il suo occhio privilegiato, posto al di fuori dell'atmosfera terrestre, ci consente di scrutare fino ai confini dello spazio e del tempo, e osservare oggetti con dettagli inimmaginabili fino a pochi anni fa.
Venerdì 14 gennaio, alle ore 20e45, presso l'Aula Magna del Liceo Scientifico "G. Ricci Curbastro" di Lugo, tradizionale serata dedicata all'astronomia (vedere anche il link).
Si parlerà proprio del Telescopio Spaziale Hubble, focalizzando l'attenzione sulle 5 maggiori scoperte di questo gioiello tecnico.
Non potete mancare!
L'ingresso è libero e aperto a tutti... al resto ci pensa il Cielo con i suoi tesori!

mercoledì 5 gennaio 2011

Il potenziale contributo degli astrofili all'astronomia professionale

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Come è noto, spesso ci sono collaborazioni tra astrofili e astronomi professionisti. La tecnologia ha reso disponibili, anche per tasche del singolo individuo, strumenti con sensibilità apprezzabile. Inoltre, certi eventi astronomici, più che richiedere strumenti allo stato dell'arte, richiedono più che altro un lungo e dettagliato monitoraggio, per cercare di comprendere meglio la natura delle sorgenti cosmiche.
Leggo oggi, sul sito arXiv che ospita i preprint delle principali pubblicazioni scientifiche, un paio di note a questo proposito. Una è scritta da T. Eversberg (Spectroscopic madness - A golden age for amateurs), mentre l'altra è di J. H. Knapen (Scientific collaborations in astronomy between amateurs and professionals). Entrambi sono focalizzati sull'astronomia stellare, ma è opportuno dire che ci sono anche possibilità in altri campi. Per esempio, il Whole Earth Blazar Telescope (WEBT) organizzato da due bravi colleghi torinesi, Claudia Raiteri e Massimo Villata, raccoglie anche contributi da osservatori di astrofili. Per non parlare poi della planetologia, come ho riscontrato personalmente quando mi occupavo di meteore e asteroidi. C'è solo l'imbarazzo della scelta!
Buon 2011!

Eclissi parziale di sole del 4 gennaio

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Vi segnalo articolo pubblicato ieri, che parla dell'osservatorio
http://www.romagnanoi.it/LifeStyle/Faenza/articoli/266531/Leclissi-sotto-zero-di-Monteromano.asp

Le foto invece qui:
http://www.romagnanoi.it/foto/266531/Faenza---Leclissi-sotto-zero-di-Monteromano.asp

Vi allego anche un mio scatto poco prima dell'alba, verso le 7 di mattina, con Venere in alto a dx, poi le chele dello Scorpione, la stella rossa Antares, e in basso a sinistra ben visibile Mercurio.

Purtroppo si nota anche troppo bene la torre anemometrica installata dalla ditta Terom, che sta rovinando non poco la magnifica visuale dall'osservatorio. Non oso pensare se poi fosse concesso di installare in quel luogo una pala eolica, che aggiungerebbe anche il rumore, togliendoci anche la pace e tranquillità del luogo, oltre che la visuale....

Poi domani vi invierò altre foto scattate nella gelida notte tra il 3 e 4 gennaio!

Enrico

domenica 2 gennaio 2011

Una Tempesta su Saturno, visibile dalla Terra!

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Inizio di anno davvero spumeggiante per i due più grandi pianeti nel nostro sistema solare, che stanno suscitando l'interesse degli appassionati di astronomia di tutto il mondo: prima è stato Giove, con la ricomparsa in autunno dalla banda equatoriale meridionale, che era "svanita" per alcuni mesi, ed ora anche Saturno da spettacolo, con una "tempesta" di un bianco brillante che risulta visibile anche da telescopi medio-piccoli.

La tempesta su Saturno si era resa visibile già nella seconda metà di dicembre (scoperta da astrofili giapponesi), ma ora ha raggiunto dimensioni davvero notevoli. Ora si estende a circa 100 ° di longitudine della zona tropicale nord, a circa 34 gradi nord di latitudine.  Saturno è ora ben alto nel cielo a sud-est prima dell'alba, a destra della brillante Venere. In alto abbiamo allegato una foto ripresa da un astrofilo americano, Sean Walker.
La Navicella spaziale Cassini ha effettuato un bellissimo scatto della nuova nuvola dell'atmosfera di Saturno, che vi alleghiamo qui sotto. L'immagine della NASA è stata ripresa il 24 dicembre e trasmessa alla Terra il 27 scorso. Vedremo di provare ad osservare questo fenomeno anche da Monteromano, magari la mattina del 4 gennaio, dopo le quadrantidi!

sabato 1 gennaio 2011

Eventi astronomici del mese - Gennaio 2011

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Questi i principali eventi astronomici del mese di gennaio 2011.

Luna
4 gennaio
: Luna nuova (ore 09e05 tempo locale)
Distanza Terra-Luna: 389˙167 km
12 gennaio: primo quarto di Luna (ore 11e33 tempo locale)
Distanza Terra-Luna: 401˙447 km
19 gennaio: Luna piena (ore 21e23 tempo locale)
Distanza Terra-Luna: 361˙817 km
26 gennaio: ultimo quarto di Luna (ore 13e00 tempo locale)
Distanza Terra-Luna: 376˙271 km

Piogge meteoriche

3-4 gennaio
: Quadrantidi (vedere: http://it.wikipedia.org/wiki/Quadrantidi)
Corpo progenitore: l'asteroide 2003 EH1, che forse corrisponde alla cometa C/1490 Y1.
Date attive: dall' 1 al 5 gennaio. Frequenza massima oltre 60 meteore/ora, con brevi picchi fino a 100 meteore/ora.
Illuminazione lunare: inesistente, dal momento che le notti interessate corrispondono alla Luna nuova. Va tuttavia rimarcato che il radiante, che si trova nella costellazione di Boote al confine con Ercole e il Dragone, sorge dopo la mezzanotte.

Pianeti
Mercurio
è visibile all’alba per l’intero mese, discretamente alto sopra l’orizzonte e quindi con buona visibilità. Il 9 gennaio è alla massima elongazione occidentale (23° di distanza angolare dal Sole), ma il periodo di visibilità si estende fino alla seconda decade del mese.
Venere
brilla con magnitudine -4,5 nelle prime ore che precedono l’alba. L’8 gennaio è alla massima elongazione occidentale (47° di distanza angolare dal Sole) e precede il sorgere della nostra stella di ben 3ore e 42 minuti. Sempre spettacolare!
Marte è inosservabile per tutto il mese a causa della notevole vicinanza angolare con il Sole.
Giove è sempre visibile nella costellazione dei Pesci nella prima parte della notte. Si trova già oltre il meridiano locale quando il cielo si fa scuro e la sua magnitudine inizia a diminuire, anche se rimane per tutto il mese sopra -2.
Saturno è il protagonista della seconda parte della notte nella costellazione della Vergine. Notte dopo notte si sposta verso Spica fino al 27 gennaio, notte in cui è stazionario, prima di iniziare il moto retrogrado; segno che l’opposizione non è lontana (4 aprile). A fine mese sorge poco prima delle 23.
Urano è rintracciabile per tutto il mese nelle immediate vicinanze di Giove (appena sopra e verso ovest rispetto al gigante del Sistema Solare), da cui non s allontana mai più di 4°.
Nettuno è sempre rintracciabile poco meno di 4° a nord-est della stella Deneb Algiedi, la coda del Capricorno, praticamente immobile. La sua visibilità si riduce progressivamente e a fine mese scompare nelle luci del tramonto.

Altri fenomeni
2 gennaio
: congiunzione Luna (sottilissima falce crescente al 5%) con Mercurio, verso sud-sudest all’alba.
3 gennaio
: Giove in congiunzione stretta con Urano (distanza angolare di poco superiore a 31,5 minuti d’arco)
3 gennaio
: Terra al perielio, ovvero nel punto più vicino al Sole, ad una distanza di 0,983 Unità Astronomiche pari a poco più di 147 milioni di chilometri.
4 gennaio
: eclissi parziale di Sole visibile dalle nostre località. Come si può osservare dal link, la strisciata dell'ombra gira praticamente sul terminatore luce-buio. Dalla Romagna il contatto tra Luna e Sole avviene poco prima dell ore 8 con entrambi gli oggetti ancora bassi sull'orizzonte, la massima copertura del disco solare attorno alle 9e15 e la fine dell'evento verso le 10e45.
10 gennaio
: congiunzione Luna-Giove. Una falce lunare crescente (fase al 33%) si viene a trovare 6,5° sopra al gigante gassoso e i due oggetti si fanno compagnia fino al loro tramonto.
25 gennaio: congiunzione larga Luna-Saturno. Una falce lunare decrescente (fase al 66%) si viene a trovare 8° sotto al pianeta inanellato e i due oggetti si fanno compagnia per tutta la seconda parte della notte.
30 gennaio: congiunzione Luna-Venere: Una sottile falce lunare decrescente (fase al 14%) si viene a trovare 4° sotto Venere che brilla con magnitudine -4,3.

Attività Antares
Venerdì 14 gennaio– SerAntares
Liceo Scientifico di Lugo “G. R. Curbastro
"Le 5 scoperte del telescopio spaziale”

(Seguirà locandina)


By Daniela e Angelo

Eventi astronomici del 2011

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Ecco i principali eventi astronomici del 2011.

Le stagioni della Terra
(dati del U.S. Naval Observatory)
Come descritto dalla prima legge di Keplero, la Terra percorre un'orbita ellittica (poco eccentrica), di cui il Sole occupa uno dei due fuochi. Questo comporta che il nostro pianeta non è sempre alla stessa distanza dal Sole.
Perielio (punto più vicino al Sole): 3 gennaio alle ore 19 (TU)
Afelio (punto più lontano dal Sole): 4 luglio alle ore 15 (TU)
Equinozio di Primavera: 20 marzo alle ore 23e21 (TU)
Solstizio d'Estate: 21 giugno alle ore 17e16 (TU)
Equinozio d'Autunno: 23 settembre alle ore 09e05 (TU)
Solstizio d'Inverno: 22 dicembre alle ore 05e30 (TU)

Eclissi
(dati del U.S. Naval Observatory)
Nel 2011 saranno 6 le eclissi visibili dalla superficie terrestre; 4 di Sole e 2 di Luna (ricordiamo che al massimo le eclissi in un anno possono essere 7):
4 gennaio: eclisse parziale di Sole, visibile dalle nostre località
http://eclipse.gsfc.nasa.gov/OH/OHfigures/OH2011-Fig01.pdf
1 giugno: eclisse parziale di Sole, non visibile dalle nostre località
http://eclipse.gsfc.nasa.gov/OH/OHfigures/OH2011-Fig02.pdf
15 giugno: eclisse totale di Luna, visibile dalle nostre località
http://eclipse.gsfc.nasa.gov/OH/OHfigures/OH2011-Fig03.pdf
1 luglio: eclisse parziale di Sole, non visibile dalle nostre località
http://eclipse.gsfc.nasa.gov/OH/OHfigures/OH2011-Fig04.pdf
25 novembre: eclisse parziale di Sole, non visibile dalle nostre località
http://eclipse.gsfc.nasa.gov/OH/OHfigures/OH2011-Fig05.pdf
10 dicembre; eclisse totale di Luna, appena visibile nella fase conclusiva della penombra dalle nostre località
http://eclipse.gsfc.nasa.gov/OH/OHfigures/OH2011-Fig06.pdf

Sciami meteorici principali
(da Sky&Telescope)
3-4 gennaio: Quadrantidi (radiante in Boote-Drago) con frequenza oltre 45 all'ora
21-22 aprile: Liridi* (radiante nella Lira) con frequenza = 16-30 all'ora
6 maggio: Eta Aquaridi (radiante nell'Acquario) con frequenza = 20-40 all'ora
28-29 luglio: Delta Aquaridi* (radiante nell'Acquario) con frequenza = 16-30 all'ora
12-13 agosto: Perseidi* (radiante nel Perseo) con frequenza = oltre 45 all'ora
8 ottobre: Draconidi* (radiante nel Drago) con frequenza = 20 all'ora e picchi fino a 100
21-22 ottobre: Orionidi (radiante in Orione) con frequenza = 16-30 all'ora
17-18 novembre: Leonidi* (radiante nel Leone) con frequenza = 31-45 all'ora
13-14 dicembre: Geminidi* (radiante nei Gemelli) con frequenza = oltre 45 all'ora
Come è possibile vedere dall'elenco, 4 dei 7 sciami principali (quelli segnalati con l'asterisco) sono disturbati dalla presenza della Luna.

Pianeti interni alla massima elongazione
La massima elongazione est (con il pianeta visibile appena dopo il tramonto del Sole verso ovest) o la massima elongazione ovest (con il pianeta visibile prima del sorgere del Sole verso est) rappresentano le configurazioni che permettono la migliore visibilità dei pianeti interni.
Mercurio: 9 gennaio (ovest), 23 marzo (est), 7 maggio (ovest), 20 luglio (est), 3 settembre (ovest), 14 novembre (est), 23 dicembre (ovest).
Venere: 8 gennaio (ovest).

Pianeti esterni in opposizione
Quando i pianeti esterni si trovano in opposizione, sorgono al tramonto del Sole e tramontano all’alba, per cui sono visibili l’intera notte; raggiungono la massima luminosità, trovandosi alla minima distanza relativa dal pianeta Terra.
4 aprile: Saturno, visibile nella costellazione della Vergine con magnitudine +0,56;
23 agosto: Nettuno, rintracciabile nella costellazione dell’Acquario con magnitudine +7,8;
26 settembre: Urano, rintracciabile nella costellazione dell’Acquario con magnitudine +5,7;
29 ottobre: Giove, visibile nella costellazione dell’Ariete con magnitudine -2,9.
Quindi Saturno sarà facilmente visibile in primavera, mentre Giove mostrerà il meglio di sé in autunno.