Questa è una composizione di dati provenienti da due veicoli spaziali: SOHO e Solar Dynamics Observatory la (SDO).
SDO ha ripreso l'immagine "dorata" al centro: è un immagine dell'estremo ultravioletto del sole. Un lampo di radiazione UV è centrato sulla macchia solare 1158 e viene catalogato come la più grande eruzione solare dal dicembre del 2006. SOHO ha scattato la foto rossa sulla parte esterna, è quindi un'immagine del coronografo. Il flusso che ha colpito la Terra oggi è visibile come una nuvola slanciata che vola via dal disco solare.
Il giorno di San Valentino, gioia dei venditori di fiori e cioccolatini, la nostra stella ha letteralmente sparato l'ultimo di 3 brillamenti, avvenuti il 13, 14 e 15 febbraio rispettivamente e tutti provocati dall'allargarsi di una normalissima macchia solare.
Queste regioni di forma irregolare e piuttosto limitate nella superficie solare sono chiamate "macchie" fin dai tempi di Galileo Galilei in quanto sono semplicemente più scure perché più fredde del resto della superficie.
Generano rilasci improvvisi di energia dovuti al campo magnetico solare. A questo improvviso e poderoso rilascio di energia fa seguito una vera e propria serie di esplosioni di materiale della superficie del Sole ovvero gas a 5-6.000 gradi.
Viene eiettato verso l'esterno fino a distanze anche di milioni di chilometri ad altissima velocità, assieme a sciami di particelle elementari, anche queste in quantità straordinaria.
Nelle ultime settimane si era risvegliata una certa attività sulla superficie solare presentando brillamenti anche maggiori di questo, ma si erano verificati nella parte del Sole opposta alla posizione Terra. Questa volta invece è accaduto il contrario. La classe X infatti è rara (ne scrivemmo già in passato su Antares Notizie)ed è una misura di intensità dei brillamenti più potenti e l'ultimo di questa intensità si era registrato nel 2006.
Le radiazioni e le particelle che stanno arrivando "sparate" verso di noi verranno in parte deviate dallo scudo naturale del nostro campo magnetico terrestre e le altre non dovrebbero creare grossi problemi, se non qualche disturbo alle telecomunicazioni, specie fra satelliti e nel campo delle onde corte, praticamente non usate da noi comuni cittadini.
Effetti sulle reti di distribuzione dell'energia elettrica sono stati registrati solo nel 2003 e in regioni molto limitate del Nord America.
ULTIME NOTIZIE : il CME ha raggiunto il campo magnetico della Terra circa alle 01.00 UT di oggi 18 febbraio (8:00 pm EST 17 febbraio). L'impatto non è stato così forte come previsto considerando l'origine di classe X della nube. Tuttavia sono possibili nelle prossime ore tempeste geomagnetiche e sono stati allertati gli osservatori delle alte latitudini in quanto si potranno verificare con facilità spettacolari aurore.
SITO CONSIGLIATO DEL GIORNO :
Nessun commento:
Posta un commento