Appare sul teatro internazionale dell'attività spaziale un'altro attore sul quale vengono posti seri dubbi sul reale interesse scientifico dell'impegno dichiarato. E' infatti l'Iran che ha lanciato il 3 febbraio un piccolo satellite per l'osservazione della Terra, segnando la prima missione di successo del paese, dato che il tentativo precedente era fallito quando provarono di inviare una scimmia nello spazio lo scorso anno, sempre secondo le notizie dello stato.
L'Agenzia spaziale iraniana ha lanciato il "Promise of Science and Industry" con un razzo Safir 1-B, secondo una traduzione di un comunicato inviato dell'agenzia persiana Safir significa "ambasciatore" in persiano.
Il nuovo satellite iraniano pesa circa 50 chilogrammi ed è stato costruito dagli studenti dell'Università di Sharif, secondo quanto riportato da un rapporto da parte dell'Islamic News Agency Repubblic of Iran.
Secondo l'Agenzia spaziale iraniana, il satellite ha la forma di un cubo che è quasi 20 pollici (50 centimetri) di larghezza. E 'attorno alla Terra in un'orbita ellittica e passa sopra l'Iran sei volte al giorno. Il satellite volerà per due mesi di missione ed è controllato tramite cinque stazioni a terra, una in ciascuna delle città di Karaj, Tabriz, Qeshm, Bushehr e Mashhad, sempre secondo le dichiarazioni dei funzionari iraniani.
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