Io ed Alfredo tenevamo d’occhio le condizioni meteo in
osservatorio già da qualche settimana e la mancanza di osservazioni visuali e
fotografia astronomica da circa un mese si faceva sentire. Ad inizio settimana
avevo notato che le previsioni del vento per mercoledì 7 erano molto buone, di
conseguenza ho allertato Alfredo per mettere in atto una spedizione
fotografica-visuale.
Quest’ultimo, fin dalla mattinata di mercoledì, ha pensato bene di
tenere d’occhio la velocità del vento che se alta, sarebbe risultata fastidiosa
a livello di freddo avvertito e dannosa per quanto riguarda le riprese al
telescopio ad alto ingrandimento. Con totale fiducia nei confronti delle
previsioni, la velocità media reale del vento era circa 5 km/h, ben sopportabile dal
sottoscritto e dalla sua strumentazione (che non sarebbe stata sottoposta a
movimenti casuali indesiderati) quindi… “Alfredo, stasera dobbiamo andare su!”.
Giunti in osservatorio la situazione era decisamente buona, vento
praticamente assente ed un cielo terso con alcune costellazioni già sorte come
ad esempio Toro e Orione rispetto all’ultima “visita” a Monteromano: ciò è
dovuto al movimento della Terra lungo la sua orbita (alla rispettabile velocità
di circa 107000 km/h)
attorno al Sole: con lo scorrere dei mesi possiamo vedere, alla sera, porzioni
di cielo che in precedenza erano presenti solo di giorno, quindi non visibili.
Mentre io monto l’attrezzatura, Alfredo si dedica al puntamento
del telescopio Marcon utilizzando come stella di riferimento alfa Tauris: Aldebaran,
magnitudine 0,98, circa 500 volte più luminosa del Sole (quattordicesima stella
più luminosa del cielo), è una gigante arancione distante 65 a.l. da noi che possiede
una piccola compagna.
Nel mentre, fa capolino Diletta sempre contagiosa e trascinante
con il suo entusiasmo e la sua voglia (pari alla nostra) di esplorare le
meraviglie del cosmo.
Dopo l’ammirazione per la bella α Tau, secondo oggetto da puntare,
ovvio… Giove… basta poco (la sua distanza angolare rispetto ad Aldebaran è
piccola) ed il Gigante gassoso si staglia nella visione oculare in tutto il suo
splendore, “abbracciato” dalle numerose bande che caratterizzano la sua
atmosfera gassosa e con i suoi compagni di viaggio (i satelliti galileiani)
danzanti al suo cospetto.
Ci sono voluti appena 15 secondi per cambiare oculare e passare
così da 180 a
360 ingrandimenti, più altri 5 secondi di osservazione per capire che era
visibile anche la tempesta più grande del sistema solare (sarebbe in grado di
contenere circa 3 Terre) che perdura da almeno 300 anni, la Grande Macchia
Rossa! Inutile raccontare il nostro stupore alla vista di cotanta meraviglia!
Preso dall’entusiasmo, Alfredo decide di effettuare qualche
ripresa di questo bellissimo pianeta con la ccd a colori al fuoco dell’SC;
nella foto seguente potete vedere la somma di circa 150 fotogrammi:
Con in mente la spettacolarità di Giove, quasi mi dimenticavo che
dovevo ancora iniziare a scattare fotografie… ma… a quale oggetto? Data la
vasta scelta non è semplice decidere, poi, scorrendo una lista di oggetti
deepsky redatta in precedenza, vedo “Quintetto di Stephan”. Quale oggetto più debole
per effettuare qualche test? La magnitudine delle galassie in oggetto varia da 12,6 a 13,9.
Di seguito potete vedere l’elaborazione di 6 pose da 6 minuti
l’una scattate a 800 ISO (Nikon D300 + C8 + riduttore):
Ricordo che la galassia relativamente grande in alto a destra,
NGC7331, non è legata al quintetto, rappresentato dalle cinque galassie
ravvicinate in basso a sinistra: ingrandendo l’immagine è possibile scorgere,
anche se con un po’ di attenzione, cinque batuffoli assai deboli, di cui due molto
ravvicinati.
Un altro evento degno di nota e particolarmente emozionante è
stato l’avvistamento di un bolide avvenuto casualmente: ero impegnato a
controllare che l’autoguida facesse il suo lavoro, quando Diletta, uscita per controllare che fosse tutto a posto, grida: “Guarda!”. Ebbene, ho fatto in tempo a voltarmi e
osservare per ben cinque secondi questo bolide luminosissimo fin quasi
all’altezza delle montagne (in prospettiva ovviamente) verso sud, dove ha
rallentato vistosamente per poi “spegnersi”… Un brivido mi ha percorso la
schiena!!
Alfredo e Diletta hanno proseguito poi il tour visuale, andando a
puntare oggetti in quantità, elencati di seguito:
M52, Sirio, Castore (formata da due stelle ravvicinate dove ognuna
ha una compagna individuabile solo con rilevazioni spettroscopiche),
Betelgeuse, Rigel, M42 (meravigliosa la nebulosa di Orione) Doppio Ammasso del
Perseo (NGC869 + NGC 884), Galassia di Andromeda spaventosamente emozionante,
M38, M36, M37, M35, M33, M1, NGC7318 (nulla in visuale).
In conclusione, è stata una bellissima serata astronomica e con la
buona compagnia, il tempo vola via.
Rientro a casa... ore 03:00 circa.
Ciao a tutti!
Matteo e Alfredo.
3 commenti:
bravi ragazzi , racconto esaustivo e di forbito linguaggio , passate proprio delle belle serate...ihihihihihihih
serata magnifica , grazie al cielo , Matteo e Diletta
ciao
Alfredo
bellissima serata , racconto esaustivo..pur con qualche piccola "inesattezza"....linguaggio forbito e preciso al punto giusto , . . . . . insomma molto bene .
grazie a Matteo e Diletta che con il cielo di monte romano mi accompagnano in queste belle avventure
Alfredo
Grandissimi! Spero presto di tornare su a fare delle belle osservazioni e foto anche io! Purtroppo sono settimane molto intense e alla sera soccombo :(
Però leggendo i vostri resoconti ha rivissuto quelle emozioni.... ;)
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