Poco importa, a giugno il frammentino cosmico uscirà definitivamente dagli influssi gravitazionali terrestri, e torneremo a possedere unicamente il nostro vecchio, caro satellite, la Luna.
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C'è una teoria, in fisica, che spiega quasi tutti i fenomeni che regolano la nostra vita quotidiana al livello più fondamentale: riassume tutto quello che conosciamo sulla struttura fondamentale della materia e dell'energia, offre un quadro dettagliato dei costituenti elementari di cui ogni cosa è composta, descrive le reazioni che alimentano il Sole e le interazioni che fanno brillare le luci fluorescenti.
[...] Questa teoria prende il nome, senza pretese, di "Modello Standard delle particelle elementari" o, più brevemente, "Modello Standard". Merita di essere conosciuta meglio e merita un nome migliore: io la chiamo teoria del quasi tutto.
[...] Il Modello Standard, per essere una teoria così fondamentale e di successo, è rimasto incredibilmente in disparte. [...] Nonostante tutto , il Modello Standard è forse la vetta più alta raggiunta fino a oggi dall'intelletto umano.
E ne da anche una spiegazione. Per usare le parole di Sheldon Glashow, il Modello Standard è davvero "un arazzo intessuto da molte mani". Solo alcuni dei fisici che hanno dato il loro contributo sono famosi al grande pubblico, come Feynman e Gell-Mann, ma l'elenco è decisamente più lungo (Tomonaga, Schwinger, Zweig, Salam, Weinberg, Ne'eman, Glashow, Veltman, 't Hooft, Rubbia solo per citarne alcuni). Insomma, sempre con le parole di Oerter:
[...] non c'è nessun genio isolato, nessun Einstein che lavora in solitudine nell'ufficio brevetti, nessuna teoria che germogli all'improvviso e sbocci completamente nell'arco di una notte.
Eppure è la teoria fisica più verificata di cui si dispone attualmente! E presto saremo in grado di verificare l'ultima predizione del Modello Standard: l'esistenza del bosone di Higgs, detta pomposamente la "particella di Dio".
Nell'immagine Peter Higgs, il fisico che ha ipotizzato negli anni '60 l'esistenza di una particella che ha preso il suo nome.
[continua sopra...]
Il pianeta appare in questo periodo molto alto sull'orizzonte, subito dopo il tramonto del Sole, per la combinazione di due eventi:
Per questi motivi, pur allontanandosi da Sole fino al 9 giugno, raggiungerà la massima altezza sopra l'orizzonte dopo il tramonto verso la prima metà di maggio.
Nel frattempo Venere si avvicinerà alla Terra. Ho preparato un'animazione (mediante Starrynight) che mostra una vista telescopica di Venere, dal mese di marzo al mese di agosto. Il 16 agosto Venere poi si troverà tra la Terra e il Sole e passerà alla sua destra. Diventerà allora l'astro del mattino!
Eugenia fu scoperto il 27 giugno 1857 da Goldschmidt che lo battezzò così in onore dell'Imperatrice Eugenia di Montijo, moglie di Napoleone III.
Eugenia, che ha un diametro di 214 km, è un asteroide di tipo F, ovvero di colore molto scuro (tipo fuliggine) e con una composizione carboniosa. Come 253 Mathilde, la sua densità sembra essere stranamente bassa; potrebbe quindi trattarsi di un cumulo di detriti altamente poroso e non di un oggetto monolitico.
Nel 1998, gli astronomi del Canada-France-Hawaii Telescope a Mauna Kea, scoprirono una piccola luna orbitante attorno a Eugenia. Il nuovo satellite fu chiamato Petit-Prince in onore del figlio dell'Imperatrice Eugenia. Petit-Prince è molto più piccolo di Eugenia (circa 13 km di diametro) e impiega cinque giorni per descrivere un'orbita completa intorno ad esso (vedi immagine della scoperta).
Con questa scoperta Eugenia diventa il secondo asteroide triplo della Fascia Principale; va a tenere compagnia a 87 Sylvia, con le sue lune Romolo e Remo.