Il Mercury Composite Spacecraft sarà una sonda composita, assemblata in tre parti:
- il Mercury Planetary Orbiter (MPO), realizzato dall'ESA e dedicato allo studio diretto del pianeta;
- il Mercury Magnetospheric Orbiter (MMO), realizzato dalla JAXA e dedicato allo studio della magnetosfera del pianeta;
- il Mercury Transfer Module (MTM), il modulo di trasferimento che trasporterà i due orbiter nel lungo e complesso viaggio "depositandoli" in orbita attorno a Mercurio.
Fu lui a scoprire la risonanza 3:2 fra il periodo di rotazione e il periodo di rivoluzione di Mercurio, il quale quindi compie tre rotazioni complete ogni due rivoluzioni.
Fu sempre Bepi Colombo a stupire gli ingegneri della Nasa, proponendo una semplice modifica della traiettoria già pianificata per il Mariner 10, l'unica sonda che a tutt'oggi ha visitato Mercurio, che rendeva possibile il sorvolo del pianeta non una volta, come previsto dagli americani, ma ben tre volte. Per testimoniare la sua incredibile conoscenza nel campo della Meccanica Celeste, i suoi colleghi erano soliti dire che "le orbite si piegano al suo volere!"
Così, dopo Giotto, Galileo, Gian Domenico Cassini, Bruno Rossi e Giuseppe Occhialini, un'altra sonda avrà il nome di un italiano illustre!
A tal proposito mi sento di consigliare la lettura dell'ottimo libro di Giovanni Fabrizio Bignami "La storia nello spazio" Edizioni Mursia, che racconta la storia dei sei italiani sopra citati e le missioni spaziali a loro intitolate.
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