Ora è sicuro: il 2009 sarà l’Anno Internazionale dell’Astronomia.
Lo ha proclamato l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nella sua riunione del 20 dicembre accogliendo la proposta che l’UNESCO, l'organo delle Nazioni Unite per l'Educazione e la Scienza, aveva avanzato nel dicembre 2005. E’ un’altra vittoria italiana, dopo quella che ha portato al voto contro la pena di morte. Il primo promotore della mozione, fin dal 2003, prima all’UNESCO e poi all'ONU, è stato proprio il nostro paese, e molto si deve a Franco Pacini, già direttore dell’Osservatorio astrofisico di Arcetri.
Il 1609 fu l’anno più straordinario nella storia dell’astronomia, quello in cui per la prima volta un cannocchiale fu puntato verso il cielo e agli occhi di Galileo si rivelarono i crateri della Luna, le fasi di Venere, i satelliti di Giove, la polvere di stelle della Via Lattea. Era d’obbligo, 400 anni dopo, celebrare quella svolta decisiva nella storia della cultura.
Il coordinamento dell’Anno Internazionale dell’Astronomia è affidato ad UNESCO. L’affiancheranno l'Unione Astronomica Internazionale (IAU) e l'European Southern Observatory (ESO). La International Astronomical Union è la società scientifica che raggruppa tutti gli Astronomi ed Astrofisici nel mondo, di cui INAF (Istituto nazionale di astrofisica) è il “pezzo” italiano, ed è anche l’organizzazione che nel 2003, allora sotto la presidenza di Franco Pacini, lanciò l'idea di proporre l’Aanno internazionale dell'astronomia.
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