La Nebulosa di Orione è sicuramente uno degli oggetti più ammirati in Cielo; tra l'altro non serve uno strumento particolarmente sofisticato per osservarla in tutta la sua bellezza. E' anche un oggetto sotto osservazione da parte degli astrofisici, dal momento che la nebulosa è la zona di formazione stellare più vicina a noi. Nonostante questo interesse, però, la sua distanza è rimasta fino ad poco tempo fa piuttosto imprecisa.
All'inizio del secolo scorso le distanze proposte andavano da 180 parsec fino a 2000 parsec (un parsec corrisponde a 3,26 anni-luce). Misure più recenti avevano fissato la sua distanza tra i 380 e i 440 parsec.
E' di questi giorni l'anticipazione dei risultati ottenuti da un gruppo di ricercatori tedeschi e americani che hanno utilizzato il Very Long Baseline Array, un sistema di 10 radiotelescopi in configurazione interferometrica, per determinare la distanza della Nebulosa applicando il classico metodo della parallasse. Osservando l'emissione radio di alcune stelle immerse nella nebulosa a intervalli di sei mesi, come la tecnica richiede per aumentare la definizione delle immagini, gli astronomi hanno ottenuto una distanza di 414 parsec (1.350 anni-luce) con un'incertezza di solamente 7 parsec.
La distanza è circa il 10% inferiore alla distanza di 450 parsec finora ritenuta corretta. Poichè la luminosità è inversamente proporzionale al quadrato della distanza, la nuova misura implica che la luminosità delle stelle che appartengono alla Nebulosa di Orione è sovrastimata di circa il 20% In pratica gli astrofisici dovranno rivedere un po' le loro stime relative alla massa e all'età delle stelle che popolano la nebulosa di Orione.
Per l'immagine della nebulosa con elevata risoluzione: http://hubblesite.org/gallery/album/nebula_collection/pr2006001a/
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