domenica 2 dicembre 2007

Ancora sull'inquinamento luminoso

Quando l'8 dicembre 1990 la sonda Galileo effettuava un flyby con la Terra per ricevere la spinta gravitazionale alla volta del pianeta Giove, rivolse gli strumenti di bordo proprio verso il nostro pianeta per studiarlo. In particolare, Carl Sagan aveva predisposto una serie di esperimenti per capire quali potessero essere i "marcatori" della vita sul nostro pianeta. La conclusione fu che sono quattro le firme caratteristiche che potrebbero indicare ad un eventuale visitatore extraterrestre la presenza di vita evoluta sulla Terra:
  1. l'assorbimento preferenziale di luce rossa (dovuto alla clorofilla),
  2. le trasmissioni radiofoniche a banda stretta modulate,
  3. la presenza di ossigeno molecolare nell'atmosfera,
  4. la presenza di metano nell'atmosfera.

La luce emessa dalle nostre città non fu presa in considerazione... per il semplice fatto che la sonda non era programmata per eseguire riprese del lato notturno della Terra.

Il 13 novembre di quest'anno la sonda Rosetta, la sonda europea destinata ad entrare in orbita attorno al nucleo della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko nel maggio 2014, ha effettuato il flyby della Terra e la camera grandangolare ha ripreso la faccia buia del nostro pianeta.

Una composizione di quattro immagini della camera di bordo della sonda è visualizzabile al seguente indirizzo: http://www.esa.int/esaSC/SEM9MQ53R8F_index_1.html

Le luci non mancano, purtroppo... Se mai un visitatore extraterrestre passerà da queste parti, non avrà difficoltà a capire che sul terzo pianeta del Sistema Solare c'è vita.

Ma che spreco per farci notare!!



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