(Credits: M.F. Corcoran, HEASARC)
Come sempre, a fine dicembre, si moltiplicano i sommari dell'anno appena trascorso. Angelo Venturelli ci ha mostrato una selezione di meravigliose immagini raccolte dagli astrofili di Perinaldo, mentre oggi vorrei prendere spunto dal collage realizzato da Michael Corcoran con le immagini raccolte nel 2007 per la rubrica su web HEASARC Picture of the Week. Si tratta di una raccolta realizzata con strumenti operanti nelle bande X e gamma a bordo della flotta di satelliti scientifici che è tutt'ora in attività.
A quelle energie osserviamo un Universo differente da quello che possiamo vedere nella ristretta banda accessibile dai nostri occhi, un Universo a cui non siamo abituati. Le immagini sono spesso più rozze di quelle ottenibili dai telescopi ottici o radio, data la difficoltà di focalizzare i fotoni più energetici, ma le informazioni che ci forniscono, ci mettono in condizione di dire qualcosa in più sulla Natura.
L'anno prossimo andrà in orbita GLAST, un nuovo satellite della NASA, ma realizzato con un forte contributo Italiano. Il netto miglioramento delle prestazioni (sensibilità, risoluzione angolare,...) rispetto ai suoi predecessori, ci dovrebbe regalare una nuova visione del cielo alle altissime energie (oltre 100 MeV).
Qualche anno dopo, nel 2012-2013, è atteso SIMBOL-X, un satellite franco-italiano, che dovrebbe dare un decisivo miglioramento nelle prestazioni nella banda dei raggi X duri (10-100 keV), al punto che la risoluzione angolare migliorerà dagli attuali 12 arcominuti a circa 10-15 arcosecondi! Anche in questo caso, ci si attende di potere osservare un cielo nettamente differente da quello che possiamo vedere ora...
Più avanti ancora, LISA, il cui lancio è previsto nel 2018, ci dovrebbe aprire gli occhi su un altro genere di informazione: le onde gravitazionali. Chissà come ci apparirà l'Universo "gravitazionale"... Nel 1962, Riccardo Giacconi aprì una nuova finestra sull'Universo, osservando raggi X da una binaria nella costellazione dello Scorpione (Sco X-1). Fu sufficiente 1 sorgente per dare il via a una nuova branca dell'astronomia. Sarà lo stesso anche per le onde gravitazionali?
Concludo, segnalando la pagina dei progetti spaziali sul sito INAF, dove potete trovare informazioni sulle partecipazioni italiane attuali, in corso di completamento, e future.
Buon Anno Nuovo!
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