sabato 31 gennaio 2009
Recensione: L'invenzione del Big Bang
Una delle cose piacevoli delle conferenze è che spesso si conoscono persone molto interessanti. Lo scorso 17 gennaio, sono stato al Festival della Scienza di Roma per presentare le conferenze di Jean-Pierre Luminet e Fulvio Melia. Avevo già incontrato Melia a qualche congresso, dato che lavoriamo in settori di ricerca affini, ma non conoscevo Luminet, se non da un suo libro Finito o Infinito, scritto con Marc Lachièze-Rey e pubblicato da Cortina (2006). La piacevole giornata della conferenza si è conclusa con un'interessante discussione di astrofisica e cosmologia con Luminet di fronte a gustosi piatti della raffinata cucina romana. Al mio ritorno a casa, ho deciso di leggere altri testi di Luminet e ho iniziato con L'invenzione del Big Bang (Dedalo, Bari, 2006).
Ho appena chiuso l'ultima pagina del volume e mi sono messo subito a scrivere le mie impressioni, perché questo libro mi ha veramente sorpreso. E dopo avere letto centinaia e centinaia di volumi, questo ormai mi capita di rado.
Come dice il sottotitolo, il volume tratta della storia dell'origine dell'universo, o - meglio - tratta della storia delle teorie e osservazioni volte a scoprire l'origine dell'universo. Leggendo questo viene da dire che ci sono già moltissimi libri che affrontano questo argomento. Dunque, perché quello di Luminet è meglio di altri?
Per prima cosa, Luminet scrive con uno stile chiaro e asciutto, senza perdersi, come fanno altri autori, in ridondanze o in un mare di fumo per nascondere che non hanno niente da dire. Invece, Luminet ha qualcosa da dire e lo dice!
Documenti storici alla mano, dimostra il ruolo fondamentale che hanno avuto Friedmann, Lemaitre e Gamow nella costituzione della moderna teoria del Big Bang. Eppure questi scienziati sono poco considerati, se non apertamente trascurati dal molti storici e spesso anche dagli stessi cosmologi. Per esempio, oggi tutti pensano a Edwin Hubble come colui che scoprì l'evidenza dell'espansione dell'universo e la legge che collega la velocità di allontanamento con la distanza prende il suo nome, come anche la costante di proporzionalità presente in questa legge. Pochi però sanno che questa legge e relativa costante erano già state scoperte qualche anno prima da Lemaitre! Alla base dell'inghippo sta forse il fatto che la parte di testo dell'articolo di Lemaitre che discute questa legge è presente nell'articolo originale in francese, ma scompare misteriosamente nella traduzione in inglese.
Inoltre, Luminet nota come la radiazione cosmica di fondo sia stata scoperta più di vent'anni prima di Penzias e Wilson: Theodore Dunham e Walter Adams avevano osservato delle righe di assorbimento interstellare da molecole di CH e CN, che provenivano da stati eccitati a una temperatura di 2.3 K! Questo nel 1937 e 1941, mentre Penzias e Wilson effettuarono la scoperta, che gli valse il premio Nobel, a metà degli anni sessanta.
Il libro di Luminet è quindi una lettura importante e, direi, obbligata per chiunque si interessi di cosmologia. Non si tratta di pignoleria: come nota anche l'autore, la corretta attribuzione delle scoperte o delle invenzioni è uno degli aspetti fondanti della pratica scientifica e, di solito, sono persone di pochi scrupoli (e che non hanno mai scoperto qualcosa di cui devono difendere la priorità...) coloro che li sottovalutano o li considerano inutili. Cosa che condivido pienamente e a cui aggiungo le parole scritte da Peter Medawar nel suo Consigli a un giovane scienziato (p. 57-58):
"Nella ricerca i problemi connessi ai riconoscimenti sono sentiti con particolare intensità perché, prima o poi, le idee scientifiche divengono proprietà comune, cosicché l'unico sentimento concesso allo scienziato è l'orgoglio di essere stato il primo ad avere quella data idea, e insomma di avere trovato una soluzione o la soluzione prima di chiunque altro. Non vedo niente di riprovevole in questo tipo di orgoglio. Certo, l'avidità, la bassezza, la reticenza e l'egoismo sono disprezzabili in uno scienziato tanto quanto in chiunque altro; ma la sufficienza con cui taluni considerano il desiderio del ricercatore di vedere riconosciuti i propri meriti, rivela una triste mancanza di comprensione umana."
Quindi, il libro di Luminet è una doverosa lettura, per ridare il giusto merito a tre scienziati che tanto hanno dato alla scienza, ma ben poco hanno ricevuto in cambio. Oltretutto, come ho già scritto, è un testo avvincente che si legge molto bene, con una cospicua documentazione in diverse appendici finali.
data :
31.1.09
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Cosmologia,
Recensione libro
La cometa Lulin si avvicina!
Di questa cometa ne ha già parlato Enrico in maniera più che esauriente in un post pubblicato il 27 dicembre: http://antaresnotizie.blogspot.com/2008/12/c2007-n3-lulin-una-cometa-di-inizio.html
Vale la pena ricordare che la cometa Lulin C/2007 N3) è stata scoperta nel mese di luglio del 2007 (da cui deriva la sua denominazione), è passata al perielo il 10 gennaio (alla distanza di 1,2 UA dal Sole), mentre sarà alla minima distanza dalla Terra il 24 febbraio ad appena 0,41 UA (pari a 61,5 milioni di km). Proprio a metà del mese di febbraio darà il meglio di sé. A tal proposito è interessante consultare le effemeridi: http://www.cfa.harvard.edu/iau/Ephemerides/Comets/2007N3.html
I dati tuttora disponibili fanno pensare che dovrebbe essere la prima volta che Lulin visita la regione interna del Sistema Solare. Ora è in arrivo, vediamo se riserverà sorprese. Intanto già rivela oltre la coda luminosa una più debole anticoda, come è visibile nella immagine ripresa da Michael Jaeger il 19 gennaio.
Per coloro che hanno intenzione di seguire la cometa, allego i link con il percorso in cielo della Lulin nei prossimi mesi:
fino al 14 febbraio: http://media.skyandtelescope.com/documents/Comet_Lulin_Jan1.pdf
dal 13 febbraio al 2 marzo: http://media.skyandtelescope.com/documents/Comet_Lulin_Feb13.pdf
dal 1 marzo al 20 marzo: http://media.skyandtelescope.com/documents/Comet_Lulin_Mar1.pdf
dal 14 marzo al 1 maggio: http://media.skyandtelescope.com/documents/Comet_Lulin_Mar14.pdf
(per gentile concessione di Sky&Telescope)
data :
31.1.09
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Cometa Lulin
lunedì 26 gennaio 2009
Festival della Scienza di Roma - 2009
Sono disponibili online le registrazioni delle conferenze tenute al Festival della Scienza di Roma (15-18 gennaio 2009):
http://www.auditorium.com/eventi/4934181
In particolare, le conferenze di astrofisica di Jean-Pierre Luminet e Fulvio Melia sono disponibili qui:
http://www.auditorium.com/eventi/4935978
Buon Ascolto!
http://www.auditorium.com/eventi/4934181
In particolare, le conferenze di astrofisica di Jean-Pierre Luminet e Fulvio Melia sono disponibili qui:
http://www.auditorium.com/eventi/4935978
Buon Ascolto!
data :
26.1.09
domenica 18 gennaio 2009
Si appesantisce il buco nero centrale della Via Lattea
Utilizzando i maggiori telescopi terrestri e le loro ottiche adattive, un gruppo di astronomi dell'Università della California a Los Angeles (UCLA) ha seguito il movimento di 28 stelle che si trovano in prossimità del centro galattico (vedi riquadro indicato nell'immagine a grande campo ricavata all'infrarosso con il telescopio Keck).
Sono state quindi ricostruite le orbite di tali stelle dal 1995 al 2008, come è possibile osservare nell'immagini sotto, relative alle 7 stelle che si trovano a meno di 7.000 Unità Astronomiche (poco più di 1.000 miliardi di chilometri) dal centro della Via Lattea.
Sono state quindi ricostruite le orbite di tali stelle dal 1995 al 2008, come è possibile osservare nell'immagini sotto, relative alle 7 stelle che si trovano a meno di 7.000 Unità Astronomiche (poco più di 1.000 miliardi di chilometri) dal centro della Via Lattea.
I moti kepleriani di tali stelle "tradiscono" la presenza di un oggetto decisamente massiccio e concentrato in uno spazio estremamente limitato! La massa di tale "mostro" costringe le stelle più vicine ad orbitare a velocità mediamente superiori a 4.500 km/s, con una che addirittura raggiunge la velocità di 8.000 km/s! Per dare un'idea di quanto siano elevate queste velocità, il nostro pianeta orbita attorno al Sole (che ha una massa ben più modesta...) con un moto kepleriano alla velocità di 30 km/s.
Da queste misure gli astronomi hanno ricavato che il buco nero che occupa il centro della nostra galassia possiede una massa di 4,5 milioni di masse solari, "ingrassandolo" di circa 800mila masse solari rispetto alle misure precedenti.
Questo studio ha consentito anche di ridefinire la distanza del centro galattico dal Sistema Solare: 27.400 anni-luce, con un'incertezza di 1.300 anni-luce.
data :
18.1.09
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Buchi neri galattici,
Via Lattea
giovedì 15 gennaio 2009
Cerimonia di Apertura dell'Anno Internazionale dell'Astronomia IYA 2009
La cerimonia di apertura dell'Anno Internazionale dell'Astronomia che si tiene oggi, 15 gennaio 2009, a Parigi, si può seguire in diretta via internet al sito:
http://canalc2.u-strasbg.fr/direct.asp?idEvenement=451
Nota della Redazione: Vi ricordiamo che tutte le nostre iniziative verranno inserite nel database del sito astronomy2009.it ! Siamo ufficialmente protagonisti dell'evento ora!
http://canalc2.u-strasbg.fr/direct.asp?idEvenement=451
Nota della Redazione: Vi ricordiamo che tutte le nostre iniziative verranno inserite nel database del sito astronomy2009.it ! Siamo ufficialmente protagonisti dell'evento ora!
data :
15.1.09
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Anno Internazionale Astronomia,
astronomy2009.it
martedì 13 gennaio 2009
Il paradosso di Zenone e il tempo di Planck - All'inizio dello Spazio e del Tempo
Secondo Zenone di Elea, filosofo greco presocratico del quinto secolo avanti Cristo, Usain Bolt, ovvero l’uomo più veloce del globo terracqueo, non raggiungerà mai in una gara ad inseguimento Palmira, la mia viziatissima tartaruga da salotto.
Vediamo di capire il ragionamento che è passato alla storia come il paradosso di Zenone.
Supponiamo che il famoso velocista giamaicano corra alla velocità di 36 km/h (ovvero ogni secondo percorre 10 metri, sic!) cercando di raggiungere la tartaruga Palmira, che si trova 100 metri più avanti e che procede alla modestissima velocità di 0,36 km/h (cioè 1 metro ogni 10 secondi).
Pochi e semplici calcoli dimostrano che dopo 10 secondi Usain ha percorso i 100 metri che lo separavano inizialmente da Palmira, la quale però nel frattempo è avanzata di 1 metro. Quindi dopo 10 secondi di inseguimento Palmira precede ancora di 1 metro il campione olimpico; distanza che egli brucia in appena 1 decimo di secondo. Però, lenta e inesorabile come solo lei sa essere, Palmira nel frattempo avanza di 1 centimetro ancora. La conclusione è che dopo 10,1 secondi la tartaruga precede il piè veloce Bolt di 1 centimetro. Questo distacco viene coperto dal portentoso velocista in appena 1 millesimo di secondo, un vero battito di ciglia… Eppure, per quanto avanzi a velocità 100 volte superiore, la tartaruga riesce a sopravanzarlo, anche se solo di 1 decimo di millimetro.
Non sto qui a tediarvi continuando il ragionamento che si può ripetere all’infinito, con il risultato che la lenta tartaruga riesce sempre a sopravanzare l’uomo più veloce della Terra! Anche se il vantaggio è sempre più piccolo e risicato, il petto del velocissimo corridore caraibico rimane dietro al testone imperturbabile di Palmira.
I fatti però ci dicono che così non è; Usain Bolt raggiunge e sopravanza facilmente la tartaruga Palmira. Su quale artificio concettuale, allora, fa leva il ragionamento? Semplice: quello di considerare intervalli di tempo sempre più brevi, gli intervalli di tempo necessari al veloce bipede per percorre il distacco che lo separa ancora dal lento rettile. E siccome il distacco, pur riducendosi continuamente, rimane sempre finito ne consegue che il veloce corridore non potrà mai superare la lenta Palmira.
Quando studiavo filosofia al liceo mi liquidarono il discorso dicendomi che il paradosso è stato risolto dal calcolo infinitesimale… ed io non capivo! Quando ho studiato il calcolo infinitesimale ho scoperto che si possono sommare infiniti numeri (sempre più piccoli) ed ottenere un risultato finito; si chiamano serie convergenti. Eccone una: “Un numero infinito di matematici entra in un bar. Il primo ordina una birra. Il secondo ordina mezza birra. Il terzo ordina un quarto di birra. Il barista dice: “siete degli idioti”, e serve due birre.”
Ma si sa che i numeri non piacciono a tutti… e spesso con i numeri si perde il senso fisico delle cose. E siccome sono un fisico, preferisco cercare altre spiegazioni.
Il punto debole del ragionamento di Zenone sta in un concetto modernissimo della fisica quantistica: il tempo non si può suddividere in intervalli piccoli a piacere! Esiste un limite oltre il quale un già piccolo intervallo di tempo non si può più ridurre, ed è in quel momento che il veloce Usain supera la lenta Palmira!
Si chiama tempo di Planck e corrisponde al tempo impiegato dalla luce a percorrere la distanza più piccola che si possa concepire, il pacchetto più piccolo di spazio: la lunghezza di Planck. Il tempo di Planck è il pacchetto temporale più breve che si possa misurare e corrisponde a 10-43 secondi: un numero veramente piccolo.
E’ da quell’istante che è iniziato il tutto: 10-43 secondi dopo il Big-Bang si può far risalire la nascita dello spazio-tempo e con esso dell’Universo.
Vediamo di capire il ragionamento che è passato alla storia come il paradosso di Zenone.
Supponiamo che il famoso velocista giamaicano corra alla velocità di 36 km/h (ovvero ogni secondo percorre 10 metri, sic!) cercando di raggiungere la tartaruga Palmira, che si trova 100 metri più avanti e che procede alla modestissima velocità di 0,36 km/h (cioè 1 metro ogni 10 secondi).
Pochi e semplici calcoli dimostrano che dopo 10 secondi Usain ha percorso i 100 metri che lo separavano inizialmente da Palmira, la quale però nel frattempo è avanzata di 1 metro. Quindi dopo 10 secondi di inseguimento Palmira precede ancora di 1 metro il campione olimpico; distanza che egli brucia in appena 1 decimo di secondo. Però, lenta e inesorabile come solo lei sa essere, Palmira nel frattempo avanza di 1 centimetro ancora. La conclusione è che dopo 10,1 secondi la tartaruga precede il piè veloce Bolt di 1 centimetro. Questo distacco viene coperto dal portentoso velocista in appena 1 millesimo di secondo, un vero battito di ciglia… Eppure, per quanto avanzi a velocità 100 volte superiore, la tartaruga riesce a sopravanzarlo, anche se solo di 1 decimo di millimetro.
Non sto qui a tediarvi continuando il ragionamento che si può ripetere all’infinito, con il risultato che la lenta tartaruga riesce sempre a sopravanzare l’uomo più veloce della Terra! Anche se il vantaggio è sempre più piccolo e risicato, il petto del velocissimo corridore caraibico rimane dietro al testone imperturbabile di Palmira.
I fatti però ci dicono che così non è; Usain Bolt raggiunge e sopravanza facilmente la tartaruga Palmira. Su quale artificio concettuale, allora, fa leva il ragionamento? Semplice: quello di considerare intervalli di tempo sempre più brevi, gli intervalli di tempo necessari al veloce bipede per percorre il distacco che lo separa ancora dal lento rettile. E siccome il distacco, pur riducendosi continuamente, rimane sempre finito ne consegue che il veloce corridore non potrà mai superare la lenta Palmira.
Quando studiavo filosofia al liceo mi liquidarono il discorso dicendomi che il paradosso è stato risolto dal calcolo infinitesimale… ed io non capivo! Quando ho studiato il calcolo infinitesimale ho scoperto che si possono sommare infiniti numeri (sempre più piccoli) ed ottenere un risultato finito; si chiamano serie convergenti. Eccone una: “Un numero infinito di matematici entra in un bar. Il primo ordina una birra. Il secondo ordina mezza birra. Il terzo ordina un quarto di birra. Il barista dice: “siete degli idioti”, e serve due birre.”
Ma si sa che i numeri non piacciono a tutti… e spesso con i numeri si perde il senso fisico delle cose. E siccome sono un fisico, preferisco cercare altre spiegazioni.
Il punto debole del ragionamento di Zenone sta in un concetto modernissimo della fisica quantistica: il tempo non si può suddividere in intervalli piccoli a piacere! Esiste un limite oltre il quale un già piccolo intervallo di tempo non si può più ridurre, ed è in quel momento che il veloce Usain supera la lenta Palmira!
Si chiama tempo di Planck e corrisponde al tempo impiegato dalla luce a percorrere la distanza più piccola che si possa concepire, il pacchetto più piccolo di spazio: la lunghezza di Planck. Il tempo di Planck è il pacchetto temporale più breve che si possa misurare e corrisponde a 10-43 secondi: un numero veramente piccolo.
E’ da quell’istante che è iniziato il tutto: 10-43 secondi dopo il Big-Bang si può far risalire la nascita dello spazio-tempo e con esso dell’Universo.
data :
13.1.09
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Big Bang,
tempo di Planck
mercoledì 7 gennaio 2009
Prima Serata ANTARES del 2009 !
Bentrovati carissimi amici! Siamo entrati a grandi passi nell'Anno 2009 ovvero l'Anno Internazionale dell'Astronomia. Ciò significa molto per la categoria degli ASTROFILI, appassionati divulgatori e spesso ricercatori semi-professionali si uniscono ai semplici osservatori delle meraviglie del cielo.
Noi, nel nostro piccolo, lo stiamo vivendo veramente alla grande! Il nuovissimo telescopio in fase di test a Monteromano è decisamente spettacolare come potete vedere anche dalle immagini che abbiamo cominciato ad ottenere (finalmente) con la possibilità di applicare le macchine fotografiche e i ccd allo strumento.
(segue)
Monteromano : 4 Gennaio 2009
Giove e Mercurio al tramonto!
Nuove prove su ORIONE M42 (sommatoria di immagini) :
Panoramica Lunare con il telescopio in configurazione Cassegrain :
data :
7.1.09
sabato 3 gennaio 2009
Festival della Scienza - Roma
Il 2009 inizia subito con la quarta edizione del Festival della Scienza di Roma, che quest'anno - in occasione dell'anno internazionale dell'astronomia - è dedicato all'universo. Si terrà a Roma, presso l'Auditorium Parco della Musica dal 15 al 18 gennaio 2009. Per maggiori informazioni e il calendario degli eventi vedere:
http://www.auditorium.com/eventi/4934181
http://www.auditorium.com/eventi/4934181
data :
3.1.09
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conferenze di astronomia
Eventi astronomici del 2009 (seconda parte)
Sciami meteorici principali
(da Skyscrapers Inc. e Sky&Telescope)
(da Skyscrapers Inc. e Sky&Telescope)
2-3 gennaio: Quadrantidi (radiante in Boote) con frequenza = 31-45 all'ora
21-22 aprile: Liridi (radiante nella Lira) con frequenza = 16-30 all'ora
5-6 maggio: Eta Aquaridi* (radiante nell'Aquario) con frequenza = 1-15 all'ora
28-29 luglio: Delta Aquaridi* (radiante nell'Aquario) con frequenza = 16-30all'ora
12-13 agosto: Perseidi* (radiante nel Perseo) con frequenza = 45-60 all'ora
21-22 ottobre: Orionidi (radiante in Orione) con frequenza = 16-30 all'ora
17-18 novembre: Leonidi (radiante nel Leone) con frequenza = 31-45 all'ora
13-14 dicembre: Geminidi (radiante nei Gemelli) con frequenza = 45-100 all'ora
Come è possibile vedere dalla tabella, 3 degli 8 sciami principali sono disturbati dalla presenza di una Luna cospicua (segnalato in tabella dall'asterisco), tra cui anche le Perseidi. Condizioni favorevoli per Leonidi e Geminidi che presentano uno frequenza interessante.
Pianeti esterni in opposizione
8 marzo: Saturno in opposizione, visibile quindi tutta la notte sotto le zampe posteriori del Leone, con magnitudine +0,49
14 agosto: Giove in opposizione, visibile quindi tutta la notte nella costellazione del Capricorno, con magnitudine -2,86
Quindi Saturno sarà facilmente visibile verso la fine dell'inverno e in primavera, mentre Giove mostrerà il meglio di sè verso la fine della primavera e in piena estate.
data :
3.1.09
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eventi astronomici del 2009
Eventi astronomici del 2009 (prima parte)
Ecco i principali eventi astronomici del 2009.
Le stagioni della Terra
(dati del U.S. Naval Observatory)
Come descritto dalla prima legge di Keplero, la Terra percorre un'orbita ellittica (poco eccentrica), di cui il Sole occupa uno dei due fuochi. Questo comporta che il nostro pianeta non è sempre alla stessa distanza dal Sole.
Perielio (punto più vicino al Sole): 4 gennaio alle ore 15 (TU)
Afelio (punto più lontano dal Sole): 4 luglio alle ore 02 (TU)
Equinozio di Primavera: 20 marzo alle ore 11e44 (TU)
Solstizio d'Estate: 21 giugno alle ore 05e45 (TU)
Equinozio d'Autunno: 22 settembre alle ore 21e18 (TU)
Solstizio d'Inverno: 21 dicembre alle ore 17e47 (TU)
Eclissi
Nel 2009 ci saranno 6 eclissi visibili dalla superficie terrestre; 2 di Sole e 4 di Luna (ricordiamo che al massimo le eclissi in un anno possono essere 7):
26 gennaio: eclisse anulare di Sole (vedi immagine)
9 febbraio: eclisse lunare di penombra
7 luglio: eclisse lunare di penombra
22 luglio: eclisse totale di Sole (vedi immagine)
6 agosto: eclisse lunare di penombra
31 dicembre: eclisse parziale di Luna
Le stagioni della Terra
(dati del U.S. Naval Observatory)
Come descritto dalla prima legge di Keplero, la Terra percorre un'orbita ellittica (poco eccentrica), di cui il Sole occupa uno dei due fuochi. Questo comporta che il nostro pianeta non è sempre alla stessa distanza dal Sole.
Perielio (punto più vicino al Sole): 4 gennaio alle ore 15 (TU)
Afelio (punto più lontano dal Sole): 4 luglio alle ore 02 (TU)
Equinozio di Primavera: 20 marzo alle ore 11e44 (TU)
Solstizio d'Estate: 21 giugno alle ore 05e45 (TU)
Equinozio d'Autunno: 22 settembre alle ore 21e18 (TU)
Solstizio d'Inverno: 21 dicembre alle ore 17e47 (TU)
Eclissi
Nel 2009 ci saranno 6 eclissi visibili dalla superficie terrestre; 2 di Sole e 4 di Luna (ricordiamo che al massimo le eclissi in un anno possono essere 7):
26 gennaio: eclisse anulare di Sole (vedi immagine)
9 febbraio: eclisse lunare di penombra
7 luglio: eclisse lunare di penombra
22 luglio: eclisse totale di Sole (vedi immagine)
6 agosto: eclisse lunare di penombra
31 dicembre: eclisse parziale di Luna
data :
3.1.09
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eventi astronomici del 2009
giovedì 1 gennaio 2009
Eventi del mese - Gennaio 2009
Questi i principali eventi astronomici del mese di gennaio 2009.
Luna
4 gennaio: primo quarto di Luna (ore 12e56 tempo locale)
Distanza Terra-Luna: 379.708 km
Dimensione apparente della Luna: 31'52"
11 gennaio: Luna piena (ore 04e26 tempo locale)
Distanza Terra-Luna: 354.199 km
Dimensione apparente della Luna: 33'58"
18 gennaio: ultimo quarto di Luna (ore 45 tempo locale)
Distanza Terra-Luna: 391.218 km
Dimensione apparente della Luna: 30'34"
26 gennaio: Luna nuova (ore 08e54 tempo locale)
Distanza Terra-Luna: 400.953 km
Pioggie meteoriche
2-3 gennaio: Quadrantidi (vedere: http://it.wikipedia.org/wiki/Quadrantidi)
Corpo progenitore: l'asteroide 2003 EH1, che forse corrisponde alla cometa C/1490 Y1
Date attive: dall' 1 al 5 gennaio
Frequenza massima: 31-45 meteore/ora
Illuminazione lunare: dal 32% del 2 gennaio al 43% del 3 gennaio, non fastidiosa perché tramonta quando il radiante, identificabile nella costellazione di Boote, sorge
Pianeti
Mercurio, allontanatosi dal Sole per tutto il mese di dicembre, raggiunge il 4 gennaio la massima elongazione est, brillando di magnitudine -0,54 ad appena 20° dalla nostra stella. Purtroppo, essendo l'eclittica molto bassa nel periodo invernale, ritarda un'ora appena il tramonto del Sole, per cui sarà difficile scovarlo in un cielo piuttosto chiaro. Il 20 gennaio si verrà a trovare in congiunzione inferiore, quindi ripasserà alla destra del Sole, da cui si allontanerà rapidamente divenendo "stella del mattino" verso est.
Venere sarà l'astro per eccellenza della della sera, al tramonto del Sole. Il 14 gennaio si troverà alla massima elongazione est, dove splenderà con magnitudine -4,42 a ben 47° dalla nostra stella. Facile da osservare.
Marte è praticamente inosservabile, essendo ancora molto vicino al Sole, da cui si sta allontanando lentamente. A fine mese tramonta un'ora prima del Sole, per cui dal mese di febbraio sarà visibile ad est poco prima dell'alba.
Giove continuerà ad avvicinarsi angolarmente sempre più al Sole; il 24 gennaio si troverà in congiunzione, cioè dietro al Sole.
Saturno compare sempre prima verso est, sotto la coda del Leone, ed è quindi osservabile per tutta la seconda parte della notte. A fine mese sorge poco dopo le 21, per cui diventerà nella seconda parte dell'inverno l'astro più interessante.
Urano sarà ancora osservabile nelle prime ore di buio, nella parte orientale dell'Acquario con magnitudine +5,9; Nettuno, invece, sarà sempre più vicino al Sole che a fine mese si verrà a trovare nella costellazione del Capricorno, e risulterà praticamente inosservabile.
Eclissi
26 gennaio: eclisse anulare di Sole, non visibile alle nostre latitudini.
Come si può vedere nell'immagine allegata (http://eclipse.gsfc.nasa.gov/OH/OHfigures/OH2009-Fig01.pdf), l'ombra muove dalla parte meridionale dell'Oceano Atlantico per attraversare tutto l'Oceano Indiano; l'evento centrale avviene alle ore 7e58 Tempo Universale e l'anularità dura ben 7 minuti e 54 secondi!
Altri fenomeni
4 gennaio: Terra al perielio (ore 15e32 tempo locale)
Il nostro pianeta si viene a trovare alla minima distanza dal Sole: 147.095.453 km
5 gennaio: infilata di pianeti al tramonto del Sole (vedi immagine)
Salendo dall'orizzonte verso l'alto: Giove, Mercurio, Nettuno, Venere e Urano
7 gennaio: la Luna transita davanti alle Pleiadi; l'evento inizia attorno alle 17e15, con il cielo ancora chiaro, e termina verso le 19
14 gennaio: Luna e Saturno sorgono insieme a est, poco prima dell 22e30
21 gennaio: Antares sorge preceduto da una sottile falce lunare (fase 22%) alle ore 5e30)
29-30 gennaio: la Luna continua a giocare con Venere al calar del Sole; il 29 si trova 8° più sotto al pianeta, mentre la sera successiva si viene a trovare 4° sopra
By Daniela e Angelo
Luna
4 gennaio: primo quarto di Luna (ore 12e56 tempo locale)
Distanza Terra-Luna: 379.708 km
Dimensione apparente della Luna: 31'52"
11 gennaio: Luna piena (ore 04e26 tempo locale)
Distanza Terra-Luna: 354.199 km
Dimensione apparente della Luna: 33'58"
18 gennaio: ultimo quarto di Luna (ore 45 tempo locale)
Distanza Terra-Luna: 391.218 km
Dimensione apparente della Luna: 30'34"
26 gennaio: Luna nuova (ore 08e54 tempo locale)
Distanza Terra-Luna: 400.953 km
Pioggie meteoriche
2-3 gennaio: Quadrantidi (vedere: http://it.wikipedia.org/wiki/Quadrantidi)
Corpo progenitore: l'asteroide 2003 EH1, che forse corrisponde alla cometa C/1490 Y1
Date attive: dall' 1 al 5 gennaio
Frequenza massima: 31-45 meteore/ora
Illuminazione lunare: dal 32% del 2 gennaio al 43% del 3 gennaio, non fastidiosa perché tramonta quando il radiante, identificabile nella costellazione di Boote, sorge
Pianeti
Mercurio, allontanatosi dal Sole per tutto il mese di dicembre, raggiunge il 4 gennaio la massima elongazione est, brillando di magnitudine -0,54 ad appena 20° dalla nostra stella. Purtroppo, essendo l'eclittica molto bassa nel periodo invernale, ritarda un'ora appena il tramonto del Sole, per cui sarà difficile scovarlo in un cielo piuttosto chiaro. Il 20 gennaio si verrà a trovare in congiunzione inferiore, quindi ripasserà alla destra del Sole, da cui si allontanerà rapidamente divenendo "stella del mattino" verso est.
Venere sarà l'astro per eccellenza della della sera, al tramonto del Sole. Il 14 gennaio si troverà alla massima elongazione est, dove splenderà con magnitudine -4,42 a ben 47° dalla nostra stella. Facile da osservare.
Marte è praticamente inosservabile, essendo ancora molto vicino al Sole, da cui si sta allontanando lentamente. A fine mese tramonta un'ora prima del Sole, per cui dal mese di febbraio sarà visibile ad est poco prima dell'alba.
Giove continuerà ad avvicinarsi angolarmente sempre più al Sole; il 24 gennaio si troverà in congiunzione, cioè dietro al Sole.
Saturno compare sempre prima verso est, sotto la coda del Leone, ed è quindi osservabile per tutta la seconda parte della notte. A fine mese sorge poco dopo le 21, per cui diventerà nella seconda parte dell'inverno l'astro più interessante.
Urano sarà ancora osservabile nelle prime ore di buio, nella parte orientale dell'Acquario con magnitudine +5,9; Nettuno, invece, sarà sempre più vicino al Sole che a fine mese si verrà a trovare nella costellazione del Capricorno, e risulterà praticamente inosservabile.
Eclissi
26 gennaio: eclisse anulare di Sole, non visibile alle nostre latitudini.
Come si può vedere nell'immagine allegata (http://eclipse.gsfc.nasa.gov/OH/OHfigures/OH2009-Fig01.pdf), l'ombra muove dalla parte meridionale dell'Oceano Atlantico per attraversare tutto l'Oceano Indiano; l'evento centrale avviene alle ore 7e58 Tempo Universale e l'anularità dura ben 7 minuti e 54 secondi!
Altri fenomeni
4 gennaio: Terra al perielio (ore 15e32 tempo locale)
Il nostro pianeta si viene a trovare alla minima distanza dal Sole: 147.095.453 km
5 gennaio: infilata di pianeti al tramonto del Sole (vedi immagine)
Salendo dall'orizzonte verso l'alto: Giove, Mercurio, Nettuno, Venere e Urano
7 gennaio: la Luna transita davanti alle Pleiadi; l'evento inizia attorno alle 17e15, con il cielo ancora chiaro, e termina verso le 19
14 gennaio: Luna e Saturno sorgono insieme a est, poco prima dell 22e30
21 gennaio: Antares sorge preceduto da una sottile falce lunare (fase 22%) alle ore 5e30)
29-30 gennaio: la Luna continua a giocare con Venere al calar del Sole; il 29 si trova 8° più sotto al pianeta, mentre la sera successiva si viene a trovare 4° sopra
Attività Antares
Venerdì 9 gennaio: Serantares
Liceo Scientifico di Lugo
"Serata di osservazioni al telescopio del Liceo"
(seguirà locandina)
Venerdì 9 gennaio: Serantares
Liceo Scientifico di Lugo
"Serata di osservazioni al telescopio del Liceo"
(seguirà locandina)
By Daniela e Angelo
data :
1.1.09
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