martedì 12 aprile 2011

«Vedo la Terra, è azzurra»

(...) 12 aprile 1961, alle 9,07 del mattino, ora di Mosca. «Partiamo». Solo queste parole, poi Yuri Alekseevic Gagarin parte sul razzo Vostok che lo deve portare in orbita.


Dopo il lancio, passarono lunghi minuti di silenzio, interminabili.
Poi, dallo spazio, arrivò la sua voce: «Vedo la Terra, è azzurra».

Nessuno, che abbia ascoltato in quel momento, ma anche chi le ha apprese dalla cronaca storica, ha più dimenticato queste parole.

Sono passate immediatamente tra le frasi celebri dell'avventura dell'uomo su questo pianeta.

Alle 10:09 il cosmonauta dell’allora Unione Sovietica informò che stava rientrando a Terra e alle 10,49 Gagarin con la sua navicella (nella foto l'abitacolo) atterrava, appeso a un paracadute, alle 10:57, in un campo vicino alla città di Takhtarova.

In quella prima storica missione riuscì a compiere un’intera orbita ellittica attorno alla Terra, raggiungendo un’altitudine massima di 302 chilometri e una minima di 175, viaggiando a una velocità di 27.400 chilometri all’ora.

Si apriva l'era astronautica, soprattutto quella che dimostrava che era possibile inviare un essere umano nello spazio e farlo rientrare incolume, cosa non di poco conto anche ai giorni nostri.

Ricordiamo anche noi questo giorno oggi.


ANEDDOTI e RITI A BAIKONUR

La cronaca racconta che la mattina del 12 aprile 1961 Gagarin e le sue riserve, Titov (il primo a sinistra nel francobollo commemorativo insieme a Gagarin) e Nelyubov, cominciarono l’avventura verso lo spazio e in quei momenti si racconta di una stranezza che però è entrata nella storia di tutti coloro che vengono lanciati da Baikonur.
Nonostante la tuta spaziale, pesante e ingombrante, Gagarin mentre viaggiava su un autobus insieme agli altri compagni di volo ebbe bisogno di fare pipì e, in gran segreto (non saprei come sia possibile dato che pare che sia stato sempre filmato tutto...), l’autista si fermò lungo il tragitto per consentire il bisogno.
Da quel giorno, ogni missione spaziale segue lo stesso rito.
Durante la vestizione si compiono sempre gli stessi movimenti e prima di salire sull’autobus un’orchestrina intona la stessa musica e puntualmente, durante il trasferimento il mezzo si ferma per far fare la pipì ai cosmonauti.

Bisognerà chiederne conferma ai nostri astronauti che hanno avuto occasione di partire dalla base di Baikonur, se ne avremo l'occasione! :-D

Potrete documentarvi ulteriormente anche su wikipedia... ricca di curiosità :

YURI GAGARIN SU WIKIPEDIA

VIDEO





SIMULAZIONE DEL RIENTRO DELLA VOSTOK-1



2 commenti:

Luigi Foschini ha detto...

Qualche anno fa ero a Noordwijk per un incontro tecnico all'ESA e mi capitò di visitare il museo dello spazio, che si trova di fianco a ESTEC. Rimasi molto impressionato quando vidi alcune tute spaziali di quei tempi e anche una capsula russa simile a quella usata da Gagarin. Rimasi impressionato per le dimensioni ridottissime, al punto da chiedermi come poteva un uomo stare lì dentro. Io sarei stato sicuramente claustrofobico!

uniroma.tv ha detto...

Salve, siamo della redazione di UniromaTV. In occasione del 50° anniversario del volo del primo uomo nello Spazio, siamo andati ad assistere all'evento che ha commemorato il viaggio di Yuri Gagarin, primo uomo nello Spazio.
Magari può interessarvi il nostro servizio che troverete al seguente link: http://www.uniroma.tv/?id=18603
Grazie, a presto!