domenica 3 settembre 2017

Nebulosa Dumbbell in HOO Palette e Hubble Palette


La Nebulosa Manubrio (nota anche come Nebulosa DumbBell, dalla corrispondente denominazione inglese o con la sigla di catalogo M 27) è una celebre e brillante nebulosa planetaria visibile nella costellazione della Volpetta.

Riporto qui sotto la descrizione di Charles Messier:
"Il 12 luglio 1764 ho lavorato alla ricerca di nebulose e ne ho scoperta una in Vulpecula fra le due zampe anteriori, molto vicina alla quattordicesima stella di questa costellazione secondo il catalogo di Flamsteed; la si vede molto bene con il rifrattore non acromatico di 3 piedi e mezzo di focale. L'ho esaminata a 104 ingrandimenti con un telescopio gregoriano: appariva ovale e non conteneva alcuna stella, ha diametro di circa 4 minuti di grado. Ho comparato questa nebulosa alla stella vicina che ho appena nominato: ne è risultata una ascensione retta di 279° 21' 41" ed una declinazione settentrionale di 22° 04' 41" [Charles Messier, da: "Un viaggio nella Astronomia del '700"].

Come si potrà notare, la descrizione di Charles Messier è concisa, ma abbastanza riduttiva nei confronti di una delle più belle nebulose del cielo in assoluto. E' stata chiamata "Dumb-Bell" in quanto nelle fotografie a lunga posa ricorda un manubrio per il sollevamento pesi (con un pò di immaginazione, però!). La Dumbell (M27) non ha un aspetto "planetario" nel senso classico, ma sembra più che altro formata da due fusi di luce disomogenei e con bordi esterni abbastanza definiti.
La nebulosa dista circa 1.360 anni luce da noi, è di magnitudine apparente 7,5 e ha un diametro apparente di 8' x 5,6'.
Nel 1970 fu calcolata la velocità di espansione reale, pari a 31 km/s. Dal suo raggio di poco più di 1 anno luce e dalla sua velocità di espansione, si può calcolare a ritroso il tempo necessario per arrivare a tali dimensioni, che risulta essere di 9.800 anni.
Quindi la DumbBell ha avuto origine, appunto, 9.800 anni fa.




L'immagine qui sopra della Dumbbell non è stata ottenuta in colori reali, ma con particolari filtri selettivi a banda stretta per metterne in rilievo i dettagli.

Ho eseguito due differenti riprese, una con un filtro idrogeno-alfa (H-alpha) e un'altra con il filtro ossigeno III (OIII); successivamente ho elaborato l'immagine finale unendo le due differenti riprese, con la cosiddetta HOO Palette
A differenza della Hubble Palette che associa il rosso allo zolfo SII, il verde all'H-alpha e il blu all'OIII, l'HOO Palette associa il rosso all'H-alpha e il verde e blu all'OIII.



L'immagine qui sopra è sempre stata ottenuta con la Hubble Palette; mi è stato sufficiente aggiungere un'immagine ottenuta con lo zolfo SII alle altre due fatte precedentemente in H-alpha e OIII, e sostituire l'abbinamento colore dei 3 filtri. Ossia ho associato il rosso allo zolfo SII, il verde all'H-alpha e il blu all'OIII. Ho così ottenuto un'immagine più dettagliata, ma meno delicata e quindi meno gradevole alla vista.

1 commento:

Enrico Montanari ha detto...

Ottimo Michele, bellissima nebulosa! ;-)