Come non facile è riuscire a conciliare una discussione costruttiva tra i diversi approcci metodologici che contraddistinguono ragione e religione: più di una volta si sono esse scontrate in contrapposizioni dogmatiche, sia nelle proprie convinzioni teologiche, che anche in quelle assolutamente ateistiche.
Il libro di Gingerich si muove al confine tra queste due contrapposizioni mantenendosi sorprendentemente equidistante. Astronomo di grande esperienza, profondo conoscitore di Copernico e quindi dei primi conflitti tra scienza moderna e fede, Gingerich si dichiara fin dall’inizio schiettamente convinto di un universo con una finalità ultima, teologica, ma senza cercare di imporre il proprio pensiero, sempre muovendosi in uno spirito di ricerca di confronto costruttivo e di apertura alle idee degli altri. E allora il libro conduce il lettore, in modo semplice e chiaro, attraverso pillole di astronomia, geologia e biologia, in un percorso affascinante, che inevitabilmente induce a farsi domande profonde sul ruolo dell’uomo nel cosmo e sul fatto che la sua evoluzione sia o meno un risultato di una sommatoria di processi casuali, o “costretta” da un disegno predeterminato.
E’ molto interessante seguire Gingerich nell’analisi riguardante il concetto di mediocrità che la rivoluzione copernicana ha involontariamente generato nelle scienze astronomiche: non essere per la Terra al centro del Sistema Solare, né il sole al centro della Via Lattea, né la nostra Galassia in posizione privilegiata nell’universo, ha determinato un palese ridimensionamento del ruolo dell’uomo nel cosmo, rendendo marginale e periferica la sua presenza e conseguentemente mettendo in dubbio l’esistenza di un Progetto Divino. Gingerich contrappone però questa mediocrità cosmica alla sorprendente complessità biologica della macchina umana: “il numero di interconnessioni sinaptiche (nel nostro singolo cervello) supera altrettanto abbondantemente il numero di stelle della nostra Via Lattea”, aprendo quindi inevitabile il conflitto tra un evoluzionismo ateo e causale (le mutazioni sono processi spontanei e casuali?) che non riesce a spiegare a livello probabilistico il risultato finale di una macchina umana così complessa e in grado di farsi delle domande sul senso di questa giostra meravigliosa che è l’Universo.
La partita è ancora aperta.
Un libro da leggere con attenzione e prendere come esempio in un periodo che si presenta così sterile in ogni campo, ricco di conflitti ideologici e dell’incapacità dell’ascolto dell’altro.
NOTA DELLA REDAZIONE:
L'editore ci ha contattati offrendoci la possibilità di distribuire il libro in occasione delle nostre SeraAntares e ad un prezzo speciale, particolarmente conveniente. Chi di voi fosse interessato sia alla trattazione durante una serata pubblica, sia all'eventuale acquisto, è pregato di contattarci all'indirizzo email che trovate in testata del blog. Raggiungendo un numero minimo di interessati provvederemo a farci inviare un certo quantitativo di copie a prezzo agevolato.
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