Citando la celebre frase del film Blade Runner di R. Scott, vi allego una e-mail inviata dal nostro socio Daniele Mecati, una delle colonne portanti dell'osservatorio, e che mi ha scritto le sue, le nostre emozioni di questi giorni, considerazioni che dopo l'ottimo e commovente post di Angelo trovano un giusto coronamento con queste bellissime frasi di Daniele... (In allegato una delle prime foto all'oculare del fuoco Newton del 500)
" L’altra notte ho avuto la fortuna di vedere il trapezio di Orione rifulgere di luce e illuminare la nube che lo ha generato , ho visto nitidi filamenti gassosi in controluce attraversare l’orizzonte delle quattro stelle centrali , ho visto le due ali da farfalla verdi e azzurre , l’ho visto incredibilmente vicino e pulito e ho ritrovato la memoria di tutte le foto che altri avevano fatto e a cui avevo prestato fede e delle altre immagini che altri strumenti mi avevano dato ma con minor dettaglio e precisione.
La mia esperienza è andata molto più lontano di quanto avessi immaginato , il mio occhio ha visto direttamente cosa succede lì fuori a sud di Monteromano all’una di notte a circa 45 gradi di ascensione retta. Non avevo e forse non avrò mai più una dilatazione del mio orizzonte maggiore di questa.
E’ vero che le cose si imparano sui libri ed ora anche sui monitor dei computer ma quando vengono confermate dall’esperienza diventano convinzioni e puntelli per successivi pensieri , escono fuori dal vago e diventano parte di noi.
Nel mare di offerte che questi anni pieni di abbondanza e di sprechi il nostro mondo ha saputo creare c’è anche il nostro osservatorio che ora con queste ottiche , con la sua meccanica di precisione e l’elettronica per il puntamento e l’inseguimento è un potentissimo mezzo per allenare il pensiero , quello vero , quello non gratuito della conoscenza diretta.
L’osservatorio va raggiunto nel suo luogo geografico , occorre disciplina e silenzio , ci si deve difendere dal freddo anche in estate e alle volte è nuvoloso.
Ma ciò che puoi vedere è sconfinato e ti darà la certezza che nessuno racconta bugie , che il tuo universo è li fuori dalla nostra atmosfera e di una grandezza senza fine.
Io ricordo che la più grande emozione dinnanzi all’opera dell’uomo che abbia mai provato fu l’immagine del Partenone che si innalzava dalle pagine dei libri nel salire gli ultimi sette gradini della scala dei Propilei , la storia ebbe un senso per me , io incontrai i miei libri in quei sette gradini che dovevo ancora percorrere.
La nostra conoscenza arriverà fin dove ci porteranno le ottiche del nostro meraviglioso Newton , oltre sarà sempre un atto di fede negli altri e sarà così anche per tutti i visitatori che avranno occasione di guardare con attenzione."
Daniele Mecati
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