Esistono eventi che stimolano le emozioni. Gli astrofili, intesi nel pieno senso del termine, coltivano una passione per una materia che permette di percepire ed apprezzare oggetti, panorami e ambientazioni che la frenesia della vita moderna sta "rubando" alla maggior parte delle persone.
Prendere coscienza delle proprie dimensioni e di quelle di ciò che ci circonda è già una bella impresa ma farlo rapportandosi all'universo e da un punto privilegiato come Monteromano eleva a potenza gli effetti e le sensazioni.
Quest'anno ricorre il trentesimo anniversario della costituzione del Gruppo Astrofili Antares e quindi posso scrivere in piena consapevolezza e con un certo bagaglio di esperienza ciò che avete appena letto. Constatare che tra le nuove leve dell'associazione si possono annoverare altri giovani astrofili che condividono le stesse emozioni che hanno animato i soci fondatori e che li hanno spinti a realizzare l'osservatorio e le attività di cui hanno potuto usufruire migliaia di persone nel corso degli anni è quindi una soddisfazione molto particolare. Matteo, tra l'altro, non credo che abbia ancora avuto modo di leggere i nostri "vecchi" diari...
Non posso infatti evitare di ricordare le emozioni dei diari che scrissi con Enrico durante la mitica campagna osservativa della Hale-Bopp e soprattutto attraverso la rete Fidonet nell'area ASTRO.ITA, nei tempi pionieristici in cui internet albeggiava ancora timidamente. Cose che andrebbero raccontate.
Tra quei ricordi resta vivido il ringraziamento che arrivò in mezzo a tanti altri che leggevano i nostri report osservativi. Quando cominci a leggere un messaggio di complimenti ne sei sempre contento, specie se dalle parole traspare la sincerità, ma vi garantisco che l'emozione che si prova leggendone uno che proviene da un "non vedente" che ringrazia perchè attraverso le nostre parole ha potuto condividere la nostra esperienza e rivivere in quelle descrizioni le sensazioni di ciò che non può più percepire direttamente... beh, ragazzi... vi garantisco che ce l'ho ancora nel cuore insieme alle lacrime di felicità che mi uscirono incontrollabili.
Avremo modo di ritornare sull'argomento ma intanto gustatevi il diario scritto da Matteo e gustatevi la passione con cui l'ha scritto ! ... Noi del Gruppo Astrofili Antares siamo così !
Roberto Baldini
DIARIO del socio MATTEO REGGIDORI
"TRANSITO DI VENERE 2012"
finalmente trovo un momento per scrivere ciò che ho vissuto,
riguardo la sera in oggetto, unica oserei dire...
In occasione del transito di Venere del 2004 non mi
interessavo, aggiungo purtroppo, della materia astronomica, di conseguenza
potrei anche aver intravisto la notizia senza dargli troppo peso e/o
approfondirla.
Al contrario dopo 8 anni, cioè poco più di una settimana fa,
ero informato su tutto quello che bisognava sapere/avere per vivere in prima
persona questo evento. La conoscenza, gli strumenti ed un bel piazzale a
disposizione per godere di un alba spettacolare e unica. Ricordo che io e
Alfredo abbiamo iniziato a parlare di questo evento già 4 o 5 mesi fa, se non
addirittura a Dicembre, su come potevamo organizzarci e sul fatto che il meteo
avrebbe avuto un ruolo molto importante... insomma, paure da astrofili!
In ogni caso, a pochi giorni dall'evento il modo di
procedere era ben delineato: essere pronti per il transito con tutto il
necessario già la sera prima, poi in un qualche modo ci saremmo riposati
(oppure no) e rifocillati (assolutamente sì). Il pensiero di dormire per
qualche ora solamente è stato un deterrente solo nei primi attimi di
indecisione, dopodiché ha preso piede la voglia di essere pronti e appostati il
prima possibile, da vivere come un’avventura!
Poco prima delle 22 sono giunto in osservatorio dove mi
aspettava la Luna
che di lì a poco sarebbe sorta… Eh sì, posso evitare di dormire per una notte
ma la Luna
mentre sorge è da fotografare assolutamente! Mentre cercavo di capire dove
piazzare il telescopio immaginando dove sarebbe sorto il Sole poche ore dopo,
ho dato un’occhiata all’orologio… “caspita mancano appena 15 minuti al sorgere
della Luna e non ho ancora montato l’attrezzatura!”.
Più in fretta di qualsiasi altra volta, ecco pronti
treppiede, montatura, telescopio e macchina fotografica e… dov’è la Luna? Eccola, rossa che si
alza da dietro le colline! Sorta probabilmente da 5 minuti. Beh, non mi posso
lamentare, via allora alla sessione fotografica.
L’attesa delle circa 200 foto è stata allietata da fuochi
d’artificio sulla costa e parecchi aerei che andavano in ogni direzione.
Più tardi, vicini al termine delle foto alla Luna, è
arrivato Alfredo: dopo qualche minuto che studiava a sua volta la posizione per
la sua attrezzatura mi rivolge la parola e dice: “Non è che il Sole sorga
proprio dietro al palo con la stazione meteo? Lo sai Matteo che a Giugno la
nostra stella si leva più vicina a nord”. Io ho risposto che sì, ci avevo
guardato e credevo, secondo chissà quali calcoli, che non avrebbe dovuto essere
un grosso problema. Fatto sta che decidiamo di spostare i 30-40 kg senza smontare
alcunché.
Nel frattempo, mentre ero al computer a guardare le foto
appena scattate, attraverso i potenti mezzi della tecnologia (ndr: webcam e connessione internet in osservatorio), Roberto mi
contatta da casa e intrattengo una conversazione in chat durante la quale, dopo aver
saputo delle foto, mi chiede di mandargliene qualcuna da postare immediatamente
sul blog. Certo, con piacere! Dobbiamo essere sempre aggiornati e dare le
notizie quanto prima! E così eccole apparire sul blog ad un’ora piuttosto tarda. Sono le mie foto del sorgere della Luna ! (ndr: vedi news del 06/06/2012)
La serata passa fra bicchieri di thè caldo, biscotti,
patatine e tutte le stelle doppie visibili in quel momento presenti nel
catalogo della montatura, vero Alfredo?
Poco dopo le 2 ho cominciato ad accusare sintomi di
sonnolenza, come poca voglia di parlare e chiusura delle palpebre… così per non
oppormi alla natura che in quel momento mi comandava, mi sono infilato nel
sacco a pelo steso in macchina! Ammetto, per ignoranza, che dormire, ops!
volevo dire riposare, in un luogo lontano da qualsiasi attività umana è una
cosa fantastica, stupenda, insomma da provare! Definirei come insolita o strana
la mancanza di auto che suonano, scooter che sfrecciano, ma vi posso assicurare
che entro pochi minuti risulta assai gradevole questo silenzio!
Il riposo è durato appena 1 ora, dopo il quale ero già
pronto per vedere a occhio nudo quanto era cambiato il cielo: Marte e la
costellazione del Leone erano già tramontati, Saturno li stava seguendo a ruota
mentre a est era già apparso il “cavallo alato” vale a dire la costellazione di
Pegaso.
Di lì a poco, anche se non mi rendevo conto in maniera
conscia del tempo che passava, ecco arrivare ai nostri occhi uno spettacolo che
dalle città è difficile vedere: il primo rischiaramento del cielo, con colori
blu, che anticipava di circa 1 ora e mezza l’arrivo della nostra stella!
Non ricordo bene cosa sia successo fino al fatidico orario
delle 5.40, ma so per certo che sono giunti in osservatorio Enrico, Nadia e
Daniela. Bravi! La vera sfida l’avete vinta voi, svegliarvi proprio nel momento
in cui si dorme meglio.
Ognuno si prepara al meglio per assistere allo spettacolo,
controllo telescopio, messa a fuoco e… “Sai Alfredo, mi pervade l’assoluta idea
che nella posizione in cui si trovava prima il telescopio, avrebbe potuto non
catturare le prime immagini del Sole appena sorto!”. Quindi “Grazie Alfredo!”.
Dopo questa presa di coscienza, le luci dell’alba hanno cominciato
ad essere più forti ed in qualunque parte del cielo si guardasse,
l’illuminazione era praticamente costante, mentre le nubi sulla linea
dell’orizzonte facevano da scudo ai raggi del nostro Sole ma… più voci
riecheggiano dall’osservatorio: “Eccolo! Si intravede in mezzo alle nuvole”.
Pronti. Via con le foto! “Ma no, non si vede niente”, “caspita quante nuvole”, “centralo
un po’ meglio” e via andare con commenti di ogni tipo.
A pochi minuti dal sorgere del Sole, le nuvole ci regalano
un immagine stupenda: “una fascia scoperta dove si vede chiaramente… ma…
guarda! È quello Venere! Caspita quanto è piccolo! E quanto siamo piccoli noi
in confronto al Sole…”. Una decina di minuti dopo, le nuvole erano già un
ricordo e si poteva vedere l’intero disco solare con un pianeta che transitava
dinanzi, più alcune macchie solari discretamente grandi. Dall’osservatorio
giunge un richiamo sufficientemente forte: “Matteo, vieni a vedere!”. Sì,
effettivamente era giunto il momento di capire come si presentava il Sole visto
in una strumentazione diversa da quella in mio possesso: entrare in cupola e
vedere l’immagine della nostra stella impressa su un telo per videoproiettore è
stata una grande emozione, condivisibile da tutti i presenti, dal momento che
il disco solare aveva un diametro di circa 20-30 cm (giusto Enrico?), un
po’ come se fossimo tornati indietro nel tempo provando le medesime emozioni
dei grandi scopritori del passato i quali, non essendo dotati di filtri per questo
tipo di osservazioni, non potevano far altro che guardare il Sole con la
tecnica della proiezione di oculare. Sono rimasto colpito a tal punto che… non
credevo di avere una reazione simile: i presenti all’evento potranno
confermare… finchè ero in cupola non facevo altro che dire “è uno spettacolo
incredibile”, “veramente un’ottima idea”, “è troppo bello visto così!” e frasi
di questo tipo.
Dividendomi fra la cupola e il mio telescopio per cercare di
tenere più centrato possibile il soggetto, quest’ultimo si levava sempre più,
inondando di luce e calore Monteromano, le valli circostanti ma soprattutto chi
scrive!
Così, quando l’orologio segnava le 6.39, dopo una spola
continua fra la cupola e la mia postazione, era giunto il momento del contatto
interno in uscita, cioè quando il pianeta, ancora dentro al disco solare, ne
tocca apparentemente il bordo, seguito 17 minuti dopo, dal contatto esterno in
uscita: in quell’attimo tutto era finito, l’evento apparteneva al passato, ma
felice e orgoglioso di avervi partecipato insieme ad Alfredo, Daniela, Nadia ed
Enrico, ho iniziato a sistemare tutto l’occorrente in auto per fare ritorno a
casa, dove mi avrebbe aspettato il letto per un meritato riposo.
Matteo Reggidori