(Hannes Alfven, pioniere della fisica del plasma, 1908-1995)
Qualche anno più avanti, ho avuto occasione di applicare i concetti imparati sui libri di Alfven alle mie ricerche nel settore della planetologia, quando studiavo la fisica dei plasmi meteorici e l'interazione con le onde radio (problema affrontato nella mia tesi per la seconda laurea), gli impatti di piccoli asteroidi nell'atmosfera terrestre o gli impatti iperveloci di meteoroidi con i satelliti artificiali. E ancora oggi, in astrofisica delle alte energie, la conoscenza di fisica del plasma è per me fondamentale.
In questo anno, 2008, ricorrono parecchi anniversari. Oggi, leggendo le pagine di Nuovo Orione (maggio 2008), la mia attenzione è caduta su un trafiletto di Giuseppe Palumbo (pag. 28) che ricorda il centenario della nascita di Hannes Alfven, premio Nobel per la fisica nel 1970 per i suoi studi sulla magnetoidrodinamica e fisica del plasma. Il plasma è il quarto stato della materia, dopo solido, liquido e gassoso, e anche lo stato più comune della materia nell'Universo. Di plasma sono le stelle; i dischi di accrescimento protostellari, protoplanetari, intorno a singolarità spaziotemporali e stelle di neutroni; i getti relativistici emessi dalle singolarità; il vento solare; la magnetosfera terrestre; le fasce di van Allen e si potrebbe continuare ancora e ancora. Un particolare tipo di onde che si generano nei plasmi sono chiamate oggi onde di Alfven.
Per me, Alfven riveste un'importanza particolare nella mia formazione, dato che, ai tempi della prima laurea, mi sono formato proprio sui suoi libri e ho conseguito il titolo di "dottore" proprio con una tesi sulla magnetoidrodinamica. In particolare, il libro Cosmic Electrodynamics me lo sono letto e riletto tante volte da perderne il conto. La scoperta di Alfven che più mi ha affascinato è il congelamento delle linee di campo magnetico nei plasmi. Quando la conducibilità elettrica di un plasma ha valori così grandi da tendere all'infinito, succede che il campo magnetico rimane congelato col plasma e entrambi si muovono insieme come un unico fluido.
Qualche anno più avanti, ho avuto occasione di applicare i concetti imparati sui libri di Alfven alle mie ricerche nel settore della planetologia, quando studiavo la fisica dei plasmi meteorici e l'interazione con le onde radio (problema affrontato nella mia tesi per la seconda laurea), gli impatti di piccoli asteroidi nell'atmosfera terrestre o gli impatti iperveloci di meteoroidi con i satelliti artificiali. E ancora oggi, in astrofisica delle alte energie, la conoscenza di fisica del plasma è per me fondamentale.
Un grazie quindi all'opera di Alfven, da cui ho imparato molto, che mi è stata utilissima per capire e proporre soluzioni a altri tipi di problemi scientifici, e da cui ho ancora molto da imparare.
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