Da appassionato di astronomia non posso che essere contento dell'iniziativa del WWF che ha indetto per oggio la giornata mondiale del Earth Hour, l'ora della Terra, che vedrà lo spegnimento generalizzato delle luci planetarie per 60 minuti, a partire dalle 20:30. Tutte le informazioni le trovate sul sito apposito.
Nella foto potete vedere il Colosseo spento durante la manifestazione analoga del 2008.
A proposito di inquinamento luminoso, dal punto di vista del nostro osservatorio, da 10 anni a questa parte, la situazione dell'inquinamento luminoso è peggiorata. Luci su luci affollanno sempre più la pianura, con un festival di sprechi e consumi inutili soprattutto da parte delle amministrazioni pubbliche, ma con anche i privati stanno contribuendo fortemente alla cancellazione della Via Lattea dai nostri cieli.
Ci sono delle eccezioni, devo segnalare ad esempio che le nuove illuminazioni installate a Lugo mi hanno stupito piacevolmente, con dispersione nulla verso l'alto, tanto che mi piacerebbe cominciare a catalagore nel blog, o in un blog apposito, gli esempi di luci corrette o inquinanti, in modo da aprire una possibile collaborazione con le amministrazioni locali.
Per quanto riguarda i privati vorrei solo sottolineare l'equazione sbagliata più luce = più sicurezza. Ad esempio stanno prolificandosi luci nelle case attorno a Monteromano, purtroppo si sono verificati furti notturni, ed è normale che i cittadini vogliano scoraggiare i crimini con una più elevata illuminazione. Ma questo non risolve il problema, anzi aiuta meglio i ladri a muoversi sul terreno, tanto se arriva poi qualcuno è facile nascondersi. Allora il mio consiglio sarebbe quello di installare dei sensori di prossimità, con le luci che s'accendono solo se notano movimenti intorno alle case: in questo caso l'inquinamento luminoso sarebbe contenuto, ed anche la sicurezza aumenterebbe, perchè chi transita per la strada e nota luci accese nel cortile di una casa, può avvisare l'autorità preposta dell'anomalia riscontrata. Avremo modo di riparlarne, per il momento pensiamo a dare un segnale forte questa sera, spegnendo le luci per 1 ora e riguadagnandoci il buio della notte, ormai dimenticato.
sabato 28 marzo 2009
A proposito di inquinamento luminoso
data :
28.3.09
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Inquinamento luminoso
venerdì 27 marzo 2009
Luna di 1 giorno, spettacolo serale
E' sempre bello vedere la falce di Luna al tramonto, ed oggi lo scenario era davvero spettacolare, dato che la luna nuova è passata esattamente da 1 giorno, e la falce risultava sottilissima ed accompagnata da un evidentissima luce cinerea, visibile anche ad inizio crepuscolo.
La foto che vi allego è stata scattata alle ore 19:25 circa di stasera, direttamente da Lugo, ed immortala una luna "giovane" di circa 27,4 ore che si appresta a tramontare in un cielo denso di cirri.
Davvero un bellissmo spettacolo!
Enrico
La foto che vi allego è stata scattata alle ore 19:25 circa di stasera, direttamente da Lugo, ed immortala una luna "giovane" di circa 27,4 ore che si appresta a tramontare in un cielo denso di cirri.
Davvero un bellissmo spettacolo!
Enrico
domenica 22 marzo 2009
Astronomia a Casa del Diavolo
... potrebbe sembrare un'esclamazione un pò colorita ma in realtà non lo è. Si tratta invece di un'affermazione ben precisa ovvero del fatto che ad Alfonsine è stata fatta una donazione/lascito di uno strumento di circa 30 anni fa realizzato dalle officine Spada di Verona e con ottiche ZEN e che ora è stato dislocato presso la fattoria denominata Casa del Diavolo e famosa in ambito storico cinematografico per aver ospitato il set di un famoso film "L'Agnese va a morire".
A parte la storia dello strumento e della famiglia che ne ha stabilito la donazione al Comune (dei quali ci riserviamo di parlare in un secondo momento), è giusto spendere un paio di parole in merito al "gesto". Così come accadde molti anni fa a Lugo, uno strumento vecchio ma pregno di passione, con la sua donazione riesce a suscitare entusiasmo e voglia di avvicinarsi all'astronomia.
Oltre alla lodevole intenzione di riaprire gli occhi dello strumento dormiente va quindi supportata l'onda di interesse e di slancio che potrà accrescere il numero di persone che potranno finalmente avvicinare il proprio sguardo sull'universo.
Ieri sera, un pò forzosamente, è stata organizzata una serata di "inaugurazione" dello strumento il quale ha visto per ora, come prima operazione assistita dal Gruppo Antares, solo la rialluminazione degli specchi eseguita pochi giorni fa. Presso Casa del Diavolo abbiamo quindi mostrato in modo abbastanza inusuale e molto "ruspante" lo strumento allestito praticamente senza alcuna manutenzione ovvero nello stato in cui si trovava al momento della donazione e collocato su un carretto a ruote per poterlo poi riparare in una rimessa in attesa di un alloggio dove collocarlo in pianta stabile.
L'aspettativa suscitata dalll'entusiastico comunicato inserito in circolazione già da tempo, nonostante non fosse stato concordato più di tanto con noi, ha portato ben 60-70 persone a partecipare alla serata più che altro g-astronomica. Al termine della cena siamo arrivati io e Mirco Villa (coadiuvato dal figlio Alessio) e successivamente da Enrico Bezzi per verificare davanti ai presenti l'effettivo funzionamento delle ottiche pur sapendo che si sarebbe trattato di una pura formalità tecnica e soprattutto simbolica per quanto riguardava l'utilizzo dello strumento per il pubblico.
A parte la collocazione di fortuna sul carretto, va detto che lo strumento è fermo da 30 anni e non vi è ancora stato il tempo materiale di verificare motorizzazione e parte meccanica, pertanto per poterlo utilizzare in puntamento è stato necessario fare operazioni con chiavi inglesi e questo dovrebbe già dimostrare il lavoro che ancora è necessario per renderlo effettivamente operativo.
A parte tutto ciò la serata è stata convertita rapidamente (e il freddo vento che ci ha accompagnati era buon consigliere nel velocizzare tale decisione) in una serata di "infarinatura" o introduzione che dir si voglia al riconoscimento delle costellazioni grazie all'ausilio degli oramai famosi laser verdi di cui disponiamo. I presenti infreddoliti e in alcuni casi un pò sprovveduti a livello di abbigliamento hanno gradito la presentazione e alcuni hanno anche potuto osservare in modo frugale dall'oculare del telescopio verificandone l'effettivo "funzionamento". In breve la serata è andata esaurendo l'entusiasmo inaugurale ma i presenti hanno potuto mantenere lo stimolo nei confronti dell'iniziativa grazie anche alle nostre spiegazioni delle potenzialità che lo strumento racchiude e che potranno essere "distillate" se sarà opportunamente restaurato nella sua completezza.
Riteniamo che lo strumento sia valido e funzionale per essere collocato in Fattoria e, come tutti gli strumenti "vecchi", ha caratteristiche decisamente interessanti da sfruttare (è pur sempre un 300 mm !!!).
In definitiva, abbiamo aiutato a dissodare un terreno che si preannuncia fertile ma per farlo rendere andrà coltivato con cura. In attesa quindi di rapportarci con l'Amm. Comunale di Alfonsine per conoscere con maggior precisione intenzioni, progetti, disponibilità e quant'altro, gustiamoci la soddisfazione di aver verificato che esistono ancora "tesori" astronomici da riscoprire nella nostra amata Romagna che si rivela essere stata negli anni '60-'70 l'area italiana con la più massiccia concentrazione di telescopi "amatoriali" di grandi dimensioni!
LUGO :
# MINARDI 300 mm
# TAMPIERI 250 mm
# BARTOLOTTI 360 mm
# LICEO LUGO 450 mm
(tutti con svariati strumenti secondari da 200 mm)
ALFONSINE :
# SINTINI 300 mm
A parte la storia dello strumento e della famiglia che ne ha stabilito la donazione al Comune (dei quali ci riserviamo di parlare in un secondo momento), è giusto spendere un paio di parole in merito al "gesto". Così come accadde molti anni fa a Lugo, uno strumento vecchio ma pregno di passione, con la sua donazione riesce a suscitare entusiasmo e voglia di avvicinarsi all'astronomia.
Oltre alla lodevole intenzione di riaprire gli occhi dello strumento dormiente va quindi supportata l'onda di interesse e di slancio che potrà accrescere il numero di persone che potranno finalmente avvicinare il proprio sguardo sull'universo.
Ieri sera, un pò forzosamente, è stata organizzata una serata di "inaugurazione" dello strumento il quale ha visto per ora, come prima operazione assistita dal Gruppo Antares, solo la rialluminazione degli specchi eseguita pochi giorni fa. Presso Casa del Diavolo abbiamo quindi mostrato in modo abbastanza inusuale e molto "ruspante" lo strumento allestito praticamente senza alcuna manutenzione ovvero nello stato in cui si trovava al momento della donazione e collocato su un carretto a ruote per poterlo poi riparare in una rimessa in attesa di un alloggio dove collocarlo in pianta stabile.
L'aspettativa suscitata dalll'entusiastico comunicato inserito in circolazione già da tempo, nonostante non fosse stato concordato più di tanto con noi, ha portato ben 60-70 persone a partecipare alla serata più che altro g-astronomica. Al termine della cena siamo arrivati io e Mirco Villa (coadiuvato dal figlio Alessio) e successivamente da Enrico Bezzi per verificare davanti ai presenti l'effettivo funzionamento delle ottiche pur sapendo che si sarebbe trattato di una pura formalità tecnica e soprattutto simbolica per quanto riguardava l'utilizzo dello strumento per il pubblico.
A parte la collocazione di fortuna sul carretto, va detto che lo strumento è fermo da 30 anni e non vi è ancora stato il tempo materiale di verificare motorizzazione e parte meccanica, pertanto per poterlo utilizzare in puntamento è stato necessario fare operazioni con chiavi inglesi e questo dovrebbe già dimostrare il lavoro che ancora è necessario per renderlo effettivamente operativo.
A parte tutto ciò la serata è stata convertita rapidamente (e il freddo vento che ci ha accompagnati era buon consigliere nel velocizzare tale decisione) in una serata di "infarinatura" o introduzione che dir si voglia al riconoscimento delle costellazioni grazie all'ausilio degli oramai famosi laser verdi di cui disponiamo. I presenti infreddoliti e in alcuni casi un pò sprovveduti a livello di abbigliamento hanno gradito la presentazione e alcuni hanno anche potuto osservare in modo frugale dall'oculare del telescopio verificandone l'effettivo "funzionamento". In breve la serata è andata esaurendo l'entusiasmo inaugurale ma i presenti hanno potuto mantenere lo stimolo nei confronti dell'iniziativa grazie anche alle nostre spiegazioni delle potenzialità che lo strumento racchiude e che potranno essere "distillate" se sarà opportunamente restaurato nella sua completezza.
Riteniamo che lo strumento sia valido e funzionale per essere collocato in Fattoria e, come tutti gli strumenti "vecchi", ha caratteristiche decisamente interessanti da sfruttare (è pur sempre un 300 mm !!!).
In definitiva, abbiamo aiutato a dissodare un terreno che si preannuncia fertile ma per farlo rendere andrà coltivato con cura. In attesa quindi di rapportarci con l'Amm. Comunale di Alfonsine per conoscere con maggior precisione intenzioni, progetti, disponibilità e quant'altro, gustiamoci la soddisfazione di aver verificato che esistono ancora "tesori" astronomici da riscoprire nella nostra amata Romagna che si rivela essere stata negli anni '60-'70 l'area italiana con la più massiccia concentrazione di telescopi "amatoriali" di grandi dimensioni!
LUGO :
# MINARDI 300 mm
# TAMPIERI 250 mm
# BARTOLOTTI 360 mm
# LICEO LUGO 450 mm
(tutti con svariati strumenti secondari da 200 mm)
ALFONSINE :
# SINTINI 300 mm
data :
22.3.09
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venerdì 20 marzo 2009
Individuato un sistema binario di buchi neri!
Da tempo è noto che al centro delle galassie sono ospitati buchi neri supermassicci di massa pari a milioni, se non miliardi, di masse solari. La presenza dei buchi neri ha conseguenze rilevanti sull'evoluzione delle galassie: anzi pare esistere una relazione tra la massa del buco nero centrale e la massa del bulge della galassia. La presenza di un buco nero si manifesta grazie all'intensa radiazione emessa dalla materia che, risucchiata dall'intensa forza gravitazionale, precipita sul buco nero lungo un percorso a spirale. L'emissione ha caratteristiche che dipendono fortemente non solo dalla massa ma anche dalla geometria con cui la materia precipita sul buco nero. Questa circostanza è stata utilizzata da un gruppo di astronomi americani del National Optical Astronomy Observatory per scoprire una coppia di buchi neri supermassicci in orbita l'uno attorno all'altro al centro di una galassia distante. Si tratta di due buchi neri di masse differenti: il primo ha massa pari a 20 milioni di masse solari, mentre il secondo è notevolmente più massiccio con massa pari a 1 miliardo di masse solari. I due mostri sono separati da una distanza di circa 4 mesi-luce (appena 1/10 della distanza fra la Terra e la stella più vicina) e gli astronomi sono riusciti a escludere l'ipotesi di una semplice vicinanza prospettica dalla misura del loro red shift, che è risultata essere la stessa per entrambi. I due buchi neri completano un'orbita in circa 100 anni attorno al loro comune centro di massa viaggiando alla rispettabilissima velocità di 6mila km/s!
Aggiornamento!
Prontamente contattato da Luigi Foschini (è bello avere tra i soci del gruppo e redattore di questo blog un esperto di singolarità spaziotemporali e di galassie attive!), mi vedo costretto a correggere il roboante titolo dato inizialmente al post. Infatti Luigi mi ha fatto osservare che in effetti sono già conosciuti altri sistemi binari di singolarità spaziotemporali.
Lo stesso Luigi mi segnala i seguenti link:
La particolarità del sistema scoperto dal gruppo del NOAO sembra essere la notevole vicinanza delle due singolarità.
La ricerca di questi sistemi binari di buchi neri è di grande interesse per l'astrofisica, coinvolgendo studi che vanno dalla formazione delle galassie alla spiegazione delle proprietà delle galassie attive.
data :
20.3.09
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giovedì 19 marzo 2009
Primi scatti con camera CCD al telescopio Diemme
Lunedì scorso il nuovo Telescopio, acquistato grazie alla sponsirizzazione Diemme, ha finalmente visto l'applicazione di una camera CCD, e le potenzialità dello strumento, e del sito di Monteromano sono prepotentemente venute a galla!
Devo ringraziare di cuore Giovanni Cortecchia, che ha accolto con entusiasmo la nostra proposta di utilizzare la sua bellissima camera ccd (FLI ML4022) al fuoco della configurazione newton. Chiudeva la spedizione il Presidente Antares Roberto.
La prima parte della serata è trascorsa a verificare la collimazione delle ottiche, per poi tentare la messa a fuoco su una stella luminosa. Procione sembrava la più indicata, ma poi il primo oggetto puntato, M46 risultava piuttosto scomodo da raggiungere, specie per il filo corto della autoguida. Ed è stata l'autoguida ad impegnarci a lungo, non ne voleva proprio sapere di funzionare! Le stelle scelte dopo un po' tendevano a "scappare" dalla croce di puntamento, e la cosa non poteva che rendere inutile tutto il lavoro di ripresa! Poi alla fine il sistema ha cominciato a funzionare correttamente, è bastata una rotazione della camera, e finalmente eravamo pronti per le riprese: ormai M46 era troppo in basso, ed allora la scelta di girare lo strumento su NGC 2903, che si trovava quasi al meridiano.
La ripresa è stata emozionante, e man mano si accumulavano le pose (5 serie per colori RGB da 120 secondi l'una, un totale di 30 minuti nei 3 colori) appariva chiaro che il telescopio stava regalandoci una immagina molto, molto valida! E il risultato finale della elaborazione parla da solo! Pensate un'immagine di una galassia posta a poco più di 20 milioni di anni luce, che era stata scoperta dal grande William Herschel nel 1784
Non paghi, per concludere la serata, abbiamo volto il telescopio su M51 la galassia a vortice. In questa immagine la collimazione appariva meno precisa, ed inoltre un vento fastidioso, che entrava diretto dall'apertura cupola, rendeva complicata l'acquisizione. Ma nonostante tutto, il risultato è decisamente interessante!
Stiamo veramente pregustando le possibilità che questo nuovo telescopio potrà concederci nei mesi a venire!
A proposto, riuscite a vedere i due asteroidi immortalati nella prima ripresa? :-)
Enrico
Devo ringraziare di cuore Giovanni Cortecchia, che ha accolto con entusiasmo la nostra proposta di utilizzare la sua bellissima camera ccd (FLI ML4022) al fuoco della configurazione newton. Chiudeva la spedizione il Presidente Antares Roberto.
La prima parte della serata è trascorsa a verificare la collimazione delle ottiche, per poi tentare la messa a fuoco su una stella luminosa. Procione sembrava la più indicata, ma poi il primo oggetto puntato, M46 risultava piuttosto scomodo da raggiungere, specie per il filo corto della autoguida. Ed è stata l'autoguida ad impegnarci a lungo, non ne voleva proprio sapere di funzionare! Le stelle scelte dopo un po' tendevano a "scappare" dalla croce di puntamento, e la cosa non poteva che rendere inutile tutto il lavoro di ripresa! Poi alla fine il sistema ha cominciato a funzionare correttamente, è bastata una rotazione della camera, e finalmente eravamo pronti per le riprese: ormai M46 era troppo in basso, ed allora la scelta di girare lo strumento su NGC 2903, che si trovava quasi al meridiano.
La ripresa è stata emozionante, e man mano si accumulavano le pose (5 serie per colori RGB da 120 secondi l'una, un totale di 30 minuti nei 3 colori) appariva chiaro che il telescopio stava regalandoci una immagina molto, molto valida! E il risultato finale della elaborazione parla da solo! Pensate un'immagine di una galassia posta a poco più di 20 milioni di anni luce, che era stata scoperta dal grande William Herschel nel 1784
Non paghi, per concludere la serata, abbiamo volto il telescopio su M51 la galassia a vortice. In questa immagine la collimazione appariva meno precisa, ed inoltre un vento fastidioso, che entrava diretto dall'apertura cupola, rendeva complicata l'acquisizione. Ma nonostante tutto, il risultato è decisamente interessante!
Stiamo veramente pregustando le possibilità che questo nuovo telescopio potrà concederci nei mesi a venire!
A proposto, riuscite a vedere i due asteroidi immortalati nella prima ripresa? :-)
Enrico
data :
19.3.09
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L'Equinozio di Primavera - Il giorno in cui la luce sconfigge il buio!
Il 20 marzo, precisamente alle ore 11e44 Tempo Universale ovvero alle ore 12e44 tempo locale, si celebra l’Equinozio di Primavera, uno dei quattro momenti astronomici che scandiscono il susseguirsi delle stagioni.
Nell'aequus nox (da cui deriva il termine equinozio), il dì e la notte hanno la stessa durata e da questa giornata in avanti le ore di luce di un giorno superano le ore di oscurità, continuando a crescere fino al Solstizio d'Estate. Il 20 marzo segna quindi l'inizio della "metà chiara dell'anno" e nella cultura popolare rappresenta l'inizio della stagione della rinascita. La Primavera era per gli uomini antichi la stagione degli accoppiamenti rituali, delle nozze sacre in cui il Principio maschile e quello femminile si accoppiavano per propiziare la fertilità. Si accendevano dei fuochi rituali (Lom a Merz) e più a lungo ardevano più fruttifera sarebbe stata la terra.
Il periodo che dal Solstizio d'Inverno porta all'Equinozio di Primavera, dall'antichità ai nostri giorni, è all'insegna di feste di tipo opposto. Il Carnevale e la Mezzaquaresima o Segavecchia, di tipo allegrotto, la Candelora, le Ceneri e la Quaresima per ricordarci che non siamo fatti di sola carne... Forse per sostituire gli antichi riti pagani, nel 325 d.C. il Concilio Cattolico di Nicea stabilì che la solennità della Pasqua sarebbe stata celebrata "nella domenica seguente il primo plenilunio dopo l'Equinozio di Primavera", legandola di fatto a questo evento astronomico.
Astronomicamente parlando, il 20 marzo il Sole, visto dalla Terra, attraversa il piano dell'Equatore Celeste in un punto detto Punto Gamma (una volta denominato anche Punto d'Ariete). Per effetto del moto di precessione dell'asse terrestre e come è visibile nell'immagine a fianco realizzata con Starry Night, il punto gamma non si trova più nella costellazione dell'Ariete ma è "preceduto" verso la costellazione dei Pesci e tra circa 600 anni entrerà nell'Acquario (vedere: http://antaresnotizie.blogspot.com/2007/03/lera-dellacquario-speriamo-arrivi.html).
Il terminatore, la linea di demarcazione fra luce e buio, passa esattamente per i due poli geografici terrestri. Nel suo passaggio al meridiano, il Sole si trova allo zenit all'Equatore, mentre in ogni altro luogo della superficie terrestre raggiunge un'altezza sopra l'orizzonte pari a (90°-latitudine luogo); nel nostro caso (90° - 44°08') = 45°52'.
Vedere in proposito: http://it.wikipedia.org/wiki/Equinozio
Nei giorni che precedono e seguono l'Equinozio di Primavera, le ore di luce aumentano con la massima velocità: quasi 3 minuti ogni giorno.
Nell'aequus nox (da cui deriva il termine equinozio), il dì e la notte hanno la stessa durata e da questa giornata in avanti le ore di luce di un giorno superano le ore di oscurità, continuando a crescere fino al Solstizio d'Estate. Il 20 marzo segna quindi l'inizio della "metà chiara dell'anno" e nella cultura popolare rappresenta l'inizio della stagione della rinascita. La Primavera era per gli uomini antichi la stagione degli accoppiamenti rituali, delle nozze sacre in cui il Principio maschile e quello femminile si accoppiavano per propiziare la fertilità. Si accendevano dei fuochi rituali (Lom a Merz) e più a lungo ardevano più fruttifera sarebbe stata la terra.
Il periodo che dal Solstizio d'Inverno porta all'Equinozio di Primavera, dall'antichità ai nostri giorni, è all'insegna di feste di tipo opposto. Il Carnevale e la Mezzaquaresima o Segavecchia, di tipo allegrotto, la Candelora, le Ceneri e la Quaresima per ricordarci che non siamo fatti di sola carne... Forse per sostituire gli antichi riti pagani, nel 325 d.C. il Concilio Cattolico di Nicea stabilì che la solennità della Pasqua sarebbe stata celebrata "nella domenica seguente il primo plenilunio dopo l'Equinozio di Primavera", legandola di fatto a questo evento astronomico.
Astronomicamente parlando, il 20 marzo il Sole, visto dalla Terra, attraversa il piano dell'Equatore Celeste in un punto detto Punto Gamma (una volta denominato anche Punto d'Ariete). Per effetto del moto di precessione dell'asse terrestre e come è visibile nell'immagine a fianco realizzata con Starry Night, il punto gamma non si trova più nella costellazione dell'Ariete ma è "preceduto" verso la costellazione dei Pesci e tra circa 600 anni entrerà nell'Acquario (vedere: http://antaresnotizie.blogspot.com/2007/03/lera-dellacquario-speriamo-arrivi.html).
Il terminatore, la linea di demarcazione fra luce e buio, passa esattamente per i due poli geografici terrestri. Nel suo passaggio al meridiano, il Sole si trova allo zenit all'Equatore, mentre in ogni altro luogo della superficie terrestre raggiunge un'altezza sopra l'orizzonte pari a (90°-latitudine luogo); nel nostro caso (90° - 44°08') = 45°52'.
Vedere in proposito: http://it.wikipedia.org/wiki/Equinozio
Nei giorni che precedono e seguono l'Equinozio di Primavera, le ore di luce aumentano con la massima velocità: quasi 3 minuti ogni giorno.
data :
19.3.09
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lunedì 16 marzo 2009
Condoglianze
Raggiunta dalla triste notizia della prematura dipartita dell'Ing. Ennio Foschini, l'intera associazione desidera porgere le più sincere e sentite condoglianze a tutta la Famiglia con un particolare pensiero nei confronti dell'amico Luigi, nostro prezioso socio che perde la tanto significativa figura paterna.
L'Ing. Ennio Foschini resterà nei nostri ricordi e nel nostro cuore insieme a tutti coloro che tanto hanno fatto per la nostra associazione e per i giovani che vi sono cresciuti all'interno.
Il suo contributo di fiducia nei confronti personali di molti di noi e delle nostre attività nonchè quello professionale generosamente offerto per la realizzazione dell'Osservatorio di Monteromano, resteranno per noi dimostrazioni della sua grande disponibilità ed attenzione verso i giovani e uno stimolo a mantenere vivi i principi di seria e piacevole condivisione di interessi prefissando comuni obiettivi da raggiungere nell'interesse della collettività.
Grazie.
--
Roberto Baldini
Presidente
GRUPPO ASTROFILI ANTARES - Romagna
L'Ing. Ennio Foschini resterà nei nostri ricordi e nel nostro cuore insieme a tutti coloro che tanto hanno fatto per la nostra associazione e per i giovani che vi sono cresciuti all'interno.
Il suo contributo di fiducia nei confronti personali di molti di noi e delle nostre attività nonchè quello professionale generosamente offerto per la realizzazione dell'Osservatorio di Monteromano, resteranno per noi dimostrazioni della sua grande disponibilità ed attenzione verso i giovani e uno stimolo a mantenere vivi i principi di seria e piacevole condivisione di interessi prefissando comuni obiettivi da raggiungere nell'interesse della collettività.
Grazie.
--
Roberto Baldini
Presidente
GRUPPO ASTROFILI ANTARES - Romagna
data :
16.3.09
giovedì 12 marzo 2009
Serata ANTARES al Liceo Scientifico di Lugo!
Il libro "Potenze di dieci" fu pubblicato per la prima volta nel 1982 dalla Scientific American Book (New York) e tradotto in italiano quattro anni più tardi dalla Zanichelli Editore (Bologna). Scritto dal fisico del MIT (mitico Massachussetts Institute of Technology) con la collaborazione grafica dello studio Eames, questo libro costituisce una vera rivoluzione copernicana nell'editoria divulgativa. In sostanza racconta per immagini il viaggio dall'infinitamente piccolo (l'interno di un nucleo atomico) all'infinitamente grande (quasi l'intero Universo).
Prendendo spunto da questo libro, che ancora conserva l'originale genialità e freschezza, ho pensato di ricostruire un viaggio dalla Terra ai confini dell'Universo osservabile in 27 fotogrammi. Sarà un viaggio grandioso... alla velocità della fantasia e guidato dalle attuali conoscenze dell'enorme cosmo che ci ospita! (vedi locandina)
Alcuni fotogrammi forniranno poi spunti di approfondimento.
L'ingresso è libero e aperto a tutti... per cui non potete mancare!
data :
12.3.09
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Serantares
domenica 8 marzo 2009
Serata tra amici all'osservatorio
Complice una nottata limpida e con poco vento, ieri sera bella serata osservativa a Monteromano, con gruppo numeroso di soci e non, compresa la visita inaspettata di due coppie e un pattuglia di carabinieri che eseguivano il loro prezioso servizio di ronda.
Dominava una chiara luna che troneggiava alta nel cielo, ma che, nonostante il forte chiarore, non ci ha impedito di osservare molti oggetti della volta celeste.
Dopo una fase preliminare di allineamento ottiche, il secondario del newton è stato messo sotto "torchio", il grande occhio del Telescopio Diemme si è rivolto verso la luna: già al rifrettore il nostro satellite era veramente spettacolare con l'oculare da 32 mm. Al 50 cm lo spettacolo era straordinario, con la sensazione di essere in orbita della luna con dettagli finissimi della sua superficie! Un filtro lunare consentiva un ottima visione senza venire "accecati" dalla grande capacità di raccolta luce del newton. Purtroppo la lulin si trovava molto vicina alla luna, e non è stato perciò possibilie osservarla.
Saturno era veramente spettacolare, anche se con gli anelli particolarmente di taglio. Abbiamo provato a riprenderlo, ma senza pretese, visto la esigua focale.
Decisamente affascinanti invece le immagini di M3, l'ammasso globulare dei Cani da Caccia e di M51, la galassia vortice, che anche con la semplice reflex e 3 pose da 30 secondi, riesce a regalare emozioni con i suoi bracci di spirale!
Da queste due "chicche" ecco un paio di scatti di prova del nostro Daniele Mecati con la sua fedele Canon 350D a 1600 ISO!
Dominava una chiara luna che troneggiava alta nel cielo, ma che, nonostante il forte chiarore, non ci ha impedito di osservare molti oggetti della volta celeste.
Dopo una fase preliminare di allineamento ottiche, il secondario del newton è stato messo sotto "torchio", il grande occhio del Telescopio Diemme si è rivolto verso la luna: già al rifrettore il nostro satellite era veramente spettacolare con l'oculare da 32 mm. Al 50 cm lo spettacolo era straordinario, con la sensazione di essere in orbita della luna con dettagli finissimi della sua superficie! Un filtro lunare consentiva un ottima visione senza venire "accecati" dalla grande capacità di raccolta luce del newton. Purtroppo la lulin si trovava molto vicina alla luna, e non è stato perciò possibilie osservarla.
Saturno era veramente spettacolare, anche se con gli anelli particolarmente di taglio. Abbiamo provato a riprenderlo, ma senza pretese, visto la esigua focale.
Decisamente affascinanti invece le immagini di M3, l'ammasso globulare dei Cani da Caccia e di M51, la galassia vortice, che anche con la semplice reflex e 3 pose da 30 secondi, riesce a regalare emozioni con i suoi bracci di spirale!
Da queste due "chicche" ecco un paio di scatti di prova del nostro Daniele Mecati con la sua fedele Canon 350D a 1600 ISO!
data :
8.3.09
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martedì 3 marzo 2009
Evidenze di acqua su Marte "appena" 1 milione di anni fa
Notizia di oggi, da alcune immagine rilasciate dalla sonda americana Mars Reconnaissance Orbiter, emerge che su una porzione del pianeta Rosso, giusto giusto 1,25 milioni di anni fa, scorreva un po' di acqua allo stato liquido, creando dei canali di erosione. Fino adesso si pensava che le acque su Marte, in superficie, fossero scomparse molto tempo prima.
Nelle immagini potete vedere la zona "incriminata", dove le acque superficiali hanno scavato i dedimenti, creando dei canali e hanno depositato materiale sottoforma di conoidi di deiezione. Guardando attentamente si può notare che alcune zone rimangono piene di craterizzazioni e sono quindi più antiche di altre che, grazie all'azione delle acque superficiali, sono state rimodellate di recente e presentano quindi meno ferite da impatto asteroidale.
Da dove veniva l'aqua? Gli scienziati credono si tratti di fusione localizzata di ghiaccio, che scorrendo sul terreno ha scavato questi solchi, depositando poi dei sedimenti.
Nelle immagini potete vedere la zona "incriminata", dove le acque superficiali hanno scavato i dedimenti, creando dei canali e hanno depositato materiale sottoforma di conoidi di deiezione. Guardando attentamente si può notare che alcune zone rimangono piene di craterizzazioni e sono quindi più antiche di altre che, grazie all'azione delle acque superficiali, sono state rimodellate di recente e presentano quindi meno ferite da impatto asteroidale.
Da dove veniva l'aqua? Gli scienziati credono si tratti di fusione localizzata di ghiaccio, che scorrendo sul terreno ha scavato questi solchi, depositando poi dei sedimenti.
data :
3.3.09
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lunedì 2 marzo 2009
Prime foto di Franco Ballardini, vero pilastro Antares!
E' bello vedere come il nuovo telescopio Diemme abbia stimolato la "produzione" dei soci Antares, e allora salutiamo con gioia le prime foto del nostro Franco Ballardini, detto anche l'uomo di ferro, per i suoi trascorsi professionali come valente fabbro! Era da qualche settimana che dovevo pubblicare queste immagini, ma complice una fastidiosa influenza, avevo rimandato l'inserimento.
Oggi allora ho deciso di rimediare, e devo dire che la qualità degli scatti, per essere i primi, è veramente ottima!
La prima immagine che vi propongo è un collage di scatti lunari, al fuoco newton, per costruire una luna che aveva appena passato il primo quarto. La macchina fotografica è una Canon, direi 400D, al limite verrò corretto dall'autore delle foto!
Seguono due scatti di un oggetto interessante, molto bello da osservare al telescopio: si tratta della doppia visuale Mizar-Alcor, nell'Orsa Maggiore, la doppia più osservata del cielo, l'oggetto che tutti provano ad osservare, visto che è considerato come l'esame della vista più antico del cielo. Correva voce, infatti, che la doppia fosse utilizzata per saggiare la vista delle aspiranti sentinelle del mondo arabo: chi non vedeva Alcor, la stella più piccola, non era considerato adatto allo scopo! Le due stelle sono distanziate di 11,8 primi, quindi circa 1/3 del diametro apparante della luna piena. Non è quindi una doppia difficile, ma è senza dubbio una doppia ottica e non fisica. Mizar a sua volta è una stella doppia, ma questa volta le due compagne (Mizar A e B) sono anche legate dal punto di vista fisico, orbitano pertanto attorno ad un comune centro di massa, come ci insegna la legge di gravitazione universale di Isaac Newton. Le due stelle distano 14,4 secondi d'arco, e si possono ammirare solamente al telescopio.
Una terza stella è presente nell'immagine. Il suo nome particolare, Sidus Ludoviciana, vista la prima volta dall'astronomo italiano Benedetto Castelli, fu così chiamata da Johann Georg Liebknecht, che credette di avere scoperto un nuovo pianeta orbitante le due stelle. Si tratta invece di una stella che non ha niente a che fare con gli oggetti più luminosi, una semplice "stella di sfondo", ma che completa un quadro spettacolare così ben ripreso dal nostro Franco.
Oggi allora ho deciso di rimediare, e devo dire che la qualità degli scatti, per essere i primi, è veramente ottima!
La prima immagine che vi propongo è un collage di scatti lunari, al fuoco newton, per costruire una luna che aveva appena passato il primo quarto. La macchina fotografica è una Canon, direi 400D, al limite verrò corretto dall'autore delle foto!
Seguono due scatti di un oggetto interessante, molto bello da osservare al telescopio: si tratta della doppia visuale Mizar-Alcor, nell'Orsa Maggiore, la doppia più osservata del cielo, l'oggetto che tutti provano ad osservare, visto che è considerato come l'esame della vista più antico del cielo. Correva voce, infatti, che la doppia fosse utilizzata per saggiare la vista delle aspiranti sentinelle del mondo arabo: chi non vedeva Alcor, la stella più piccola, non era considerato adatto allo scopo! Le due stelle sono distanziate di 11,8 primi, quindi circa 1/3 del diametro apparante della luna piena. Non è quindi una doppia difficile, ma è senza dubbio una doppia ottica e non fisica. Mizar a sua volta è una stella doppia, ma questa volta le due compagne (Mizar A e B) sono anche legate dal punto di vista fisico, orbitano pertanto attorno ad un comune centro di massa, come ci insegna la legge di gravitazione universale di Isaac Newton. Le due stelle distano 14,4 secondi d'arco, e si possono ammirare solamente al telescopio.
Una terza stella è presente nell'immagine. Il suo nome particolare, Sidus Ludoviciana, vista la prima volta dall'astronomo italiano Benedetto Castelli, fu così chiamata da Johann Georg Liebknecht, che credette di avere scoperto un nuovo pianeta orbitante le due stelle. Si tratta invece di una stella che non ha niente a che fare con gli oggetti più luminosi, una semplice "stella di sfondo", ma che completa un quadro spettacolare così ben ripreso dal nostro Franco.
Asteroide mancherà la Terra oggi !
Asteroide mancherà la Terra oggi; due giorni fa non ne sapevamo nulla.
Siamo attrezzati per difenderci da un grande asteroide in rotta di collisione?
NDR :(rilancio l'articolo pubblicato su "attivissimo.blogspot.com" in quanto è stato rapidissimo a cogliere il sensazionalismo utilizzato un pò a sproposito, per non parlare delle misure dell'oggetto citate a sproposito)
Oggi alle 13.44 Universal Time (14:44 ora italiana) un asteroide di una trentina di metri di diametro (non "30 o 40 chilometri", come hanno scritto Corriere.it nella prima stesura e Ansa.it) passerà a una distanza di circa 64.000 chilometri dalla Terra, ossia a meno del doppio della distanza che ci separa dai satelliti televisivi e ben all'interno dell'orbita della Luna, secondo quanto riferisce Sky and Telescope. Di quest'oggetto non si sapeva nulla fino a due giorni fa, quando è stato individuato e segnalato dagli astronomi dell'osservatorio australiano di Siding Spring.
Chi sospetta cospirazioni omertose degli astronomi e blatera di "telescopi censurati" con riferimento al presunto pianeta Nibiru dovrebbe farsi una bella dose di realtà, perché il mondo astronomico funziona come descritto sopra: appena si fa una scoperta, si corre ad annunciarla, per conquistarne la paternità. Mica arrivano i Men in Black e dicono "Sa, quel pianeta che lei ha scoperto...".
Non c'è alcun pericolo di sorta; anzi, l'evento è atteso con interesse dagli astronomi dilettanti, che potranno assistere al passaggio di 2009 DD45 (questo il numero assegnato all'asteroide) nelle zone del mondo nelle quali sarà notte e il cielo sarà limpido. Le effemeridi possono essere calcolate qui; altre info sono qui. Ma lo scarsissimo preavviso fa riflettere: se fosse stato in rotta di collisione, sarebbero bastati due giorni per confermare la traiettoria d'impatto, decidere cosa fare, e farlo?
Un asteroide del genere potrebbe fare grossi danni o disintegrarsi nell'atmosfera, a seconda della velocità e dell'angolo d'impatto e a seconda del materiale (calcolate qui i vari scenari), e quindi occasioni come questa vanno colte per riflettere. Inutile andar fuori a comperare l'ombrello quando sta già piovendo.
Vale la pena di segnalare, in argomento, anche quest'immagine del 1972, che è l'Astronomy Picture of the Day: un asteroide grosso quanto un camion, quindi paragonabile a quello che passerà oggi, penetra nell'atmosfera e crea una palla di fuoco visibile a occhio nudo di giorno.
data :
2.3.09
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earthgazers
Lutto nell'astronomia italiana e internazionale : Paolo Maffei
La notizia, appresa da un comunicato ANSA, è perentoria e "secca": "Morto all'età di 83 anni l'astronomo Paolo Maffei". Noi tutti, astrofili soprattutto (ma non solo noi), lo ricordiamo con ammirazione ed affetto, memori dei testi che ancora oggi occupano un posto di rilievo sugli scaffali delle nostre biblioteche e nella nostra memoria.
E' stato uno dei maggiori divulgatori dell'astronomia in Italia negli anni '70 e '80. I suoi libri come dichiarano in molti, «hanno fatto fortuna. Certamente hanno avuto una grande influenza sui giovani». Tra le pubblicazioni di Maffei ci sono “Al di là della Luna” del 1973, “I mostri del cielo” del 1976, “L'universo nel tempo” del 1982 e “La cometa di Halley: dal passato al presente” del 1984. Nessuno può dimenticare il suo contributo offerto all'opera enciclopedica "Astronomia: alla scoperta del cielo" con la quale la "Curcio Editore" ha "dissodato e seminato" la cultura e il mondo della divulgazione astronomica italiana.
E tra le stelle della costellazione Cassiopea, ci sono due galassie che si chiamano Maffei-1 e Maffei-2 in onore del loro scopritore. Le due galassie infatti, vennero osservato per la prima volta nell'ormai lontano 1968 da Paolo Maffei, da sempre riconosciuto come uno dei più importanti astrofisici italiani.
Maffei, originario di Foligno, era conosciuto in tutto il mondo proprio per la sua scoperta e per aver dedicato buona parte del suo impegno scientifico allo studio del sole, delle comete, delle nebulose e delle stelle variabili. Maffei ha lavorato negli osservatori astronomici di Arcetri, Bologna, Asiago, Amburgo e Catania. Dal 1963 al 1975 aveva insegnato nell' università La Sapienza di Roma e nel '75, dopo l'ultimo anno accademico trascorso a Roma, venne nominato direttore dell'Osservatorio astrofisico dell'università di Catania e dal 1980 aveva ricoperto l'incarico di professore ordinario di Astrofisica al Dipartimento di Fisica dell'università di Perugia.
Come già detto, oltre alla scoperta delle due galassie, Maffei era noto anche per le sue pubblicazioni di carattere scientifico-divulgativo. Attualmente stava raccogliendo materiale per una pubblicazione relativa al terremoto che colpì Foligno, tra il 1935 e il 1938, che avrebbe pubblicato con l'associazione Orfini-Numeister. Il sindaco di Foligno, Manlio Marini, ha espresso il proprio cordoglio per la scomparsa di «un astrofisico conosciuto in tutto il mondo che aveva dato lustro alla città».
«Con Paolo Maffei l'Italia perde, oltre che un ricercatore, uno dei grandi divulgatori dell'astronomia in Italia», lo ricorda così l'astrofisico Franco Pacini, che lo ha conosciuto all'inizio degli anni '60. «Dal punto di vista scientifico - ha detto Pacini - Maffei ha avuto il merito di essere riuscito ad osservare una galassia satellite della nostra, che allora era difficilissimo vedere a causa di dense nubi di polveri». È la galassia Maffei-1, che si trova nella costellazione di Cassiopea. Porta il nome di Maffei anche un'altra galassia (Maffei-2), che fa parte del Gruppo locale, il piccolo ammasso di galassie al quale appartiene anche la Via Lattea, e un asteroide (18426 Maffei).
Ci ha lasciati in questo inizio del 2009... l'Anno Internazionale dell'Astronomia ma non ci abbandonerà mai perchè lo incontreremo sempre sfogliando libri, atlanti e soprattutto osservando il cielo.
E' stato uno dei maggiori divulgatori dell'astronomia in Italia negli anni '70 e '80. I suoi libri come dichiarano in molti, «hanno fatto fortuna. Certamente hanno avuto una grande influenza sui giovani». Tra le pubblicazioni di Maffei ci sono “Al di là della Luna” del 1973, “I mostri del cielo” del 1976, “L'universo nel tempo” del 1982 e “La cometa di Halley: dal passato al presente” del 1984. Nessuno può dimenticare il suo contributo offerto all'opera enciclopedica "Astronomia: alla scoperta del cielo" con la quale la "Curcio Editore" ha "dissodato e seminato" la cultura e il mondo della divulgazione astronomica italiana.
E tra le stelle della costellazione Cassiopea, ci sono due galassie che si chiamano Maffei-1 e Maffei-2 in onore del loro scopritore. Le due galassie infatti, vennero osservato per la prima volta nell'ormai lontano 1968 da Paolo Maffei, da sempre riconosciuto come uno dei più importanti astrofisici italiani.
Maffei, originario di Foligno, era conosciuto in tutto il mondo proprio per la sua scoperta e per aver dedicato buona parte del suo impegno scientifico allo studio del sole, delle comete, delle nebulose e delle stelle variabili. Maffei ha lavorato negli osservatori astronomici di Arcetri, Bologna, Asiago, Amburgo e Catania. Dal 1963 al 1975 aveva insegnato nell' università La Sapienza di Roma e nel '75, dopo l'ultimo anno accademico trascorso a Roma, venne nominato direttore dell'Osservatorio astrofisico dell'università di Catania e dal 1980 aveva ricoperto l'incarico di professore ordinario di Astrofisica al Dipartimento di Fisica dell'università di Perugia.
Come già detto, oltre alla scoperta delle due galassie, Maffei era noto anche per le sue pubblicazioni di carattere scientifico-divulgativo. Attualmente stava raccogliendo materiale per una pubblicazione relativa al terremoto che colpì Foligno, tra il 1935 e il 1938, che avrebbe pubblicato con l'associazione Orfini-Numeister. Il sindaco di Foligno, Manlio Marini, ha espresso il proprio cordoglio per la scomparsa di «un astrofisico conosciuto in tutto il mondo che aveva dato lustro alla città».
«Con Paolo Maffei l'Italia perde, oltre che un ricercatore, uno dei grandi divulgatori dell'astronomia in Italia», lo ricorda così l'astrofisico Franco Pacini, che lo ha conosciuto all'inizio degli anni '60. «Dal punto di vista scientifico - ha detto Pacini - Maffei ha avuto il merito di essere riuscito ad osservare una galassia satellite della nostra, che allora era difficilissimo vedere a causa di dense nubi di polveri». È la galassia Maffei-1, che si trova nella costellazione di Cassiopea. Porta il nome di Maffei anche un'altra galassia (Maffei-2), che fa parte del Gruppo locale, il piccolo ammasso di galassie al quale appartiene anche la Via Lattea, e un asteroide (18426 Maffei).
Ci ha lasciati in questo inizio del 2009... l'Anno Internazionale dell'Astronomia ma non ci abbandonerà mai perchè lo incontreremo sempre sfogliando libri, atlanti e soprattutto osservando il cielo.
data :
2.3.09
domenica 1 marzo 2009
Cometa Lulin e dintorni
E finalmente la cometà s'è vista! Devo innanzitutto ringraziare l'amico Marco che mi ha accompagnato venerd' notte fino all'osservatorio dove, complice un cielo sereno e abbastanza stabile, abbiamo condotto osservazioni del profondo cielo, con obiettivo principale la Cometa Lulin, transitata ad appena 60 milioni di km cira dalla Terra, la scorsa settimana.
La come ta era ben visibile già al cercatore, con una coda di circa un grado e mezzo, ma dava il meglio di al Newton dove la chioma appariva in tutta la sua bellezza con lo sbuffo dei gad della chioma modellato dal vento solare, con la cosa che ovviamente usciva dal campo visuale. Una cometa interessante, che valeva la pena osservare!Nella foto somma di 5 foto da 30 sec ciascuni, a 1600 iso al fuoco newton.
Poi la serata è proseguita su saturno, suggestivo anche se di taglio, M3 "vivisezionato" con l'oculare di 12 mm, e una spettacolare M51, che davvero sembrava come lo storico disegno di Lord-Rosse, più definita comunque, un vortice biancastro che assieme alla compagna lasciava senza fiato l'osservatore. Poi anche se ancora basso, una prima occhiata ad M13, l'ammasso che aveva inaugarato il precedente telescopio Bartolotti, e che visto a 200 ingrandimenti diventava una palla di stelle incredibilmente fitte, mai ammirato, in tutta la mia vita, con tale spettacolare visione.
In allegato qualche scatto, certo con il CCD che un giorno avremo, il risultato sarà sicuramente migliore!!!
data :
1.3.09
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Eventi del mese - Marzo 2009
Questi i principali eventi astronomici del mese di marzo 2009.
Luna
4 marzo: primo quarto di Luna (ore 08e45 tempo locale)
Distanza Terra-Luna: 372.586 km
Dimensione apparente della Luna: 32'48"
11 marzo: Luna piena (ore 03e37 tempo locale)
Distanza Terra-Luna: 370.646 km
Dimensione apparente della Luna: 32'26"
18 marzo: ultimo quarto di Luna (ore 18e46 tempo locale)
Distanza Terra-Luna: 409.923 km
Dimensione apparente della Luna: 29'48"
26 marzo: Luna nuova (ore 17e05 tempo locale)
Distanza Terra-Luna: 380.645 km
Piogge meteoriche
Nessuna di particolare rilevanza.
Pianeti
Mercurio per tutto il mese sarà la “stella del mattino”. Pur trovandosi a 22° dal Sole il primo giorno del mese, osservare il pianeta più piccolo del Sistema Solare verso est-sudest non sarà facile; l’angolo tra eclittica e orizzonte è decisamente sfavorevole per cui occorre un eccellente orizzonte. Durante il mese, poi, il pianeta si avvicinerà progressivamente al Sole, passandovi “dietro”; il 31 marzo è in congiunzione superiore.
Venere termina in questo mese lo show che ha caratterizzato le serate dei primi due mesi dell’anno. Pur rimanendo con magnitudine superiore a -4, inizierà ad avvicinarsi sempre più rapidamente al Sole fino alla congiunzione inferiore del 27 marzo. Curiosità: grazie alla sua notevole luminosità e al fatto di trovarsi ben 8 gradi a nord dell’eclittica, nei giorni 25, 26 e 27 marzo, il pianeta tramonta appena dopo il Sole e sorge poco prima, per cui teoricamente è possibile osservarlo sia ad ovest la sera che ad est la mattina!
Marte si allontana lentamente a destra del Sole e durante il mese passa da 22° ad appena 28° di distanza angolare dalla nostra stella. Il disco è veramente piccolo: appena 4 secondi d’arco. Difficile da osservare.
Giove, reduce anche lui dalla recente congiunzione (24 gennaio), si trova a destra del Sole da cui si allontana più rapidamente di Marte. A fine mese anticipa il Sole di circa un’ora e mezza, salendo 15 gradi sopra l’orizzonte prima del sorgere del Sole stesso.
Saturno è all’opposizione l’8 marzo per cui sarà l’attrazione principale delle prossime notti serene, sotto le zampe posteriori del Leone, tra il Sestante e la Vergine. Ormai l’inclinazione degli anelli sta per essere azzerata, ma per effetto combinato della nostra orbita e di quella di Saturno, questi saranno meglio visibili per i prossimi tre mesi, per poi “sparire” tra la fine di agosto e l’inizio di settembre.
Urano è praticamente inosservabile essendo in congiunzione con il Sole il 13 marzo; Nettuno è debole stella del mattino, anche se molto basso sull’orizzonte.
Altri fenomeni
10 marzo: una Luna quasi piena sorge con Saturno verso le ore 18e30 (vedi immagine).
17 marzo: la Luna in congiunzione stretta (meno di un grado) con la stella Antares, verso mattina (vedi immagine).
20 marzo: equinozio di Primavera (ore 12e44 tempo locale); in tutti i luoghi della Terra il dì e la notte hanno la stessa durata pari a 12 ore.
23 marzo: Nettuno, una sottile falce lunare calante (fase al 12%) e Giove in congiunzione ad est-sudest anticipano di quasi un’ora il sorgere del Sole; osservazione difficile in un cielo che sbianca rapidamente e con gli oggetti molto vicini all’orizzonte!
28 marzo: entra in vigore l’ora legale.
Naturalmente continuate a seguire la cometa Lulin C/2007 N3; per localizzare la cometa in cielo potete aiutarvi con le seguenti mappe (per gentile concessione di Sky&Telescope):
1)fino al 20 marzo
2)dal 14 marzo al 1 maggio
Attività Antares
Venerdì 13 marzo: Serantares
Liceo Scientifico di Lugo
"Da qui all'immensità"
Viaggio dalla Terra ai confini dell'Universo alla velocità... della fantasia
(seguirà locandina)
By Daniela e Angelo
data :
1.3.09
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eventi del mese
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