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mercoledì 29 giugno 2016

Il pianeta Saturno fotografato dall'Osservatorio di Monteromano

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Sabato 25 giugno è stata una bellissima giornata di Astronomia, è stato davvero sorprendente vedere quanti appassionati sono stati richiamati dalla "Notte dei Pianeti" e dalla sete di infinito che un cielo magnifico è riuscito a colmare in tantissimi di noi! Vogliamo ringraziare tutti per la magnifica serata trascorsa, soci e visitatori, e allora vi postiamo uno scatto (© Antares)  eseguito poche ore prime, dedicato a voi!

Alle ore 01.00 di sabato mattina avevo effettuato una serie di scatti del pianeta Saturno, che in questi 2 anni presenterà al meglio, per il pianeta Terra, il suo sistema di anelli.
Per effettuare lo scatto è stata utilizzata una reflex Nikon D5000, collegata al telescopio Diemme con focale 10.000 mm. Per ottenere la foto sono state sommate 350 pose, unite con una tecnica di stacking, e processate con Registax, un software specifico.
Bisogna poi ringraziare Roberto Baldini per l'editing finale che completa questa magnifica visione del Signore degli Anelli!

mercoledì 9 dicembre 2015

FOTOGRAFIA ASTRONOMICA - VENERDI' 11 DICEMBRE AL LICEO DI LUGO !

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Terzo Appuntamento !
VENERDI' 11 DICEMBRE
interessantissimo appuntamento a tema:
ESPERIENZE DI FOTOGRAFIA ASTRONOMICA
(realizzate dai soci Antares!)
 

Un'occasione veramente ghiotta sia per chi vuole ammirare oppure per chi vuole comprendere meglio questa affascinante disciplina di fotografia "esplorativa" in costante equilibrio tra la scienza e l'arte, tra la tecnica e l'improvvisazione alla ricerca di nuove soluzioni per ottenere migliori risultati con le risorse disponibili e il mutare delle condizioni ambientali.

Continua quindi il nuovo tradizionale ciclo di appuntamenti serali presso il LICEO di LUGO, straordinaria sede che ci ospita da sempre rinnovando una collaborazione trentennale che ha dato grandi frutti.

Anche quest'anno l'appuntamento è confermato al SECONDO VENERDI' di ogni mese (salvo eventi imprevisti) e sarà occasione di incontro e di scambio di news, informazioni e approfondimenti tra i soci ANTARES e il pubblico che vorrà intervenire liberamente partecipando e sottoponendo quesiti ed argomenti.

Sarà occasione di racconti e di visione di filmati e immagini sul grande schermo accompagnando con il commento e le eventuali spiegazioni gli argomenti trattati.

I temi che verranno trattati nel corso dell'anno saranno le news del mese o di attualità, il cielo del mese e anche le previsioni meteo a cura di METEOROMAGNA.COM che rinnova il piacevole e appassionato connubio con il Gruppo Astrofili Antares di Romagna.

Un anno speciale il 2015 per l'Astronomia e anche per il Gruppo ANTARES che vede grandi eventi astronomici e accessi record presso l'osservatorio astronomico di Monte Romano di Brisighella dove la stagione estiva ha offerto stupende serate ad una piacevole moltitudine di visitatori.

Quindi non mancate di essere presenti alle serate del LICEO di LUGO perchè le sorprese di ANTARES non finiscono mai !

e come lo scorso anno le ultime AVVERTENZE :

L'associazione degli astrofili ANTARES è contagiosa!!!
Se avete intenzione di annoiarvi...
restate pure a casa !          :-)

venerdì 24 aprile 2015

La Luna e la luce cinerea: come si forma?

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Approfitto di questa bella foto, scattata tre giorni fa da Daniela Ricci Picciloni quando il nostro satellite si trovava in congiunzione con la stella Aldebaran del Toro e con la luminosa Venere nelle vicinanze, per parlarvi del fenomeno della Luce Cinerea, cioè di quando il nostro satellite presenta una debole illuminazione del suo lato buio, e che in determinate condizioni può risultare visibile ad occhio nudo, con un effetto di grande fascino.

Come si verifica? Come fa ad essere illuminato il lato "scuro" della Luna? Colpa nostra? Si, la luna viene illuminata dalla Terra, grazie alla sua metà illuminata che riflette nello spazio la luce del Sole, e quindi può "rischiarare" anche i corpi celesti vicini! L'efficienza di questo fenomeno dipende dal cosiddetto albedo di un pianeta, cioè la capacità che ha di riflettere la luce: albedo 0 significa che nessuna radiazione viene riflessa (corpo nero) e albedo 1 significa che il 100% della luce viene riflesso, ad esempio la neve fresca ha albedo 0,9.

Per intenderci la nostra Terra possiede un albedo pari a 0,38, quindi riflette circa il 38% della luce del sole. Vi sembra poco? Pensate la Luna, che quando è piena rischiara la notte: ebbene la luna ha albedo 0,07, quindi riflette solo il 7% della luce incidente! Avesse un albedo come la Terra avremmo la notte praticamente cancellata. Per inciso il pianeta con l'albedo più elevata è Venere (0,7) in grado quindi di riflettere il 70% della luce, e proprio grazie alle sue bianche nuvole risulta l'astro serale più luminoso in assoluto.


Ma torniamo a parlare di Luce Cinerea in modo più approfondito: Per farlo diamo un'occhiata allo schema che ho preparato e che vedete qui sopra. Intanto diciamo che il fenomeno è visibile solamente in alcuni giorni del ciclo lunare, esattamente dal primo giorno dopo la luna nuova fino a poco prima del primo quarto, e poco dopo dall'ultimo  quarto fino al giorno prima della successiva luna nuova. Il massimo dell'effetto si ha in vicinanza della fase di Luna Nuova, quando la terra contribuisce in modo più efficiente all'illuminazione della Luna, e via via la visibilità della luce cinerea diminuisce man mano aumenta la fase del nostro satellite.
 Le ragioni di ciò sono essenzialmente geometriche: se l'angolo sotteso tra Terra, Luna e Sole è compreso tra 90 e 180° si ha la luce cinerea, per angoli inferiori, compresi tra 90 e 0° il fenomeno è impossibile: la luce della Terra non può certo raggiungere il nostro satellite, e la luce cinerea quindi non si vede!.  In realtà un poco di luce, diffusa dall'atmosfera arriva ma è così debole che non possiamo accorgerci dei suoi effetti.

Una curiosità: studiando la luce cinerea ci siamo accorti negli ultimi decenni che l'albedo della Terra non è costante, dipende forse dall'evoluzione climatica del nostro pianeta?

Volete  fotografare la luce cinerea? Lo scatto  possibile, ma la luce è debole: dovete usare un solido cavalletto e focali di almeno 150 mm, con posa di 1 o più secondi, solo così l'effetto è garantito!

Complimenti ancora a Daniela per l'ottimo risultato! :)

***

venerdì 11 aprile 2014

La ISS mentre transita davanti alla LUNA !

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STAZIONE SPAZIALE transita davanti al disco lunare : Due notti fa, gli astrofotografi Pete Lawrence e Ian Sharp stavano sul retro del giardino di Sharp ad Ham nel Regno Unito, in attesa che una navicella spaziale eseguisse il suo passaggio davanti alla Luna.

Quando è successo, i loro occhi hanno avuto appena il tempo di percepire l'evento per la rapidità con cui si è svolto. Ma le predisposte telecamere ad alta velocità, tuttavia , hanno registrato una bellissima sequenza del veloce passaggio della ISS sopra il Mare della Tranquillità.
"Grazie a Pete Lawrence per avermi avvertito di questo evento", dice Sharp che ha ripreso l'immagine con un rifrattore da 5 pollici." Pete ha fatto un viaggio di 5 km per venire fare la messa a punto qui e poi abbiamo ripreso l'evento separatamente e con successo entrambi."

[ Foto di Lawrence ]
Il transito della 
ISS davanti al disco della Luna suona come un evento raro, ma succede più spesso di quanto si potrebbe supporre. Solo una notte prima, l'8 aprile , Massimiliano Teodorescu di Daia ( Giurgiu ), Romania,ha fotografato un flyby simile. La maggior parte dei transiti passano inosservati perché sono molto brevi. 

La ISS si muove velocemente a circa 24.000 km/h e completa il suo viaggio attraverso il disco lunare in una frazione di secondo. 

Se volete riprendere la ISS in volo, controllate Calsky per verificare i transiti lunari previsti sopra la vostra città o posizione di osservazione.

venerdì 22 novembre 2013

C/2013 R1 Lovejoy fotografata con teleobiettivo da Lugo

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Stamattina finalmente il cielo sereno...o quasi

Ecco veloce uno scatto della Lovejoy, la Ison era nella nuvolaglia ad est, purtroppo

Questa è una posa 30 sec a 800 iso, con obiettivo 180 mm

martedì 18 dicembre 2012

"Giove show" a Monteromano

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Visto che si parla tanto di asteroidi, la curiosità di metterci alla prova e inquadrarne uno era molto alta. Consultando su Antares Notizie l’elenco che Roberto è sempre pronto ad aggiornare, il più indicato era Toutatis poiché aveva il rapporto grandezza/distanza molto favorevole, di conseguenza sarebbe stato uno dei più visibili. Fondamentale era eseguire un ottimo puntamento per far trovare la ‘retta via’ al telescopio da 500 mm: Betelgeuse, stella alfa (nonostante non sia attualmente la più luminosa in quanto variabile) della costellazione di Orione si prestava all’utilizzo e, vederla ben ferma e scintillante a 180 ingrandimenti lasciava intuire che le condizioni meteo in alta quota erano molto buone.
Immediatamente abbiamo direzionato il ‘grande occhio’ su di lui...il RE’ Giove, distante circa 700 milioni di km dalla terra: ebbene, l’assoluto dominatore dei cieli invernali (boreali), si presentava a noi in grandissima forma, regalandoci stupefacenti bande (ben definite) che caratterizzano la sua atmosfera... ma poi... in pochi secondi io, Alfredo e Diletta ci siamo resi conto di una presenza importante sul pianeta: la Grande Macchia Rossa regnava sovrana …sulla vista gioviana... uno spettacolo nello spettacolo!!!

Ingrandendo l’immagine, con gli oculari a disposizione dell’osservatorio (40mm la misura migliore), la sostanza non cambiava, Giove si mostrava sempre fermo , nitido e definito fin nei dettagli . . . . mostrandosi in tutta la sua affascinante presenza.
È poi iniziata la ricerca dell’asteroide sopra citato con l’aiuto di Diletta e del planetario che forniva una preziosa informazione: le coordinate celesti con cui reperire Toutatis. Dopo vari “ma no, le coordinate sono quelle!” e “dai che forse ci siamo vicini!” il morale era decisamente vicino al pavimento… Come capire se in mezzo a quelle stelle di debole luminosità c’era un ‘corpo estraneo’? Dal momento che la sua distanza da noi è 7 milioni di km (ricordiamo che la Luna dista da noi circa 18 volte meno) lo si può vedere “correre” in mezzo al cielo stellato anche nel breve periodo, nel giro di 5-10 minuti.
Purtroppo a nulla è servito controllare nelle vicinanze del punto suggerito dal planetario per trovare l’estraneo. La ricerca infruttuosa è terminata con una domanda: lo abbiamo inquadrato ma non è stato visto? Può essere…

Per recuperare vigore, siamo tornati alla ricerca delle meraviglie che ci circondano…

Primo oggetto M42, la grande nebulosa di Orione, meta obbligata delle osservazioni invernali, si è mostrata portentosa al Cassegrain; questa configurazione telescopica ci ha proiettato nel cuore dei gas che la compongono, mostrandoci ben 6 (e dico 6!!) stelle del famoso “trapezio”, culla di stelle neonate.

Molto soddisfatti, decidiamo di cambiare configurazione al telescopio, al fine di privilegiare la visuale al deep sky e… cambiato lo specchio, ci “dirigiamo” incuriositi nuovamente su M42. Ebbene, l’estendersi “infinito” della nebulosa appariva spettacolare e suggestiva, mostrandosi a largo campo e con il trapezio (più una …) ben visibile.

Date le condizioni “particolari” del cielo, abbiamo osato puntare l’occhio del newton in direzione della nebulosa Fiamma o NGC2024 , da noi mai osservata…

Con grandissima sorpresa e meraviglia, essa appariva a noi, già nell’inquadratura “abbagliata” dalla luminosa e vicinissima (apparentemente) Alnitak, stella della famosa cintura di Orione. Flebile, ma visibile, mostrava il meglio una volta fatta ”uscire” Alnitak dall’inquadratura, per mostrarsi nelle sue caratteristiche forme , che ricordano appunto una fiamma, come da nome.

L’infinita nostra curiosità, ci ha portato sull’ammasso aperto NGC 2244, nel cuore della nebulosa Rosetta, mostrandoci un suggestivo “mucchietto” di stelle.

Non poteva mancare una visita guidata alla famosissima nebulosa del granchio, o M1, che in visuale non mostra il meglio di sè ma resta pur sempre meritevole di attenzioni.

Poi e’ stata la volta di M78 (nebulosa diffusa in Orione) a catturare le nostre attenzioni, ebbene, due batuffoli di ”nebbia grigiastra” hanno fatto capolino all’oculare.

Nonostante l’ora fosse tarda (vi sarebbe stata anche 1 ora di viaggio…), non potevamo lasciare l’osservatorio senza aver immortalato lo spettacolare Giove.
La ccd di Alfredo è stata posizionata al fuoco del Marcon in configurazione Cassegrain cosicchè il campo inquadrato era molto piccolo, circa 0,02°, in modo da vedere il gigante gassoso impressionare buona parte del fotogramma.

Dopo circa 4000 scatti, con vari tempi di esposizione e dopo aver visto le prime bozze di risultati, decidiamo che era giunto il momento di fare ritorno a casa…coperto il ‘mostro’ e fatto le ‘valigie’ ci incamminiamo tronfi ed euforici!

Di seguito alcune foto elaborate in modo più o meno spinto (dove i colori perdono veridicità) per far risaltare bande e macchie:

Nelle prime due foto potete notare lo spostamento della Grande Macchia Rossa.





Altre tre elaborazioni della stessa immagine:





In questa ultima foto, realizzata qualche settimana fa sempre in osservatorio ed elaborata nuovamente, si può notare la Grande Macchia Rossa in posizione decisamente differente rispetto alle foto precedenti e la presenza di una banda colorata in più, segno che il gigante di gas è costantemente in movimento!




 Questa immagine multipla è stata realizzata da Enrico Montanari e Roberto Baldini, per mettere a confronto vari tipi di elaborazione post cattura e far capire quanto si possa 'giocare con il pc' (passatemi il termine) per ottenere l'immagine migliore.



Alfredo, Matteo, Diletta

lunedì 30 gennaio 2012

Paesaggi astronomici invernali : cartoline 2012

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PIANETI d'INVERNO: tutto il fine settimana, gli appassionati di astronomia hanno ammirato il meraviglioso cielo che si mostrava al momento del tramonto evidenziando i pianeti e la Luna.

Infatti Giove, la Luna crescente e Venere hanno formato una linea di luci nel cielo occidentale, come mostrato in questa foto scattata la notte di Domenica da Vesa Vauhkonen di Rautalampi, in Finlandia :


"Il paesaggio invernale è stato illuminato dalla luna", dice Vauhkonen. "C'era un mezzo metro di neve a terra e un profumo particolare nell'aria... e la temperatura era -25° C!"

Considerate questo quadretto come un'anteprima delle cose a venire. Venere e Giove sono convergenti e quando le oscillazioni della Luna nel cielo andranno ad incontrarli di nuovo alla fine di febbraio, formeranno un triangolo nel cielo inferiore a 15° di larghezza.
Annotatevi quindi di osservare verso il 25 e 26 febbraio.
A seguire, Venere e Giove convergeranno ancora di più fino a quando, il 12 marzo, i due pianeti luminosi formeranno un doppio faro nel cielo del tramonto distanziandosi di soli 3° circa.
Infatti, per tutte le prime tre settimane di marzo, Venere e Giove saranno abbastanza vicini da nascondersi dietro il palmo della mano tesa.
Lo spettacolo "planetario" d'inverno è appena iniziato, quindi rimanete "sintonizzati" ! :-D

sabato 12 novembre 2011

Fotografato enorme filamento solare

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GRANDE FILAMENTO: Un filamento magnetico di oltre 700.000 km di lunghezza si avvolge attorno alla parte nord-orientale del Sole.
Il NASA Solar Dynamics Observatory ha fotografato la vasta struttura durante le prime ore del 12 novembre:


Il filamento è appesantito dal plasma solare. Se erutta - come tali filamenti sono inclini a fare - potrebbe cadere al di sotto della superficie stellare, scatenando un'esplosione chiamata "Hyder Flare".
In alternativa potrebbe volare verso l'alto, scagliandosi frammentato nello spazio.
Gli Astrofili con telescopi solari sono invitati a controllare la regione per gli sviluppi.

domenica 4 settembre 2011

Una cometa tra le stelle

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Una COMETA TRA LE STELLE: dall'inizio del mese di settembre la Comet Garradd (C/2009 P1) sta scivolando attraverso i campi stellari della Via Lattea.
Questa sera passerà vicino al Brocchi's Cluster, anche conosciuto come "Appendiabiti" o Gruccia (cliccate sul link per una immagine stupenda).

Posizione dell' "appendiabiti" (Brocchi's Cluster)

L'Astrofilo italiano Rolando Ligustri del CAST (Circolo Astrofili di Talmassons, Friuli) l'ha fotografata il 2 settembre con un telescopio da 500 mm (come quello del ns. osservatorio a Monteromano) che però si trova New Mexico e può essere pilotato da remoto (eh beh... la tecnologia e internet...) :


Le comete come questa, fotografata sullo sfondo della Via Lattea sono decisamente stupende e fanno risaltare ulteriormente la bellezza di queste regioni stellari.

Per ora la Cometa Garradd è un oggetto solo telescopico, ovvero non è possibile scorgerla a occhio nudo.

Tuttavia si sta avvicinando al Sole aumentando di luminosità. Recenti proiezioni ipotizzano un picco di magnitudo 6 quindi prossimo alla soglia della visibilità a occhio nudo per febbraio 2012.

Poichè la Garradd "visita" per la prima volta il Sistema Solare interno, potrebbe comportarsi in modi inaspettati, e quindi anche (forse) superiori alle attese.

Restate sintonizzati sul nostro notiziario e sarete avvisati di eventuali sviluppi nel frattempo gustatevi lo spettacolo dell'immagine.

martedì 28 giugno 2011

M8, la Nebulosa Laguna del Sagittario

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Ho elaborato ulteriormente la fotografia scattata sabato notte, e ve la ripropongo nuovamente! Ne approfito per darvi qualche informazione su questo bell'oggetto del cielo estivo!


M8 si trova al di sopra della punta di freccia del Sagittario, ma se preferite immaginare la costellazione all'inglese, allora M8 si troverà appena sopra il beccuccio, nella prima "nuvola" di vapore che esce dalla teiera! E' già visibile con un bicocolo, che rileverà la nube di gas e la marea di stelle intorno ad essa.

Anche se porta il numero 8 della classificazione di Messier la nebulosa fu scoperta per prima dall'astronomo francese Guillaume Le Gentil nel 1747, circa 17 anni prima di Charles Messier. M8 è una nebula piuttosto vasta, sia per quanto riguarda le sue dimensioni apparenti, circa 3 lune piene allineate, sia per la sua grandezza reale che dovrebbe raggiungere i 110 anni luce in larghezza e 40 anni luce in altezza. Trovandosi nel braccio del Sagittario, la sua distanza stimata è pari a 4100 anni luce. E' una nebulosa in gran parte ad emissione (colore rosso) ricca di regioni H II, grazie alla ionizzazione indotta da stelle molto giovani, che popolano la nebulosa.

Perchè si chiama anche nebulosa Laguna? La foto ce ne spiega il motivo: come una laguna costiera è solcata da uno o più canali di marea, così questa nebulosa presenta una netta riga scura arcuata, che ricorda uno di questi canali lagunari: e allora con un po' di fantasia, se il gas lo immaginiamo come acqua di questo bacino celeste, allora il tutto ci sembrerà appunto come una grande laguna rossa!

Enrico

giovedì 30 dicembre 2010

Fotografie all'Osservatorio di Monteromano la sera del 27-12-2010

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Il 27 sera, complice una previsione meteo favorevole, ho accompagnato il mio amico Elio a vedere il nostro caro Osservatorio, con la sua nuova dotazione del telescopio Diemme. Con noi si sono aggiunti Alfredo e Matteo, oramai due colonne osservative che potrebbero essere chiamate "the Pillars of observations" :)

All'arrivo all'osservatorio ci aspettava una decina di cm di manto nevoso, spesso a sufficienza per impedirci di salire con la macchina fino al piazzale. Poco male, percorso a piedi l'ultimo tratto con il "crick crock" della neve siamo arrivati in cupola ed abbiamo cominciato a prepararci all'osservazioni con abbigliamento adeguato in virtù dei -4°C di temperatura...





Il cielo risultava all'inizio piuttosto velato, ma poi nel corso della nottata i cirri sono andati via via a diminuire, regalandoci una interessante volta celeste, e dandoci possibilità di effetturare parecchie foto sia al fuoco newton del telescopio, che anche al Borg a f4.



Elio aveva a disposizione una fantastica Canon "full frame" della serie Mark 5D, che si e rivelata notevole per la grana quasi assente a 1600 ISO, ma che abbiamo visto comportarsi egregiamente anche a 6.400 iso (arriva a 25.000 !), mentre Matteo aveva con se la sua Nikon D300, già collaudata in precedenza.



Elio ha poi effettuato con la sua macchina (anzi per meglio dire del fratello Gino!) vari scatti all'esterno dell'osservatorio, con il cielo che mutava in continuazione per la danza dei cirri.

         

In cupola siamo partiti con alcuni scatti della zona della nebolosa di Orione, fatta in dettaglio da Matteo e a largo campo con la Canon di Elio. Durante la ripresa a largo campo si è registrato un passaggio di satelliti (?) sarebbe interessante capire che oggetti transitavano nel cielo alle 23 circa in uno "sciame" in transito da est verso ovest.






Dopo Orione ci siamo indirizzati verso le Pleiadi, che al Borg rilevano con la somma di 10 pose da 30 " la nebulosità che le avvolge. Poi abbiamo provato alcuni scatti della nebolosa Rosetta, ma che i cirri hanno reso pocco attraente.


Poi abbiamo fatto un grande giro verso l'orsa maggiore, dove ci attendevano M 106 e M81, quest'ultima molto interessante con la sua struttura a spirale vista di fronte, anche se difficile da riprendere con pose brevi...


Poi abbiamo chiuso la serata spostandoci su M46 molto bella sia al fuoco diretto, dove spicca la nebulosa planetaria, sia a largo campo, con il fitto campo di stelle in cui sulla destra si nota anche l'ammasso M47.



All'1:45 con la Luna già alta abbiamo chiuso le osservazioni, con i termometri delle auto che registravano un congelante - 6 °C di temperatura. Poi il ritorno a casa con ancora negli occhi la bellezza del cielo d'inverno che si ha allietato questa rilassante serata d'osservazioni di fine anno.


Prossimo appuntamento 3 gennaio 2011, con l'arrivo delle meteore Quadrantidi, e dopo una notte d'osservazione, l'eclissi parziale di Sole! Siete tutti invitati... :)

lunedì 9 agosto 2010

Oggetti del profondo cielo: M27 della Volpetta e M33 del Triangolo

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Continuano le prove della camera CCD all'Osservatorio, in queste serate estive il cielo non manca di oggetti fantastici del profondo cielo, palestre ideali per poter imparare ad utilizzare la magnifica strumentazione ottenuta con la sponsirizzazione Diemme. Qualche sera fa ho rivolto l'occhio del telescopio su M27 una nebulosa planetaria situata nella costellazione della Volpetta. A dispetto del suo nome M27 è in realtà il primo oggetto osservato da Messier: fu il 12 luglio del 1764 quando l'astronomo francese s'imbattè nella nebulosa e di fatto inizio a registrare la posizione di questi fiochi batuffoli di luce sparsi nelle costellazioni, per non confonderli con le comote, vero obiettivo della sua caccia. Si tratta come detto di una nebulosa planetaria, un oggetto generatosi dall'espulsione delle amosfere esterne di un gigante rossa, durante le fasi terminali della sua vita. Al centro infatti rimane il nucleo esposto della stella, nella forma di una nana bianca, che con la sua radiazione ultravioletta ionizza i gas, rendendo visibili a noi con questo spettacolo di colori. Tra l'altro si tratta di una nana bianca piuttosto "larga" e quindi una delle meno massicce conosciute. Dagli studi condotti si à misurato un tasso di espansione della nebulosa di circa una trentina di km al secondo, e quindi l'espulsione dei gas dovrebbe essersi verificata circa 10.000 anni fa. Dovrebbe distare poco meno di 1400 anni luce da noi.

Un'altra prova è stata poi condotta su una galassia, M33 ripresa al termine della serata pubblica di sabato. M33 è in teoria l'oggetto più lontano visibile ad occhio nudo, anche se non è facile da osservare a causa della sua bassa luminosità specifica. La sua magnitudine complessiva è 6,27, ricordo in un paio di occasioni di averla individuata allo zenith, in condizioni di cielo molto limpido. E' detta la "Galassia Girandola" ed è stata una delle prime galassie di cui si sia osservata una morfologia a spirale. Fa parte del Gruppo Locale, cioè di quelle famiglie di galassie che si trovano nei pressi della nostra Via Lattea e di quella della galssia di Andromeda, gli esponenti principali del gruppo. M33 dista circa a 3 milioni di anni luce e possiede una dimensione che è all'incirca la metà di quella della Via Lattea. é ubicata nella costellazione del Triangolo: per trovarla  si risale dalla punta della costellazione in direzione della stella alfa della costellazione di Andromeda (Alpheratz), a circa 1/5 di questa distanza. Dallo studio del suo moto proprio emerge che si sta muovendo in direzione della Galassia di Andromeda.


lunedì 19 luglio 2010

Finalmente la Prima Luce della Camera CCD Diemme!

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Ieri notte, finalmente la camera CCD Diemme, alias l'Atik 11000 ha finalmente aperto i suoi occhi verso il cielo! Ovviamente si tratta di un prima prova, densa...di problematiche, ma insomma, qualcosa si è visto! Dopo un lungo montaggio (bisognerà in futuro acquisire un po' di automastimi opertivi), e vari tentativi falliti di configurare il tutto, alla fine ho deciso di utulizzare il programma Maxim DL per acquisire la prima immagine. L'osservatorio si era riempito di cavi di ogni genere, :) vi allego un paio di foto per capire meglie qualì'è il "lato oscuro" dell'era digitale, con la semplice macchina fotografica era tutto ... più lineare!




Ma comunque alla fine sia ruota porta filtri che camere CCD hanno in qualche modo fatto il loro dovere. Per queesto primo tentativo ho aggiunto poi un grado di difficoltà superiore, ho mantenuto la configurazione cassegrain (quindi focale di 10 m!), per avere tutto sotto controllo vicino al computer, anche perchè non avevo i cavi di lunghezza sufficiente per montare la camera e ruota sul fuoco Newton! ;-)

Nuvole permettendo (hanno boicottato il tutto fino quasi a mezzanotte....) Sono riuscito a fare 5 scatti della mitica M57, da 1 minuto ciascuno in RGB + OIII e Ha, ma qui vi propongo un assemblaggio dei soli canali RGB (non sono ancora molto esperto in combianzione colori....), ottenuto con non pochi problemi utilizzando sembre Maxim DL, anche per la "cosmetica". Se devo essere sincero, credo si possa fare molto meglio...sapendo come fare!


Ps Urge un corso accellerato dal grande Giovanni Cortecchia  http://www.gioastroimage.it/, a cui richiedo ufficialmente una grossa mano per le prossime serate, ora che + o meno l'apparecchiatura sembra funzionare!

Lascio a voi gli eventuali commenti!

Enrico

lunedì 12 luglio 2010

Qualche scatto "estivo" dal Telescopio Diemme a Monteromano

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Nell'attesa di impratichirci con la camera CCD, in queste serate clade e tranquille di luglio ho eseguito qualche scatto degli oggetti dell via Lattea estiva, pescando oggetti del Sagittario, fino ad arrivare alla posa finale di M16, nella costellazione dello Scudo. Tutti gli scatti sono stati eseguiti con il Newton da 50 cm, e Nikon D50, senza troppo impazzimento nella elaborazione finale, e forse qualcosa di meglio credo si potrebbe ottenere! Vi ricordo che sabato prossimo 17 ci sarà la serata pubblica, intanto date un occhio a questa anteprima...fotografica!

Iniziamo con M8 la famosa nebulosa Laguna! Si tratta di un ammasso aperto e una nebulosa ad emissione, solcata da una scura banda di polveri, il "canale" della laguna.

Risalendo dalla punta della freccia del Sagittario troviamo subito la Famosa Nebulosa Trifida alias M20. Anch'essa è famosa per le strisce di polveri che la dividono in 3 parti. Notare la zona a riflessione, colorata d'azzurro, in alto.

Appena ad est, vicino al coperchio della "teiera" si trova uno degli ammassi globulari più belli, M22, uno spettacolo di stelle apparentemente in mezzo alla Via Lattea, anche se sappiamo che fa parte dell'alone esterno.

Ecco poi la famosa nebulosa Omega, detta anche Swan Nebula, la nebulosa Cigno, dato che ricorda il grande volatile mentre placidamente se ne sta a galleggiare sulle "acque" della Via Lattea! Per Charles Messier rappresentava il 17° oggetto della lista, M17.

Risaliamo verso l'alto, con uno scatto della celebre Eagle Nebula, M16 ammasso aperto e nebulosa del Serpente, divenuto famoso quando HST rilasciò una immagine delle sua parte nebuolsa, quella dei cosiddetti Pillars of Creation... Non arriviamo a tanto, ma l'oggetto è davvero gradevole!!!

Nel riquadro qui sotto, un dettaglio della zona dei Pillars, secondo il Telescopio Diemme!



Ancora più in alto, risalendo verso la costellazione dell'Aquila troviamo la piccola costellazione dello Scudo. Si trova in una zona densa di stelle, e ospita uno degli ammassi aperti più belli del cielo: M11. E' chiamato anche l'ammasso dell'anatra selvatica, forse per una V di stelle che simula il migrare in stormo di questi volatili, io ci vedo sempre in visuale l'immagine di un Pterodattilo stilizzato....voi cosa ci vedete? :-)


E con questa ho concluso, buona notte, e speriamo di vederci numerosi sabato sera a vagare tra i tesori della Via Lattea estiva.....

Ps: devo poi ringraziare Alessio Villa, che mi ha coadiuvato negli scatti! Grazie ed Agosto replicheremo! ;-)

Buonanotte, Enrico

sabato 18 aprile 2009

Primo Saturno al fuoco del Cassegrain!

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In attesa di elaborazioni migliori, vi anticipiamo uno scatto dello scorso 14 aprile, fotografato da Franco Ballardini con reflex Canon e regolato nei livelli con Photoshop dal sottoscritto.

Il Cassegrain ci ha davvero stregato! ;-)

Enrico

giovedì 19 marzo 2009

Primi scatti con camera CCD al telescopio Diemme

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Lunedì scorso il nuovo Telescopio, acquistato grazie alla sponsirizzazione Diemme, ha finalmente visto l'applicazione di una camera CCD, e le potenzialità dello strumento, e del sito di Monteromano sono prepotentemente venute a galla!
Devo ringraziare di cuore Giovanni Cortecchia, che ha accolto con entusiasmo la nostra proposta di utilizzare la sua bellissima camera ccd (FLI ML4022) al fuoco della configurazione newton. Chiudeva la spedizione il Presidente Antares Roberto.
La prima parte della serata è trascorsa a verificare la collimazione delle ottiche, per poi tentare la messa a fuoco su una stella luminosa. Procione sembrava la più indicata, ma poi il primo oggetto puntato, M46 risultava piuttosto scomodo da raggiungere, specie per il filo corto della autoguida. Ed è stata l'autoguida ad impegnarci a lungo, non ne voleva proprio sapere di funzionare! Le stelle scelte dopo un po' tendevano a "scappare" dalla croce di puntamento, e la cosa non poteva che rendere inutile tutto il lavoro di ripresa! Poi alla fine il sistema ha cominciato a funzionare correttamente, è bastata una rotazione della camera, e finalmente eravamo pronti per le riprese: ormai M46 era troppo in basso, ed allora la scelta di girare lo strumento su NGC 2903, che si trovava quasi al meridiano.
La ripresa è stata emozionante, e man mano si accumulavano le pose (5 serie per colori RGB da 120 secondi l'una, un totale di 30 minuti nei 3 colori) appariva chiaro che il telescopio stava regalandoci una immagina molto, molto valida! E il risultato finale della elaborazione parla da solo! Pensate un'immagine di una galassia posta a poco più di 20 milioni di anni luce, che era stata scoperta dal grande William Herschel nel 1784


Non paghi, per concludere la serata, abbiamo volto il telescopio su M51 la galassia a vortice. In questa immagine la collimazione appariva meno precisa, ed inoltre un vento fastidioso, che entrava diretto dall'apertura cupola, rendeva complicata l'acquisizione. Ma nonostante tutto, il risultato è decisamente interessante!


Stiamo veramente pregustando le possibilità che questo nuovo telescopio potrà concederci nei mesi a venire!
A proposto, riuscite a vedere i due asteroidi immortalati nella prima ripresa? :-)

Enrico

martedì 23 dicembre 2008

Serata tra stelle ed amici

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Un'altra serata tra stelle e amici quella di ieri sera all'osservatorio, dove si sono alternate osservazioni in visuale, al binocolo, fotografiche, fotoritocco dal vivo e banchetti prelibati a base di focacce, pizza, affettati e formaggi, generosamente offerti da Nadia e Daniela, che hanno aggiunto ulteriore tocco di classe rispettivamente con vin brulè e ottima torta!

La serata è stata poi resa ancor più importante per l'arrivo del grande Rino Melandri (ndr: DIEMME), che assieme a due suoi cari amici è venuto a vedere di persona l'esito della sua sponsorizzazione.

Il mio grazie va anche agli altri soci presenti, a Daniele, Loris, Roberto ed Angelo, sempre in prima linea.

Una serata davvero piacevole resa ancora più gradevole da una temperatura esterna quasi "calda" e in assenza di vento che ha permesso, oltre al fantastico colpo d'occhio che il cielo invernale regala da quel privilegiato "pulpito" appenninico, splendide osservazioni di oggetti del profondo cielo al telescopio, come M31, M33, la straordinaria M42, M37, la Eskimo Nebula (NGC2932) ed oggetti luminosi e spettacolari come il pianeta Venere e la stella Castore e anche qualche meteora... ovviamente a occhio nudo!

Abbiamo cominciato ad utilizzare le macchine fotografiche di tipo reflex digitale ed i primi scatti già ci fanno pregustare le potenzialità del sistema ottico, ma la strada verso l'eccellenza è ancora lunga.

Di certo il nostro pensiero già corre alla prossima sera in cui potremo rivivere nuovamente le emozioni che la nostra passione per l'astronomia riesce a trasmetterci con intensità sempre crescente nonostante i tanti anni trascorsi finora a scrutare il cielo che per molti, molto erroneamente, è "sempre uguale".





Anche Daniele ha eseguito alcuni scatti: notevole la resa del rifrattore, non propriamente uno strumento da nebolose!
Ecco sue due prove, penso che fra qualche settimana Daniele ci tirerà fuori dal cilindro qulache bella ripresa!

























Didascalia foto:
M42
M31
M33