Dalla trasmissione radiofonica “Con Parole Mie” di Umberto Broccoli.
“Le stelle…; quante dispute sulle stelle; quante parole sulle stelle; quante conversazioni sulle stelle.
Gli infiniti pensieri del Cielo.
Quanti sogni sulle stelle L’uomo antico vedeva il Cielo carico di storie. L’uomo antico vedeva le storie, si, vedeva materialmente le storie: Orione, l’Orsa Maggiore, il Leone, il Cancro. Il Cielo come una foresta della fantasia nella quale andavano cacciando esseri fantastici, tratteggiati in punti luminosi.
Che piacere riscoprire le forme punteggiate dalle stelle! Magari insieme, magari ad agosto, magari sulla spiaggia. Magari nel corso di una notte nella quale una Luna crescente, una falcettina piccola piccola, attorno alle 23 sparisce nel mare. Come accadeva nelle notti d’agosto d’altri tempi, di quarant’anni fa, quando la notte non era scappata via, al largo, rincorsa dalle luci artificiali di un’estate illuminata della corrente elettrica. Una notte bombardata da locali notturni, bar notturni, divertimenti notturni, che di notturno hanno solamente l’aggettivo, perché in comune, quei divertimenti, friggono di migliaia di watt sparati forte e in grado di far impallidire le facce di chi si vuole divertire a tutti i costi e capace di far fuggire via, lontano, anche la notte e anche le stelle. Ambedue sbiadite da quella illuminazione innaturale.
Ecco, in questi casi quando la luce dell’uomo annulla le luci del Cielo è bene di tentare di lasciare l’una, la luce dell’uomo, e recuperare le altre. Non è difficile, basta abbandonare quel lungomare fluorescente di raggi innaturali e andare dietro, verso la campagna, verso le colline, lontane, lontano da quel Cielo inquinato dal mare della corrente elettrica.
Basta o basterebbe salire in collina, magari sempre d’estate, magari sempre d’agosto.
E su quel Cielo torneranno ad essere disegnati gli enigmi delle figure di punti luminosi, perché il blu tornerà ad essere blu e le stelle si riaffacceranno discrete, superato lo shock del mare elettrico di corrente.
E vedrai la differenza.
Sotto, lontano, lo scintillio finto del divertimento, sopra, in Cielo, gli eterni pensieri. Gli eterni pensieri del Cielo.
Inevitabilmente ti ricongiungerai a quei pensieri, alle stelle; e quei watt fluorescenti in riva al mare sembreranno un insulto ad Orione, all’Orsa Maggiore, all’Orsa Minore…”
Potenza delle parole! Ascoltandole, recitate dal bravissimo Umberto Broccoli, erano talmente evocative che “respiravo” l’aria di Monteromano! Condivido tutto!!
So di essere mortale, creatura di un giorno
ma quando indago i costanti e avvolgenti movimenti circolari delle stelle
non sfioro più con i piedi la terra
ma accanto a Zeus stesso mi nutro di ambrosia, cibo degli dei. – Tolomeo
Post Scriptum
Se qualcuno ha già qualcosa da ridire su quanto scritto sopra, concludeva Broccoli:
“Per carità, è evidente: non rinnego la forza della luce artificiale delle lampadine, non immagino la nostra vita quotidiana illuminata dalla fiammella di una candela. Ma, mi scuserete, se non mi dispiacerebbe pensare ad un uomo in grado di guardare alle stelle, di tanto in tanto. Un uomo in grado di distinguere la forma del Carro fatto di stelle con la curiosità di trovare fra quelle la stella polare. Con quella, l’uomo di ieri si orientava per non rischiare di perdersi. Oggi, oggi l’uomo non ha più bisogno di stelle per farsi guidare; le ha sostituite con altri tipi di stelle, felice di sbagliare da solo.”
Condivido anche questo!
mercoledì 5 agosto 2009
Gli eterni pensieri del Cielo!
data :
5.8.09
Etichette:
Astronomia e Poesia
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
Fantastico post! Grande anche Broccoli, che ascolto sempre con grande piacere con le sue attualissime letture di 2.000 anni fa!
Grazie Enrico
Posta un commento